Il rappresentanate dell’FMI in Ucraina, Jerome Vacher,
ha dichiarato che i prestiti del Fondo permettono all’Ucraina di pagare
il gas. Tuttavia, finora i soldi non sono arrivati sul conto di Gazprom,
sebbene il 7 maggio sia scaduto il termine di pagamento del debito
contratto nei mesi precedenti. Secondo il ministro dell’Energia della
Russia, Aleksandr Novak, in questo momento il debito ucraino ammonta a
3,5 miliardi di dollari. Il 16 maggio Gazprom invierà all’Ucraina la
fattura della fornitura di giugno.
Gazprom è pronta ad
applicare la formula del prepagato. Aleksandr Novak ha rilevato che il
contratto consente all’Ucraina di pagare la nuova fattura entro il 31
maggio. In tal caso la quantità che la Russia fornirà nel mese di giugno
alle condizioni del prepagato sarà equivalente alla quantità pagata
entro il 31 maggio. Eppure, questi soldi potrebbero anche non arrivare,
crede il fondatore del progetto analitico Small-Letters.ru, Vitaly
Kriukov..
Il problema è che pagando il debito, l’Ucraina accetterà di fatto il prezzo di oggi. Sta cercando invece di contestarlo in tribunale. Quindi, nelle condizioni attuali a Kiev non conviene pagare il debito. In via di principio, Kiev ha soldi, le risorse sono state stanziate. Personalmente non vedo nessun problema per il ripagamento del debito, ma ciò dipende dalla disponibilità della parte ucraina ad accettare i prezzi correnti. In questo caso Gazprom non vorrà rivedere il prezzo, perché ha un contratto, valido, sulla base del quale il prezzo è stato definito e nel quale è riportata la formula del prezzo.
Dall’inizio
di aprile Gazprom ha annullato gli sconti che aveva concesso ai clienti
ucraini, perché Kiev non rispettava la condizione principale degli
accordi raggiunti in dicembre: pagare tempestivamente le fatture. Alla
fine di aprile il debito della società ucraina Naftogaz verso la Gazprom
raggiungeva 2,2 miliardi di dollari. Kiev è disposta a pagare questa
somma soltanto sulla base dei vecchi prezzi e minaccia di aprire una
causa presso l’arbitrato di Stoccolma. La querela potrebbe essere
presentata già alla fine di maggio. Tuttavia, per Kiev la probabilità di
vittoria è quasi nulla. Primo, perché Gazprom non ha mai violato le
condizioni del contratto in essere. Secondo, perché non esistono
circostanze che giustifichino uno sconto. Terzo, perché il processo
potrebbe durare degli anni, mentre di gas Kiev ha bisogno ogni giorno.
In tal modo, la scelta di non pagare il debito, persino se concordata
col Fondo Monetario Internazionale, può lasciare l’Ucraina senza gas,
osserva il direttore del Dipartimento analitico della società United
Traders, Mikhail Krylov.
I pagamenti anticipati sono ormai inevitabili. Il rubinetto potrebbe anche essere chiuso, se l’Ucraina continuerà a non pagare. Credo però che l’interruzione delle forniture avrebbe conseguenze negative, perché in tal modo si metterebbero a rischio le forniture verso l’Europa Occidentale che ammontano a 86 miliardi di metri cubi.
Per
ora gli europei sono tranquilli, nonostante il rischio di restare senza
gas. Evidentemente perché d’estate possono fare a meno del gas russo.
Tuttavia già in autunno il problema potrebbe acutizzarsi, perché non ci
sarebbe il gas da mettere nei depositi sotterranei. Le trattative a tre,
e cioè tra Russia, Ucraina e UE, continuano, ma i risultati sembrano
ancora lontani.
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