Selenenion
L'eclissi lunare dell'8 ottobre
L'evento astronomico che avrà luogo fra poche ore è infatti definito selenenion, un termine che indica la circostanza nella quale sia il Sole che la Luna eclissata possono essere visti nello stesso momento. Ovviamente chiunque ha visto varie volte i due corpi celesti contemporaneamente nel cielo, ma in teoria questa eventualità dovrebbe essere impossibile in caso di un'eclissi.
Come tutti sanno, un'eclissi lunare è causata dalla frapposizione della Terra fra il Sole ed il nostro satellite, che non può quindi ricevere la luce della stella: a meno di non trovarsi nello spazio, riuscire a vedere ambedue durante un'eclisse dovrebbe essere impossibile. Ma non è così: il fenomeno che si verificherà domani, definito anche eclisse orizzontale, permetterà infatti in alcune parti del mondo di vedere Sole e Luna contemporaneamente poco al di sopra della linea dell'orizzonte, in due punti opposti del cielo.
Questo avverrà in quanto la luce che illuminerà la Luna non proverrà direttamente dal Sole, ma dalla rifrazione della luce solare attraverso l'atmosfera terrestre, che farà apparire i due corpi celesti più alti nel cielo rispetto alla loro effettiva posizione. Si tratta a tutti gli effetti di un'illusione ottica, che permetterà agli abitanti di Australia, Estremo Oriente, isole del Pacifico e Nord America (quindi purtroppo non in Italia) di osservare un incredibile spettacolo astronomico per qualche minuto (da due a nove minuti, per la precisione).
Un ulteriore motivo di dispiacere per gli amanti dell'astronomia è rappresentato dal fatto che durante l'eclissi, nelle zone in cui questa sarà visibile, Urano dovrebbe "brillare" con una magnitudo di 5,7, sufficiente per essere osservato con un semplice binocolo a poca distanza dalla Luna eclissata.
LUNA PIENA (CON ECLISSI) IN ARIETE: LA FORZA E L’OTTIMISMO PER AGIRE
Esattamente alle 12.51, ora italiana, dell’8 ottobre avremo una eclissi di Luna (purtroppo non visibile in Italia essendo, a quell’ora, da noi giorno). Si tratta della Luna del Cacciatore, ovvero della Luna Piena di ottobre successiva alla Luna del Raccolto che è quella di settembre, la più vicina all’equinozio autunnale.
Luna e Sole si fronteggeranno a 15 gradi, rispettivamente, di Bilancia e Ariete, un dialogo diretto e intenso che avverrà in buon aspetto a Marte e a Giove.
Come sapete, la Luna Piena indica sempre un momento di maturazione, di completamento nel quale siamo tutti indotti a decidere, valutare, considerare. Il fatto che il fenomeno avvenga in armonia con le forze dell’ottimismo (Giove) e della decisione (Marte) non può che accrescere la convinzione e la volontà di agire, di operare conseguentemente a quanto meditato e stabilito.
Bilancia e Ariete vivranno queste forze soprattutto in amore e nelle relazioni più importanti, Cancro e Capricorno percepiranno gli effetti sul lavoro e sulla vita pubblica. Sagittario, Acquario, Gemelli e Leone godranno di energia e ottimismo nei rapporti con gli amici. Poco importanti gli effetti sui restanti segni.
L'eclissi e i suoi effetti sull'uomo
La Tradizione astrologica sembra essere alquanto sicura degli effetti nefasti di questa configurazione astronomica, ma si tende spesso a parlare di Astrologia mondiale, tanto che un’eclissi di Sole indica soprattutto la morte di un Capo di Stato o di un regime mentre quella di Luna ha prevalentemente effetto sulle masse .
Ciò non toglie, però, che le eclissi producano effetti, a volte drammatici, anche sulla vita del singolo.
Ma quando, esattamente, si verifica il fenomeno astronomico dell’eclissi?
Allorquando, in fase di Luna Nuova (eclissi di Sole) o di Luna Piena (eclissi di Luna) si ha un particolare allineamento del nostro satellite rispetto alla Terra. Nel primo caso, cioè nell’eclissi di Sole, la Luna, allineata tra Sole e Terra, sarà illuminata solo nella zona non visibile dal nostro Pianeta arrivando, pertanto a coprire parzialmente o totalmente il Sole. Nel secondo caso (eclissi di Luna) è la Terra che viene a frapporsi tra il Sole e la Luna, in modo da oscurare quest’ultima.
