"L'esistenza della coscienza insinua un imperativo cosmico verso la vita e la mente. Noi siamo l'universo che “gradualmente” si risveglia"In questi tempi, molti parlano di “un nuovo paradigma”. Attualmente ci sono cambiamenti di paradigma che avvengono ovunque: nell'ecologia, l'economia, la salute, la fisica e la cosmologia. Per molti tuttavia, quando parliamo del nuovo paradigma, stiamo parlando di qualcosa di più grande: un cambiamento nell’approccio nel pensiero. Quando ci si renderà conto, questo costituirà un profondo cambiamento collettivo nel modo in cui vediamo il nostro posto dell'universo.
Nella primavera scorsa ho partecipato alla conferenza nel nord della California, Architects of the New Paradigm (architetti del Nuovo Paradigma), dove vari oratori hanno pronunciato le verità su una serie di tematiche: da nuove soluzioni energetiche, allo svelamento dei segreti governativi (la famosa disclosure”). Penso che, tra tutte queste rivoluzioni in corso nella nostra percezione, forse la più profonda sia relativa alla natura della percezione stessa.
Le nuove teorie e le prove che giungono dalla ricerca moderna, suggeriscono che alla base del nostro fare l’esperienza - quel fenomeno unico e naturale che abbiamo chiamato “coscienza”- c’ è molto di più che un insorgere accidentale nell'animale umano, e che invece ciò riflette qualcosa di fondamentale sul modo in cui è organizzata la realtà.
Nella filosofia e nella scienza ora c'è un movimento che sta attuandosi. Una crescente apertura verso visioni più profonde della mente. Ci sono una serie di ragioni per cui questo accade, incluso le scoperte della fisica, ma forse il fattore dominante nei recenti decenni, è stato il riconoscere in modo più ampio la difficoltà di spiegare la coscienza in termini puramente materiali.
In qualità di psicologo giornalista, ho seguito questo movimento in luoghi in cui non mi sarei mai aspettato di trovarmi. Addentrandomi nella ricerca di scienziati come Dean Radin, Robert Jahn e Rupert Sheldrake, ho imparato che almeno alcune categorie di fenomeni fisici effettivamente accadono e sotto condizioni rigorosamente controllate.
Negli ultimi trent’anni circa, degli esperimenti condotti da ricercatori alla Princeton University hanno rivelato che quando le persone dirigono la loro intenzione verso un sistema fisico casuale, i risultati cambiano spesso in linea con le loro intenzioni. Al di fuori di ogni contatto fisico ordinario, l'effetto riportato sembra impossibile da riconciliarsi all'interno di una comprensione materialistica della mente (1)
Forse ciò che mi ha parimenti sorpreso è stato il fatto che visioni più profonde sulla coscienza, stanno crescendo supportate da scienziati e filosofi mainstream. Che si creda o meno, una teoria prevalente della coscienza nella neuroscienza mainstream di oggi - la ‘integrated information theory’- è realmente una forma di”panpsichismo”, in cui le informazioni fondamentali che soggiacciono al mondo fisico hanno sia un polo soggettivo che oggettivo. La coscienza, dice la teoria, è materia vista dal di dentro (3)
Oggi filosofi rinomati in tutto il mondo, inclusi David Chalmers, Freya Mathews, Thomas Nagel e Galen Strawson, ci dicono che la scienza occidentale si è profondamente fatta sfuggire il significato della coscienza e che la sua origine non è in noi, bensì in una qualità intrinseca ed interiore del mondo.
Costoro discutono sul fatto che la scienza nel mappare esternamente la natura necessita di una dimensione qualitativa ed interiore che la radichi nella realtà: in altre parole, della coscienza.
Inoltre le qualità autoreferenziali e autorealizzanti, caratteristiche uniche della coscienza, possono essere necessarie anche per spiegare il perché esiste il tutto.
Ho trovato visioni simili espresse da fisici e cosmologi mainstream che tentano di comprendere la nostra situazione dal punto di vista cosmico più ampio. Paul Davies è tra i vari pensatori che discutono sul fatto che l’incredibile sintonizzazione dell’universo, che ha permesso l'evoluzione di osservatori complessi, non possa essere spiegata adeguatamente invocando semplicemente un multiverso.
Secondo Davies, l'evoluzione della vita cosciente rivela qualcosa di profondo sul carattere essenziale dell’universo (4). Forse, questa è la proposta di Davies, l'esistenza necessità di un'abilità di essere “auto conoscente” e questa implica l'evoluzione della vita e della mente.
Un altro fisico, il padre celebrato della “teoria della inflazione”, Andrei Linde, ha sollecitato i suoi colleghi a restare con mente aperta verso la posizione fondamentale che la coscienza ha nella meccanica quantistica.
“Evitare il concetto di coscienza nella cosmologia quantica” - mette in guardia - “può portare ad una ristrettezza artificiale della nostra visione.” (5) Linde è uno dei molti fisici rispettati che hanno sottolineato che la funzione dell'onda quantica dell'intero universo, non potrebbe evolvere nel tempo senza l'introduzione di un osservatore relativo.
Nel considerare tali questioni cosmiche, il filosofo Thomas Nagel osserva che il nostro materialismo standard, non spiega nè anticipa il fatto che esseri coscienti come noi vengano posti in essere. Per Nagel, il problema misterioso mente-corpo ha delle implicazioni ben più grandi che trascendono i nostri tentativi più immediati di comprendere la mente umana e tale problema occupa la comprensione di tutto l’universo.
Nagel postula che l'esistenza della coscienza insinua un imperativo cosmico verso la vita e la mente.
Noi siamo, questa la sua proposta, l'universo che “gradualmente” si risveglia. (6)
Adrian D. Nelson
Riferimenti del testo oridinale:
1. Dunne, B. J., & Jahn, R. G. (2005). The PEAR Proposition. Journal of Scientific Exploration, 19(2), 195–245.
2. Nelson, R. (2001). Correlation of global events with REG data: An Internet-based, nonlocal anomalies experiment. The Journal of Parapsychology, 65(3), 247.
3. Tononi, G. (2012). Integrated information theory of consciousness: an updated account. Arch Ital Biol, 150(2-3), 56-90.
4. Davies, P. (2006). The Goldilocks Enigma: Why is the universe just right for life?. London, UK: Penguin Books.
5. Linde, A. (2003). Inflation, quantum cosmology and the anthropic principle. In J. D. Barrow, P. C. W. Davies & C. L. Harper Jr (Eds.), Science and Ultimate Reality: Quantum Theory, Cosmology, and Complexity (426-458). Cambridge, UK: Cambridge University Press.
6. Nagel, T. (2012). Mind and cosmos: Why the materialist neo-Darwinian conception of nature is almost certainly false. New York, NY: Oxford University Press.
7. Nelson, A (2015). Origins of consciousness: How the search to understand the nature of consciousness is leading to a new view of reality. Nottingham, UK. Metarising books.
fonte: http://www.collective-evolution.com/2016/07/02/the-role-of-consciousness-in-the-new-global-paradigm/
traduzione Cristina Bassi per www.thelvingspirits.net
http://www.thelivingspirits.net/una-nuova-cultura/il-ruolo-della-coscienza-nel-nuovo-paradigma-globale.html
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