Tutto
il caos scatenato in Eurasia può essere attribuito alla battaglia
esistenziale tra eccezionalisti ed integrazionisti, rappresentati
rispettivamente dai mondi unipolare e multipolare. Ultimamente molto è
stato scritto sul triangolo emergente su interessi difensivi e
industriali tra Russia, Cina e Iran, ma non molto è stato pubblicato
sull’alleanza aggressiva tra eccezionalismo statunitense, sionismo e
wahhabismo, le tre ideologie dedite a dividere le diverse forze
multipolari in Eurasia e perpetuare il dominio unipolare.
Lo scopo
dell’articolo non è affatto demonizzare le identità erroneamente
coinvolte in tale associazione di ideologie (occidentali, ebrei,
musulmani), ma piuttosto illustrare come le estremizzazioni ad esse
associate siano divenute le più destabilizzanti forze in Eurasia, e come
l”alleanza blasfema’ tra esse sia divenuta il primo istigatore dei
conflitti nel supercontinente.
Le tre eccezioni
Una breve definizione dei tre promotori dell’instabilità:
Eccezionalismo statunitense:
Gli aderenti a tale ideologia hanno la convinzione radicata che la
geografia unica e il processo storico del Paese gli conferiscano la
leadership con diritto di proselitismo in tutto il mondo (anche
militarmente, se necessario) dei loro modelli di governo, economico e
sociali.
Sionismo:
I suoi sostenitori affermano che gli ebrei hanno un rapporto speciale con Dio e l’imperativo storico di ricreare il biblico Stato d’Israele, che dà così alla loro leadership il diritto di fare tutto ciò che considerano loro interesse globale.
I suoi sostenitori affermano che gli ebrei hanno un rapporto speciale con Dio e l’imperativo storico di ricreare il biblico Stato d’Israele, che dà così alla loro leadership il diritto di fare tutto ciò che considerano loro interesse globale.
Wahhabismo:
Convinzione acritica e fervente nella “purezza” di tale ceppo dell’interpretazione islamica che ne incoraggia i praticanti a commettere qualsiasi ferocia e barbarie, ritenuta necessaria a creare lo “Stato Islamico” globale.
Convinzione acritica e fervente nella “purezza” di tale ceppo dell’interpretazione islamica che ne incoraggia i praticanti a commettere qualsiasi ferocia e barbarie, ritenuta necessaria a creare lo “Stato Islamico” globale.
Cerbero
Tali tre ideologie hanno somiglianze strutturali chiave che danno essenzialmente un volto distinto allo stesso attore, un moderno Cerbero dall’unica volontà. Ecco i punti in comune più importanti che li legano insieme:
Tali tre ideologie hanno somiglianze strutturali chiave che danno essenzialmente un volto distinto allo stesso attore, un moderno Cerbero dall’unica volontà. Ecco i punti in comune più importanti che li legano insieme:
Eccezionalismo:
I seguaci di tali ideologie si identificano come “speciali”, convincendosi di avere diritto a violare le regole stabilite e attuare il doppiopesismo, al fine di plasmare il mondo secondo i loro piani.
I seguaci di tali ideologie si identificano come “speciali”, convincendosi di avere diritto a violare le regole stabilite e attuare il doppiopesismo, al fine di plasmare il mondo secondo i loro piani.
Inevitabilità storica:
Ciascuno di tali movimenti ritiene che il suo successo sia inevitabile, e che sia questione di “quando” e non di “se”.
Ciascuno di tali movimenti ritiene che il suo successo sia inevitabile, e che sia questione di “quando” e non di “se”.
Portata globale:
Di conseguenza, per facilitarne l’inevitabilità storica, partecipano a una strategia globale per salvaguardare i propri interessi e promuovere i propri organismi di base (Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita, rispettivamente).
Di conseguenza, per facilitarne l’inevitabilità storica, partecipano a una strategia globale per salvaguardare i propri interessi e promuovere i propri organismi di base (Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita, rispettivamente).
Antagonismo alla multipolarità:
Per loro stessa natura, alcuna di tali ideologie è compatibile con multipolarismo e pluralismo del pensiero geopolitico, perciò sono sfruttate quale unico Cerbero nel tentativo di fermare e invertire questa tendenza globale.
Per loro stessa natura, alcuna di tali ideologie è compatibile con multipolarismo e pluralismo del pensiero geopolitico, perciò sono sfruttate quale unico Cerbero nel tentativo di fermare e invertire questa tendenza globale.
