La Russia avidamente spera nel riavvicinamento tra India e Cina, dopo la visita di alto profilo del primo ministro indiano Narendra Modi in Cina. Se le tensioni politiche tra India e Cina diminuiscono Russia, India e Cina (RIC) insieme inizieranno ad essere il motore economico e strategico del mondo, preoccupando gli Stati Uniti.
Il
primo ministro indiano Narendra Modi s’è recato in Cina il 14 maggio
per i negoziati con il Presidente della Repubblica popolare cinese Xi
Jinping. Nell’ambito della visita, Modi spera in una svolta nei rapporti
con la Cina, finora ostacolata da disputa di confine e rivendicazioni
territoriali. A giudicare dagli indicatori indiretti, la visita potrebbe
essere la svolta nelle relazioni tra New Delhi e Pechino.
Il programma
della visita di Modi in Cina sarà tale che il primo ministro indiano
sarà ricevuto dai massimi funzionari cinesi. Rompendo il protocollo, il
presidente cinese s’è recato nella città natale di Xian, incontrando
personalmente Modi non solo per un vertice durato più di 90 minuti, ma
anche per un tour informale nei principali siti storici buddisti di
Xian. È la prima volta che Xi riceve un leader fuori Pechino. Il gesto è
visto come un serio tentativo di ridurre le differenze e “rafforzare la
fiducia” tra i due Paesi.
Il Presidente Xi risponde al gesto simile di
Modi quando visitò l’India nel settembre scorso. Modi aveva ricevuto Xi
nella sua nativa Ahmadabad. Il primo ministro indiano era a Pechino per
incontrare il premier cinese Li Keqiang. La sua visita si conclude con
un viaggio a Shanghai dove la delegazione indiana avrà dei negoziati con
i rappresentanti degli ambienti economici cinesi. Per la Russia, il
riavvicinamento tra India e Cina è una questione di fondamentale
importanza. Per molto tempo, il concetto di triangolo strategico tra
Russia, Cina e India è esistito, ma fino a poco prima non appariva
particolarmente redditizio.
Il RIC, come gruppo, è stato soprattutto un
forum economico, senza molto da mostrare in termini strategici. Il
conflitto tra Cina e India sui confini è irrisolto e sembra
intrattabile. Con questa visita è probabile che alcune questioni saranno
risolte e le difficoltà principali nell’integrazione economica
dell’Eurasia potrebbero essere risolte. Ciò significa che Mosca dispone
di nuove opportunità in Oriente. In questo contesto, la conversazione
telefonica tra il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro
indiano, il giorno prima della visita in Cina, è significativa.
Secondo
il servizio stampa del Cremlino, e un tweet di Modi, il primo ministro
indiano ha confermato la partecipazione al prossimo vertice BRICS di
luglio e al vertice della Shanghai Cooperation Organization a Ufa. Ha
anche discusso con il Presidente su varie questioni russe connesse
all’espansione del partenariato strategico e privilegiato russo-indiano.
La settimana scorsa, Putin ha ricevuto il presidente cinese Xi a Mosca,
dove più di 30 accordi sono stati firmati dai due leader.
Svobodnaja Pressa (SP): Cosa significa il riavvicinamento tra i due giganti economici asiatici per la Russia?
“L’idea di un triangolo russo, cinese e indiano fu avanzato da Evgenij Primakov, alla fine degli anni ’90”, ha detto Aleksej Maslov, direttore del Centro di ricerca strategica sulla Cina presso l’Università russa dell’Amicizia dei Popoli e a capo del Dipartimento di Studi Orientali presso la Scuola Superiore di Economia. “Ma allora si pensava che la Russia avrebbe giocato un ruolo di primo piano nel ‘triangolo’. Ora è chiaro che la Cina avrà questo ruolo, cambiando l’intera situazione”, ha detto. “Bisogna capire che il rafforzamento del triangolo avverrà secondo il concetto cinese di nuova ‘Grande Via della Seta’. In altre parole, la Cina unirà i Paesi secondo un comune interesse, soprattutto economico”.
“L’idea di un triangolo russo, cinese e indiano fu avanzato da Evgenij Primakov, alla fine degli anni ’90”, ha detto Aleksej Maslov, direttore del Centro di ricerca strategica sulla Cina presso l’Università russa dell’Amicizia dei Popoli e a capo del Dipartimento di Studi Orientali presso la Scuola Superiore di Economia. “Ma allora si pensava che la Russia avrebbe giocato un ruolo di primo piano nel ‘triangolo’. Ora è chiaro che la Cina avrà questo ruolo, cambiando l’intera situazione”, ha detto. “Bisogna capire che il rafforzamento del triangolo avverrà secondo il concetto cinese di nuova ‘Grande Via della Seta’. In altre parole, la Cina unirà i Paesi secondo un comune interesse, soprattutto economico”.
