L'universo è energia, l’uomo è energia, la Natura tutta è
energia; perciò la malattia non è altro che una forma più o meno grave di
mancanza di questa.
La fisica Quantista è arrivata alla formulazione del concetto
di materiale come forma solidificata di energia, sostenendo cioè, quello che
Alchimia e Spagyria sostengono dagli albori dell’umanità e che ogni testo che
non mente, fa intravedere.
Introduzione
L’universo, ovvero verso l’UNO, e
permeato da una unica Forza che si scinde in tre forme in presenza di una
sostanza solida, il Pianeta (la Terra), per essere assorbita dalle forme di vita
che lo abitano.
La NATURA e ciò che da lei nasce, è triplice ed ognuna delle
parti, assimila una delle tre energie in cui si è divisa l’energia UNICA, a
partire dai 100 km della nostra Bio-sfera, la quale altro non è che lo strato
gassoso, la sottile pellicola che ci separa dallo spazio e dai suoi mortali
raggi cosmici.
Questo è il grande MISTERO della nascita dell’uomo, immagine
speculare della TRINITA’ DIVINA, cioè della "forma" con la quale l’UNO si
manifesta a noi che appariamo, ci vediamo reciprocamente unici, ma che in realtà
siamo interiormente triplici: Corpo, Anima, Spirito.
Questa divisione è necessaria alla Vita materiale, ma deve
essere annullata per quella Spirituale, cioè interiore, sottile; quella che non
si dissolve con la morte del corpo fisico, ma che costituisce il corpo immortale
al quale sarà applicato "il Giudizio ", ovvero dove ognuno di noi pagherà le sue
brave "fatture".
Quanto sopra per dare un’idea dell’insieme poderoso della
Filosofia Spagyrica e per sottolineare l’importanza del concetto di ENERGIA
nell’ambito teorico ed in quello pratico, che poi è l’argomento principe in
questo scritto.
Ogni essere vivente (sotto ogni forma), è quindi il
"prodotto" della solidificazione, per così dire, stratificata di tre Forze che
si enucleano in forma centripeta, all’interno della struttura vivente, formando
il famoso "labirinto" che possiamo ammirare in molti edifici antichi e nelle
Cattedrali Gotiche e che deve essere percorso a ritroso per ripristinare la
condizione Primordiale, cioè sottile o spirituale (questi termini non sono
esaustivi, ma in questo campo, nulla lo è), come ci fa notare J. BHOEME quando
ci dice :- Tra il conseguimento dell’Eden, quello dell’Adamo Celeste e la Pietra
Filosofale, non vi è differenza alcuna -.
Questo ci indica in maniera chiara, quanto le strade
interiori, siano corrispondenti a quelle esteriori, se si sa trasporre i termini
ed il linguaggio, avendo a disposizione le Chiavi giuste di "lettura".
E’ la famosa Conchiglia di S. Giacomo di Compostella
(composto a Stella) che rappresenta l’uomo con i suoi cinque sensi (stella a
cinque punte) che si deve aprire per trovare la Perla che non deve essere
"gettata ai porci".
Sono la medesima cosa queste due immagini, apparentemente
così diverse, ma così esplicite nell’insegnamento che danno; immagini intese a
sottolineare l’unicità della fonte Tradizionale a cui si rifanno ed a ribadire
quanto detto sopra a proposito dell’enucleazione dei tre Principi o Forze
all’"interno" delle creature.
Questi sono chiamati, dagli Spagyri :- SAL, SULPHUR, MERKUR;
ovvero CORPO, ANIMA, SPIRITO -.
Se come abbiamo detto sopra, ogni uomo è Stella, una
conchiglia chiusa che non aspetta altro che di essere aperta, noi che ci
occupiamo di Spagyria Verde, pensiamo la stessa cosa del mondo Vegetale, vero
scrigno colmo di ricchezze in salute e benessere per l’umanità e che non attende
altro che di essere aperto, da coloro che sono capaci di vedere oltre le forme e
le apparenze, nuotando nelle sue profondità, come creatori di perle.
Così nelle acque lattiginose delle piante, nascondono tesori
impensati, vere miniere d’oro verde per il sempre più precario equilibrio umano,
sempre più sconvolto dalla mancanza di riferimenti che lo portino al
ritrovamento del senso della vita e della morte.
