Clerici sauditi
Anche negli Stati Uniti alcuni osservatori ed analisti
iniziano a fare quella che potremmo definire “la scoperta dell’acqua
calda”, ovvero che l’Arabia Saudita e la sua distorta ideologia wahabita
sono alla radice del problema fanatismo/integralismo/terrorismo e
diffusione di questo in tutto il mondo.
Alla buon ora! Si potrebbe esclamare.
Se lo hanno capito gli americani, quelli che sono da sempre i migliori alleati e sostenitori dell’Arabia Saudita e delle altre petromonarchie del Golfo, come Il Qatar, il Kuwait, ecc.. allora è vero che devono averlo capito tutti, forse anche gli opinionisti di casa nostra come i Venturini o il Battista del Corriere della Sera o il Panella del Foglio e altri “compagni di merende” tutti al servizio delle centrali atlantiste. Magari aspetteranno una nuova direttiva dalla centrale atlantista che gli suggerirà di “adeguare” la loro narrazione e la smetteranno con la loro litania insopportbile dell'”Assad come il bieco tiranno” responsabile di tutta la crisi in Siria e del sorgere del terrorismo dell’ISIS. Speriamo che cambi questa litania. Meglio tardi che mai.
D’altra parte le prove sono talmente evidenti da non poterle più nascondere.
La rivista USA “Politico” scrive questa settimana che, dagli attentati dell’11 Settembre, politici e burocrati statunitensi hanno permesso che il terrorismo crescesse senza mai chiedersi il perchè e senza mai prestare attenzione alle radici di questo flagello.
Il settimanale rileva che gli studenti sauditi, quelli che all’epoca degli attentati alle Torri Gemelle frequentavano le scuole primarie, adesso sono adulti e indottrinati irremediabilmente nelle credenze e nella violenza salafita, mentre le autorità degli USA si distraggono con altri argomenti, magari gettando le colpe di tutto sull’Iran o sul regime di Assad.
I leaders e predicatori wahabiti hanno potuto estendere la loro ideologia con le tecniche del lavaggio del cervello e grazie alle alte rendite petrolifere, afferma la rivista.
Invece di invadere l’Iraq e uccidere degli isolati terroristi, come il famoso boia britannico del gruppo dell’ISIS, conosciuto come John, sarebbe stato più facile concentrarsi sulla fonte di tutti i problemi: l’indottrinamento wahabita/salafita diffuso dai sauditi. Afferma il giornale.
Queste affermazioni confortano la tesi di quanti sostengono ( non da ieri ma da anni ) che la radice del problema del terrorismo islamico si trova in effetti in quei paesi ed in quella ideologia fanatica che si può considerare una distorsione dell’Islam che ha contribuito a diffondere il terrorismo e la guerra di religione (la Jihad) fra le nuove generazioni arabe in Medio Oriente ed anche in Europa.
Tuttavia i giornali statunitensi (a cui si è unito da ultimo anche il New York Times) omettono di dire che sono stati proprio i governi statunitense e britannico quelli che hanno utilizzato questo fanatismo e l’azione dei gruppi terroristi per le loro finalità politiche in modo da ottenere, attraverso l’azione dei gruppi terrorristi islamici, il rovesciamento di governi e lo smembramento di paesi considerati ostili agli interessi occidentali. Uno gioco sporco che è stato fatto in molte occasioni dalla Libia alla Siria e che continua ancora oggi nonostante che la radice del problema sia ormai venuta alla luce.
Ci resta difficile comunque pensare che gli USA ed i loro alleati vogliano rescindere i grandi legami politici e di business che legano l’Occidente alla Monarchia Saudita ed agli altri stati del Golfo. Piuttosto ci sembra facile prevedere che getteranno altro fumo per nascondere le complicità ed i legami che i governanti occidentali detengono nella diffusione del terrorismo e del fanatismo islamico.
La possente macchina dei media filo atlantisti, nelle redazioni dei giornali e negli studi delle TV, aspetta soltanto di sapere come orientare a comando l’opinione pubblica e chi dovrà essere il prossimo soggetto da demonizzare per coprire le responsabilità dell’Occidente.
