Già nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, ho
dedicato un capitolo al perdono. Lo riprendo adesso per diversi motivi:
uno di essi è legato al fatto che perdonare è difficile, ciò in quanto
ci hanno educato in una società dove vige la legge del più forte ed il
perdono, in questo quadro generale, viene spesso visto come atto di
sottomissione o, addirittura, come una debolezza.
Il secondo motivo principale (in realtà, ce ne sarebbero migliaia, di
motivi per cui parlare di perdono, ma ne cito un paio, giusto per
ricordare i più importanti) per cui parlerò oggi di perdono, è legato al
fatto che molte persone tendono a perdonare con la mente e non col
cuore. Così facendo, essi rendono il perdono una specie di atto dovuto,
formale, talvolta meccanico che molti effetti ha tranne quello per il
quale conviene perdonare, ossia l'effetto di liberare e guarire chi lo
pratica.
Se poi, come potete leggere dal titolo di questo articolo, associamo la
parola DIMENTICARE, ecco che si fa tutto più complicato se non
impossibile per molte persone che stanno leggendo in questo momento e
che, magari, avevano voglia di capire come fare a perdonare. Ma....
Dimenticare? Roba da pazzi o idioti, insomma.... Se pensate questo,
potete fermarvi qui e smettere di leggere, diversamente potete arrivare
fino in fondo a questo articolo per cercare di capirci di più.