SP: In particolare quali progetti potrebbero unire India, Cina e Russia?
“Prima di tutto è il passaggio alle transazioni in valuta comune. È chiaro che tale valuta non apparirà domani, ma nel migliore dei casi tra 5-6 anni. È un progetto molto interessante. Inoltre, i nostri tre Paesi possono introdurre un sistema commerciale preferenziale e creare società miste. Probabilmente possiamo sviluppare rotte ferroviarie e aree commerciali comuni. In sostanza, oggi la Cina crea una nuova realtà politica, ed è Pechino che la controlla. Molto dipende da quanto efficacemente la Cina normalizzerà le relazioni con l’India. Non è facile considerando le rivendicazioni territoriali e il conflitto che causano, apparsi nelle precedenti trattative indiano-cinesi”.
“Prima di tutto è il passaggio alle transazioni in valuta comune. È chiaro che tale valuta non apparirà domani, ma nel migliore dei casi tra 5-6 anni. È un progetto molto interessante. Inoltre, i nostri tre Paesi possono introdurre un sistema commerciale preferenziale e creare società miste. Probabilmente possiamo sviluppare rotte ferroviarie e aree commerciali comuni. In sostanza, oggi la Cina crea una nuova realtà politica, ed è Pechino che la controlla. Molto dipende da quanto efficacemente la Cina normalizzerà le relazioni con l’India. Non è facile considerando le rivendicazioni territoriali e il conflitto che causano, apparsi nelle precedenti trattative indiano-cinesi”.
SP: Pensa che Pechino ci riesca?
“Mi aspetto che la visita Modi concluda un accordo che congeli le dispute territoriali. Penso che la Cina adotterà misure economiche per dare all’India credito per sviluppare la propria industria. Devo dire che oggi l’India è un concorrente naturale della Cina per costi di produzione. E’ possibile che la Cina individui alcune imprese in India. Nel prossimo futuro inizieranno i lavori degli investimenti cinesi in strade e ferrovie nel nord dell’India. In sostanza, nel quadro del progetto Grande Via della Seta, Pechino spera di aver il controllo su un vasto territorio, dal Sud-Est asiatico al Caucaso.
“Mi aspetto che la visita Modi concluda un accordo che congeli le dispute territoriali. Penso che la Cina adotterà misure economiche per dare all’India credito per sviluppare la propria industria. Devo dire che oggi l’India è un concorrente naturale della Cina per costi di produzione. E’ possibile che la Cina individui alcune imprese in India. Nel prossimo futuro inizieranno i lavori degli investimenti cinesi in strade e ferrovie nel nord dell’India. In sostanza, nel quadro del progetto Grande Via della Seta, Pechino spera di aver il controllo su un vasto territorio, dal Sud-Est asiatico al Caucaso.
Questo concetto
implica integrazione economica, cooperazione finanziaria e politica,
logistica e infrastrutture comuni. Per ora questo concetto comprende i
territori della Cina, più i Paesi vicini come le repubbliche dell’Asia
centrale e i Paesi del sud-est asiatico. La Russia non l’ha ancora
sottoscritto, ma ha detto che è pronta alla cooperazione nel quadro
delle due unioni; la Via della Seta e l’Unione economica eurasiatica.
(L’India non aderirebbe al progetto di Via della Seta)”.
SP: Si può dire che in questa situazione, sia particolarmente vantaggioso per la Russia volgersi a Est?
“Allo stato attuale, la Russia è il maggiore Paese che sostiene la “politica espansionistica della Cina”, rafforzando le nostre posizioni politiche ed economiche. D’altra parte, una serie di rischi e conflitti possono sorgere in futuro, che potranno essere risolti solo se la Russia potrà coinvolgervi ugualmente occidente e Oriente”, ha detto Maslov. “Tra Pechino e New Delhi c’è una disputa territoriale, derivante dalla (prima) guerra di confine sino-indiana nel 1962, che si concluse con la sconfitta dell’India”, osserva Andrej Ostrovskij, vicedirettore dell’Istituto di Studi Estremo Orientali, e membro dell’Associazione europea dei sinologi. “Come risultato, l’India ora occupa una parte del territorio cinese, nello Stato di Arunachal Pradesh, e la Cina una parte del territorio indiano, l’altopiano di Aksai Chin. Fino a quando tali dispute territoriali non saranno risolte, avere normali relazioni tra i due Paesi sarà piuttosto difficile.
