Il
mondo ha già visto tali sceneggiate. Ha visto l’incidente sotto falsa
bandiera del Golfo del Tonchino durante la guerra del Vietnam. Ha visto
l’episodio del finto gas Sarin di CIA e sauditi, nel 2013, che ha
portato il mondo sull’orlo della guerra mondiale. Ha visto l’episodio
dell’uranio yellowcake fasullo del Niger usato per costringere il
Congresso degli Stati Uniti alla guerra contro l’Iraq di Sadam Husayn
nel 2003, per le cosiddette armi di distruzione di massa che non furono
mai trovate. Ora il mondo vede di nuovo le frenesie del dipartimento di
Stato degli Stati Uniti e della CIA per cercare d’accusare la Russia di
Putin di fornire ai separatisti dell’Ucraina orientale armi antiaeree
altamente sofisticate russe che sarebbero state utilizzate per abbattere
l’aereo delle Malaysia Airlines. Putin, accusa il segretario
di Stato John Kerry su cinque (!) talk show del 20 luglio, di non
controllare i ribelli dell’Ucraina orientale.
La prova di tutto questo? I
“social media”, secondo il portavoce ufficiale del dipartimento di
Stato. La buona notizia per quelle anime sobrie che non desiderano
vedere la terza guerra mondiale tra Cina-Russia e Paesi BRICS contro
USA/NATO, trasformando l’Europa occidentale in un Trümmerfeld devastato
per la terza volta in un secolo, è che tale tentativo d’incolpare la
Russia di Putin si ritorce contro, anche s’è stato deciso.
Domande senza risposta
Una delle caratteristiche più scioccanti della copertura dei media mainstream occidentali sul caso del MH17 è la totale mancanza di un serio e prudente giornalismo investigativo, esistente solo pochi anni fa. Invece di peccare per eccesso di cautela prima di giudicare una situazione che potrebbe facilmente innescare una nuova Guerra Fredda o, peggio, CNN, New York Times, Washington Post e la maggior parte dei media UE, tra cui quelli tedeschi, hanno semplicemente citato i funzionari del governo di Kiev, tra cui dei neo-nazisti, come se fossero credibili. Una vera inchiesta deve esaminare le domande insolute. In primo luogo dovremmo cominciare con molte domande, senza risposta, assai cruciali, prima di decidere cosa sia successo al Boeing 777 del MH17, quel 17 luglio.
Una delle caratteristiche più scioccanti della copertura dei media mainstream occidentali sul caso del MH17 è la totale mancanza di un serio e prudente giornalismo investigativo, esistente solo pochi anni fa. Invece di peccare per eccesso di cautela prima di giudicare una situazione che potrebbe facilmente innescare una nuova Guerra Fredda o, peggio, CNN, New York Times, Washington Post e la maggior parte dei media UE, tra cui quelli tedeschi, hanno semplicemente citato i funzionari del governo di Kiev, tra cui dei neo-nazisti, come se fossero credibili. Una vera inchiesta deve esaminare le domande insolute. In primo luogo dovremmo cominciare con molte domande, senza risposta, assai cruciali, prima di decidere cosa sia successo al Boeing 777 del MH17, quel 17 luglio.
Screenshot da FlightAware.com
compilato da Vagelis Karmiros che collaziona tutte le rotte del MH-17
tracciate da FlightAware mostrando come, mentre tutti gli ultime 10
rotte passano tranquillamente a sud della regione di Donetsk, sorvolando
il Mare di Azov, solo il 17 luglio, il tragico volo MH17 passò proprio
sul Donetsk.
Il primo è il motivo per cui il controllo
del traffico aereo di Kiev del ministero dell’Aviazione dell’Ucraina,
ordinò al MH17 di deviare dalla rotta pianificata che evitava la zona di
guerra nell’Ucraina orientale? Secondo rapporti iniziali di FlightAware.com,
che traccia online tutti gli aeromobili civili, il 17 luglio il Boeing
777 del Volo MH17 delle Malaysia Airlines, dall’aeroporto Schiphol di
Amsterdam a Kuala Lumpur in Malesia, deviava in modo significativo in
altitudine e rotta da tutti gli altri voli commerciali che dall’inizio
della guerra civile in Ucraina orientale, ad aprile, volano a sud della
regione in conflitto. Le domande chiave prima d’incolpare qualcuno,
furono completamente ignorate dal governo ucraino a Kiev,
dall’amministrazione Obama a Washington, dalla maggior parte dei media
occidentali, è perché il pilota deviò dalla rotta? Perché sorvolò lo
spazio aereo vietato? E quali istruzioni diede il controllo aereo di
Kiev al pilota, nei minuti prima della tragica esplosione? Curiosamente,
dopo che i dati di FlightAware furono pubblicati inizialmente, il sito
cambiò versione sulla rotta del MH17. Perché l’ha fatto?