Le chiavi del regno, d’Oro e d’Argento, sono nella NATURA che
ci circonda ed alla quale spessi ci sentiamo estranei; esse sono sparse come i
frammenti di una antica civiltà che tentiamo di decifrare. Ognuno dei tre regni:
- Vegetale, Animale e Minerale – ne custodisce TRE; la qualcosa ci porta
inevitabilmente al numero NOVE (3x3) ed ancora all’Universale, le cui tre chiavi
sono la somma delle tre di ogni regno, esempio: - Sal vegetale + Sal animale +
Sal minerale = Sal Universale -. Questo però ci porta lontano, poiché si è
entrati nell’Alchimia e poiché il nostro argomento è la Spagyria vegetale e non
la Pietra Filosofale, ci limiteremo a quanto detto onde possa servire a coloro
che volessero entrare in questa Scienza, anche perché ognuno può dare solo
quello che ha e noi siamo solo dei piccoli Spagyri ed amiamo molto un Filosofo
che si chiamava: Michael Piccolpassi – ovvero Michela Piccoli-passi.
Dunque si devono cercare le chiavi che aprono il mondo verde:
vediamo come.
Concetti teorici
Nel Regno Vegetale vi sono tre Spiriti od Energie; esse sono
presenti in maniera più o meno intensa a seconda delle piante, della loro forma,
del loro colore; chiaramente ognuno dei tre Principali, sarà anche esso
variabile non solo tra specie diverse, ma anche tra individui della stessa
specie.
Queste forze sono: un Sale bianco come la neve, un Olio
leggero (poco denso) e un’Acqua acidula, che sono, rispettivamente: il Corpo.
L’Anima e lo Spirito della pianta.
Uno di essi è di natura FISSA e cioè il Sal; altri due sono
VOLATILI. Di natura FISSA vuol significare che nulla lo può sciogliere o
distogliere da come è; mentre il VOLATILE, è qualcosa di estremamente sottile e
quindi suscettibile di dissiparsi nell’aria appena glielo permettiamo.
Il Fisso è tangibile, palpabile, concreto; mentre il Volatile
è impercettibile, intoccabile (nel senso del tatto) ed astratto, in quanto di
essi noi vediamo, tocchiamo solo il veicolo che gli è proprio ed attraverso il
quale si purifica, ma dal quale non si può mai separare in quanto Principio
Sottile e Spirituale, non percepibile ai nostri sensi materiali.
Il VEICOLO del Volatile è l’acqua, attraverso la quale giunge
sino a noi, scendendo dai 100 Km sotto forma di RUGIADA CELESTE di notte ed il
giorno, disciolta nell’aria che respiriamo (che dovremmo respirare) e che gli
antichi chiamavano "CARNE di VITA" e gli Indù "PRANA".
Il veicolo del fisso, è il Sale bianco, ovvero gli
oligo-elementi della pianta che viene lavorata e che rappresentano il regno
minerale della stessa.
Il regno vegetale è espresso dal Merkur o Spirito Merkuriale
(acqua acidula), mentre l’animale si identifica con il Sulphur o Spirito Eterico
(olio).
Si vede così come i Regni della Natura, si combinano uno
dentro l’altro in un intreccio che ci prova l’unicità del Tutto, in cui nulla è
avulso od a se stante, in quanto piani diversi della stessa Unicità.
Si deve specificare che quando si parla di OLIO, non si parla
di quello essenziale, in quanto esso è solo uno dei Tre olii che si estraggono
dalle piante; lo stesso dicasi per l’Acqua acidula che non è aceto leggero, ma
l’insieme di TRE acque frutto di altrettante lavorazioni diverse.
Siamo così giunti alla formulazione dei due Principi del
Fisso e del Volatile che sono la "SCISSA" del corpo e l’"ORDINATA" dello
Spirito, cioè un triangolo retto, ma se accanto gli costruiamo un altro
triangolo uguale, posto a rovescio, abbiamo ottenuto una CROCE, cioè la Croce
degli elementi +, ove prendono posto i quattro ELEMENTI, che sono:
FUOCO-ARIA-ACQUA-TERRA.
Questi sono tutto ciò che per gli Antichi formavano la
materia in tutte le sue forme; essi sono la Chiave del 4, che non si deve
confondere con quella del 3 in quanto i primi sono gli ELEMENTI, i secondi i
PRINCIPI.
La somma dei due è il numero SETTE (4+3=7 = pienezza della
coscienza), che è 1 più dei Sei (Coscienza) ed 1 meno dell’Otto (Conoscenza cioè
la Sophia).
La croce degli Elementi passa da quattro braccia, a Otto
braccia ed il centro è la Nona componente, quella che gli Indù chiamano "ATMA’"
e che noi chiameremo "SCINTILLA DIVINA" od "ANIMA IMMORTALE", ovvero la
"Pienezza dell’Essere".
Si dimostra così l’esattezza dell’insegnamento della BHAGAVAD
GITA, quando KHRISNA (il Dio) dichiara al Principe ARJUNA :- Mira o Principe la
Mia OTTUPLICE NATURA – e qui il cerchi si chiude poiché vi sono Otto Nature ed
UNA ESSENZA od ESSERE.