Rappresentanza:
Non va commesso l’errore di dimenticare che tali movimenti non rappresentano la maggioranza dei loro associati (gli occidentali (europei subordinati quali eccezionalisti di secondo piano sotto la tutela degli USA), ebrei, musulmani), anche se ogni avanguardia ideologica tenta di creare tale illusione per ‘giustificare’ e
Non va commesso l’errore di dimenticare che tali movimenti non rappresentano la maggioranza dei loro associati (gli occidentali (europei subordinati quali eccezionalisti di secondo piano sotto la tutela degli USA), ebrei, musulmani), anche se ogni avanguardia ideologica tenta di creare tale illusione per ‘giustificare’ e
‘legittimare’ il controllo della minoranza estremista.
L’interazione degli interessi
Il Cerbero è formato da tre diverse facce che sposano una variante apparentemente incompatibile di eccezionalismo, ma in realtà complementari nell’obiettivo a lungo termine di sconfiggere la multipolarità. Hanno standard ipocriti condivisi, l’unica inclusività consentita nella loro visione è la convergenza a eccezionalismo, sionismo e wahhabismo come ultra-esclusivo super-modello unipolare. Sarà poi visto in un’altra sezione come tale disposizione instabile sia una mossa geo-ideologica che potrebbe seriamente ritorcersi contro sionismo e wahabismo, a beneficio geopolitico ultimo degli Stati Uniti (e forse anche di propria mano). Prima di arrivarvi però è necessario fare la cronaca di come la convergenza di interessi tra tali tre ideologie sia avvenuta, in primo luogo, e quale gioco di interessi si crea al centro della loro cooperazione strategica. Mentre può essere possibile documentare esempi precedenti alla seconda guerra mondiale, non fu che nelle sue conseguenze che le relazioni emersero e furono attivate su grande scala regionale nel Medio Oriente, avviando i processi distruttivi acceleratisi oggi.
Il Cerbero è formato da tre diverse facce che sposano una variante apparentemente incompatibile di eccezionalismo, ma in realtà complementari nell’obiettivo a lungo termine di sconfiggere la multipolarità. Hanno standard ipocriti condivisi, l’unica inclusività consentita nella loro visione è la convergenza a eccezionalismo, sionismo e wahhabismo come ultra-esclusivo super-modello unipolare. Sarà poi visto in un’altra sezione come tale disposizione instabile sia una mossa geo-ideologica che potrebbe seriamente ritorcersi contro sionismo e wahabismo, a beneficio geopolitico ultimo degli Stati Uniti (e forse anche di propria mano). Prima di arrivarvi però è necessario fare la cronaca di come la convergenza di interessi tra tali tre ideologie sia avvenuta, in primo luogo, e quale gioco di interessi si crea al centro della loro cooperazione strategica. Mentre può essere possibile documentare esempi precedenti alla seconda guerra mondiale, non fu che nelle sue conseguenze che le relazioni emersero e furono attivate su grande scala regionale nel Medio Oriente, avviando i processi distruttivi acceleratisi oggi.
L’alleanza eccezionalista statunitense-sionista:
Gli Stati Uniti usciti dalla seconda guerra mondiale potevano proiettare l’esercito su tutta l’Eurasia, ma un teatro regionale (a parte il blocco sovietico) pose un problema notevole alla loro penetrazione, il Medio Oriente. Gli Stati Uniti avevano investito interessi geopolitici nell’unità araba frantumata dopo la seconda guerra mondiale (anche per impedire la possibile creazione di un’entità sovranazionale filo-sovietica) e crearono un polo geopolitico per consentirgli d’intervenire indirettamente e permanentemente suddividendo ogni attore regionale; da cui la creazione d’Israele e la formalizzazione della convergenza strategica eccezionalista-sionista.
Gli Stati Uniti usciti dalla seconda guerra mondiale potevano proiettare l’esercito su tutta l’Eurasia, ma un teatro regionale (a parte il blocco sovietico) pose un problema notevole alla loro penetrazione, il Medio Oriente. Gli Stati Uniti avevano investito interessi geopolitici nell’unità araba frantumata dopo la seconda guerra mondiale (anche per impedire la possibile creazione di un’entità sovranazionale filo-sovietica) e crearono un polo geopolitico per consentirgli d’intervenire indirettamente e permanentemente suddividendo ogni attore regionale; da cui la creazione d’Israele e la formalizzazione della convergenza strategica eccezionalista-sionista.
Il valore globale del
Medio Oriente per la grande strategia dell’eccezionalismo statunitense
verrà spiegata nel paragrafo seguente, ma ciò che è importante capire è
che il rafforzarsi dell’eccezionalismo statunitense e il supporto al
sionismo furono lo scopo della creazione del partner di prossimità con
lo stesso interesse a sovrastare militarmente l’unità araba, esattamente
il risultato ultimo delle guerre arabo-israeliane.