Il falso video della ‘pistola fumante’ di Kiev
La maggior parte delle argomentazioni dell’amministrazione Obama su chi sia responsabile del MH17 cita i funzionari del governo di Kiev. Eppure hanno mentito ripetutamente dal colpo di Stato del 22 febbraio 2014, che li ha messi al potere illegalmente con le armi. Poche ore dopo la notizia dell’abbattimento dell’aereo, l’intelligence ucraina diffuse ciò che sosteneva essere la “prova” che il MH17 era stato abbattuto dai separatisti agli ordini diretti della Russia. Il video su YouTube di 2:23 minuti pretese di dimostrare che “i militanti del ‘gruppo Bes’, usando un missile antiaereo russo, avevano abbattuto l’aereo di linea Boeing 777 delle Malaysia Airlines da Amsterdam a Kuala Lumpur‘.
La maggior parte delle argomentazioni dell’amministrazione Obama su chi sia responsabile del MH17 cita i funzionari del governo di Kiev. Eppure hanno mentito ripetutamente dal colpo di Stato del 22 febbraio 2014, che li ha messi al potere illegalmente con le armi. Poche ore dopo la notizia dell’abbattimento dell’aereo, l’intelligence ucraina diffuse ciò che sosteneva essere la “prova” che il MH17 era stato abbattuto dai separatisti agli ordini diretti della Russia. Il video su YouTube di 2:23 minuti pretese di dimostrare che “i militanti del ‘gruppo Bes’, usando un missile antiaereo russo, avevano abbattuto l’aereo di linea Boeing 777 delle Malaysia Airlines da Amsterdam a Kuala Lumpur‘.
L’intelligence ucraina presentò ciò che pretendeva essere le
registrazioni delle conversazioni tra un separatista filo-russo e il suo
coordinatore Vasil Geranin, che sarebbe un colonnello del Primo
direttorato dell’Intelligence dello Stato Maggiore Generale delle Forze
Armate russe. Si parla dell'”abbattimento di un jet”, senza capire se si
tratta di un jet civile o militare, potendo anche riferirsi a un Su-25
ucraino abbattuto alcune ore prima nei combattimenti. Nel video su YouTube
non c’è modo di provare che l’audio non sia semplicemente un copione
letto da due attori in uno studio. La “pistola fumante” di Kiev, il
video, scomparve dai media quando diligenti ricercatori informatici
scoprirono che data/ora mostravano che il fu messo online il 16/07/2014
alle 19:10 ora di Kiev, il giorno prima dell’abbattimento del MH17. Ops!
Tornate a studiare a Langley, ragazzi. Questo per quanto riguarda la
credibilità del governo di Kiev, che ha sempre mentito fin dal primo
giorno al potere.
Le simultanee manovre USA/NATO
Ora passiamo a una coincidenza molto interessante. Proprio come avvenne negli attacchi al World Trade Center del settembre 2001 e al cosiddetto attentato di Boston, e numerosi altri episodi terroristici, vi furono importanti manovre NATO in Ucraina nei giorni prima e dopo l’incidente del MH17. Secondo lo spifferatore di Washington della NSA Wayne Madsen, la NATO e l’esercito ucraino partecipavano ad “esercitazioni” militari congiunte di dieci giorni, nome in codice ‘Sea Breeze‘, comprendenti l’utilizzo di aeromobili da guerra elettronica e intelligence elettronica, come il Boeing EA-18G Growler e il Boeing E-3 Sentry Airborne Warning e Control System (AWACS). Sea Breeze, secondo Madsen, includeva l’incrociatore lanciamissili classe AEGIS USS Vella Gulf. Dal Mar Nero, “il Vella Gulf poteva seguire il Malaysia Airlines MH17, nonché eventuali missili lanciati contro l’aereo“. Inoltre, gli aeromobili AWACS e d’intelligence elettronica (ELINT) sorvolavano la regione del Mar Nero quando MH17 volava sull’Ucraina. Gli aerei Growler possono bloccare i radar dei sistemi terra-aria.