“Allo stato attuale, la Russia è il maggiore Paese che sostiene la “politica espansionistica della Cina”, rafforzando le nostre posizioni politiche ed economiche. D’altra parte, una serie di rischi e conflitti possono sorgere in futuro, che potranno essere risolti solo se la Russia potrà coinvolgervi ugualmente occidente e Oriente”, ha detto Maslov. “Tra Pechino e New Delhi c’è una disputa territoriale, derivante dalla (prima) guerra di confine sino-indiana nel 1962, che si concluse con la sconfitta dell’India”, osserva Andrej Ostrovskij, vicedirettore dell’Istituto di Studi Estremo Orientali, e membro dell’Associazione europea dei sinologi. “Come risultato, l’India ora occupa una parte del territorio cinese, nello Stato di Arunachal Pradesh, e la Cina una parte del territorio indiano, l’altopiano di Aksai Chin. Fino a quando tali dispute territoriali non saranno risolte, avere normali relazioni tra i due Paesi sarà piuttosto difficile.
Tuttavia, questi problemi possono
essere risolti a poco a poco, attraverso i negoziati. Prendiamo ad
esempio le relazioni Russia-Cina. Nel 1964, quando Mao Zedong per la
prima volta sollevò la questione del destino di 1,5 milioni di
chilometri quadrati che la Russia zarista aveva preso alla Cina, il
problema era ben lungi dall’essere risolto. Tuttavia nel 2004, 40 anni
dopo, fu effettuata la demarcazione definitiva del confine russo-cinese.
Data la buona volontà di entrambe le parti, i Paesi poterono
perfettamente risolvere le questioni di confine.
Non appena Cina e India
risolveranno le loro dispute territoriali, tutte le altre questioni
politiche saranno immediatamente risolte. Va detto che la soluzione del
problema di confine è attesa da tempo, mentre i legami economici tra
India e Cina si sviluppano molto rapidamente. Il volume del commercio
estero India-Cina è paragonabile al volume degli scambi della Russia con
la Cina, circa 100 miliardi di dollari. La cosa importante è che i
problemi tra India e Cina saranno affrontati non solo nel formato BRICS
ma anche nell’ambito della Shanghai Cooperation Organization (SCO), in
cui la Russia ha un ruolo importante. Come sappiamo, Nuova Delhi ha
presentato domanda di adesione alla SCO ed è del tutto possibile che
durante il vertice SCO a Ufa, a luglio, sarà approvata la richiesta
dell’India”.
SP: Che cosa costituiscono gli interessi economici comuni di India e Cina?
“Di particolare interesse sono i mercati di entrambi i Paesi, che sono enormi. Infatti, quasi tutta la produzione in surplus di cui la Cina è capace può essere venduta all’India, e viceversa. Inoltre, ci sono anche prodotti e servizi esclusivi dell’India o della Cina. In India sono prima di tutto i servizi di informazione e software, mentre la Cina spera di costruirvi una rete ferroviaria ad alta velocità”.
“Di particolare interesse sono i mercati di entrambi i Paesi, che sono enormi. Infatti, quasi tutta la produzione in surplus di cui la Cina è capace può essere venduta all’India, e viceversa. Inoltre, ci sono anche prodotti e servizi esclusivi dell’India o della Cina. In India sono prima di tutto i servizi di informazione e software, mentre la Cina spera di costruirvi una rete ferroviaria ad alta velocità”.
SP: Qual è il posto della Russia in queste due economie?
“Il nostro posto nell’economia cinese emerge dai 32 accordi firmati dal Presidente Xi durante la visita di maggio a Mosca. Secondo questi accordi, la Cina investirà nel nostro programma di sviluppo delle infrastrutture. Oltre alla ferrovia ad alta velocità da Mosca a Pechino, che sarà costruita nel 2023, abbiamo progetti infrastrutturali comuni in Asia, come ad esempio la costruzione della linea ferroviaria Kyzyl-Kuragino e il porto in Estremo Oriente. Inoltre la Cina fornisce alla Russia credito.
“Il nostro posto nell’economia cinese emerge dai 32 accordi firmati dal Presidente Xi durante la visita di maggio a Mosca. Secondo questi accordi, la Cina investirà nel nostro programma di sviluppo delle infrastrutture. Oltre alla ferrovia ad alta velocità da Mosca a Pechino, che sarà costruita nel 2023, abbiamo progetti infrastrutturali comuni in Asia, come ad esempio la costruzione della linea ferroviaria Kyzyl-Kuragino e il porto in Estremo Oriente. Inoltre la Cina fornisce alla Russia credito.
Noi invece forniremo gas alla Cina per la via
occidentale, così come 100 velivoli Sukhoj Superjet. L’India anche è
interessata al gas russo. Il Paese è enorme e non dispone di risorse
energetiche sufficienti. Sì, esistono problemi nell’organizzare la
fornitura di gas, per esempio per il terreno difficile. Tuttavia, come i
cinesi dimostrano con la costruzione di una linea ferroviaria ad alta
velocità per il Tibet, ciò non è insormontabile”, ha detto Ostrovskij.
Svobodnaja Pressa RBTH 15 maggio 2015
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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