Dopo che le
coalizioni arabe furono sconfitte, la componente militare dell’unità
araba fu neutralizzata, la cui importanza non va sottovalutata. Solo
attraverso l’unità araba ci potrebbe essere la possibilità di
sconfiggere Israele e di conseguenza eliminare il polo permanete degli
Stati Uniti nel Medio Oriente, regione geostrategica che collega Europa
ed Asia (posizionata per esercitare influenza su entrambe, se
correttamente usata). Israele, a differenza di tutti gli altri alleati
degli USA, dipende direttamente dagli Stati Uniti per la sua creazione
ed esistenza, quindi è molto più affidabile essendo un solido alleato
(ideologicamente e politicamente) più di qualsiasi altro Paese. Gli USA
hanno bisogno di Israele per la posizione strategica e i servigi
militari regionali per mantenere i governi arabi perennemente deboli e
divisi, mentre Israele ha bisogno del supporto totale degli Stati Uniti
per continuare ad esistere, spiegando così l’intensa profondità del
mutuo sostegno.
Nonostante la frattura militare dell’unità araba,
Israele è incapace di distruggere il legame che unisce gli arabi, quindi
un altro componente eccezionalista andava inserito per raggiungere tale
obiettivo ed eliminare ogni possibilità che una coalizione araba possa
mai minacciare Israele (e per estensione, la principale super-base
eurasiatica gli Stati Uniti).
L’arma wahabita:
L’ideologia ufficiale dell’Arabia Saudita, il wahhabismo, fu quindi scelta come ideologia distruttiva necessaria per lacerare l’unità araba e diffondere per generazioni discordie identitarie inconciliabili tra le popolazioni arabe. Ciò pone alle sue vittime un grande dilemma, in cui sono costretti a scegliere se essere pan-arabi secolari sul modello di Nasser o estremisti pan-islamisti come i re sauditi. Mentre Nasser predicava l’importanza della forma repubblicana progressiva del governo, i sauditi hanno rigorosamente sostenuto la monarchia autoritaria, mettendo così le due ideologie del Medio Oriente in contrasto e motivando i wahhabiti a trovare supporto estero per eliminare la minaccia più pressante alla loro esistenza ideologica.
L’ideologia ufficiale dell’Arabia Saudita, il wahhabismo, fu quindi scelta come ideologia distruttiva necessaria per lacerare l’unità araba e diffondere per generazioni discordie identitarie inconciliabili tra le popolazioni arabe. Ciò pone alle sue vittime un grande dilemma, in cui sono costretti a scegliere se essere pan-arabi secolari sul modello di Nasser o estremisti pan-islamisti come i re sauditi. Mentre Nasser predicava l’importanza della forma repubblicana progressiva del governo, i sauditi hanno rigorosamente sostenuto la monarchia autoritaria, mettendo così le due ideologie del Medio Oriente in contrasto e motivando i wahhabiti a trovare supporto estero per eliminare la minaccia più pressante alla loro esistenza ideologica.
Fu con tale
imperativo, cioè la sfida che il repubblicanesimo secolare panarabo pose
agli estremisti della monarchia autoritaria pan-islamica, che i
wahabiti decisero di unirsi all’alleanza eccezionalista-sionista,
anch’essa volta a sconfiggere i rivali ideologici dei sauditi. Il virus
wahabita è progettato per destabilizzare i governi pan-arabi laici
forzando ogni cittadino a riconsiderare la propria identità, quindi
teoricamente rendendo la maggior parte dei cittadini vulnerabili al suo
fascino, in questi Paesi. Soprattutto non solo il wahhabismo predica la
necessità di rovesciare governi secolari, ma comporta anche il
taqfirismo militante portando alla guerra settaria. Così, il wahabismo è
nella posizione unica di dividere gli arabi, sia dai governi laici che
anche da se stessi, presentandosi così come la migliore ideologia
settaria al servizio degli interessi dell’alleanza
eccezionalista-sionista.
Mentre il wahhabismo è noto per l’odio
ideologico inflessibile, proprio come le altre due ideologie
eccezionaliste, rientra anche nelle principali norme ipocrite, cioè
moderazione politica verso Israele e Stati Uniti. Esclude il
suggerimento allettante di condurre un’eventuale guerra di religione
contro Israele, ma soprattutto non si adopera per realizzarla. Invece
concentra sempre tutte le energie per dividere il Medio Oriente in ogni
modo possibile (ergo il taqfirismo che completa il wahabismo), il che
significa che ogni slogan contro Israele è puramente tale, volto
semplicemente a un marketing per reclutare i più ingenui. Allo stesso
tempo, alcuni elementi wahabiti tendono a degenerare e lasciare che
l’ideologia prevalga sulla ‘praticità’ impostagli dall’estero (voluta o
casuale), aprendo “opportunità” o vulnerabilità agli eccezionalisti
statunitensi, a seconda dal contesto (da spiegare in una sezione
successiva).