Gli effetti sull’uomo, sotto il profilo astrologico si possono così riassumere:
gli effetti dell’eclissi di Sole coinvolgono prevalentemente il padre e, in misura minore, i soggetti di sesso maschile in generale;
le eclissi di Luna, al contrario, hanno un effetto immediato sul ciclo mensile femminile, anticipandolo anche di 10 giorni mentre, al contrario, sembrerebbero ritardare notevolmente i parti. Inoltre, in misura analoga a quelle di Sole, le eclissi di Luna coinvolgono la figura materna.
Ambedue le tipologie di eclissi, comunque, hanno la prerogativa di causare parecchi errori, soprattutto a livello diagnostico e, pertanto, è consigliabile lasciar perdere questi periodi - considerare una decina di giorni come "range" di effetto - per affrontare check up medici.
La Terra è al centro, il Sole e la Luna si trovano uno sopra l'altro (ovvero la Luna passa davanti al sole e si situa tra questo e la Terra, oscurandolo). Ciò che distingue un’eclissi da un normale novilunio è legato piuttosto al "punto di vista": l'eclissi è tale perché è visibile in una specifica area geografica in modo totale o parziale e perché in quel luogo l'inclinazione della Terra è, perfettamente o quasi, in asse con gli altri due astri… ovviamente se fosse visibile solo al Polo Nord o di notte, per noi non avrebbe significato e sarebbe il solito Novilunio mensile...
Idem per il Plenilunio: in questo caso, la Terra è sempre al centro (è il nostro punto di vista!) mentre il Sole è in totale opposizione alla Luna tanto da illuminarla interamente.
Se la Terra passa in mezzo a questa opposizione si ha l'eclissi di Luna: ovvero l'ombra della Terra oscura la Luna piena..
Se facciamo di questo ragionamento un presupposto, possiamo ricavare una serie di conseguenze:
Intanto, anche se dal punto di vista scientifico è il Sole ad essere al centro del nostro sistema, dal punto di vista psicologico (ed "energetico") vince la prospettiva Tolemaica: la Terra rimane al centro, ma non perché lo sia in realtà ma perché è il nostro punto di osservazione. Ovvero noi non possiamo far altro che guardare la realtà partendo da noi stessi, da dove siamo posizionati, da dove sono i nostri occhi.
Ricordiamoci
anche che la Luna ci mostra sempre e solo una faccia, l'altra parte,
per un gioco di danze orbitali, rimane un mistero, rimane "il lato
oscuro" (oscuro non perché non illuminato, ma perché non visibile)...
Ma ricordiamo anche che il lato visibile si manifesta a noi a scadenza settimanale mostrando una parte, l'altra, tutto o niente...
Quel tutto e quel niente sono i nostri Pleni e Noviluni... e da qui altri giochi di simboli e analogie: lavorare sul proprio "mistero" o sulla parte femminile che è visibile e manifesta.
E chissà, magari il Novilunio, e ancor di più l'eclissi di Sole, narra la storia del lato nascosto della Luna, quello che non vedremo mai, che finalmente viene guardato a pieno dal Sole, faccia a faccia, in un matrimonio di cui siamo tutti figli.
Da sempre incuriosita da questi fenomeni,ho notato negli ultimi tempi,come i miei sogni, le mie sensazioni, i miei stati d'umore siano
particolarmenti "diversi" nei giorni prima e durante questi "movimenti"
astrali. Così ho fatto delle ricerche, trovando indizi e spunti di
riflessione, che con gioia condivido con voi!
Buona lettura!!
Fin
dagli albori dei tempi, l’uomo si è dedicato alla costruzione di
precisissimi orologi astronomici, come Stonhenge, atti a determinare
l’esatto momento del verificarsi di un’eclissi. Ma come mai tutto
questo interesse?
La Tradizione astrologica sembra essere alquanto sicura
degli effetti nefasti di questa configurazione astronomica, ma si tende
spesso a parlare di Astrologia mondiale, tanto che un’eclissi di Sole
indica soprattutto la morte di un Capo di Stato o di un regime mentre
quella di Luna ha prevalentemente effetto sulle masse.
Ciò non toglie,
però, che le eclissi producano effetti, a volte drammatici, anche sulla
vita del singolo.
Ma
quando, esattamente, si verifica il fenomeno astronomico dell’eclissi?
Allorquando, in fase di Luna Nuova (eclissi di Sole) o di Luna Piena
(eclissi di Luna) si ha un particolare allineamento del nostro satellite
rispetto alla Terra. Nel primo caso, cioè nell’eclissi di Sole, la
Luna, allineata tra Sole e Terra, sarà illuminata solo nella zona non
visibile dal nostro Pianeta arrivando, pertanto a coprire parzialmente o
totalmente il Sole. Nel secondo caso (eclissi di Luna) è la Terra che
viene a frapporsi tra il Sole e la Luna, in modo da oscurare quest’ultima.
