venerdì 15 gennaio 2016

Brilla. Accorgiti. Ed è solo… l’inizio.

Un... grande abbraccio.
Borsa Tokyo in forte calo su petrolio e timori crescita
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La “crescita” che cosa è? Crescere, significa “avere una tendenza orientata verso un punto comune, ‘positivo’, di arrivo”. Un arrivo che è, un obiettivo al quale non arrivi mai, però.
Perché, la crescita, per essere sostenibile “qua, così”, deve esserci sempre (non si può mai fermare, pena… la decaduta irreversibile, visto che “sottinteso alla crescita, ormai, c’è tutto un giro di interessi in leva, che rendono la crescita marginale – in quanto a utile – ma, al tempo stesso, assolutamente necessaria per continuare a sfruttarne l’effetto indotto, il "campo sul/nel quale continuare a... giocare).
Devi, quindi, “crescere sempre”.
E, tanto più alta è stata la crescita dell’anno scorso e del passato, tanto più alta dovrà essere il prossimo tasso di crescita, perché le “previsioni degli esperti (sulle aspettative dei “grandi investitori”) sono fortemente orientate verso un guadagno continuo e significativo in termini di “ritorno sul capitale investito”:
una “malattia”, dunque.
Tanto vai (più) su, tanto rischi di farti male, se e quando dovrai venire giù, perché “gli interessi in leva” renderanno la discesa una caduta.
Qualcosa che, comunque, “chi progetta tutto ciò, ed i relativi livelli gerarchici di collaborazione indotta, inconscia e automatica”, ha già previsto di sfruttare (del “maiale” non si butta via niente).
Romanticismo ad ogni "costo".
Si dice che “un trend, per essere solido, deve svilupparsi a zig-zag crescenti”. Un po’ l’andatura di una serpe (con tutto il rispetto per l’animale, osserva la simbologia frattale espansa).
   
Come qualcosa di strisciante, che si arrampica su un muro (il “muro” è la lavagna pubblica del reale manifesto).
Una tendenza non la vedi, ma ne prendi atto perché succede qualcosa di fisico (la "misuri" in altro modo, a te più congeniale ed immediato, sempre che te ne accorgi, perchè le chiavi di lettura sono molteplici e, pressoché, infinite... senza occhi).
Se l’economia “va bene”, tu molto probabilmente hai un lavoro e guadagni “a norma di contratto/legge”. Hai una casa, quasi certamente, che stai ancora pagando. Hai una o più vetture. Hai accesso ad una serie di servizi più o meno onerosi, consumi, etc.
Questa è la tendenza, il marchio “positivo” della crescita.
Qualcosa che, se improvvisamente viene meno, “tu inizi a perdere, via via, fisicamente… ciò che avevi”. Quindi, che cosa “hai”?
O, meglio, da cosa dipende tutto quello che "hai"?
E, dunque, da cosa dipende la “tua” Vita?
Per difendere il “tuo” stile di Vita, sei disposto/a a fare qualsiasi cosa. Nevvero?
Ergo: che cosa difendi e che cosa “fai”?
Nella sostanza, “per chi/cosa fai il tifo”?

Il livello delle acque è diverso e pende e dipende, come la famosa "spada".
Una notizia del genere “timori per la crescita”, che cosa implica accadere in te?
Paura che…
Paura di…
Paura per…
Paura.
Non vorresti mai che succedesse l’imponderabile. Ci tieni troppo allo status quo, per rischiare di vederlo collassare nel “nulla (dal quale è emerso)”.
Per cui, ti adegui direttamente ed indirettamente. Anche se… comunque ed in ogni caso, ti adoperi per…
La preservazione del reale manifesto “qua, così”, ti sembra l’unico atteggiamento percorribile e fattibile (tutto il resto è... pazzia).
Così, ti consumi in una simile direzione, mentre alcune parti di/in te... si trasformano in autentiche “palle al piede” che, chissà per quale motivo, per quale arcano, si rifiutano di…
Andando avanti così, procedi.