Il significato della guerra alla Siria:
Considerando tali aspetti in relazione all’obiettivo strategico dell’alleanza eccezionalista-sionista-wahabita (indicata come Cerbero), la guerra in Siria può giustamente essere descritta come la cruciale lotta di resistenza eurasiatica di oggi. Le tre teste di Cerbero si sono accanite a fare a pezzi questa nazione del Medio Oriente e il suo popolo, poiché la Siria rappresenta l’ultima vestigia del governo pan-arabo laico per le fondamenta ideologiche del partito Baath, facendone il più resistente e reattivo Stato confinante con Israele, di per sé ragione sufficiente per i nemici di Cerbero (da ora in poi Coalizione Erculea, le cui ancore sono Russia, Cina e Iran, dall’eroe greco che sconfisse Cerbero) per sostenerne il governo democraticamente eletto. Se Cerbero riesce a massacrare la Siria, allora si annuncerebbe l’età oscura del Medio Oriente, trasformando l’intera regione in un trampolino di lancio per l’ulteriore destabilizzazione dell’Eurasia e, quindi, colpire direttamente le vulnerabilità geografiche della coalizione erculea.
Considerando tali aspetti in relazione all’obiettivo strategico dell’alleanza eccezionalista-sionista-wahabita (indicata come Cerbero), la guerra in Siria può giustamente essere descritta come la cruciale lotta di resistenza eurasiatica di oggi. Le tre teste di Cerbero si sono accanite a fare a pezzi questa nazione del Medio Oriente e il suo popolo, poiché la Siria rappresenta l’ultima vestigia del governo pan-arabo laico per le fondamenta ideologiche del partito Baath, facendone il più resistente e reattivo Stato confinante con Israele, di per sé ragione sufficiente per i nemici di Cerbero (da ora in poi Coalizione Erculea, le cui ancore sono Russia, Cina e Iran, dall’eroe greco che sconfisse Cerbero) per sostenerne il governo democraticamente eletto. Se Cerbero riesce a massacrare la Siria, allora si annuncerebbe l’età oscura del Medio Oriente, trasformando l’intera regione in un trampolino di lancio per l’ulteriore destabilizzazione dell’Eurasia e, quindi, colpire direttamente le vulnerabilità geografiche della coalizione erculea.
Concentrazione di contrapposizioni
C’è una ragione per cui gli interessi delle tre teste di Cerbero coincidono in Medio Oriente, non semplicemente perché due delle tre ideologie sono emerse in questa regione. Piuttosto, ci sono maggiori motivazioni geopolitiche per cui Cerbero è così intensamente concentrato sulla zona, dato che proprio come la bestia mitica custodiva le porte dell’inferno nel folklore greco, nella geostrategia eurasiatica si pone davanti al cancello del supercontinente, appositamente posizionato per influenzare Europa, Asia e Africa in caso di necessità.
C’è una ragione per cui gli interessi delle tre teste di Cerbero coincidono in Medio Oriente, non semplicemente perché due delle tre ideologie sono emerse in questa regione. Piuttosto, ci sono maggiori motivazioni geopolitiche per cui Cerbero è così intensamente concentrato sulla zona, dato che proprio come la bestia mitica custodiva le porte dell’inferno nel folklore greco, nella geostrategia eurasiatica si pone davanti al cancello del supercontinente, appositamente posizionato per influenzare Europa, Asia e Africa in caso di necessità.
Non per dire che
l’Eurasia sia l’inferno, ma sottolineando invece come comunque Cerbero
occupi l’accesso, quello mitologico che difendeva, mentre l’equivalente
geopolitico è offensivo. Il Cerbero contemporaneo è intento ad
utilizzare la sua posizione di trampolino di lancio per ulteriori
aggressioni all’Eurasia nel tentativo di distruggere la Coalizione
erculeo, e la sua strategia segue i dettami dello stratega inglese
Halford Mackinder. Costui, prominente pioniere della geostrategia e
geopolitica oltre un secolo fa, attraverso l’opera “La geopolitica del
Pivot della storia”, indicava che:
“Chi governa l’Europa orientale comanda l’Heartland:
Chi governa l’Heartland comanda l’Isola-Mondo:
Chi governa l’Isola-Mondo comanda il mondo“.
