venerdì 15 maggio 2015

Fursov: uno scisma nel mondo russo

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Il testo seguente è tratto dalle pagine 219-224 del libro “Il freddo vento dell’Est della primavera russa” di Andrej Fursov, per le edizioni Knijnij Mir, Mosca, 2015.
Nei 30 giorni tra metà febbraio e metà marzo 2014… la Russia e il mondo cambiavano. L’era iniziata nel 1989-1991 era finita, iniziata con il viaggio di Gorbaciov a Malta, dove abbandonò il campo socialista e l’Unione Sovietica. Per oltre due decenni, l’occidente avanzò verso est, compiendo con l’aiuto della quinta colonna sovietica, e poi russa, ciò che Hitler non era riuscito con il suo Drang nach Osten. Strapparono il mondo russo pezzo per pezzo, e tali territori passarono sotto l’occupazione finanziaria, economica ed informativa occidentale. 

Ben presto cominciarono a reclutare agenti locali, in particolare nella cosiddetta “classe politica”. Il ritornello più noto e significativo dopo la gorbacioveria era il fatto che riuscirono a dividere la Russia storica dall’Ucraina. Alla fine della perestrojka era pronta a divenire l’avamposto principale contro la Russia, volta ad essere lo strumento per impedire la rinascita della Russia a grande potenza. Questa preparazione fu un logico sviluppo nelle nuove condizioni del momento, un processo il cui avvio fu dato da Vaticano, Austria-Ungheria e Germania. Sono spesso citate le parole di Zbignew Brzezinski secondo cui la Russia, una volta separata dall’Ucraina, non potrà recuperare lo status di grande potenza. Ma “Zbig il lungo” si sbagliava. La Russia può ritrovare il suo status senza l’Ucraina. 

Ci vorrà solo più tempo e sarà un po’ più difficile, ma ciò che conta è che Brzezinski non da prova di originalità. Ripete infatti le parole del generale tedesco Paul Rohrbach che fin dal primo Novecento previde di circoscrivere il pericolo rappresentato dalla Russia per l’Europa, e in particolare per la Germania, sottraendo alla Russia moscovita la Russia ucraina. Osserviamo che per il generale tedesco l’Ucraina e la Moscovia sono Russia. Espresse la necessità di creare uno scisma in Russia, nel mondo russo. Da tale punto di vista sviluppò le idee tedesche del tardo XIX secolo, e specialmente di Bismarck, che non solo insisteva sulla necessità di tale scisma, ma propose il metodo concreto per realizzarlo. (…) 

Sottolineò in particolare la necessità di mettere l’Ucraina contro la Russia, di fomentare un popolo contro l’altro. Per farlo fu necessario favorire l’emergere dei cosiddetti russi ucraini, persone la cui coscienza andava cambiata fino alla russofobia. Così progettarono operazioni speciali psico-storiche e la manipolazione psicologica delle informazioni, allo scopo di creare slavi anti-russi quale tipo psico-culturale e forza politica; una sorta di “Orcas” che serve i “sarumanes” occidentali, arrivando a strappare l’Ucraina dalla Russia e ad opporvi una “Rus’ anti-russa”, con l’alternativa tra “libero e democratico” e “impero e totalitarismo”. 

Tutto ciò fu fatto in particolare con il ‘progetto Galizia” su cui operarono assai attivamente i servizi speciali di Austria-Ungheria, Germania imperiale e poi Terzo Reich, e dalla seconda metà del XX secolo ad oggi, CIA e servizi speciali tedeschi. E’ molto probabile che i servizi speciali di ciò che viene chiamato Quarto Reich (Internazionale nazista) vi partecipino pure. Naturalmente, il Vaticano era e rimane sempre in gioco, con il progetto uniate “greco-cattolico” anti-ortodosso. E quando scoccò l’ora x colpirono scatenando il piano galiziano e la macchia banderista.

Le ragioni di tale esplosione avvenuta nell’inverno 2013-2014 sono diverse. Prima di tutto, l’Ucraina è un’entità artificiale, incapace di sopravvivere al punto che, nonostante sia l’unico Stato post-sovietico, escluse Russia e Bielorussia, con potenziale economico che ne rendeva possibile lo sviluppo, ebbe un crollo totale a cui assistiamo. La Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina era sempre un’entità artificiale che poteva esistere solo nell’URSS, e senza avervi un ruolo di rilievo. (…) Senza l’URSS, Ucraina si è rivelata incapace di un qualsiasi sviluppo. L’unica cosa che la teneva a galla era divorare l’eredità sovietica (…) Ma alla fine del 2013 non c’era più niente da consumare; tutto era stato inghiottito (…) e solo la Russia poteva salvarla. Ma gli Stati Uniti non l’hanno permesso (…) 

In secondo luogo, dopo Majdan, i cuculi occidentali pensarono che gli “arancioni” erano riusciti a separare l’Ucraina dalla Russia. Tuttavia, essi si dimostrarono incapaci di adempiere al compito e Janukovich salì al potere, iniziando a giocare al gioco occidentale. Il suo orientamento favorevole alla Russia era molto, molto dubbio, ma non era un presidente anti-russo. Alla fine del 2013 sembrava che il guinzaglio dell’Unione europea pendesse dal collo di Janukovich e dell’Ucraina. Ma la storia fu perfida verso l’occidente e Janukovich cominciò a fare “un passo avanti e due indietro” con i “partner occidentali”. 

