Non
ascoltare sempre le autorità esterne, non andare sempre in cerca dei
pareri altrui. Diventa più indipendente, diventa più sensibile e dà
minor spazio ai tuoi pensieri.
Guarda una rosa e non ripetere come un
pappagallo: “Che bella!”. Forse è solo un’opinione, qualcosa che gli
altri ti hanno detto. Fin dall’infanzia hai sempre udito tutti che
dicevano: “La rosa è bella, è un fiore speciale!”. Perciò, quando vedi
una bella rosa, ripeti semplicemente come un computer: “Che bella!”. È
davvero una tua sensazione? È una tua sensazione interiore? Se non lo è,
non dire niente.
Guarda la luna e non dire: “Che bella!”,
a meno che non sia una tua sensazione interiore. Rimarrai sorpreso nel
sapere che il 99% delle nozioni stipate nella tua mente è formato da
concetti presi in prestito da altri. In questo 99% di nozioni
accumulate, di pattume inutile, è andato perso, è annegato l’1%: il tuo
intuito.
Lascia perdere tutto il tuo nozionismo, riscopri il tuo intuito! Solo grazie al tuo intuito conoscerai il divino.
Gli esseri umani hanno sei sensi: cinque
sono esterni e ci raccontano il mondo. Gli occhi vedono la luce. Le
orecchie odono i suoni: senza l’udito non conosceresti i suoni e così
via. Poi hai un sesto senso, l’intuito, che ti mostra chi sei, che ti
dice qualcosa di te stesso e della sorgente suprema delle cose. Devi
riscoprire questo sesto senso.
La meditazione non è altro che la scoperta del tuo intuito.
Nel
mondo la paura più grande che affligge l’essere umano è la paura
dell’opinione altrui. Nel momento in cui non avrai più paura della
folla, non sarai più una pecora, diventerai un leone. Dal tuo cuore
scaturirà un ruggito, il ruggito della libertà.
Il Buddha l’ha chiamato proprio così: “Il Ruggito del Leone”; quando un uomo raggiunge lo stato di assoluto silenzio, ruggisce come un leone.
Per la prima volta puoi conoscere la
libertà, poiché ora non hai più paura dell’opinione di nessuno. Non ti
interessa più ciò che la gente dice di te. Non importa che ti
definiscano santo o peccatore: Dio è il tuo unico e solo giudice. E con
il termine
Dio non si indica una persona, ma l’intero Universo.
Il problema non è affrontare una
persona; devi entrare in contatto con gli alberi, i fiumi, le montagne,
le stelle, l’intero Universo. E questo è il nostro Universo, noi tutti
ne siamo parte; non dobbiamo averne paura, non dobbiamo nascondergli
niente. Di fatto, anche se tentassi di nascondere qualcosa, non potresti
farlo; il Tutto lo conosce già, il Tutto ti conosce più di quanto tu
conosca te stesso.
Il secondo punto è ancora più
significativo: Dio ti ha già giudicato. Non è qualcosa che accadrà in
futuro, Dio ti ha già giudicato. Quindi sfuma anche la tua paura del
giudizio divino. Non ci sarà un grande giorno del giudizio finale: non
devi affatto tremare.
Il giudizio è già accaduto all’inizio,
nell’istante in cui ti ha creato. Dio ti ha giudicato. Ti conosce, sei
una sua creatura. Se andrai a finire male, non sarà colpa tua: il
responsabile è il divino. Come potresti essere responsabile tu? Non ti
sei creato da solo. Se dipingi e sbagli qualcosa, non puoi incolpare il
dipinto del tuo errore: sei tu, in quanto pittore, il responsabile.
Pertanto non devi aver paura della folla
o di un Dio immaginario che, alla fine del mondo, ti chiederà conto
delle tue azioni e di ciò che non hai fatto. Il divino ti ha già
giudicato, il suo giudizio è già accaduto: è un fatto significativo; in
questo caso tu sei libero. E nell’istante in cui scopri che hai la
libertà di essere te stesso, la tua vita comincerà ad avere una qualità
dinamica.
La paura ti incatena, la libertà ti dà le ali.
Tratto dal libro di Osho: Coraggio
http://guardforangels.altervista.org/blog/la-paura-ti-incatena-la-liberta-ti-le-ali/
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