Aveva assolutamente ragione nell’indicare che il comando dell’Heartland,
in gran parte identificato con l’Asia centrale contemporanea, sia
fondamentale per influenzare l’Eurasia, ma non considerò gli approcci
complementari per controllare questa parte cruciale del patrimonio
geopolitico. All’epoca sembrava che l’Europa dell’Est fosse l’unico
accesso a tale obiettivo, ma sempre di più apparve come il Medio Oriente
servisse egualmente, se non di più, nel facilitarne la credenziale di
Balcani eurasiatici detonante la reazione a catena della frammentazione
demografica.
L’innovazione teorica di Brzezinski dell’assioma di
Mackinder è che il dominio non deve essere diretto e neanche richiedere
una presenza fisica, ma data la capacità innata del centro d’influenzare
la periferia, la massicciata destabilizzazione dell’Heartland
(attraverso insurrezione terrorista islamica, collasso statuale, crisi
umanitarie, o loro combinazione con altri fattori) può espandersi
automaticamente verso l’esterno. Nel mondo di oggi, ciò significa che le
minacce asimmetriche indirettamente istigate da attori extra-regionali,
come Cerbero, possono creare sfide simultanee ai tre membri principali
della coalizione erculea, non solo inserendoli in una seria strategia
difensiva, ma mettendone in pericolo l’esistenza se scatenate (come
volutamente previsto da Cerbero).
Nei primi anni del 20° secolo,
Mackinder avrebbe pensato ad eserciti nazionali dilaganti nell’Europa
orientale per prendere il controllo dell’Heartland, ma nei primi anni
del 21° secolo, è più probabile che ciò richieda brigate di terroristi
originati o addestrati nelle battaglie in Medio Oriente, che ‘spuntano’
nell’Heartland senza collegamenti diretti con i mandanti statali. Il
Medio Oriente è quindi il fulcro dell'(in)stabilità eurasiatico-africana
e, quindi, qualsiasi entità che lo controlli può esportare una forza
asimmetrica e convenzionale penetrando egualmente il cuore dell’Africa,
il cuore dell’Europa (o anche dell’Europa dell’Est) e l’Heartland
eurasiatico (la chiave della porta continentale per l’Asia orientale).
Tale comprensione geopolitica di potenza e forza di proiezione aggiorna i
contributi teorici di Mackinder e Brzezinski e spiega le motivazioni
della collera mediorientocentrica di Cerbero.
Obiettivi eurasiatici
Cerbero non si limita solo al Medio Oriente, anche se vi si concentra la maggior parte delle sue attività e strategie. Si può realmente identificarne il coinvolgimento in Europa e in Asia, come verrà esplorato in questa sezione.
Cerbero non si limita solo al Medio Oriente, anche se vi si concentra la maggior parte delle sue attività e strategie. Si può realmente identificarne il coinvolgimento in Europa e in Asia, come verrà esplorato in questa sezione.
Abbaiare, mordere, guaire:
Prima di iniziare, il modello Cerbero in Europa e Asia va concettualmente delineato in modo da attirarvi l’attenzione del lettore. In sostanza, ciascuna delle sue tre teste svolge un ruolo interscambiabile abbaiando (minacciando e spaventando), mordendo (attaccando) e guaendo (promuovendo) per sostenere il proprio interesse comune. Diamo un’occhiata a come funziona.
Prima di iniziare, il modello Cerbero in Europa e Asia va concettualmente delineato in modo da attirarvi l’attenzione del lettore. In sostanza, ciascuna delle sue tre teste svolge un ruolo interscambiabile abbaiando (minacciando e spaventando), mordendo (attaccando) e guaendo (promuovendo) per sostenere il proprio interesse comune. Diamo un’occhiata a come funziona.
Europa:
Gli Stati Uniti usano la NATO per controllare il continente, e ringhia ai cuccioli ogni volta che sono restii a seguirne l’esempio in qualunque momento. Gli Stati Uniti abbaiano anche a gran voce sulla cosiddetta “minaccia russa”, senza fornire alcuna prova di ciò che spaventa, in primo luogo. Nel frattempo, l’Arabia Saudita e i suoi zombie wahhabiti sono impiegati nei Balcani e in certi Paesi dell’Europa occidentale per compiere attacchi terroristici strategici volti a mordere sicurezza e stabilizzazione continentali, così spingendo i cuccioli degli Stati Uniti nella NATO ad adottare i ‘suggerimenti’ di Washington per agire sui vari campi. Infine, Israele completa il trio con il lobbying verso il continente e le sue figure politico-sociali fondamentali, per raccogliere il maggior sostegno finanziario, politico e normativo possibile per conto di Cerbero. La minaccia implicita al rifiuto di sostenere Cerbero si tradurrà nell’abbaiare degli USA e nei morsi dei sauditi, il che significa che è meglio nutrire la bocca che guaisce per evitare conseguenze spiacevoli dalle altre due teste.
