venerdì 9 maggio 2014

Ucraina non vuole pagare i suoi debiti

Ucraina non vuole pagare i suoi debiti

L’Ucraina ha ricevuto dall’FMI i primi tre miliardi di dollari. Lo ha fatto sapere la Banca nazionale del paese. Una notevole parte di questi soldi, più di 2 miliardi, deve essere usata per ripagare il debito dell’Ucraina per il gas fornito dalla Russia, ciò è previsto dal programma degli aiuti finanziari a Kiev.
 
Il rappresentanate dell’FMI in Ucraina, Jerome Vacher, ha dichiarato che i prestiti del Fondo permettono all’Ucraina di pagare il gas. Tuttavia, finora i soldi non sono arrivati sul conto di Gazprom, sebbene il 7 maggio sia scaduto il termine di pagamento del debito contratto nei mesi precedenti. Secondo il ministro dell’Energia della Russia, Aleksandr Novak, in questo momento il debito ucraino ammonta a 3,5 miliardi di dollari. Il 16 maggio Gazprom invierà all’Ucraina la fattura della fornitura di giugno.

Gazprom è pronta ad applicare la formula del prepagato. Aleksandr Novak ha rilevato che il contratto consente all’Ucraina di pagare la nuova fattura entro il 31 maggio. In tal caso la quantità che la Russia fornirà nel mese di giugno alle condizioni del prepagato sarà equivalente alla quantità pagata entro il 31 maggio. Eppure, questi soldi potrebbero anche non arrivare, crede il fondatore del progetto analitico Small-Letters.ru, Vitaly Kriukov..
Il problema è che pagando il debito, l’Ucraina accetterà di fatto il prezzo di oggi. Sta cercando invece di contestarlo in tribunale. Quindi, nelle condizioni attuali a Kiev non conviene pagare il debito. In via di principio, Kiev ha soldi, le risorse sono state stanziate. Personalmente non vedo nessun problema per il ripagamento del debito, ma ciò dipende dalla disponibilità della parte ucraina ad accettare i prezzi correnti. In questo caso Gazprom non vorrà rivedere il prezzo, perché ha un contratto, valido, sulla base del quale il prezzo è stato definito e nel quale è riportata la formula del prezzo.
Dall’inizio di aprile Gazprom ha annullato gli sconti che aveva concesso ai clienti ucraini, perché Kiev non rispettava la condizione principale degli accordi raggiunti in dicembre: pagare tempestivamente le fatture. Alla fine di aprile il debito della società ucraina Naftogaz verso la Gazprom raggiungeva 2,2 miliardi di dollari. Kiev è disposta a pagare questa somma soltanto sulla base dei vecchi prezzi e minaccia di aprire una causa presso l’arbitrato di Stoccolma. La querela potrebbe essere presentata già alla fine di maggio. Tuttavia, per Kiev la probabilità di vittoria è quasi nulla. Primo, perché Gazprom non ha mai violato le condizioni del contratto in essere. Secondo, perché non esistono circostanze che giustifichino uno sconto. Terzo, perché il processo potrebbe durare degli anni, mentre di gas Kiev ha bisogno ogni giorno. In tal modo, la scelta di non pagare il debito, persino se concordata col Fondo Monetario Internazionale, può lasciare l’Ucraina senza gas, osserva il direttore del Dipartimento analitico della società United Traders, Mikhail Krylov.
I pagamenti anticipati sono ormai inevitabili. Il rubinetto potrebbe anche essere chiuso, se l’Ucraina continuerà a non pagare. Credo però che l’interruzione delle forniture avrebbe conseguenze negative, perché in tal modo si metterebbero a rischio le forniture verso l’Europa Occidentale che ammontano a 86 miliardi di metri cubi.
Per ora gli europei sono tranquilli, nonostante il rischio di restare senza gas. Evidentemente perché d’estate possono fare a meno del gas russo. Tuttavia già in autunno il problema potrebbe acutizzarsi, perché non ci sarebbe il gas da mettere nei depositi sotterranei. Le trattative a tre, e cioè tra Russia, Ucraina e UE, continuano, ma i risultati sembrano ancora lontani.
 



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