Gli
effetti sull’uomo, sotto il profilo astrologico si possono così
riassumere:
-
gli effetti dell’eclissi di Sole coinvolgono prevalentemente il padre e, in misura minore, i soggetti di sesso maschile in generale;
-
le eclissi di Luna, al contrario, hanno un effetto immediato sul ciclo mensile femminile, anticipandolo anche di 10 giorni mentre, al contrario, sembrerebbero ritardare notevolmente i parti. Inoltre, in misura analoga a quelle di Sole, le eclissi di Luna coinvolgono la figura materna.
Ambedue
le tipologie di eclissi, comunque, hanno la prerogativa di causare
parecchi errori, soprattutto a livello diagnostico e, pertanto, è
consigliabile lasciar perdere questi periodi - considerare una decina di
giorni come "range" di effetto - per affrontare check up medici.
Ogni eclissi di sole non è altro che un Novilunio, (10 maggio 2013 http://www.calendario-365.it/luna/fasi-della-luna.html) questo si vede benissimo nelle carte del cielo astrologiche.
La Terra è al centro, il Sole e la Luna si trovano uno sopra
l'altro (ovvero la Luna passa davanti al sole e si situa tra questo e la
Terra, oscurandolo).
Ciò che distingue un’eclissi da un normale
novilunio è legato piuttosto al "punto di vista": l'eclissi è tale
perché è visibile in una specifica area geografica in modo totale o
parziale e perché in quel luogo l'inclinazione della Terra è,
perfettamente o quasi, in asse con gli altri due astri… ovviamente se
fosse visibile solo al Polo Nord o di notte, per noi non avrebbe
significato e sarebbe il solito Novilunio mensile...
Idem per il Plenilunio: in questo caso, la Terra è sempre al centro (è
il nostro punto di vista!) mentre il Sole è in totale opposizione alla
Luna tanto da illuminarla interamente.
Se la Terra passa in mezzo a questa opposizione si ha l'eclissi di Luna: ovvero l'ombra della Terra oscura la Luna piena..
Se facciamo di questo ragionamento un presupposto, possiamo ricavare una serie di conseguenze:
Intanto,
anche se dal punto di vista scientifico è il Sole ad essere al centro
del nostro sistema, dal punto di vista psicologico (ed "energetico")
vince la prospettiva Tolemaica: la Terra rimane al centro, ma non perché
lo sia in realtà ma perché è il nostro punto di osservazione. Ovvero
noi non possiamo far altro che guardare la realtà partendo da noi
stessi, da dove siamo posizionati, da dove sono i nostri occhi.
Qui sorge spontaneo un quesito: ma gli antichi, che tanto avevano già scoperto dell'universo, possibile che non se ne fossero accorti? Oppure per loro era scontato che fosse "solo" un punto di vista mettere la Terra al centro del sistema?
E, per ciò che riguarda le energie elaborate da un’eclissi, possiamo continuare a ragionare in modo empirico per assonanze:
Un’eclissi di Sole potrebbe emanare energie simili a quelle di un
superpotente Novilunio, energie che però ci raggiungono diversamente a
seconda dell'inclinazione: l'eclissi è parziale o totale? L'eclissi
totale è ovviamente più forte, ma non perché sia forte in sé, ma perché
ci troviamo in linea retta, in asse con Sole - Luna - Terra!!!
Come super Novilunio richiama al rinnovamento, alla purificazione, al ricambio energetico, al buttare fuori e magari eliminare il superfluo, etc...
Possiamo divertirci anche a vedere in quale segno zodiacale si
genera l'eclissi: quella del 10 maggio 2013 è in Toro,custodire cio' che e' consolidato, sviluppare la gioia dei sensi..ecc..
Andando sempre più nel profondo ognuno può verificare quali pianeti ha in sinergia sul punto in cui si verifica l'eclissi, ma questa è già materia astrologica...
Idem
il discorso energetico per l'eclissi di Luna, meno appariscente o
importante, anche perché la Luna è molto più veloce del Sole a muoversi.
In ogni caso è un Plenilunio a tutti gli effetti... e forse quelle lune
rosse, basse, primaverili che compaiono dal nulla e lentamente si
rimpiccioliscono ed imbiancano, sono delle eclissi lunari visibili da
latitudini vicine alle nostre?
