Quando si parla di bici nelle grandi città la prima preoccupazione è sempre la sicurezza e il nemico numero uno il traffico. Cos’altro serve a una bici per dare il meglio di sé in una metropoli, e rendere il viaggio più simile a una rilassante pedalata fuori porta? Sono le domande a cui dovevano rispondere i designer di 5 grandi centri urbani americani, che si sono sfidati nell’Oregon Manifest Bike Design Project, conclusosi oggi.
Il risultato sono 5 innovative soluzioni per garantire sicurezza, leggerezza e quella sensazione di libertà che di solito si dimentica in città. Le risposte, tanto per iniziare, prevedono quasi sempre manubri smart: in grado di vibrare per indicare la direzione in cui girare, in base al percorso impostato nella app dello smartphone del guidatore, come proposto dalla bici Solid del team di Portland. Questo significa staccare il cervello dal percorso, dimenticare mappe e indicazioni, per godersi solo il tragitto.
La proposta messa in piedi a Chicago è Blackline, e utilizza un sistema simile (grazie a una raccolta fondi di 120mila dollari su Kickstarter). Lo smartphone è collegato alla bici tramite Bluetooth e, impostata la destinazione, il manubrio te la indica attraverso led rossi. Anche qui si ha libertà di muoversi senza pensare alla strada da prendere, ma in più si comunicano le proprie intenzioni alle auto, migliorando di gran lunga la sicurezza stradale, specie quando serve di più: in curva. Il colore cambia a seconda della velocità e, una volta arrivati, basta un gesto per avere una Google Map che ti ricorderà dove hai parcheggiato.
I creativi di San Francisco hanno risposto con un modello – Evo - su cui è possibile attaccare e staccare con la massima facilità griglie, cestino e sedile per bambini, in modo da poter viaggiare più leggeri appena è possibile, e velocemente. Sul trasporto di oggetti vari si è concentrato anche il team di New York, con Merge, che vanta un sistema ingegnoso che sfrutta il telaio della bici. La parola chiave è incorporare: nei tubi si nasconde tutto il necessario, dal portapacchi, al parafanghi, al lucchetto, e per usarli basta premere un pulsante e un sistema pop-up li spinge fuori.
Ma il vincitore è il modello ideato a Seattle, Denny (guarda qui il video). Il manubrio si sfila e diventa un robusto lucchetto. Ma c’è anche un sistema super veloce per legare la bici in caso di brevi commissioni, aprendone un angolo. Il portapacchi è ideato per adattarsi al meglio a ciò che si trasporta: dal caffè caldo alla spesa. Il parafanghi è un ingegnoso sistema di spatole ultraleggere, ma funzionali. Una batteria – rimovibile per la ricarica – garantisce l’autonomia dei device che porti con te e dà la carica al sistema di pedalata assistita per le più ardue salite. Anche qui, collegato il mezzo al telefono, c’è un sistema di sicurezza che mette la freccia per indicare la strada al guidatore, e alle auto che lo seguono.
fonte: http://www.wired.it/lifestyle/mobilita/2014/08/05/la-city-bike-del-futuro-e-gia-qui/
Nessun commento:
Posta un commento