martedì 12 gennaio 2016

Conseguente da un punto.

 
 
Proprio “non ce la fai” a ritenerti all’interno di qualcosa. Qualcosa dall’apparente “ingombranza” del tutto.
Così risulta che Dio è uno scoiattolo…”.
The Revenant
Proprio non ce la fai a ritenere Dio, in ogni e qualsiasi sua forma, una “invenzione” generata inizialmente e poi continuamente evocata/invocata, per paura, per strategia, per simbolismo frattale espanso. Le cause sono diverse, perché sei nella gerarchia dominante tutto e tutti. E la “complessità” è diventata una maschera da indossare “user friendly”, come se… tu conoscessi quello che pubblicizzi “qua, così”, ad ogni livello della tua interazione con il reale manifesto, ignorando l’attore del Dominio che “impazza proprio per questo motivo”.
Quando il gatto non c’è, i topi ballano”.
Ora, il “gatto (Dominio), non c’è ma esiste”, per cui… i “topi (l’umanità) ballano, su una infondata ragione, legata al ‘non vedere, quello che non è manifesto ma c’è/esiste’”.
Ergo:
su quale musica “ballano”? Chi la risuona? Chi controlla il “ritmo”? Chi sceglie autenticamente?
Chi “gode sostanzialmente”?
Chi o che cosa, non importa, per ora. Importa che “te ne accorgi”.
Il Dominio è sempre “qua, così”, con te. E tu sei con “lui”. “Così in cielo come in terra”. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli…
Il distacco che esiste tra "i cieli e la terra" è pressoché inesistente, perché c’è sempre qualcosa che riunisce gli spazi e le delimitazioni.
Tuttavia, esiste... nel momento in cui, “non ti accorgi di essere collegato/a e non ti accorgi della compresenza dominante”. A quel punto, c’è distacco. Lo spazio si svuota e sembra, così, vuoto.
Tanto vuoto da iniziare a drenare, da te, un senso proprio che è una tua proiezione, desunta dall’abbaglio del “non vedere e non ricordare, più”.  
Nel 1954 lo scrittore di fantascienza Fredric Brown nel brevissimo racconto “La risposta”, anticipava il concetto di singolarità tecnologica, immaginando la costruzione di un "supercomputer galattico" al quale viene chiesto come prima domanda, dopo l'accensione, se esiste Dio;
il supercomputer rispondeva "Ora sì"…
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Chi/cosa viene "prima"? Che cosa è già successo? Su quali cardini, ora, ipotizzi, teorizzi, percepisci, elabori, intessi, trami, lavori, consumi e ti consumi, etc.?
Tutto quello che “hai” è una derivazione altrui.
Tutto sbuca dal “passato”. Tutto era “presente” e poi diventa “passato”, pur rimanendo “presente”. Ok?
È ancora la vicenda del Dominio. La sua strategia. Il “tuo” futuro. Il “tuo” destino già descritto perché… previsto, in virtù di un piano e non di una profezia.

Squarcio.
Lascia perdere il discorso magico, del "potere". Concentrati sulla sostanza che anima ogni situazione “imperiale”:
l’Imperatore (il Dominio).
Perché, necessariamente, tutto ciò che ti agita nel/il sonno, relativamente al “tuo” futuro, deve ancora avvenire?
Perché non credi, all’opposto, che sia già avvenuto?
Forse perché credi che… la storia sia un fiume sempre in piena, nel senso che – esistendo il tempo – allora ci sia sempre “qualcosa da scrivere, ancora e di nuovo”. Vero?
Come puoi, del resto, pensare che non esista il “futuro”, visto che il presente passa sempre e viene lasciato indietro, nel passato.
Come puoi immaginare qualcosa, la Vita, come uno stagno, fermo, immobile, senza “tempo”
È normale “qua, così”, perché ti insegnano in quale modo usare il pensiero.
Anche se il pensiero è un circuito usato per mantenerti sotto al controllo sempre più stretto e "vicino, non localmente".