Le otto braccia costituiscono i RAGGI di una RUOTA il cui
MOZZO o centro rimane immobile mentre essa gira e questa immobilità centrale è
il DIVINO che non viene coinvolto nel divenire della Creazione, è il FISSO
Immutabile :- Solo lo Spirito Fisso è la causa della Vita e l’autore della
Generazione. Il Volatile non serve a nulla, se non viene reso Fisso (Le BRETON
–le Chiavi della Filosofia Spagyrica; aforisma XXII della Calcinazione in
generale).
Controlliamo se quanto detto coincide con l’insegnamento
della dei filosofi Spagyrici, per cui prendiamo "L’Atalanta fugiens" di Michael
Maier che nell’Emblema XXII "De secretis natura", recita così : - Fai del
maschio e della femmina un cerchio, poi un quadrato, dopo un triangolo ed infine
un cerchio ed avrai la Pietra dei Filosofi -. La spiegazione è abbastanza
semplice poiché il primo cerchio, che poi è il più grande e conterrà tutte le
altre figure, è (per il Regno verde) la pianta presa in esame e che dobbiamo
aprire, lavorare; il quadrato rappresenta i quattro Elementi:
FUOCO-ARIA-ACQUA-TERRA; il Triangolo indica i tre Principi: SAL-SULPHUR-MERKUR.
Infine il secondo cerchio che è inscritto nel triangolo, ci indica di nuovo un
individuo vegetale, ma stavolta "interno", ovvero interiore, sottile, che non
riguarda la grossolanità iniziale e di cui ha perso quasi tutto.
Chiariamo che il significato di maschio e femmina nel citato
Emblema del Maier è, nella Spagyria vegetale, il Fisso ed il Volatile.
Adesso facciamo un po’ di conti :- Un cerchio, un quadrato,
un triangolo ed un altro cerchio fanno = 1+4+3+1=9.
Il secondo circolo contiene il numero Nove ed allora tutto
torna con quanto sopra asserito.
Da qui l’asserzione degli Spagyri che l’Universo è immobile,
poiché se lo spazio è un’infinita serie di punti, ogni punto non è altro che il
centro di un cerchio o ruota e quindi perfettamente immobile.
Il simbolo del FUOCO è un triangolo equilatero con il vertice
in alto a rappresentare l’ineluttabile ritorno di tutto ciò che è di questa
natura, alla sua origine, all’UNO.
La qualità di questo elemento, non è il fuoco, la fiamma come
intendiamo noi moderni nel pensare ad esso, ma qualcosa di molto sottile, come
calore diffuso e non generato da alcuna fonte naturale e non è il maschio secco
e caldo che deve unirsi alla femmina fredda e umida, per generare il frutto nei
tre Regni. Esso è intorno a noi, agli animali, ai vegetali, alla Natura intera;
è la qualità principale dell’Anima del Mondo che è il SULPHUR.
E’ la molla della generazione di tutto; la sua assenza ed suo
eccesso sono la causa della sterilità nei tre Regni; infatti essendo il
Principio Anima (Sulphur) mosso dal Fuoco, costituisce il MEDIO che funge da
collante affinché gli altri due non si dissipino causando la morte del Misto
(per tale si intende ogni vegetale in quanto costituito dai tre Principi e dai
quattro Elementi).
Ogni pianta Solare sarà ricca di questa qualità (l’Elicrisio,
l’Iperico ecc.) che cederà volentieri all’uomo che se ne vorrà servire avendone
in quantità scarsa.
Un triangolo uguale al precedente, ma con sbarra orizzontale
quasi all’altezza del vertice superiore, è il simbolo dell’ARIA; è come se
l’elemento Fuoco avesse avuto una sincope, un’interruzione, poiché essa è posta
sul braccio orizzontale della Croce del Elementi. Essa non ha la capacità di
arrivare là dove arriva il Fuoco, perché è composta di esso e di Acqua,
ricevendo così la natura calda e umida.
Si devono separare queste qualità, per permettergli di
divenire una miniera di Fuoco, onde attingere per averne le qualità necessarie.
Non dimentichiamo che il Regno Vegetale assorbe anidride
carbonica rendendoci ossigeno, cioè l’esatto contrario di quello che fa l’uomo;
è quindi una respirazione rovesciata rispetto alla nostra e questo dovrebbe
farci riflettere alquanto sulla funzione insostituibile delle piante per la
nostra vita.
L’elemento Aria ha in se una qualità sottile che l’ha fatta
chiamare dagli Antichi Maestri: CARNE DI VITA, dagli Indù PRANA.