Cedi parti di te alla causa "superiore" o che, almeno, non sembra nemmeno esserlo. Le cedi, perché – ad ogni effetto – sono sempre più “pesanti”. E, zavorrando il percorso, ti rendono sempre più affaticato/a. Da “qui”, la “tua” decisione di mollarle lungo la via…
Ma, che cosa “lasci indietro di te”? Quali parti? E che fine fanno?
Pensa:
quanti miliardi di capelli, ogni giorno, vengono “persi” e cadono per terra?
Dove vanno a terminare? Quale peso hanno, d’insieme? Perché non ci sono cataste pazzesche di capelli, che s’accumulano e crescono qua e là? Perché non vedi nulla di simile?
Così come succede per i capelli, pensa – ad esempio – al numero di zanzare morte (miliardi e miliardi) che ciclicamente cadono al suolo. E, così, pensa per qualsiasi forma collettiva che termina una parentesi temporale, finendo sul/nel suolo che organicamente accoglie, trasformando tutto – mentre tu “ci cammini sopra, noncurante di quello che avviene sempre.
La “tua” capacità attuale di accorgerti è umoristica. Anzi, è degna di ilarità, nel senso che:
la "sensibilità" è diventata quasi una “gogna pubblica”.
Se sei sensibile fai tenerezza, al massimo. Sei profondo/a, sì, te lo concedono, ma vince sempre – prima di tutto – il fatto che “sei un po’ strano/a”. Qualcosa che è a metà tra la “sfiga” e la “jella”.
Del resto, “qua, così”, che te ne fai della sensibilità?
A chi/cosa la vuoi/puoi “vendere”, visto che tutto è merce e mercificazione?
Non rende nulla, anzi, crea intoppi lungo il percorso verso la crescita infinita.
Meglio, molto meglio, mollarla per strada. Come?
Indossando altri panni pubblici: apparendo.
Adeguandoti. Facendo finta di nulla. Lasciando perdere il discorso interiore che, comunque, non riesci mai del tutto ad annullare, perlomeno a livello di “volume”.


 
Seguendo le mode che, poi, sono “la moda”. Il segno dei tempi che – artificiali, come sono – tendono a renderti sempre più “artificiale”:
il tessuto che indossi è sempre più “acrilico”.
E non cambia nulla il ricorrere al caro e buon vecchio “cotone”, così come alla lana & co. Perché il processo di lavorazione è diventato ormai artificiale/industriale. Capisci?
Una volta lanciato l’impulso frattale espanso, tu decadi dentro ad un piano della realtà manifesta che diventa, per forza, artificiale.
Nel senso che: è opera di una creazione... di "parte unicamente" interessata a...
E il processo è irreversibile, se non giungi a comprendere dove si annida e chi/cosa è… la sua causa. Altrimenti, non servirà a nulla ogni istinto di ritorno alla natura, perché 1) la natura è un altro step dell’artificio, 2) la natura è prevista e 3) non c’è nessun ritorno sostanziale a nulla… visto che 4) il Dominio è sempre esattamente dove deve essere, al fine di mantenere intatto il proprio impero non apparente.
Come interrompi un incanto? Comese non ci credi? Come… se (mettici quello che vuoi. Ossia, tutte le scuse del Mondo)?
Prima o poi…”. Vero?
Lasci (speri inerzialmente) che tutto si accomodi da sé. Secondo “leggi armoniche naturali e/o sottoposte alla presunzione di divinità, esistente nel tutto”. Qualcosa che percepisci (la divinità).
Qualcosa che ti parla. Questo, sì... qualcosa che “non ci capisci un acca”.


Pensa storicamente: c’è in qualche punto della storia deviata (ufficiale), una qualche fine catastrofica, di ciò che esisteva prima ed ora non c’è più?
No. E sai perché? Perché – se è successo – non lo puoi più ricordare consciamente.
D’accordo, ci sono i dinosauri, la fine dei grandi imperi, le grandi calamità naturali, le epidemie, le guerre, la fame e la povertà, la schiavitù, etc.
Ma che cosa sono tutti questi avvenimenti? Che cosa costituiscono?
Solo... la ragione per andare avanti lungo la stessa strada (come coloro che ogni anno ricostruiscono casa, dopo il passaggio dell’ennesimo uragano).
Tutto ciò è:
  • scenografia, apparenza anche mortale ma solo apparenza ciclica.
Il Mondo “attuale (quello degli ultimi – almeno – dodicimila anni)” è sempre identico… se lo osservi a livello di lente frattale espansa, di trend, tendenza, imprinting, etc.
  
