Le leggi
paventate per imporre le vaccinazioni infantili sono al tempo incostituzionali e
demenziali. Le ragioni della sedicente scienza medica dovrebbero infatti prevalere
naturalmente, con la forza della verità, nella coscienza dell’opinione
pubblica, non procedere per imposizioni poliziesche.
Dato però che il
sistema è seriamente preoccupato dal calo delle vaccinazioni in età pediatrica,
conseguente ad un innalzamento della consapevolezza genitoriale, occorre
rimediare, anche nel modo peggiore possibile: vietare gli accessi dei bimbi alle
scuole primarie.
E’ venuto forse il momento di
cogliere al balzo l’opportunità: non far vaccinare i propri figli e non
mandarli alle scuole pubbliche, rivendicando il diritto di seguire un’istruzione
familiare, magari organizzata in gruppi di solidarietà umana (già operativi con successo in varie parti d'Italia). Già che ci siamo,
nutriamoli solo con alimenti semplici, sani e biologici.
Potrebbero
sorgere micro comunità che si occupano della crescita complessiva dei bambini,
in contesti sani e divertenti, stimolanti, lontani dalla logica ottocentesca
dell’interrogazione poliziesca.
Bimbi sani,
svegli, attivi, che si nutrono bene con coscienza, che partecipano alla vita
degli adulti senza essere relegati in stanzoni contenitore illuminati al neon,
sorvegliati dalle guardie, futuri capufficio o capi squadra. Uscire dal
sistema non è mai stato così facile. Approfittiamone.
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