Nella futurologia, una singolarità tecnologica è un punto, previsto nello sviluppo di una civilizzazione, dove il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani moderni.
La Singolarità può, più specificamente, riferirsi all'avvento di una intelligenza superiore a quella umana, e ai progressi tecnologici che, a cascata, si presume seguirebbero, salvo un importante aumento artificiale delle facoltà intellettive di ciascun individuo.
Se una singolarità possa mai avvenire, è materia di dibattito
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  • un punto, previsto nello sviluppo di una civilizzazione, dove il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani moderni (oltre la capacità di comprendere e prevedere)
  • la Singolarità può, più specificamente, riferirsi all'avvento di una intelligenza superiore a quella umana, e ai progressi tecnologici che, a cascata, si presume seguirebbero (all'avvento di una intelligenza superiore; aumento artificiale)…
La prima macchina ultra intelligente sarà l'ultima invenzione che l'uomo avrà la necessità di fare…”…
Irving John Good

Perché, tutto ciò, non può già essere successo? Su cosa ti basi per “capire”? Su qualcosa che è perfettamente controllabile a monte
Per cui: che cosa sai? Quello che ricordi, piuttosto che quello che capisci.
Ovvio, omettendo dall’equazione, la capacità frattale espansa... di risalire sempre (sempre) a monte, partendo da qualsiasi (qualsiasi) “posizione di scomodo”.
Ma quale “punto? Ma quale “intelligenza superiore”?
Trattasi, infatti, “solo” di parte dominante e di parti dominate.
Tutto qua. Semplice, no? Punto... (il "Big Bang del 'qua, così'").

Tutto il resto èconseguente, agendo in differita e sotto al controllo della predominanza non apparente.
Eliminando (distorcendo) la tua capacità frattale espansa di accorgerti, elimini (ometti) anche l’attore principale “qua, così”. Nel senso che “non lo vedi più” perché “non lo ricordi più”, pur continuando ad esserci.
Il massimo della libertà la ottieni quando “non ci sei, ma esisti” o “non esisti, ma ci sei” (non ti fare incantare dall’analisi convenzionale dei termini utilizzati. Bada al sodo)… ovvio, in un contesto permeato da una situazione complessiva di “paura di perdere tutto…”.
Una super macchina può provare anche paura di...? All’interno del suo “modo”, sì. Una paura che non è esattamente come la “tua”, tuttavia, avente sempre la stessa funzione di “verme interiore”.
Il Dominio può essere una macchina? Lo è nella misura in cui, allora, lo sei anche tu. No. La “macchina” è la legge, strumento, memoria, della frattalità espansa (più propriamente: un programma/App).
Il Dominio è l’utilizzatore (neanche il programmatore).
Ciò te lo rende più “vicino”?
Il Dominio è “una serie dominante”. Una successione di eventi dominanti.
Morto un Papa, se ne fa un altro”.
È morto il Re. Viva il Re”…
Ok?
Il Dominio, potenzialmente, puoi esserlo anche tu. Ora, al tuo posto, però, c’è un’altra compresenza dominante. non ci sei tu. Ma, anche se lo fossi tu?
Che cosa cambierebbe “qua, così”?
Non ti faresti “ingolosire dalla portata”?
Che cosa si evolve, dunque? La successione riguarda il lignaggio dominante. Un solo interesse di base:
  • continuare ad amministrare il proprio possedimento Globale (la Terra intera, con tutto quello che è trasportato).


Che cosa ricordi? Del passato, oltre al passato, che cosa ti è rimasto? Ciò che studi a scuola. Ossia? Una versione artificiale di ciò che è già successo. Come perdi la memoria? Perché accade?
"Come e perché", hanno la stessa ragion d’essere:
  • il loop nel quale “sei”
  • a partire dal “come e perché… ci sei dentro”.
La ragione è unica:
perché “serve/i”, così.