Palpabile è la separazione delle ere, per mezzo del ciclo dei ghiacci, che è ancora quello dell'acqua e della temperatura (qualcosa di estremamente controllabile).
È come se… qualcosa avesse piallato progressivamente tutto quello che esisteva, affinché potesse svilupparsi sempre e solo “questo tipo di reale manifesto”.
Quale… reale? Che cosa intende SPS?
Quello che "riconosci (anche senza sapere)", perché lo misuri ad ogni istante della “tua” Vita… consumandoti un po’ di più ad ogni respiro.
Quello che ti toglie tutto, compreso te stesso/a.
Quello che “hai, perchéti ha”.
Prove tecniche, cammuffate artisticamente...
Ebbene, “questa roba qua”, non te la sei mai levata di torno, perché le generazioni precedenti l’hanno cementata e resa “unica & unita a te”.
Come innalzare una statua al cielo.
Come la grande piramide, che è troppo "pesante" anche per gli agenti atmosferici, che non ce la fanno a disgregarla in tempo utile per farla scomparire del tutto. Ci aveva provato la sabbia ed il vento (dimenticanza), ma la piramide è stata riportata nuovamente alla luce del Sole.
Ergo:
la piramide è il simbolo indistruttibile (la dima) del giogo dominante sempre in voga “qua, così”.
E, un simbolo alla moda, diventa qualcosa di assolutamente centrale, perché auto emanante (ricetrasmittente, radioattivante) il segnale portante del Dominio (piramidale, poichè, inarrivabile per mezzo della sola "logica, orfana della frattalità espansa).

La storia deviata non ha mai conosciuto una vera e propria “catastrofe” (segno del controllo massimo di ogni "processo").
Al limite, ricorda qualcosa che risale al periodo leggendario, ossia, che non ti riguarda... perché non riguarda questo periodo imperale dominante.
Può riguardare, semmai, l’avvento dell’attuale forma di Dominio sulla/in Terra.
Come mai non succede mai un evento “risoluto (interrompente il segnale per lo status quo “qua, così”)”?
Perché (e questa ne è la riprova) il Dominio controlla tutto e, dunque, anche questo aspetto “naturale”. Perché se tu sei la grande concentrazione di massa (leggi “Imperatore”), agente sulla frattalità espansa (leggi “Dio”), allora tutto rientra nella tua giurisdizione (leggi “potere”).
Ergo:
  • la “fine del Mondo” può attendere
perché
  • a rischiare di perdere tutto
  • non sei tu
ma
  • in questo caso
  • è solo il Dominio.
Vale lo stesso discorso, che meglio ricomprendi, allorquando riesci a seguire l’ambito dell’investimento... a partire dal concetto di bene, asset, proprietà, etc.
Il “rischio che corre” è lo stesso, tra il tuo e quello di un grande investitore?
Chi rischia di perdere di più?
Sfuma ogni dubbio relativo al fatto che “il bene più prezioso è la Vita, che è unica”, perché questo discorso rientra sempre e solo nell’ambito apparente, del “tuo” disinnesco.
Tu sei eterno/a. Sei oppure no, all’interno della ciclicità? Oppure, essa vale solo per alcuni ambiti (tutto, per la verità) tranne che per te?
Che cosa è, in termini frattali espansi, il riciclo delle acque reflue, dei rifiuti, etc. Oppure, l’obsolescenza programmata?
Sai “ragionare” mischiando pere e mele?
Dovresti imparare a farlo, perché altrimenti il rischio è di non aprirti completamente al segnale di memoria frattale espansa, che riunisce tutto alla sua fonte sempre attuale.
Mele e pere finiscono tutte insieme.
Per cui, "mele e pere"… ti riforniscono un unico segnale di interpretazione della prospettiva... dalla prospettiva dominante.
Non te ne accorgi perché, allo stesso tempo, la fonte dominante – ben conoscendo cosa rischia di accadere – distorce il segnale (lato “memoria”), mediante il firewall ambientale, che deriva sempre dalla frattalità espansa (lato “strumento”).

Per cui, “è il cane che si morde la coda” o – almeno – così ti sembra.

 
In realtà, ogni “gomitolo non è mai del tutto contorto” se ti accorgi a livello frattale espanso. I passi successivi – ora – non ti possono apparire, perché non lo riesci a svelare.
È come partecipare ad una gara di nuoto 1) non sapendo nuotare, 2) avendo paura dell’acqua, 3) limitandoti al solo berla…
Che diamine ci fai ad una gara di nuoto se versi in una simile situazione?
Quando l'argine si rompe.
Se continua a piovere, l'argine si rompe…
se l'argine si rompe, non avrò più un posto dove stare
lacrime e lamenti ho imparato dal vecchio bastardo argine…
lui sa cosa costringe un montanaro a lasciare casa sua
lo sa, lo sa, lo sa.
Non ti fa soffrire
quando cerchi di trovare la via di casa
e non sai da che parte andare?
Se vai a sud non c'è niente da fare, se non conosci…
Piangere non ti aiuta, non serve pregare…
se l'argine si rompe… devi muoverti…