Noi sappiamo che no si può vivere senza respirare, poiché
dopo pochi minuti si muore soffocati e che se si cospargesse il nostro corpo di
una vernice impermeabile, la cessazione di ogni attività vitale avverrebbe dopo
due ore.
Il momento di maggiore presenza di questa qualità, avviene la
notte, dalle ore 0 sino all’Aurora che gli Spagyri anagrammavano in : AU – ROS
(RORIS). Cioè RUGIADA d’ORO.
E’ il momento in cui la luce appare ad Oriente ed i Girasoli
iniziano ad aprirsi per seguire il Sole nel suo cammino; siamo al momento magico
per eccellenza, alla massima potenza delle forze interiori della Natura.
Curvando Essa la testa verso il Sole Nascente, ci indica che
in quell’istante l’Oriente è nel Tutto che vive su questa Terra poiché questo
punto cardinale rappresenta l’anagramma di : -OR è in TE-.
L’elemento ACQUA, è posto nel punto inferiore del braccio
verticale della Croce di cui si è già detto, immediatamente sotto il simbolo del
Fuoco, di cui è l’esatto opposto; è infatti di natura Fredda e Umida.
Su di questo Elemento, si potrebbero scrivere moltissime
cose, forse troppe, per cui dovremo essere più sintetici e chiari possibili.
Il simbolo che la riguarda è un triangolo equilatero con il
vertice volto verso il basso, ad indicarci il senso della caduta dall’alto, come
fa la pioggia, ma se consideriamo la sacralità che questo evento ha avuto tra
tutti i Popoli della Terra, notiamo che è il Divino che irrompe (le lacrime di
Dio, secondo la tradizione dei Pellerossa americani) nel nostro piano di
esistenza, veicolandosi con questo Elemento che prende anche esso consistenza
materiale.
Con questo abbiamo affermato chiaramente il basilare concetto
che il Divino abita nell’Acqua, poiché essa è il veicolo visibile
dell’invisibile; è l’unico modo per far percepire ai nostri sensi materiali,
quello che materiale non è. Vi sono dei rapporti nella Natura assai
significativi; ne citeremo alcuni come: i ¾ del globo terrestre è composto dalle
acque dei mari e degli oceani; i ¾ del corpo umano è composto da acqua sotto
varie forme, come tutti glia altri animali a sangue caldo ed anche i vegetali
hanno questa composizione.
Ma non dobbiamo dimenticare CRISTO che disegna i pesci, il
simbolo collegato ai Pescatori d’Anime ed infine la famosa "REMORA", mitico
piccolo pesce che secondo i Latini aveva la forza di fermare una trireme in
corsa.
Come si è visto, questo prezioso elemento è indispensabile
nella comprensione della Spagyria, essa rappresenta il principio MERKUR, lo
Spirito della Natura, quello che i filosofi chiamavano: la forza forte in ogni
forza.
Si deve chiarire inoltre che, secondo la concezione
Spagyrica, noi tutti abitiamo nelle cosiddette "Acque inferiori", ove per
superiori si intende lo spazio dalla Luna in poi, cioè quello dei pianeti del
sistema solare e la Terra è chiamata "il Mondo sublunare".
Quindi tutto è Acqua, anche se si presenta in maniera
diversa, come il cosiddetto "vuoto" dell’Universo (anche se ci sono già dei
ripensamenti su questo concetto, da parte di alcuni fisici); basta pensare alle
parole del GENESI Biblico come per esempio: - Lo Spirito del Signore,
galleggiava sulle acque -.
Questo PRIMA della formazione della TERRA; ricordiamoci
queste parole della Bibbia, quando parleremo degli Olii vegetali.
Infine siamo arrivati all’Elemento TERRA, rappresentato come
l’Acqua, ma con una linea orizzontale prima del vertice volto in basso; questo
simbolo, posizionato all’altro estremo della Croce degli elementi (opposto a
quello dell’Aria), ha in sé le due qualità del Secco e del Freddo.
E’ un’Acqua solidificata, che ha avuto una "sincope" (come
l’Aria con il Fuoco) ponendola in uno stadio intermedio; essa è la sede del
Principio SAL.
Terra vuol dire: - La Dea (Rea) è Trina (Ter), che vuole
significare l’esistenza di 3 Terre: quella pura bianca, il Sal, quella impura
nera -.
Di queste, solo il secondo entra nel composto Spagyrico: le
altre due vengono utilizzate per le speciali lavorazioni.
E’ importante sapere che la Terra pura, esposta all’aria, in
pochi giorni germoglia spontaneamente; quella nera mai.
Le operazioni
Le Operazioni che si eseguono nell’Arte Spagyrica, sono le
seguenti:
Ora ne daremo la spiegazione canonica, secondo i Filosofi
Spagyrici, cominciando dalla prima che è la Calcinazione:
La Calcinazione è la separazione
del volatile dal fisso; segue la conservazione del primo e la purificazione del
secondo per gradi successivi, sino ad un Sale puro come la neve.
