Secondo uno studio dell’Università di Cambridge pubblicato sulla rivista Evolution Medicine and Public Health, l’eccessiva igiene aumenta il rischio dell’Alzheimer.
Non a caso l’Alzheimer è una malattia meno diffusa nei Paesi poveri dove
è maggiore il contatto con microbi e batteri. Il confronto dei dati ha
messo a paragone 192 nazioni giungendo a questa conclusione.
Con l’aumento dell’utilizzo di saponi,
disinfettanti, e antibiotici si annullano o quasi le aggressioni
esterne, con il risultato che il sistema immunitario non si sviluppa e in età adulta ci si ammala più facilmente.
Minore è l’esposizione ai microbi, maggiore è il tasso di Alzheimer. Minore è infatti lo sviluppo nei Paesi occidentali dei linfociti T, che sono carenti nel cervello di chi è affetto da Alzheimer.
In sostanza, gli autori hanno giocato
sulle diverse questioni legate all’igiene, ma hanno ignorato l’aspetto
più significativo che è alla base delle pretese della medicina moderna: i
vaccini. Questa ricerca mostra chiaramente che i vaccini,
insieme ad altri aspetti legati all’igiene, sono associati con la
demenza senile.
E’ davvero singolare che nell’immensa
stanza di cristalli dell’igiene non c’è traccia dell’elefante
rappresentato dai vaccini perché, sulla base delle analisi, l’igiene è
associato causalmente con un alto rischio di malattia di Alzheimer [AD].
I paesi con maggiore grado di igiene e basso grado di diffusione degli agenti patogeni hanno tassi maggiori di insorgenza di AD. I paesi con maggior grado di urbanizzazione e ricchezza mostrano un adeguamento maggiore ai tassi di AD DALY [disability adjusted life year - ovvero attesa di vita corretta per disabilità che rappresenta una misura della gravità globale di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della malattia, per disabilità o per morte prematura].
L’introduzione degli autori inizia con:
L’esposizione a microrganismi è critica per la regolazione del sistema immunitario. La immuno disregolazione dell’autoimmunità è stata associata con l’esposizione insufficiente ai microrganismi. [...] La caratteristica infiammazione della malattia di Alzheimer [AD] condivide similitudini importanti con l’autoimmunità.
A questo proposito vi consigliamo la lettura del nostro articolo Autismo, vaccini e infiammazione cerebrale, in quanto questi autori stanno affermando chiaramente che la mancanza di esposizione ai microbi è dannosa per il sistema immunitario, le malattie autoimmuni sono associate alla mancanza di esposizione a microbi, e il morbo di Alzheimer è una malattia autoimmune così come abbiamo più volte sottolineato che l’Autismo è un’encefalopatia post vaccinale su base immunitaria, tossica e allergica.
L’obiettivo primario dei sistemi sanitari
moderni è di limitare l’esposizione ai microbi che inducono malattie.
Naturalmente l’acqua pulita e un buon sistema di fognature sono fattori
primari, ma la vaccinazione è ormai diventata peggio di uno squillo di
tromba, ed è la vaccinazione che sta alla base delle moderne richieste della medicina come se fosse il più grande successo nella prevenzione delle malattie trasmissibili.
Gli autori sottolineano che i bassi livelli di esposizione microbica portano alla mancanza di un turnover di sviluppo linfocitario del sistema immunitario,
che conduce inevitabilmente ad un sistema immunitario squilibrato. Se
il sistema immunitario non è adeguatamente stimolato, le cellule T regolatorie [T-regs] non proliferano in modo adeguato, generando come conseguenza un processo infiammatorio. Il morbo di Alzheimer è associato sia all’infiammazione che alla carenza di T-regs del sistema immunitario.
Cosa sono i T-regs?
I T-regs sono una sottopopolazione di cellule T [CD4+ CD25+ Foxp3+] che si sviluppano nel timo e che intervengono nel corso di una normale risposta immunitaria, alterando l’attivazione e la differenziazione di cellule T potenzialmente dannose. Un deficit di queste cellule determina fenomeni di autoimmunità [sclerosi multipla, diabete tipo I]. Studi in vivo
dimostrano che il trasferimento di cellule T, depletate della
popolazione CD4+ CD25+, induce una reazione autoimmune multiorgano
nell’animale ricevente.
L’ eliminazione dei
T-regs nei primi giorni di vita determina l’instaurarsi di patologie
autoimmuni, con infiltrazioni infiammatorie e distruzione a carico di
diversi tessuti. In questo senso, i T-regs hanno una funzione
fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi del sistema immunitario, e
da ciò si evince la gravità e l’enormità del danno indotto dalle
scriteriate campagne vaccinali che propongono un numero sempre maggiore
di vaccini ai neonati.
Dove agiscono i T-regs?