Kurzweil ottenne probabilmente buona parte della sua credibilità come futurologo dal suo primo libro The Age of Intelligent Machines, scritto tra il 1986 ed il 1989 e pubblicato nel 1990.
Prendendo le mosse da "Technologies of Freedom" (1983) di Ithiel de Sola Pool previde il crollo dell'Unione Sovietica a causa delle nuove tecnologie come i telefoni cellulari ed i fax, che avrebbero svuotato il potere degli stati autoritari, arginando il controllo statale sul flusso delle informazioni
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Gli Usa non sono uno “stato autoritario”? Perché, allora, “non sono crollati”?
Perché era previsto, nella gerarchia, che succedesse esattamente quello che è già successo:
  • quando ti esprimi su una condizione storica (deviata) del passato, la ricordi e la dai per scontata
  • allo stesso modo, non ti puoi esprimere per quello che non ricordi, perché fondamentalmente non ci credi, anzi, non riesci nemmeno ad accedervi a livello di immaginazione, se non entrando nel territorio di competenza della fantasia, della fantascienza, della novella, etc., alias, dell'auto disinnesco (autodafè, atto di fede artificiale).
Pensa se, addirittura, non riuscissi nemmeno ad accedere a simili livelli della probabilità.
Che cosa ne sarebbe della “verità”?
La risposta è solo una:
  • quella che hai esattamente davanti agli occhi, ad ogni istante mentre continui a respirare “qua, così”
  • lo status quo (lo “stagno”):
ciò che è già successo, poiché, insiste e sussiste.
  



Un determinato paradigma (= metodo) (come per esempio l'aumento del numero di transistor sui circuiti integrati per rendere più potenti i calcolatori) garantisce crescita esponenziale fino a che non esaurisce il suo potenziale; dopo accade un cambiamento che permette allo sviluppo esponenziale di continuare.
Sei epoche di Kurzweil
I epoca: Fisica e chimica, informazioni nelle strutture atomiche. È possibile paragonarla alla creazione della cellula, combinazioni di amminoacidi in proteine e acidi nucleici (Rna, successivamente Dna) ossia l'introduzione del paradigma della biologia.
II epoca: Biologia, informazioni nel Dna. Conseguentemente il Dna ha fornito un metodo "digitale" per registrare i risultati degli esperimenti evolutivi.
III epoca: Cervelli, informazioni in configurazioni neurali. L'evoluzione della specie ha unito il pensiero razionale.
IV epoca: Tecnologia, informazione nei progetti hardware e software. Questo ha spostato in maniera decisiva il paradigma dalla biologia alla tecnologia.
V epoca: Fusione tecnologia e intelligenza umana, la tecnologia padroneggia i metodi della biologia (inclusi quelli dell'intelligenza umana). Ciò che sta per avvenire, sarà il passaggio da intelligenza biologica a una combinazione ibrida di intelligenza biologica e non biologica.
VI epoca: L'universo si sveglia, l'intelligenza umana enormemente espansa (per lo più non biologica) si diffonde in tutto l'universo.
Esaminando i tempi di questi passi, si può notare come il processo abbia continuamente accelerato.
L'evoluzione delle forme di vita, per esempio, ha richiesto parecchi milioni di anni per il primo passo (es. le cellule primitive), ma dopo il processo ha sempre più accelerato.
Ora la "tecnologia biologica" è diventata troppo lenta rispetto alla tecnologia creata dall'uomo, che utilizza i suoi stessi risultati per andare avanti in maniera nettamente più veloce di quanto non possa fare la natura
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L’inghippo è tutto “qua”, e rende sostanzialmente superfluo (lo status quo non è minimamente toccato) tutto il “dibattito”, che ne consegue:
  • in ogni processo “logico/razionale” in voga/alla moda
  • non assumendo come esistente e centrale, il Dominio
  • ne consegue “il nulla sostanziale” (alias: il nulla di fatto, relativamente all’impero dominante ed alla “tua” realtà manifesta “qua, così”).