Ora passiamo a una coincidenza molto interessante. Proprio come avvenne negli attacchi al World Trade Center del settembre 2001 e al cosiddetto attentato di Boston, e numerosi altri episodi terroristici, vi furono importanti manovre NATO in Ucraina nei giorni prima e dopo l’incidente del MH17. Secondo lo spifferatore di Washington della NSA Wayne Madsen, la NATO e l’esercito ucraino partecipavano ad “esercitazioni” militari congiunte di dieci giorni, nome in codice ‘Sea Breeze‘, comprendenti l’utilizzo di aeromobili da guerra elettronica e intelligence elettronica, come il Boeing EA-18G Growler e il Boeing E-3 Sentry Airborne Warning e Control System (AWACS). Sea Breeze, secondo Madsen, includeva l’incrociatore lanciamissili classe AEGIS USS Vella Gulf. Dal Mar Nero, “il Vella Gulf poteva seguire il Malaysia Airlines MH17, nonché eventuali missili lanciati contro l’aereo“. Inoltre, gli aeromobili AWACS e d’intelligence elettronica (ELINT) sorvolavano la regione del Mar Nero quando MH17 volava sull’Ucraina. Gli aerei Growler possono bloccare i radar dei sistemi terra-aria.
L’esercitazione NATO coincise con l’abbattimento del 17 luglio del MH17,
a soli 40 miglia dal confine con la Russia. “Navi ed aerei della NATO controllavano le regioni di Donetsk e Lugansk con i radar e la sorveglianza elettronica“.
(Una nota curiosa è il ricorrente ruolo centrale del vicepresidente Joe
Biden negli eventi Ucraina. Biden v’è coinvolto personalmente
dall’inizio delle proteste. Ed insolitamente, non fu la NATO, ma il
sito dell’ufficio del vicepresidente Joe Biden che per prima annunciò
le manovre militari statunitensi Sea Breeze e Rapid Trident II,
il 21 maggio 2014. Così, con uno sfacciato conflitto di interessi, il
figlio di Biden, Hunter, è il direttore della nuova società energetica
ucraina Burisma Holdings, Ltd., di proprietà di Igor Kolomoiskij, l’oligarca mafioso ucraino-israeliano noto come il “Camaleonte”).
La domanda scottante è perché è il governo degli Stati Uniti non ha svelato le immagini del tracciato del volo MH17 del 17 luglio, mostrando con precisione dove volava e dove fu colpito? Forse per paura di rivelare ciò che teme essere un boomerang sui falchi di Washington? Non solo le agenzie statunitensi hanno dati satellitari sul volo MH17, hanno anche immagini precise della batteria lanciamissili che probabilmente aveva sparato il missile che ha distrutto MH17. Secondo il pluripremiato ex-giornalista di Newsweek Robert Perry, una fonte attendibile gli ha detto che “le agenzie d’intelligence degli Stati Uniti hanno dettagliate immagini satellitari della probabile batteria lanciamissili che ha sparato il missile fatale, ma la batteria sembrava essere sotto il controllo delle truppe governative ucraine, vestite con ciò che sembrano uniformi ucraine”. Potrebbe essere questa la ragione per cui, finora, l’amministrazione Obama non ha rilasciato le prove dettagliate per dimostrare le sue affermazioni sui “ribelli ucraini appoggiati da Mosca” che avrebbero sparato il missile mortale? Potrebbe mostrare, infatti il contrario, le forze legate a Kiev.
Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti cambia storia
La guerra di propaganda contro la Russia sull’abbattimento del MH17 è diretta, proprio come nel golpe di Majdan, da una cabala di neoconservatori del dipartimento di Stato degli Stati Uniti. La viceportavoce di Victoria Nuland ed ex-addetta stampa della CIA, Marie Harf, nella conferenza stampa del 21 luglio a Washington, affrontò domande insolitamente persistenti e critiche da diversi giornalisti, che chiesero perché, se il segretario John Kerry e il governo degli Stati Uniti possedevano prove “inconfutabili” del coinvolgimento russo e dei ribelli sul caso MH17, si rifiutavano di renderle pubbliche, come fecero gli Stati Uniti in casi precedenti, come nella crisi dei missili di Cuba del 1962.