Gli Stati Uniti usano la NATO per controllare il continente, e ringhia ai cuccioli ogni volta che sono restii a seguirne l’esempio in qualunque momento. Gli Stati Uniti abbaiano anche a gran voce sulla cosiddetta “minaccia russa”, senza fornire alcuna prova di ciò che spaventa, in primo luogo. Nel frattempo, l’Arabia Saudita e i suoi zombie wahhabiti sono impiegati nei Balcani e in certi Paesi dell’Europa occidentale per compiere attacchi terroristici strategici volti a mordere sicurezza e stabilizzazione continentali, così spingendo i cuccioli degli Stati Uniti nella NATO ad adottare i ‘suggerimenti’ di Washington per agire sui vari campi. Infine, Israele completa il trio con il lobbying verso il continente e le sue figure politico-sociali fondamentali, per raccogliere il maggior sostegno finanziario, politico e normativo possibile per conto di Cerbero. La minaccia implicita al rifiuto di sostenere Cerbero si tradurrà nell’abbaiare degli USA e nei morsi dei sauditi, il che significa che è meglio nutrire la bocca che guaisce per evitare conseguenze spiacevoli dalle altre due teste.
Asia:
Cerbero ha di recente volto le teste verso Oriente, ma con un discreto successo in un lasso di tempo breve. Gli Stati Uniti abbaiano incessantemente alla Cina da quando Hillary Clinton annunciò il pivot in Asia nel 2011, con l’intento di spaventare i ‘cagnetti’ che li circondano nel contenimento anti-cinese su modello della NATO. Per approfondire l’ingaggio per la sicurezza degli Stati Uniti con ciascuno di tali membri, soprattutto Thailandia e Filippine, gli ascari wahhabiti dell’Arabia Saudita effettuano attacchi terroristici per giustificare l’intensificata presenza e/o supervisione strategica degli Stati Uniti, e tale modello si amplierà con la creazione dello “Stato islamico” globale. Il ruolo d’Israele, in gran parte in sordina, è sproporzionatamente significativo rispetto alle dimensioni, in quanto i suoi guaiti sembrano essere sul punto di avere successo nell’India, spostandola dalla parte di Cerbero. Israele ha relazioni innovative con l’India dall’avvento del governo Modi, sebbene il nuovo Presidente del Consiglio ‘multipolare’ sia riluttante a essere troppo apertamente vicino agli Stati Uniti e, naturalmente, in odio dei sauditi e del loro terrorismo wahhabita (dal sostegno politico del Pakistan). Così, Israele rappresenta la soluzione perfetta per Cerbero di penetrare l’egemone subcontinentale e perseguire interessi comuni ai suoi partner.
Cerbero ha di recente volto le teste verso Oriente, ma con un discreto successo in un lasso di tempo breve. Gli Stati Uniti abbaiano incessantemente alla Cina da quando Hillary Clinton annunciò il pivot in Asia nel 2011, con l’intento di spaventare i ‘cagnetti’ che li circondano nel contenimento anti-cinese su modello della NATO. Per approfondire l’ingaggio per la sicurezza degli Stati Uniti con ciascuno di tali membri, soprattutto Thailandia e Filippine, gli ascari wahhabiti dell’Arabia Saudita effettuano attacchi terroristici per giustificare l’intensificata presenza e/o supervisione strategica degli Stati Uniti, e tale modello si amplierà con la creazione dello “Stato islamico” globale. Il ruolo d’Israele, in gran parte in sordina, è sproporzionatamente significativo rispetto alle dimensioni, in quanto i suoi guaiti sembrano essere sul punto di avere successo nell’India, spostandola dalla parte di Cerbero. Israele ha relazioni innovative con l’India dall’avvento del governo Modi, sebbene il nuovo Presidente del Consiglio ‘multipolare’ sia riluttante a essere troppo apertamente vicino agli Stati Uniti e, naturalmente, in odio dei sauditi e del loro terrorismo wahhabita (dal sostegno politico del Pakistan). Così, Israele rappresenta la soluzione perfetta per Cerbero di penetrare l’egemone subcontinentale e perseguire interessi comuni ai suoi partner.