L’ingresso dell’Ucraina sotto l’ombrello della Russia era insopportabile per l’occidente. Ciò avrebbe significato che il lavoro di quattro secoli sarebbe andato in fumo. A che servono allora tutte queste strutture anti-russe, non solo questa macchia popolata di nazisti e banderisti, ma tutte queste ONG, strutture da guerra di rete contro la Russia e i russi in Ucraina? Se la Russia riusciva a migliorare considerevolmente posizione nello spazio post-sovietico, nel dicembre 2013 gli eventi furono il terzo casus belli, dopo Snowden e la Siria (…) 

Nel dicembre 2013 e forse un paio di mesi prima, i capi atlantisti tolsero Janukovich e qualsiasi via pacifica “arancione” alla separazione tra Ucraina e Russia, e optarono per l’organizzazione di un colpo di Stato delle forze banderiste e naziste anti-russe, create dalle operazioni psico-storiche avviate da Vaticano e Austria-Ungheria, poi riprese dai nazisti creando la divisione SS “Galizia” e, alla fine degli anni ’80, degli eredi del Terzo Reich che lavoravano alla creazione del nuovo ordine, degli Stati Uniti.


gitlerandliberali 

Radio Liberty dagli anni ’80 gestita da neonazisti
 
Radio Liberty ha una complessa storia di reclutamento di simpatizzanti nazisti e guerrieri freddi
Robert Parry Russia Insider 11 Maggio 2015

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Radio Liberty ha una storia speciale riguardo l’Ucraina, comprendente l’uso di simpatizzanti nazisti per diffondere propaganda da guerra fredda, da parte dell’amministrazione Reagan negli anni ’80. Nei primi mesi del 2014 rivedendo dei documenti presso la biblioteca presidenziale Reagan a Simi Valley, California, mi imbattei su una polemica interna sulle trasmissioni di Radio Liberty verso l’Ucraina da parte di esuli di destra. Alcuni di tali commenti lodavano i nazionalisti ucraini schieratisi con i nazisti nella seconda guerra mondiale, mentre le SS seguivano la “soluzione finale” contro gli ebrei europei, tra cui il famigerato massacro di Babij Jar in un burrone presso Kiev. 

Queste trasmissioni di propaganda di RL indignarono alcune organizzazioni ebraiche, come il B’nai B’rith, e individui tra cui l’accademico conservatore Tubi Richard, spingendo a una revisione interna. Secondo una nota del 4 maggio 1984 scritta da James Critchlow, funzionario del Consiglio di Radiodiffusione Internazionale, che controlla Radio Liberty e Radio Free Europe, una trasmissione di RL in particolare fu vista 
difendere gli ucraini che combatterono nelle SS”. Critchlow scrisse, “una trasmissione ucraina di RL del 12 febbraio 1984 fa riferimento ai filonazisti della Divisione SS ‘Galizia’ ucraina nella seconda guerra mondiale, e potrebbe danneggiare la reputazione di RL presso gli ascoltatori sovietici. Le memorie di un diplomatico tedesco furono presentate in modo da sembrare che RL elogiasse i volontari ucraini nella divisione SS che combatté a fianco dei tedeschi contro l’Armata Rossa”.
Il professore di Harvard Pipes, consulente dell’amministrazione Reagan, inveì contro le trasmissioni di RL, scrivendo il 3 dicembre 1984 che 
i servizi russi e ucraini di RL hanno trasmesso quest’anno materiale palesemente antisemita, potendo danneggiare in modo irreparabile l’intera impresa”
Sebbene l’amministrazione Reagan avesse pubblicamente difeso RL contro le critiche, in privato alcuni alti funzionari concordavano con i critici, secondo i documenti. Ad esempio, in un appunto del 4 gennaio 1985, Walter Raymond Jr., alto funzionario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, disse al capo del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Robert McFarlane, che “credo che molto di ciò che Dick (Pipes) dice sia giusto”

La disputa sulle trasmissioni radio sponsorizzate dagli USA di 30 anni fa, sottolinea la realtà politica preoccupante dell’Ucraina, a cavallo della divisione tra popoli con legami culturali verso l’occidente e popoli con patrimonio culturale in sintonia con la Russia. Dal colpo di Stato del 22 febbraio 2014 che ha spodestato il Presidente Viktor Janukovich, alcune vecchie simpatie naziste sono riemerse. 

Ad esempio, il 2 maggio 2014 quando teppisti di destra perseguirono dei manifestanti russi nell’edificio dei sindacati di Odessa che incendiarono uccidendo decine di persone all’interno, l’edificio devastato fu poi deturpato con graffiti nazisti che salutavano “le SS galiziane” sulle pareti carbonizzate. Poi, alcuni battaglioni di “volontari” di destra ucraini, inviati in Ucraina orientale per schiacciare la resistenza filo-russa, sfoggiavano emblemi nazisti, come svastiche e rune delle SS sugli elmetti.



Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
https://aurorasito.wordpress.com/2015/05/13/fursov-uno-scisma-nel-mondo-russo/ 

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