mercoledì 7 maggio 2014

Quel che Resta di un Paese

Quando enormi, farraginosi ed impenetrabili apparati statali e parastatali impediscono la conduzione di un’esistenza felice, occorre ricordare la massima: la nostra vita è più importante di qualsiasi sovrastruttura. Quando un essere umano si avvede che le strutture di potere del territorio in cui vive, individuano in lui una minaccia per le finalità deleterie in nome delle quali il territorio stesso viene controllato e gestito per conto delle elite, occorre che, tali strutture, vengano disconosciute.
 
Occorre rammentare come lo Stato nutra, direttamente ed indirettamente, una sequela impressionante di parassiti/raccomandati/inetti che alimentano 'la bestia’ e la difendono nonostante tutto perché ‘non si sputa nel piatto in cui si mangia’ anche se nel piatto è rimasto poco o nulla e quel che è rimasto è solo una brodaglia rancida e velenosa.
I vertici degli apparati navigano nell’oro delle prebende legali ed illegali, nei mille modi in cui si svolge la corruttela ed il malaffare. Accanto a loro, i loro sodali e parenti, in circoli autodifesi e ben guarniti. La struttura di potere difende se stessa contro tutti e tutto, fino a negare l’evidenza della sua cancrena. La colpa di tutto ciò è anche nostra. Siamo noi che alimentiamo la ‘bestia’ fornendole il nostro consenso, prestandole attenzione, opponendosi ad essa. Si perché anche l’opposizione finisce per rinsaldare il sistema, donandogli forza contraria che utilizza per rinsaldarsi. Occorre allora ignorare lo stato. Vivere nonostante esso. Non lasciarsi sedurre dal nulla o quasi che elargisce perché si tratta solo e sempre di bocconi avvelenati.
Non lasciarsi sedurre dalle sirene del finto dissenso; l’unica arma che ci rimane è vivere altrimenti. Lo so che non è facile ma siamo noi con le nostre stupide scelte esistenziali ad alimentare lo stesso apparato che ci dissangua giorno dopo giorno. Occorre però mostrare il nostro disappunto e le nostre intenzioni comuni.
Quando uno stato avvelena il suo popolo, il popolo deve difendersi. Quando uno stato si pone contro il suo stesso popolo, il popolo deve reagire. Quando uno stato impone stili di vita deleteri e spinge la popolazione nella privazione, nella malattia, nel bisogno e nella povertà, il popolo ha il diritto di autogovernarsi, proclamando la sua autonomia esistenziale.
  Segnaliamo questo accorato appello di Gianni Lannes:  
AL BANDO LA GUERRA: IL 2 GIUGNO TUTTI AL QUIRINALE. ARRESTO SCIE CHIMICHE!
 
Mai più guerre, via le bombe atomiche dall'Europa, e in primis dall'Italia, arresto dell'aerosolterapia bellica in atto contro la popolazione, smantellamento di tutte le basi militari degli Stati Uniti d'America nel nostro Paese, bonifica del territorio inquinato a spese di Washington, in relazione al principio giuridico "chi inquina paga", al bando la NATO e fuori dall'euro. I gendarmi a stelle e strisce hanno ricondotto il pianeta Terra sull'orlo di una guerra nucleare. La libertà va conquistata, nel nome del principio di autodeterminazione dei popoli. Su la testa!                           
 2 Giungo 2014 ore 11 tutti al Quirinale
 
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/05/al-bando-la-guerra-il-2-giugno-tutti-al_6.html


http://freeskies.over-blog.com/article-quel-che-resta-di-un-paese-2-giugno-2014-123541348.html 

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