Extra: Medio Oriente:
La casa di Cerbero è caratterizzata da un’interazione dinamica in continua evoluzione e da ruoli opachi dipendenti da circostanze specifiche del momento. Ognuna delle teste segue vigorosamente i ruoli disponibili, necessari ad avvicinarsi agli obiettivi condivisi con gli alleati dell’entità. Un esempio potrebbe vedere gli Stati Uniti abbaiare allo “Stato islamico”, mentre gli agenti sauditi provvedono a mordere sul campo giustificando le paure istigate dagli USA, o vedere Israele e i sauditi abbaiare alla ‘minaccia’ di Sadam Husayn mentre gli Stati Uniti implorano una coalizione internazionale prima del morso devastante. Un futuro scenario non troppo improbabile potrebbe vedere Israele abbaiare la presunta non conformità iraniana all’imminente accordo sul nucleare, mentre gli Stati Uniti chiedono al mondo di sostenere la NATO araba da essi eterodiretta per mordere Teheran come punizione.
La casa di Cerbero è caratterizzata da un’interazione dinamica in continua evoluzione e da ruoli opachi dipendenti da circostanze specifiche del momento. Ognuna delle teste segue vigorosamente i ruoli disponibili, necessari ad avvicinarsi agli obiettivi condivisi con gli alleati dell’entità. Un esempio potrebbe vedere gli Stati Uniti abbaiare allo “Stato islamico”, mentre gli agenti sauditi provvedono a mordere sul campo giustificando le paure istigate dagli USA, o vedere Israele e i sauditi abbaiare alla ‘minaccia’ di Sadam Husayn mentre gli Stati Uniti implorano una coalizione internazionale prima del morso devastante. Un futuro scenario non troppo improbabile potrebbe vedere Israele abbaiare la presunta non conformità iraniana all’imminente accordo sul nucleare, mentre gli Stati Uniti chiedono al mondo di sostenere la NATO araba da essi eterodiretta per mordere Teheran come punizione.
Gioco geo-ideologico
Come accennato all’inizio dell’articolo, Cerbero ha una base geo-ideologica instabile che potrebbe inaspettatamente incrinarsi lungo le due principali faglie sionista e wahabita. Entrambi sospettano che l’altro possa metterglisi contro un giorno, quindi, desiderano coltivare rapporti privilegiati con il fratello eccezionalista stautnitense che lavora solo a vantaggio strategico di Washington. I sionisti temono due scenari: i terroristi wahabiti divenuti abbastanza forti da disobbedire a Riyadh e avviare la jihad contro Israele al di fuori del controllo di Stati Uniti e Arabia Saudita; o l’Arabia Saudita un giorno tradire Israele ordinando ai suoi ascari terroristi di attaccarlo direttamente per completare l “Stato islamico”.
Come accennato all’inizio dell’articolo, Cerbero ha una base geo-ideologica instabile che potrebbe inaspettatamente incrinarsi lungo le due principali faglie sionista e wahabita. Entrambi sospettano che l’altro possa metterglisi contro un giorno, quindi, desiderano coltivare rapporti privilegiati con il fratello eccezionalista stautnitense che lavora solo a vantaggio strategico di Washington. I sionisti temono due scenari: i terroristi wahabiti divenuti abbastanza forti da disobbedire a Riyadh e avviare la jihad contro Israele al di fuori del controllo di Stati Uniti e Arabia Saudita; o l’Arabia Saudita un giorno tradire Israele ordinando ai suoi ascari terroristi di attaccarlo direttamente per completare l “Stato islamico”.
L’Arabia Saudita, d’altra parte, è
preoccupata dal piano sionista Yinon ed è pienamente consapevole dei
‘”confini di sangue” della mappa di Ralph Peters e del New York Times,
“Come 5 Paesi potrebbero diventare 14″, in cui si prevede l’eventuale
smembramento del regno. Sionismo puro e wahhabismo puro non possono
coesistere per tali contraddizioni esistenziali, quindi lo scontro sarà
inevitabile se Cerbero elimina la Coalizione erculea (la principale
forza che li tiene insieme). Se si mettono l’uno contro l’altro
prematuramente, prima che la coalizione sia sconfitta, allora sionismo e
wahhabismo potranno essere sconfitti separatamente con un contrattacco
devastante, portando alla disintegrazione dell’influenza eccezionalista
statunitense in Eurasia.
Pertanto, la natura del passo può dettarne la
caduta fino alle conseguenze, o gli Stati Uniti potranno bilanciarne in
qualche modo i rapporti fino ad escludere uno scenario del genere,
politica che attualmente seguono. Washington avverte regolarmente che
potrebbe propendere per l’uno o l’altro e distruggere il delicato
equilibrio che mantiene la pace tra le tre teste. Non è abbastanza serio
per farlo, oggi naturalmente, e ogni parte eccezionalista capisce che
ha bisogno dell’altra per continuare a sopravvivere fin quando si potrà
affrontare la Coalizione erculea, ma la prospettiva di un tale suicida
dilemma della sicurezza spaventa Israele e Arabia Saudita al punto di
cooperare indiscutibilmente al gioco di Cerbero (per ora, almeno).