Led Zeppelin - When The Levee Breaks
 
La Afsluitdijk (… in olandese per "diga di sbarramento"...) è una grande diga dei Paesi Bassi.
Costruita fra il 1925 ed il 1933, la diga è lunga 32 km, larga 90 m ed arriva ad un'altezza di 7,25 m sopra il livello del mare.
Essa collega la provincia dell'Olanda Settentrionale (villaggio di Den Oever, nella municipalità di Wieringen) con la provincia della Frisia (villaggio di Zurich, mun. di Wunseradiel) ed è attraversata da un'autostrada.
Intorno al sedicesimo chilometro, a metà della diga, c'è un punto di ristoro con parcheggio, bar, aree di sosta e una struttura dotata di una sopraelevata che permette ai pedoni di attraversare l'autostrada e ammirare il panorama.
È stata inaugurata dalla regina Guglielmina il 28 maggio 1932.
La Afsluitdijk costituisce la più importante delle opere idrauliche dei Zuiderzeewerken, che ha separato l'insenatura dello Zuiderzee dal Mare del Nord, trasformandolo in un lago d'acqua dolce (lo IJsselmeer) e permettendo di strappare alle acque i territori che oggi costituiscono la provincia di Flevoland.
Il 12 e il 13 maggio 1940 si è svolta la battaglia dell'Afsluitdijk che ha visto gli olandesi prevalere sui tedeschi.
Tra i progetti è prevista anche la realizzazione di una linea ferroviaria e l'ampliamento dell'autostrada con il raddoppio delle corsie.
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Domanda e osservazione:
  • il 12 e il 13 maggio 1940 si è svolta la battaglia dell'Afsluitdijk che ha visto gli olandesi prevalere sui tedeschi
  • perché, vista l’alta capacità strategica ed il potenziale altamente invasivo/distruttivo, i nazisti non hanno distrutto un simile sbarramento fondamentale?
Visto che, ad un certo punto, ebbero in mano le sorti della “diga e dei Paesi dipendenti dalla sua protezione”:
il Forte rimase in mano agli olandesi fino alla resa delle forze armate dei Paesi Bassi, il 15 maggio 1940.
Boers disse ai suoi uomini che avevano combattuto come leoni ma che, in altre parti del paese, le difese avevano ceduto. Infine si arrese con i suoi uomini ai tedeschi…
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Gli olandesi vinsero la battaglia (12 e 13 maggio 1940) ma non la Guerra (al 15 maggio 1940). I tedeschi – persino nel momento più drastico, per le sorti della Germania – non fecero saltare la diga (quando la belva è ferita, diventa ancora più feroce ed imprevedibile)…
Non successe nulla di tutto ciò. Nessuna catastrofe.
Così come non distrussero Parigi, Roma, etc.
Preservarono “qualcosa”, a livello inconscio?
Oppure, consciamente (facendosi un esame di coscienza, caso per caso, individuo per individuo) agirono in tal senso?
La seconda guerra mondiale terminò, nel suo prolungamento giapponese, con lo sgancio delle due atomiche:
  • un evento limite
  • un messaggio a tutto il Pianeta, che da quel momento “capì” con chi aveva a che fare (gli Usa), ma continuò a non accorgersi di “cosa avesse già a che fare, da sempre” (il Dominio).
Perché è altamente strategico che il Dominio resti non manifesto e, dunque, non ricordato.
Dalla sua prospettiva è meglio autorizzare una “grande Nazione, ad esercitare le proprie veci (inconsciamente)”.
Constatazione:
il suo "braccio destro" è sempre armato. Un “braccio che si crede un corpo intero”.
Un corpo senza la testa o con la testa ma senza il cervello o con il cervello ma ispirato da altro, etc.
Se tu cerchi, ricerchi. Se tu credi di avere svelato un mistero, stai certo/a che, il mistero ha solo cambiato di posto, nella stessa gerarchia frattale espansa by Dominio, che è e rimane l’unica fonte di mistero “qua, così”.
Draghi (Bce): accesso Grecia a misure quantitative easing dipende da rispetto termini bailout…
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Quindi, da chi/cosa “dipende il destino della Grecia”?
Quali “pesi” ti porti sempre dietro, anche dopo avere gettato al vento (ignorato completamente) le tue parti più “sensibili”?
Accise sui carburanti
Quante volte, a fronte di una reale diminuzione del costo del greggio – fatto che sta avvenendo proprio in questi giorni, con il costo del petrolio al barile mai così basso da 12 anni – non abbiamo riscontrato variazioni di rilievo una volta arrivati dai gestori?
