martedì 30 ottobre 2018

Ascesa dell’oro e declino del dollaro: la domanda di oro aumentata del 42% nel 2018


Le banche centrali di tutto il mondo si rivolgono all’oro come alternativa al dollaro USA, che vedono indebolito dalla politica commerciale aggressiva degli Stati Uniti e dall’incertezza geopolitica. La domanda di oro è aumentata del 42% annuale, nel primo trimestre del 2018, tra le banche centrali, secondo le statistiche del World Gold Council (WGC). 

Russia e Turchia sono i maggiori acquirenti netti. Le banche centrali hanno aggiunto un totale netto di 193,3 tonnellate di oro a metà del 2018, con un aumento dell’8% rispetto alle 178,6 tonnellate acquistate nello stesso periodo dell’anno scorso.

Questo segna 6 mesi di massimo acquisto di oro da parte di banche centrali dal 2015, osserva il WGC. Dalla prima metà del 2018, le banche centrali hanno aumentato le partecipazioni in oro a 1,36 trilioni di dollari, circa il 10% delle riserve valutarie internazionali, secondo il WGC. 

Un analista affermava ai media russi che la ragione della mossa è il desiderio di diversificarsi dal dollaro. “Gli Stati Uniti hanno a lungo usato il dollaro per fare pressione sui concorrenti. Questo ha sempre causato rabbia nella comunità mondiale. E ora la lotta contro il dollaro ha raggiunto l’Europa”, dichiarava Eldiyjr Muratov, presidente del Family Office della Singapore Castle. “La Russia ha intensificato l’acquisto di oro per le riserve di fronte alle nuove sanzioni statunitensi e una possibile sconnessione dal sistema del dollaro”, aggiungeva.

Secondo Muratov, una strategia simile si osservava in molti Paesi in Europa e in Asia. Cina, Turchia, Venezuela, Iran, Qatar e Indonesia puntano alla de-dollarizzazione delle economie e del commercio estero. 

Tutti questi Paesi aumentano in modo significativo leo riserve auree, dichiarava l’esperto. Come osserva il WGC nel suo rapporto, l’acquisto di oro non riguarda solo la copertura dei rischi valutari. 

“In un contesto di accresciute tensioni geopolitiche, l’oro è un bene interessante perché non è responsabilità di alcun altro e non comporta alcun rischio come controparte”, affermava il rapporto. 

“L’oro è già un’attività familiare per le banche centrali, ma la natura mutevole del mercato dell’oro, col consumo sempre crescente dalle economie in via di sviluppo, significa che sarà sempre più in linea coi modelli economici dei mercati emergenti. Le banche centrali dovranno riconoscere che le regole del gioco cambiano”.


Paul Antonopoulos, Fort Russ 28 ottobre 2018


Traduzione di Alessandro Lattanzio
http://aurorasito.altervista.org/?p=3208

Nessun commento:

Posta un commento