L’unica alternativa a Cerbero è l’eventuale rimozione della minoranza
ideologica eccezionalista da ciascuna entità prigioniera, che vedrebbe
gli eccezionalisti estromessi dagli Stati Uniti, i sionisti dalla
Palestina, e i wahhabiti dall’Arabia Saudita, avviando il cambiamento
nella loro politica ed organizzazione interna. Niente di tutto ciò
significa che tali entità affronteranno l’eliminazione geopolitica,
trattandosi solo della minoranza eccezionalista e dei loro operatori
minacciati esistenzialmente di perdere tutto (vale a dire potere e
‘legittimità’), ma è proprio tale paura che li motiva disperatamente nel
suscitare l’aggressivo Cerbero, prolungando indefinitamente la loro
egemonia unipolare.
Ironia della sorte, solo il loro ‘successo’ teorico
nel distruggere la Coalizione erculea aumenta drasticamente la
probabilità che siano geopoliticamente eliminati, mentre le
contraddizioni ideologiche sopracitate fra sionisti e wahhabiti indicano
inevitabilmente che si scontreranno militarmente in un duello
all’ultimo sangue, un giorno. Anche nel ‘migliore dei casi’ della
vittoria sulla Coalizione erculea e di una pace fredda fragile tra tali
due campi incompatibili, non c’è garanzia che gli eccezionalisti
staunitensi non facciano pendere l’equilibrio strategico verso un lato o
l’altro, ricreando il loro caratteristico caos mediorientale,
perfettamente adatto ai loro grandi obiettivi geopolitici.
Conclusioni
Il mutante unipolare Cerbero eccezionalista, sionista e wahabita è la vera ragione della destabilizzazione dell’Eurasia, e solo la Resistenza della Coalizione erculea di Russia, Cina e Iran può pacificarlo. In questo momento il destino dell’Eurasia sembra prefigurarsi nel destino della resistenza della Siria a Cerbero, in quanto il suo successo o fallimento avrà riflessi decisivi su tutto il supercontinente. Se la Siria e il suo popolo riusciranno a respingere l’assalto, allora salvaguarderanno l’Eurasia ad un livello molto più elevato che se non riuscissero, e inoltre volgerebbero il corso contro Cerbero.
Il mutante unipolare Cerbero eccezionalista, sionista e wahabita è la vera ragione della destabilizzazione dell’Eurasia, e solo la Resistenza della Coalizione erculea di Russia, Cina e Iran può pacificarlo. In questo momento il destino dell’Eurasia sembra prefigurarsi nel destino della resistenza della Siria a Cerbero, in quanto il suo successo o fallimento avrà riflessi decisivi su tutto il supercontinente. Se la Siria e il suo popolo riusciranno a respingere l’assalto, allora salvaguarderanno l’Eurasia ad un livello molto più elevato che se non riuscissero, e inoltre volgerebbero il corso contro Cerbero.
Tuttavia,
se la Siria cadesse, Cerbero non perderebbe tempo a lanciare una rapida e
aggressiva guerra lampo asimmetrica sull’Heartland eurasiatico, volta a
dividere la Coalizione erculea ed eliminare i campioni del
multipolarismo. Va sempre ricordato, però, che occidentali, ebrei o
musulmani non hanno colpa di ciò che fa Cerbero, ma le componenti
ideologiche più radicali di tali società (non rappresentative della
stragrande maggioranza, rendendoli così degli aberranti estremisti), che
hanno preso il controllo di Stati chiave usandoli per una guerra di
procura globale contro le forze multipolari dell’inclusione e
dell’integrazione.
Andrew Korybko, The Saker
La vittoria unipolare di Cerbero non significherebbe
la pace, dato che è sicuro che due delle sue tre teste finiranno per
cannibalizzarsi e dopo l’eccezionalismo degli USA, indenne dalla lotta
fratricida, potrà finire il superstite indebolito e pretendere tutto il
bottino globale che si pensava di condividere (davvero impossibile da
dividere tra eccezionalisti incompatibili come sionisti e wahhabiti).
Stando così le cose, l’unico modo per impedire una simile cupa
previsione globale è che la Coalizione erculea riesca a salvare la Siria
da Cerbero nella prima campagna pan-continentale aggressiva di
quest’ultimo e che l’autodistruzione post-‘vittoria’ fagociti l’intero
continente.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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