La seconda operazione è la
Putrefazione, per la quale si intende una separazione dei quattro elementi,
fatta con l'Arte e non provocata da una putrefazione nel senso letterale della
parola, poiché ne verrebbe l’estinzione totale del misto. Alla fine di tali
lavori, la materia usata, si separa in quattro strati, dal più pesante che è la
Terra, all’Acqua, segue l’Aria ed infine il Fuoco.
La Soluzione, non è altro che la
conversione del Fisso e del Volatile, in un corpo acquoso, poiché queste due
sono le Radici della Spagyria; Radici che se non si conoscono, molto spesso,
vengono buttate come inutili scatole vuote, ignorando che esse sono i
contenitori dei due Spiriti.
Segue la Distillazione, che
consiste nel far volare o discendere le Radici, per poterle purificare,
facendole divenire una unica sostanza acquosa inseparabile e permanente, la cui
purezza la rende suscettibile di fiamma, nonostante sia dolce e leggera come
acqua di fonte; essa è appropriata per la conservazione della vita.
Nella Sublimazione, avviene che la
Radice Fissa, se è stata purificata bene, si lascia trasportare dalla forza di
quella Volatile, cioè il corpo acquoso, prende la Natura volatile totalmente, se
si vuole ottenere un Elixir (forma liquida) oppure avviene il contrario, se si
vuole ottenere una forma solida o Pietre.
Per seguire l’una o l’altra strada, si
devono seguire le leggi dei Pesi e delle Misure della Natura. Questa Operazione,
serve a separare totalmente e definitivamente, ciò che ha natura nelle tenebre e
che precipiterà in fondo al recipiente, da quello che ha natura di luce e che
salirà alla Luce.
Il penultimo Lavoro, è l’Unione e in
cosa consista, la parola stessa ce lo dice, in quanto serve a rendere
irreversibile quanto fatto nella precedente, perché la vita consiste nella
durata di questo legame, al cui sciogliersi, subentra la morte; non scordiamo
che l’unione che fa la Natura essendo separabile è impura (nel senso di impurità
contenute), mentre l’Unione Spagyrica, non è separabile perché pura.
Siamo arrivati alla Coagulazione,
l’ultima Operazione che interessa la Spagyria verde, la settima, poiché l’ottava
e la nona, che non abbiamo citato non interessano questo Regno, ma l’Universale
e la Filosofia Alchemica, cioè la Meta finale dei lavori sui tre Regni.
La Coagulazione o Fissazione, è il momento in cui l’Opera
vegetale è compiuta, ed il prodotto finale di quaranta giorni di lavoro, è
pronta per essere utilizzato per lo scopo per cui è stato voluto. Il liquido
acquoso si è completamente enucleato nei tre Principii (coagulato), formando la
Tintura o Macerato, ove si nasconde una grande Energia, essendo stato reso il
medicamento, Puro e Fisso.
Da una materia grossolana, si è estratto lo Spirito Vitale,
ovvero l’Energia che tutto può e fa per il mantenimento della vita nella
migliore maniera possibile. La Spagyria non dà l’immortalità, ma permette di
condurre un’esistenza degna di questo nome, sino al momento del trapasso, in
modo che si possa sfruttare tutte le possibilità che l’Onnipotente ci concede,
per il nostro cammino spirituale, affinché la vita su questa Terra, abbia
veramente senso nell’unica direzione possibile, fare cioè il nostro dovere nei
confronti dell’Immaginazione Divina dello sviluppo Umano.
Allora si riesce ad entrare nell’insegnamento del Salvatore,
quando dice, rivolto al Padre: - Non la mia, ma la Tua Volontà sia sempre e
comunque fatta -.
Se a qualcuno, quanto detto sopra, darà fastidio per una
concezione di vita diversa dalla nostra, ci dispiace sinceramente, ma nello
stesso tempo dobbiamo sottolineare che la Spagyria a tutti i livelli, si
identifica e si riconosce ne Divino che ci circonda nel Macrocosmo e nel
Microcosmo.
Non è a caso che il luogo dove si compiono i lavori Spagyrici,
si chiama "Laboratorio", ovvero dove si lavora e si prega (labor = lavoro ed
orare = pregare).
Il Basilio Valentino, grande Filosofo Spagyrico e Alchemico,
nella sua opera "Il carro trionfale dell’antimonio", ci raccomanda vivamente di
compiere ogni giorno ciò che il Cielo ci dà, l’Invocazione mattutina ed il
ringraziamento serale, in modo da predisporsi nella migliore maniera ai lavori
che si devo fare.