Luciano Lago
fonte: http://www.controinformazione.info/scoperta-negli-usa-i-wahabiti-dellarabia-saudita-sono-il-vero-nemico-delloccidente/
Alla buon ora! Si potrebbe esclamare.
Se lo hanno capito gli americani, quelli che sono da sempre i migliori alleati e sostenitori dell’Arabia Saudita e delle altre petromonarchie del Golfo, come Il Qatar, il Kuwait, ecc.. allora è vero che devono averlo capito tutti, forse anche gli opinionisti di casa nostra come i Venturini o il Battista del Corriere della Sera o il Panella del Foglio e altri “compagni di merende” tutti al servizio delle centrali atlantiste. Magari aspetteranno una nuova direttiva dalla centrale atlantista che gli suggerirà di “adeguare” la loro narrazione e la smetteranno con la loro litania insopportbile dell'”Assad come il bieco tiranno” responsabile di tutta la crisi in Siria e del sorgere del terrorismo dell’ISIS. Speriamo che cambi questa litania. Meglio tardi che mai.
D’altra parte le prove sono talmente evidenti da non poterle più nascondere.
La rivista USA “Politico” scrive questa settimana che, dagli attentati dell’11 Settembre, politici e burocrati statunitensi hanno permesso che il terrorismo crescesse senza mai chiedersi il perchè e senza mai prestare attenzione alle radici di questo flagello.
Il settimanale rileva che gli studenti sauditi, quelli che all’epoca degli attentati alle Torri Gemelle frequentavano le scuole primarie, adesso sono adulti e indottrinati irremediabilmente nelle credenze e nella violenza salafita, mentre le autorità degli USA si distraggono con altri argomenti, magari gettando le colpe di tutto sull’Iran o sul regime di Assad.
I leaders e predicatori wahabiti hanno potuto estendere la loro ideologia con le tecniche del lavaggio del cervello e grazie alle alte rendite petrolifere, afferma la rivista.
Invece di invadere l’Iraq e uccidere degli isolati terroristi, come il famoso boia britannico del gruppo dell’ISIS, conosciuto come John, sarebbe stato più facile concentrarsi sulla fonte di tutti i problemi: l’indottrinamento wahabita/salafita diffuso dai sauditi. Afferma il giornale.
Queste affermazioni confortano la tesi di quanti sostengono ( non da ieri ma da anni ) che la radice del problema del terrorismo islamico si trova in effetti in quei paesi ed in quella ideologia fanatica che si può considerare una distorsione dell’Islam che ha contribuito a diffondere il terrorismo e la guerra di religione (la Jihad) fra le nuove generazioni arabe in Medio Oriente ed anche in Europa.
Tuttavia i giornali statunitensi (a cui si è unito da ultimo anche il New York Times) omettono di dire che sono stati proprio i governi statunitense e britannico quelli che hanno utilizzato questo fanatismo e l’azione dei gruppi terroristi per le loro finalità politiche in modo da ottenere, attraverso l’azione dei gruppi terrorristi islamici, il rovesciamento di governi e lo smembramento di paesi considerati ostili agli interessi occidentali. Uno gioco sporco che è stato fatto in molte occasioni dalla Libia alla Siria e che continua ancora oggi nonostante che la radice del problema sia ormai venuta alla luce.
Ci resta difficile comunque pensare che gli USA ed i loro alleati vogliano rescindere i grandi legami politici e di business che legano l’Occidente alla Monarchia Saudita ed agli altri stati del Golfo. Piuttosto ci sembra facile prevedere che getteranno altro fumo per nascondere le complicità ed i legami che i governanti occidentali detengono nella diffusione del terrorismo e del fanatismo islamico.
La possente macchina dei media filo atlantisti, nelle redazioni dei giornali e negli studi delle TV, aspetta soltanto di sapere come orientare a comando l’opinione pubblica e chi dovrà essere il prossimo soggetto da demonizzare per coprire le responsabilità dell’Occidente.
Luciano Lago
fonte: http://www.controinformazione.info/scoperta-negli-usa-i-wahabiti-dellarabia-saudita-sono-il-vero-nemico-delloccidente/
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