martedì 10 settembre 2013

Vaccini & Igiene: la mancanza di malattie infettive aumenta il rischio di Alzheimer


articoli per igieneSecondo uno studio dell’Università di Cambridge pubblicato sulla rivista Evolution Medicine and Public Health, l’eccessiva igiene aumenta il rischio dell’Alzheimer.

Non a caso l’Alzheimer è una malattia meno diffusa nei Paesi poveri dove è maggiore il contatto con microbi e batteri. Il confronto dei dati ha messo a paragone 192 nazioni giungendo a questa conclusione.

Con l’aumento dell’utilizzo di saponi, disinfettanti, e antibiotici si annullano o quasi le aggressioni esterne, con il risultato che il sistema immunitario non si sviluppa e in età adulta ci si ammala più facilmente.

Minore è l’esposizione ai microbi, maggiore è il tasso di Alzheimer. Minore è infatti lo sviluppo nei Paesi occidentali dei linfociti T, che sono carenti nel cervello di chi è affetto da Alzheimer.
In sostanza, gli autori hanno giocato sulle diverse questioni legate all’igiene, ma hanno ignorato l’aspetto più significativo che è alla base delle pretese della medicina moderna: i vaccini. Questa ricerca mostra chiaramente che i vaccini, insieme ad altri aspetti legati all’igiene, sono associati con la demenza senile.

E’ davvero singolare che nell’immensa stanza di cristalli dell’igiene non c’è traccia dell’elefante rappresentato dai vaccini perché, sulla base delle analisi, l’igiene è associato causalmente con un alto rischio di malattia di Alzheimer [AD].
I paesi con maggiore grado di igiene e basso grado di diffusione degli agenti patogeni hanno tassi maggiori di insorgenza di AD. I paesi con maggior grado di urbanizzazione e ricchezza mostrano un adeguamento maggiore ai tassi di AD DALY [disability adjusted life year - ovvero attesa di vita corretta per disabilità che rappresenta una misura della gravità globale di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della malattia, per disabilità o per morte prematura].
L’introduzione degli autori inizia con:
L’esposizione a microrganismi è critica per la regolazione del sistema immunitario. La immuno disregolazione dell’autoimmunità è stata associata con l’esposizione insufficiente ai microrganismi. [...] La caratteristica infiammazione della malattia di Alzheimer [AD] condivide similitudini importanti con l’autoimmunità.
A questo proposito vi consigliamo la lettura del nostro articolo Autismo, vaccini e infiammazione cerebrale, in quanto questi autori stanno affermando chiaramente che la mancanza di esposizione ai microbi è dannosa per il sistema immunitario, le malattie autoimmuni sono associate alla mancanza di esposizione a microbi, e il morbo di Alzheimer è una malattia autoimmune così come abbiamo più volte sottolineato che l’Autismo è un’encefalopatia post vaccinale su base immunitaria, tossica e allergica.

L’obiettivo primario dei sistemi sanitari moderni è di limitare l’esposizione ai microbi che inducono malattie. Naturalmente l’acqua pulita e un buon sistema di fognature sono fattori primari, ma la vaccinazione è ormai diventata peggio di uno squillo di tromba, ed è la vaccinazione che sta alla base delle moderne richieste della medicina come se fosse il più grande successo nella prevenzione delle malattie trasmissibili.

Gli autori sottolineano che i bassi livelli di esposizione microbica portano alla mancanza di un turnover di sviluppo linfocitario del sistema immunitario, che conduce inevitabilmente ad un sistema immunitario squilibrato. Se il sistema immunitario non è adeguatamente stimolato, le cellule T regolatorie [T-regs] non proliferano in modo adeguato, generando come conseguenza un processo infiammatorio. Il morbo di Alzheimer è associato sia all’infiammazione che alla carenza di T-regs del sistema immunitario.

 

Cosa sono i T-regs?

I T-regs sono una sottopopolazione di cellule T [CD4+ CD25+ Foxp3+] che si sviluppano nel timo e che intervengono nel corso di una normale risposta immunitaria, alterando l’attivazione e la differenziazione di cellule T potenzialmente dannose. Un deficit di queste cellule determina fenomeni di autoimmunità [sclerosi multipla, diabete tipo I]. Studi in vivo dimostrano che il trasferimento di cellule T, depletate della popolazione CD4+ CD25+, induce una reazione autoimmune multiorgano nell’animale ricevente.
L’ eliminazione dei T-regs nei primi giorni di vita determina l’instaurarsi di patologie autoimmuni, con infiltrazioni infiammatorie e distruzione a carico di diversi tessuti. In questo senso, i T-regs hanno una funzione fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi del sistema immunitario, e da ciò si evince la gravità e l’enormità del danno indotto dalle scriteriate campagne vaccinali che propongono un numero sempre maggiore di vaccini ai neonati.