Sulla porte dei Laboratori Spagyrico – Alchemici, si è sempre
scritta questa frase: - il lavoro a me, l’utilità a chi ne ha bisogno ed a Te
Signore, ogni Onore e Gloria -. Ogni commento crediamo sia inutile.
La via della Salute e della Pace interiore, è quella che ci
porta alla scoperta della nostra origine Divina e solo quando saremo come il "Figliuol
Prodigo", il Padre farà festa per noi, poiché ognuno avrà quanto merita.
L’imbocco di questa strada, è il Regno verde della Natura; da
essa dobbiamo trarre gli insegnamenti per comprendere il segreto delle piante,
in modo che, per similitudine, si possa poi capire il nostro, fidando nella
perseveranza, nella pazienza e nella Grazia Divina.
Il laboratorio
Esempio di lavorazione Spagyrica sulla Melissa
Si inizia prendendo un certa quantità di Melissa fresca o
secca ( a seconda del periodo stagionale) e la si mette in un recipiente adatto
nella misura, contenente dell’acqua di fonte oppure piovana (filtrata); la si
lascia per 6 ore, se la piante è fresca, oppure 12 ore se è secca; poi si
sgronda l’acqua e si asciuga delicatamente l’erba da lavorare, sino a che sia
appena umida.
Ora bisogna tagliarla, sminuzzarla, senza pestarla ed
introdurla in un pallone Pirex grande tanto che ne occupi massimo, la metà della
capienza; alla bocca del contenitore, che dovrà essere atta all’incastro di
altri apparecchi (normalizzata è il termine usato), si dovrà applicare un
reffreddatore (ne esistono di vari tipi in forma e lunghezza), al quale si
adatterà un raccordo nella parte superiore, che terminerà con un recipiente atto
a raccogliere il distillato.
Si accenda il fuoco sotto il pallone contenente la Melissa e
si apra il flusso d’acqua nel raffreddatore (da sotto entra il liquido freddo e
sopra esce quello caldo, riscaldato cioè dal vapore distillato, che a sua volta
si raffredda e va nel recipiente a tal senso destinato); dopo alcune ore, il
distillato si è estratto tutto e sul fondo del pallone, rimane una massa
nerastra d’erba cotta dal calore.
Nel liquido distillato vi sono diverse cosette interessanti:
-l’olio essenziale che galleggia sul tutto, un’acqua acidula e dell’acqua
distillata -.
L’olio si separa dal resto con l’imbuto separatore; la
seconda si ottiene per distillazione frazionata dell’acqua distillata, che una
volta rimasta sola, prenderà il nome di "PLHEGMA".
La massa nerastra, residuo corporeo della pianta, deve essere
calcinata, cioè bruciata sino alla consistenza di cenere biancastra e quindi "liscivata",
sciolta nel Plhegma bollente poi filtrata e distillata sino a che non ottiene
una massa di sali bianchi; questi si devono lavorare ancora molte volte per
farli divenire bianchissimi come la neve pura.
Adesso abbiamo tre cose estratte dalle Melissa: - il Sale,
l’Olio e l’acqua acida, ovvero il Corpo, l’Anima e lo Spirito, che in termini
Spagyrici si chiamano SAL, SULPHUR; MERKUR-.
Mentre il Sal lo abbiamo ormai purificato, gli altri due
ancora no ed allora si dovrà estrarre altri due Olii, uno giallo ed uno nero che
dovranno essere lavorati fino a renderli della consistenza del primo estratto,
onde poterli unire.
Lo stesso dovremo fare con l’acqua acida, che ridurremo alla
perfezione voluta. A questo punto, possiamo riunire i TRE, ricordando che il
primo estratto, sarà l’ultimo ad essere unito e l’ultimo, il primo, secondo il
detto Evangelico "Beati gli ultimi, che saranno i primi".
Ecco dinanzi ai nostri occhi il Macerato Spagyrico di 2°.
Sia chiaro che quanto esposto, non è altro che lo schema
semplificato dei lavori da compiere, in quanto alcuni passaggi sono sottoposti
alla discrezionalità di chi li compie, alla luce cioè della sua esperienza e
maturità, poiché si può dare solo ciò che si ha, soprattutto in termini di
interiorità. Non di meno, in queste righe, vi è quanto basta per capire,
riflettere ed eventualmente fare; basterà mettere in pratica il : - Lege, lege,
relege, ora et labora -.
I lavori preparatori
Dobbiamo tornare sui tre Principi, in modo da sbarazzare il
terreno da ogni possibile incomprensione, poiché essi sono i cardini dell’uscio
nel Mondo della Spagyria.
Nell’esaminarli separatamente, cominceremo con il corpo della
Pianta o SAL.
