I BRICS si impegnano a capitalizzare una nuova banca per lo sviluppo da 100 miliardi di dollari
Le nazioni aderenti ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud
Africa) hanno deciso di finanziare una loro banca per lo sviluppo con
100 miliardi di dollari. Le riserve sono destinate a finanziare iniziative di sviluppo congiunte, e si trovano a rivaleggiare con il predominio della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.
"Nella fase finale di realizzazione - l'iniziativa di creare un bacino di riserve Forex dedicata ai BRICS - le dimensioni del suo capitale sono aumentate fino a raggiungere la somma concordata di 100 miliardi di dollari", ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante l'apertura del vertice del G20 a San Pietroburgo.
Russia, Brasile e India contribuiranno con 18 miliardi dollari ciascuno per il bacino di riserva dei BRICS, mentre la Cina metterà la bellezza di 41 miliardi dollari mentre il Sud Africa aiuterà con 5000 milioni dollari, secondo un comunicato stampa rilasciato dai BRICS, Giovedi.
All'inizio di questa settimana il ministro delle finanze della Russia Sergei Storchak ha detto che c'erano ancora un sacco di "dettagli difficili" da risolvere.
"Questi sono temi sistematici, complicati e difficili da negoziare.
Dobbiamo comprendere che la banca non inizierà a funzionare velocemente
come si potrebbe immaginare. Ci vorranno mesi, forse un anno ", ha detto Storchak.
A Giugno Storchak aveva riferito che il progetto sarebbe stato di elevata importanza e in esecuzione entro il 2015. Lo schema è stato approvato a Durban, Sud Africa al vertice BRICS nel 2013.
La banca è progettato per aiutare a finanziare l'infrastruttura e i
progetti di sviluppo nei paesi BRICS e vi sarà anche una riserva di
valute estere per respingere ogni futura crisi finanziaria.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che la banca dovrà "evitare gli impatti negativi che le fluttuazioni dei mercati valutari possono avere sulla nostra economia."
La creazione del pool di riserva monetaria può aiutare le nazioni BRICS nel loro impegno a riformare l'aspetto dei voti e delle quote nel Fondo monetario internazionale (FMI).
La "quota contributiva" di un paese nel FMI rappresenta la percentuale di soldi che esso vuole investire nel fondo e naturalmente questo riflette la sua influenza nel processo decisionale
del FMI. Il paese può anche decidere la dimensione di un qualsiasi
prestito che un paese riceve dal Fondo monetario internazionale.
Attualmente gli Stati Uniti hanno la quota più alta di qualsiasi altro paese con il 17,08%. Questo permette agli USA di opporsi a qualsiasi decisione di qualsiasi iniziativa si intende adottare dal FMI poichè le decisioni vengono deliberate solo se superano l'85% dei voti. E' evidente quindi che senza l'avvallo degli USA, ogni decisione del FMI viene bocciata.
I paesi BRICS rappresentano una forza considerevole in termini di finanze in tutto il mondo. Gli scambi all'interno del gruppo sono pari a 16,8% del commercio globale, ovvero 6,1 miliardi dollari.
"La forza dei BRICS è amplificata dal fatto che i paesi BRICS rappresentano il 43% della popolazione mondiale, circa il 18% del PIL e il 40% delle sue riserve valutarie, stimato in circa un trilione di dollari", ha detto Jacob Zuma, il presidente sudafricano, in occasione del vertice di Durban.
Il ministero degli Esteri russo Vadim Lukov Ambasciatore ha detto
Giovedi che i paesi BRICS avranno un incontro informale al G20, "alla quale si discuterà l'interazione e il coordinamento delle posizioni del G20".
I BRICS sono determinati a creare un meccanismo in scala reale di
coordinamento su una gamma sempre più ampia di questioni politiche ed
economiche, ha aggiunto Lukov.
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