 

Dove agiscono i T-regs? 􀂄􀂄

I T-regs intervengono a livello della giunzione midollare-corticale all’interno dei linfonodi drenanti i vari tessuti per consentire il mantenimento della normale omeostasi immunologica. I T-regs possono intervenire direttamente nel sito di infiammazione per sopprimere la funzione pro-infiammatoria delle cellule attivate. Nel corso di una reazione autoimmune i T-regs possono esprimere molecole di adesione e recettori per chemochine [della famiglia delle citochine] e migrare al sito di infiammazione.

I T-regs ostacolano la formazione di cellule T autoreattive a livello dei linfonodi. I T-regs intervengono a livello tissutale quando si verifica una reazione autoimmune, differenziandosi in cellule effettrici. I T-regs proteggono i tessuti dall’azione lesiva dei processi infiammatori e contribuiscono a mantenere l’omeostasi immunologica. Le patologie autoimmuni intervengono quando l’attività dei T-regs risulta insufficiente.

Provate ad effettuare un controllo dei T-regs [CD4+ CD25+ Foxp3+] sui bambini “etichettati” con autismo, prospettandone un uso clinico per la diagnosi di patologie autoimmuni, e scoprirete ancora una volta che questa “etichetta” si scioglierà come neve al sole sotto la schiacciante evidenza del danno indotto.

Con questa base, gli autori suggeriscono che l’eccessiva igiene è una delle cause della malattia di Alzheimer. Gli autori si sono concentrati su questioni di igiene come l’utilizzo degli antibiotici, servizi igienici, acqua potabile, e presenza di urbanizzazione. Si noti che gli antibiotici sono inclusi in tale elenco, quindi perché non hanno incluso vaccini, soprattutto alla luce del fatto che i vaccini sono trattati come il fiore miracoloso all’occhiello dell’igiene?

Gli autori affermano inoltre:
Il periodo che trascorre dalla gestazione all’infanzia è tipicamente pensato per essere una finestra critica di tempo in cui il sistema immunitario si consolida, con alcuni autori limitanti questa finestra critica ai primi due anni di vita. Tuttavia, la proliferazione di T-regs si verifica nel corso di tutta la vita: ci sono aumenti di numero di T-regs legati all’età, con picchi in età adolescenziale e nella sesta decade. Pertanto, non sono solo le fasi fisiologiche di vita che interessano la stimolazione immunitaria a causare un rischio di AD [e un rischio di altri tipi di immuno disregolazione], ma anche la stimolazione immunitaria durante l’arco della vita. Il nostro studio è stato progettato in base all’ipotesi che l’esposizione a microrganismi nel corso della vita può essere correlato al rischio di AD.

Questi autori offrono una descrizione molto insidiosa del perché lo slogan dell’immunità di gregge di cui si fa vanto la medicina moderna, se fosse vero, sarebbe un disastro completo.

Il fatto è che la malattia di Alzheimer non è l’unica malattia autoimmune che affligge il mondo moderno. Questi disturbi comprendono alcuni dei peggiori che gli esseri umani hanno mai sperimentato, e tutti interferiscono con la capacità di condurre una vita normale. Essi includono allergie, asma, diabete, autismo, disturbi gastrointestinali cronici, lupus eritematoso, miofascite macrofagica, sclerosi multipla, e tanti altri.

Questi autori hanno trovato la pistola fumante, l’eccesso di igiene, ma si astengono dal nominare il fattore più importante promosso dalla medicina convenzionale per garantirne sempre il più grande successo.

Ironia della sorte, questo successo non è basato sulla realtà, perché si può facilmente dimostrare che il tasso delle malattie infettive, e il tasso di incidenza e di morte ad esse correlato, è diminuito radicalmente prima dell’introduzione dei vaccini, e il tasso di riduzione non è stato modificato con la loro introduzione. Contrariamente è chiaro che l’aumento dei disordini autoimmuni è ben correlato con l’introduzione dei vaccini e il loro maggiore tasso di utilizzo.

Questo fatto rende ancor più eclatante la mancanza di considerazione dei vaccini nella loro discussione relativa all’igiene. Non è solo l’igiene, come definito nel loro articolo che è correlata con il morbo di Alzheimer, ma anche, e forse ancor più significativa è la correlazione con le vaccinazioni contenenti abbondanti composti neurotossici nonché inquinanti di varia natura.

Questi ricercatori dimostrano chiaramente che il lato oscuro della medicina è costituito dagli effetti avversi dei vaccini. A nulla e nessuno è permesso di interferire con la scriteriata spinta promozionale per vaccinare tutti, ovunque, e per tutto ciò che gli spacciatori di vaccini possono immaginare, produrre e guadagnare.


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