Come abbiamo già detto, esso è la parte Fissa del vegetale,
poiché quando è purificato 7 volte 7 (cioè 49 volte), diviene di un biancore
eccezionale e non si discioglie più.
Esso allora è pronto ad assorbire tutte quelle impercettibili
impurità che ancora abitano nel Merkur e che non potrebbero essere tolte
altrimenti.
Ma cominciamo dall’inizio, cioè da quando alle Acque
Superiori (zona fuori dall’atmosfera terrestre), scende continuamente un "QUID"
che i filosofi Spagyrici chiamano: -SAL UNICO DI NATURA -.
Esso è unico, ma nella sua discesa, si separa in tre sali,
dei quali il primo è il SAL NITER, il secondo è il SAL TARTARO ed il terzo si
chiama SAL VITRIOL.
La parola Niter, proviene dall’egizio "NETER", che significa
"Dono", in quanto esso si scioglie nell’aria e la Natura tutta lo respira e ne
vive.
Quando questa sostanza viene a contatto con la superficie
terrestre, si muta nel Tartaro, di cui i vegetali sono molto ricchi (per esempio
la vite).
Allorché questo Sale, scende nelle viscere della Terra, viene
a contatto con il calore che proviene dal suo centro e diviene Sal Vitriol o
Sale Metallico; da questo dipende la grassezza della Terra e quindi la sua
fertilità, ma la sua mancanza è sinonimo di deserto.
Tutto ciò, ci fa capire che se si lavora il vegetale, ci
interessa il Tartaro; ma se è il minerale che ci interessa, allora cercheremo il
Vitriol.
Nel vegetale, il lavoro si fa su due specie di Sali: - Quello
Fisso Secco e quello Fisso Umido; uno rimane all’interno della pianta, l’altro
si deposita sulla superficie dei palloni da laboratorio; inutile dire che sono
entrambi necessari.
Il Sal puro, è cristallino, trasparente ed ha forma cubica;
quando è spiritualizzato, si presenta come un ago sottile e ancora più
trasparente, mentre il sapore passa dall’amaro-salino, al dolce come lo
zucchero.
Per chiudere, daremo al lettore dei pensierini da fare e cioè
le molte parole che hanno in se la parola Sal, come: - Salire, salvare, salute,
salve, saliva, ecc., ecc..
Concludiamo questo argomento citando il Pernety, ci dice: - I
Sali dunque, sono le chiavi dell’Arte e della Nature e senza la conoscenza di
essi, riesce impossibile imitare la Natura e le sue operazioni. La Scienza
Ermetica non si impara certo nelle scuole di medicina e di chimica, ma solo in
quella della Natura -.
Passiamo al SULPHUR od Anima della pianta, vera particella
Divina che è l’impronta particolare della Specie e della Famiglia.
Questo Principio, è di natura oleosa* spiegandoci così il
perché dell’unzione dei morti, dell’Estrema Unzione Cristina e della Tradizione
che vuole i Santi del Signore, uniti nel momento dell’Illuminazione Divina.
Nel vegetale vi sono tre olii: - Uno che possiamo chiamare
Eterico; il secondo è giallino, spesso e con un odore forte; l’ultimo, è nero,
molto spesso ed odore un po’ nauseante -.
Il primo, è chiamato olio di "sopra"; gli altri due, olii di
"sotto" e questo si spiega nel senso che uno è ricavato da una distillazione
classica o per "ascensum" (per ascensione, che sale cioè), quelli che seguono
per una distillazione che viene chiamata "descensum" (ovvero che scende), dove
la materia distillata, viene costretta, non a salire come è nella natura
gassosa, ma a discendere lungo un raffreddatore volto verso il basso ed a
raccogliersi in un recipiente che sta circa un metro più sotto, rispetto al
pallone che contiene il materiale che stiamo lavorando.
Alla fine delle operazioni, avremo un solo Olio, che pur
avendo le qualità di tutti e tre, avrà la natura simile all’Eterico, cioè molto
fine e chiaro, in modo che possa essere unito agli altri due Principii, senza
alcuna difficoltà.
Questo Sulphur, è contenuto nella linfa della pianta, mentre
nell’animale, risiede nel sangue e con ciò si capisce benissimo quanto sia
grande la sua importanza ed utilità; esso è il Sole dell’individuo vegetale,
poiché Sulphur = SOL-PUR è l’immagine dell’Astro che gli antichi adoravano come
rappresentazione della Luce e Potenza Divina.