  • esaminando i tempi di questi passi, si può notare come il processo abbia continuamente accelerato (errato: dalla tua prospettiva "tutto si muove, da fermo/in apparenza". Corretto: dalla prospettiva dominante "tutto accelera per rimanere fermo/aggiornato)
  • l'evoluzione delle forme di vita, per esempio, ha richiesto parecchi milioni di anni per il primo passo (es. le cellule primitive), ma dopo il processo ha sempre più accelerato (che cosa accelera? Quello che ti aspetti di vedere. E quello che non ti aspetti di vedere, quale peso ha?)
  • ora la "tecnologia biologica" è diventata troppo lenta rispetto alla tecnologia creata dall'uomo, che utilizza i suoi stessi risultati per andare avanti in maniera nettamente più veloce di quanto non possa fare la natura (la memoria frattale espansa non ti nasconde mai nulla. Ma, si limita a ricordartelo per come "lo ha", una simile funzione, nelle sue "corde". Sei tu che, in ogni caso, devi accorgerti, decodificando ad hoc, l’informazione frattale espansa che, comunque, è sempre alla tua portata).
Il firewall ambientale è la massima realizzazione, concepita per auto intrattenerti nel reale manifesto imperiale dominante “qua, così”.
Qualcosa che trascende ogni significato di natura e di tecnologia, essendola fusione di entrambe le facce, della stessa medaglia frattale espansa.
IV epoca: Tecnologia, informazione nei progetti hardware e software. Questo ha spostato in maniera decisiva il paradigma dalla biologia alla tecnologia.
V epoca: Fusione tecnologia e intelligenza umana, la tecnologia padroneggia i metodi della biologia (inclusi quelli dell'intelligenza umana)...
VI epoca: L'universo si sveglia, l'intelligenza... enormemente espansa (per lo più non biologica) si diffonde in tutto l'universo…
Queste tappe descrivono in differita, ciò che è già successo.
Tu sei, in realtà, nella VII epoca (per continuare l’elenco, precedendolo ed originandolo), che è ancora la I epoca:
I epoca: Fisica e chimica, informazioni nelle strutture atomiche. È possibile paragonarla alla creazione della cellula, combinazioni di amminoacidi in proteine e acidi nucleici (Rna, successivamente Dna) ossia l'introduzione del paradigma della biologia
Informazioni nelle strutture atomiche = retro ingegneria dominante.
La memoria diventa sempre più di “parte”, essendo sotto al controllo nativo del controllo a monte, che si è inserito – da qualche parte, in un "punto"... nel “tempo (originandolo di nuovo)” – e che “ora e sino a quando non lo fermerai, continuerà ad agire sempre nello stesso modo sostanziale, conferendoti al contempo l’illusione relativa a tutto quello che pensi perché ti dicono che…”.
Le “epoche”, girando su se stesse, si sono ripulite della loro origine dominante, diluendosi in essa ed assumendone le caratteristiche per frattalità espansa

Basta così.
Accorgiti…
   
Spigolatura finale.
Hai presente quando si dice che “il destino (fato) è già scritto”?
Quale origine ha, una simile affermazione, se non quella a livello di “memoria frattale espansa”...
E quando, nei film e nei romanzi/saggi, si teorizza che – anche se vai indietro nel tempo, e cambi qualcosa – il destino non cambia, perché è come diretto sempre e solo nell’unica direzione “possibile”:
che cosa afferma anche questa prospettiva?
Che... 1) “il destino non cambia” perché è già descritto dal Dominio e che... 2) “anche se cambi un dettaglio, non cambia nulla, allo stesso modo” perché è il Dominio che lo prevede, ricalcolando ogni volta le tracce, in maniera tale che l’esito finale sia sempre quello inerente al progetto iniziale (il mantenimento dello status quo “qua, così”).
La correzione dell’equazione è ad opera della frattalità espansa, poiché il Dominio è la grande concentrazione di massa o la “grande compresenza unilaterale” che il Programma/App frattale espanso deve ascoltare ed obbedire.
Per cui, è vero che “al destino non si comanda, se… non diventi la grande concentrazione di massa.
Ritornare indietro nel tempo, senza preparazione frattale espansa, non servirà a nulla, poiché tutto verrà ricalcolato ad hoc, in maniera tale da lasciare tutto esattamente come è, perché così deve essere.
Quindi, è da "qua"... che devi operare su/in te stesso/a, ritornando alla tua guida, by passando tutti gli automatismi.
Tutto è già successo, a partire da un... "punto (non locale ma localizzabile attraverso la lente frattale espansa. Un po', come la differenza che esiste tra fisico ed etereo. Quale differenza? Nessuna, se ritrovi il punto di riunione causale)".
  
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com

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