Chi viaggia spesso per lavoro anche in altri paesi dell'Unione Europea nota quanta discrepanza ci sia tra il costo al litro del carburante in Italia e in Francia, Germania o Spagna. Vi siete mai chiesti quante e quali siano le accise che gravano nei confronti del consumatore finale? Vogliamo darvene un'idea.
Tra le voci spiccano sicuramente la Guerra in Etiopia del 1935-36 che dovrebbe essere oramai conclusa da tempo, oltre alla crisi di Suez ed alla Guerra in Libano del 1983.
Non passano inosservati gli 11 centesimi al litro per il gasolio, inseriti nel decreto Salva Italia del 2011.
  • € 0,000981: finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
  • € 0,00723: finanziamento della crisi di Suez del 1956;
  • € 0,00516: ricostruzione post disastro del Vajont del 1963;
  • € 0,00516: ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966;
  • € 0,00516: ricostruzione post terremoto del Belice del 1968;
  • € 0,0511: ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976;
  • € 0,0387: ricostruzione post terremoto dell’Irpinia del 1980;
  • € 0,106: finanziamento della guerra in Libano del 1983;
  • € 0,0114: finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
  • € 0,02: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
  • € 0,005: acquisto di autobus ecologici nel 2005;
  • € 0,0051: terremoto dell’Aquila del 2009;
  • € 0,0073: finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali nel 2011;
  • € 0,04: arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
  • € 0,0089: alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011;
  • € 0,082 (€ 0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
  • € 0,02: finanziamento post terremoti dell’Emilia del 2012.
In una petizione lanciata sulla celebre piattaforma change.org, oltre 100.000 utenti hanno chiesto formalmente al Ministero dell'Economia ed al Governo di eliminare le accise anacronistiche
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Molto curioso:
Se scendi a sud non c'è niente da fare, se non conosci…
piangere non ti aiuta, non serve pregare…
se l'argine si rompe… devi muoverti…
Il mondo si vede meglio da Nord.
Per spiegare cosa è successo nel 2015 nel mondo degli investimenti basta guardare al nord Europa. La lente giusta è quella delle categorie Morningstar…
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Non entrare nel dettaglio della citazione/notizia. Attieniti a quello che è il messaggio frattale espanso (lato memoria). Che cosa indica?
Un orientamento: da nord a sud.
Una inversione nel comportamento:
  • il Mondo si vede meglio da nord
  • mi dispiace ma non posso portarti… Sto scendendo…
Alias:
  • sei sempre previsto “qua, così”
  • vai sempre/sei sempre dalla parte opposta (dalla quale “si vede peggio”).
All’opposto procedi. Non è un’arte, l’atteggiamento di essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, piuttosto èun’arte, ciò che ti fa essere sempre “così”.
L’arte è dominante, rientrando nella strategia.
Ocse: terzo calo consecutivo per il tasso di disoccupazione di Eurolandia
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Jobs Act, con le nuove regole i disoccupati spariranno dalle statistiche ma senza aver trovato un lavoro
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Forma d'arte...
Non c’è che dire:
“tanto di cappello” ma… “la partita non finisce certamente né qua, né così”.
Accorgersi è, anche, estendere la ciclicità sino a ricomprendere il Dominio
Se, infatti, ritorna ad essere ciclico, allora, nella parte negativa del ciclo risulterà maggiormente esposto:
  • così da vederlo tutti quanti risplendere in cielo, nella sua luce nera con un buco in mezzo
  • e per quel “punto… spuntarlo”. Per carità: nessun atto di guerra (lo vuoi rinforzare?).
La sua “resa pubblica, significa anche la sua… arresa pubblica”
Vedendolo, infatti, perderà gran parte del suo vantaggio acquisito nel tempo della dimenticanza auto indotta (da dove fuori escono le grandi città moderne?).

Sogno o son desto?

È uguale. Il dubbio non sussiste perché non esiste.
Se “ci sei”, ci sei… infatti, nei fatti, nella sostanza, in ogni sostanza (diluito/a ma sempre presente e centrale).
Emana forza centrale dal tuo centro lato proprio.
Questa è luce e tu sei il Sole.
Brilla, allora. Che altro?
Accorgiti. Ed è solo… l’inizio.
    
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com

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