Il mondo vegetale è molto ricco di questo Principio, ma lo
custodisce gelosamente nel suo intimo e che non sa cosa cerca, quando lo trova,
lo getta via, vanificando tutto il suo lavoro. Questa è una delle prove sulla
perseveranza a cui viene sottoposto colui che si accinge ad entrare nel Giardino
Spagyrico poiché gli viene richiesta una grande Fede ed immaginazione che devono
essere esercitate costantemente, sino ad avere le intuizioni necessarie per
potersi districare nel dedalo dei termini e delle figure.
E’ soprattutto l’immaginazione che si deve schiudere ai vari
piani di realtà che ci circondano, in modo che sia veramente l’"azione
dell’immagine" e che divenga creativa in senso completo e non meramente
intellettuale.
Allora ci sarà chiaro come il Sal, sia la prigione del Merkur
e quest’ultimo, la cella del Sulphur, la segreta dove giace in catene la
Scintilla Divina inizio e fine di tutto.
Quindi l’Anima del vegetale, è l’ultima ad essere liberate e
per questo, seguendo il detto Evangelico: - Gli ultimi saranno i primi -, sarà
la prima nel momento del congiungimento finale con gli altri due, per dare vita
alla Tintura Spagyrica (Macerato).
Interessiamoci ora del terzo Principio e cioè del Merku, lo
Spirito vegetale e meglio "abile a vegetare".
Esso è tutto uno con l’energia che permea l’Universo intero e
questo gli dà una potenza terribile, tanto da essere chiamata, come già detto,
la "Forza forte di ogni forza", quella che dovrà essere assoggettata
interamente, per poter uscire nell’Opera Spagyrica.
Questo vuol dire che stiamo parlando del motore vitale di
ogni pianta, perciò dovremo avere somma cura nel riconoscere questa energia, ma
il riconoscimento potrà avvenire SOLO se ci è noto il suo unico veicolo, il
quale, e lo abbiamo già detto, consiste nell’acqua acidula, o meglio nelle tre
acque acidule che si estraggono dalla pianta durante le varie lavorazioni.
Tale veicolo, viene chiamato "Spirito Eterico" e anche se
molti lo hanno individuato erroneamente nell’alcool etilico, esso NON lo è
assolutamente e coloro i quali non ne fossero convinti, farebbero bene a
leggersi attentamente il "Dizionario mitico ermetico" del Pernety, trarne le
dovute conseguenze e correggere il loro pensiero.
Per chi voglia fare una prova pratica e non intellettuale,
dovrà annaffiare con un po’ di alcool una qualsiasi pianta ed aspettare il
risultato, che sarà uno ed uno soltanto: - il vegetale seccherà -. Ogni
ulteriore commento, è superfluo.
Il MERKUR, il cui anagramma è ambivalente e cioè composto
dalle parole Francesi Mer (mare) e Pur (puro o pura), costituisce l’Energia
vitale del Vegetale, vera miniera inesauribile di apporto energetico alla vita
umana, che se ne deve servire per ricaricare il proprio sistema nervoso ormai
così depauperato dai ritmi di vita impostigli.
Esso agisce come una Madre amorosa, che attinge dall’immenso
Mare della Natura, ogni forza per poterci sostenere, curare, aiutare a vivere
una vita serena e attiva, in modo da "non vivere come bruti, ma per seguire
virtù e conoscenza".
Lo Spirito Eterico, viene estratto dalla distillazione tenue
a Bagno di vapore o di sabbia, in modo che avvenga dolcemente, costantemente e
ininterrottamente, poiché ogni interruzione, ci riporterebbe all’inizio,
vanificando tutto il lavoro fatto fino a quel momento.
Dopo aver separata la cosiddetta "umidità superflua", ci
accorgiamo di essere arrivati alla Meta, quando nel recipiente, la distillazione
NON avviene più goccia, goccia, ma sotto forma di un rivolo senza soluzione di
continuità; evento che bisogna studiare con occhio attento, perché
impercettibile agli impreparati a tale fenomeno.
I Filosofi sostengono che, solo quando un pezzetto di puro
lino, imbevuto di questo Principio, brucia senza lasciare che un pizzico di
cenere bianca, sia il momento della perfezione del Merkur e sia quindi pronto ad
unirsi agli altri due. Tutto questo perché siamo davanti ad un vero "Fuoco
Acquoso", tenue e delicato, ma con un grande potere; si è riprodotta l’Acqua
Celeste, ovvero l’"Aesch majim", parole ebraiche dal mistico significato, ma che
letteralmente indicano: - Fuoco – Acqua - .
Siamo partiti da una umile particella, ma nelle sue ceneri,
abbiamo trovato dei Sali minerali, il meraviglioso Sal; nel suo interiore, dei
miracolosi Olii, il SULPHUR ed infine, nelle sue mirabili Acque, la forza del
MERKUR.
Da: http://www.aismnt.it/la.htm
http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/alchimia/laspagyria.htm
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