La guerra di propaganda contro la Russia sull’abbattimento del MH17 è diretta, proprio come nel golpe di Majdan, da una cabala di neoconservatori del dipartimento di Stato degli Stati Uniti. La viceportavoce di Victoria Nuland ed ex-addetta stampa della CIA, Marie Harf, nella conferenza stampa del 21 luglio a Washington, affrontò domande insolitamente persistenti e critiche da diversi giornalisti, che chiesero perché, se il segretario John Kerry e il governo degli Stati Uniti possedevano prove “inconfutabili” del coinvolgimento russo e dei ribelli sul caso MH17, si rifiutavano di renderle pubbliche, come fecero gli Stati Uniti in casi precedenti, come nella crisi dei missili di Cuba del 1962.
Sulla difensiva e irritata dalle domande, Harf rispose,
riferendosi alle dichiarazioni di Kerry del 20 luglio, “secondo la
nostra valutazione si trattava di un missile SA-11 sparato dal
territorio controllato dai separatisti filo-russi”. Ma, incredibilmente,
qual era la prova che i giornalisti chiedevano? Harf rispose,
“sappiamo, l’abbiamo visto nei social media e poi i video, abbiamo visto
le foto dei separatisti filo-russi vantarsi di avere abbattuto un
aereo…” Mi scusi, signore e signori per il sussulto. “L’abbiamo visto nei social media… poi abbiamo visto le foto dei separatisti filo-russi vantarsi...”,
la CIA si occupa anche di fotografie? Con il governo e l’intelligence
militare russi rilasciare le proprie prove, l’amministrazione Obama s’è
lanciata freneticamente nel “limitare i danni”. Alle 17:57, ora di
Washington del 22 luglio, decise di organizzare una conferenza stampa di
“anonimi alti funzionari.” “Con anonimi alti funzionari” di solito ci
si riferisce ai vertici del governo o agli assistenti dei segretari.
Diversi “anonimi alti funzionari statunitensi” tennero una conferenza
stampa a Washington.
Ufficiali dell’intelligence USA dichiararono che,
mentre i russi armavano i separatisti nell’Ucraina orientale, “gli
Stati Uniti non avevano alcuna prova diretta che il missile utilizzato
per abbattere l’aereo passeggeri provenisse dalla Russia“. Questa
era nuova per Washington. I funzionari dell’intelligence USA
continuarono a dire che non sapevano chi avesse sparato il missile o se
eventuali operatori russi erano presenti al lancio del missile. Era
“incerto” che l’equipaggio del lanciamissili sia stato addestrato in
Russia… su chi abbia sparato il missile, dichiararono “Non sappiamo il nome, non sappiamo il grado e non siamo nemmeno al 100 per cento sicuri della nazionalità…“
Sembrando dei goffi personaggi di un brutto remake hollywoodiano di Laurel & Hardy, gli ‘alti’ ufficiali dell’intelligence degli Stati Uniti, quando gli chiesero dettagli sulle prove, ripeterono il mantra di Marie Harf del dipartimento di Stato. I ‘vertici’ dell’intelligence ebbero la faccia tosta di affermare che “ci basiamo in parte sui messaggi e video dei social media resi pubblici nei giorni scorsi dal governo ucraino“, anche se apertamente ammisero che non potevano autenticarli tutti. Ad esempio, citarono il video di un lanciamissili che avrebbe attraversato il confine russo dopo il lancio che sembrava privo di un missile. Ma più tardi, interrogati, i funzionari riconobbero che non avevano ancora verificato se il video era esattamente ciò che pretendeva di essere.
L’ultimo pezzo della conferenza stampa è sorprendente, perché indicava
che qualche briefing, forse della CIA o del dipartimento di Stato,
informò il presidente degli Stati Uniti (che presumibilmente ebbe poco
tempo per le indagini…), quando poi andò alla televisione nazionale, il
21 luglio, per dire che l’aereo delle Malaysia Airlines, “è
stato abbattuto sul territorio controllato dai separatisti filo-russi
in Ucraina”, dicendo anche che la Russia aveva addestrato i separatisti
“armandoli con attrezzature militari e armi, comprese armi antiaeree”.
Quel discorso avvicinava il mondo alla Guerra Fredda con la Russia, che
facilmente poteva divenire calda. Il giorno dopo, qualcuno assai
esperto nell’amministrazione statunitense, chiaramente decise di ridurre
massicciamente il confronto.
F. William Engdahl Nsnbc – RussiaToday
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/08/05/lmh17-una-false-flag-della-cia-che-non-vola/
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