I T-regs
intervengono a livello della giunzione midollare-corticale all’interno
dei linfonodi drenanti i vari tessuti per consentire il mantenimento
della normale omeostasi immunologica. I T-regs possono
intervenire direttamente nel sito di infiammazione per sopprimere la
funzione pro-infiammatoria delle cellule attivate. Nel corso di una
reazione autoimmune i T-regs possono esprimere molecole di adesione e recettori per chemochine [della famiglia delle citochine] e migrare al sito di infiammazione.
I T-regs ostacolano la formazione di cellule T autoreattive a livello dei linfonodi. I T-regs intervengono a livello tissutale quando si verifica una reazione autoimmune, differenziandosi in cellule effettrici. I T-regs
proteggono i tessuti dall’azione lesiva dei processi infiammatori e
contribuiscono a mantenere l’omeostasi immunologica. Le patologie
autoimmuni intervengono quando l’attività dei T-regs risulta insufficiente.
Provate ad effettuare un controllo dei T-regs [CD4+ CD25+ Foxp3+]
sui bambini “etichettati” con autismo, prospettandone un uso clinico
per la diagnosi di patologie autoimmuni, e scoprirete ancora una volta
che questa “etichetta” si scioglierà come neve al sole sotto
la schiacciante evidenza del danno indotto.
Con questa base, gli autori suggeriscono che l’eccessiva igiene è una delle cause della malattia di Alzheimer.
Gli autori si sono concentrati su questioni di igiene come l’utilizzo
degli antibiotici, servizi igienici, acqua potabile, e presenza di
urbanizzazione. Si noti che gli antibiotici sono inclusi in tale elenco,
quindi perché non hanno incluso vaccini, soprattutto alla luce del
fatto che i vaccini sono trattati come il fiore miracoloso all’occhiello
dell’igiene?
Gli autori affermano inoltre:
Il periodo che trascorre dalla gestazione all’infanzia è tipicamente pensato per essere una finestra critica di tempo in cui il sistema immunitario si consolida, con alcuni autori limitanti questa finestra critica ai primi due anni di vita. Tuttavia, la proliferazione di T-regs si verifica nel corso di tutta la vita: ci sono aumenti di numero di T-regs legati all’età, con picchi in età adolescenziale e nella sesta decade. Pertanto, non sono solo le fasi fisiologiche di vita che interessano la stimolazione immunitaria a causare un rischio di AD [e un rischio di altri tipi di immuno disregolazione], ma anche la stimolazione immunitaria durante l’arco della vita. Il nostro studio è stato progettato in base all’ipotesi che l’esposizione a microrganismi nel corso della vita può essere correlato al rischio di AD.
Questi autori offrono una descrizione molto insidiosa del perché lo slogan dell’immunità di gregge di cui si fa vanto la medicina moderna, se fosse vero, sarebbe un disastro completo.
Il fatto è che la malattia di Alzheimer
non è l’unica malattia autoimmune che affligge il mondo moderno. Questi
disturbi comprendono alcuni dei peggiori che gli esseri umani hanno mai
sperimentato, e tutti interferiscono con la capacità di condurre una
vita normale. Essi includono allergie, asma, diabete, autismo, disturbi gastrointestinali cronici, lupus eritematoso, miofascite macrofagica, sclerosi multipla, e tanti altri.
Questi autori hanno trovato
la pistola fumante, l’eccesso di igiene, ma si astengono dal nominare il
fattore più importante promosso dalla medicina convenzionale per
garantirne sempre il più grande successo.
Ironia della sorte, questo
successo non è basato sulla realtà, perché si può facilmente dimostrare
che il tasso delle malattie infettive, e il tasso di incidenza e di
morte ad esse correlato, è diminuito radicalmente prima
dell’introduzione dei vaccini, e il tasso di riduzione non è stato
modificato con la loro introduzione. Contrariamente è chiaro che
l’aumento dei disordini autoimmuni è ben correlato con l’introduzione
dei vaccini e il loro maggiore tasso di utilizzo.
Questo fatto rende ancor più
eclatante la mancanza di considerazione dei vaccini nella loro
discussione relativa all’igiene. Non è solo l’igiene, come definito nel
loro articolo che è correlata con il morbo di Alzheimer,
ma anche, e forse ancor più significativa è la correlazione con le
vaccinazioni contenenti abbondanti composti neurotossici nonché
inquinanti di varia natura.
Questi ricercatori dimostrano chiaramente che il lato oscuro della medicina è costituito dagli effetti avversi dei vaccini.
A nulla e nessuno è permesso di interferire con la
scriteriata spinta promozionale per vaccinare tutti, ovunque, e per
tutto ciò che gli spacciatori di vaccini possono immaginare, produrre e
guadagnare.
Nessun commento:
Posta un commento