In ogni caso come "super Pleniluni", lavoriamo sull'accoglienza, sulla progettazione, sull'accumulo delle energie, sul rafforzamento, sulla creatività etc... e divertiamoci a trovare connessioni astrologiche!
Ma ricordiamo anche che il lato visibile si manifesta a noi a scadenza settimanale mostrando una parte, l'altra, tutto o niente...
Quel tutto e quel niente sono i nostri Pleni e Noviluni... e da qui altri giochi di simboli e analogie: lavorare sul proprio "mistero" o sulla parte femminile che è visibile e manifesta.
E chissà, magari il Novilunio, e ancor di più l'eclissi di Sole, narra la storia del lato nascosto della Luna, quello che non vedremo mai, che finalmente viene guardato a pieno dal Sole, faccia a faccia, in un matrimonio di cui siamo tutti figli.
La Teoria delle Eclissi di Mario Costantino
La vita e le eclissi
L’influsso degli astri avviene mediante l’irraggiamento luminoso del Sole e della Luna
che per la loro luce bianca (la luce bianca contiene in sé lo spettro
dei colori fondamentali) e pura (non commista) favoriscono la vita di
per sé e pertanto indicano la vita e tutto ciò che è indispensabile alla
vita. Secondo questa concezione, l’azione degli astri avviene mediante
il moto e la luce. Nella percezione ed esperienza umana del mondo fisico
i movimenti degli astri non vengono mai meno mentre può verificarsi il
venir meno della luce. Da questo ne consegue che l’assenza di luce
provoca un’alterazione, un venir meno e, in principio, l’assenza di luce
indica un venir meno di quanto indicato dai luminari. Perché avvenga
questo è sufficiente il venir meno della luce anche solo per pochi
istanti perché l’irraggiamento luminoso è un “continuum”. In sostanza,
il fenomeno dell’eclisse costituisce un’interruzione dell’irraggiamento
luminoso del Sole e della Luna e dei suoi significati e la sua
importanza è anche dovuta al fatto che i luminari sono congiunti od
opposti.
Quando
sono uniti, secondo la nostra visuale, sono l’uno nell’altro e creano
un’unione fortissima. Sono, invece, sulla medesima linea retta quando
sono opposti. Nel momento dell’oscuramento di Sole e Luna uno dei
pianeti prende il dominio in luogo dei luminari, come e nello stesso
modo che possiamo vedere nei temi individuali riguardo la ricerca
dell’afeta dove, se i luminari non possono significare la vita, un
pianeta la può significare se corrisponde a certe prerogative. Anche
riguardo le eclissi possiamo fare un ragionamento analogo in quanto nel
nostro mondo c’è sempre vita e ci sono sempre eventi. Se l’interruzione
dell’irraggiamento luminoso equivalesse ad un’interruzione dell’influsso
vitale degli astri, ci troveremmo in una circostanza paradossale. Ma
questo non accade poiché si realizza una “sostituzione” di chi genera un
influsso sulla vita e sugli eventi. Per questo motivo, quando si
affronta l’esame di una eclisse per prima cosa si ricerca il pianeta che
ha dei diritti prevalenti nella figura dell’eclisse (al posto dei
luminari) e ne prende il dominio.
Le sizigie eclittiche
La sizigia precedente (il novilunio o
plenilunio precedente la nascita) è la matrice di ogni nascita che
avviene in quel tempo che è racchiuso in una metà di ciclo sinodico
della Luna, quindi, 15 giorni circa e quella metà mese. Il discorso che
sta alla base di questo procedimento è che la sizigia è la matrice
delle nascite, conferisce un carattere di base e fornisce informazioni
su “dati e cause fondamentali e precedenti”.
Nell’osservazione dei fenomeni generali
(astrologia cattolica) le sizigie successive insegnano sul tempo. In
generale, tutte le sizigie insegnano sul tempo che sarà.
Nella valutazione delle sizigie che aprono le stagioni, cioè, quelle
che sono immediatamente precedenti l’ingresso del Sole all’equinozio o
al solstizio, se la sizigia è un novilunio allora saranno più importanti
tutti i noviluni che seguono, se è un plenilunio, saranno più
importanti tutti i pleniluni che seguono. Il significato in sé della
sizigia non determina la prevalenza di una sull’altra e non vi è una
vera distinzione tra le due, la novilunica o la plenilunica, ma esse si
distinguono perché il tempo le distingue, oppure sono distinte da un
concetto religioso: come ad esempio gli ebrei che danno la preminenza al
plenilunio fondando la pasqua sul plenilunio come prima sizigia
dell’anno, ma anche i romani in cui la ricorrenza delle idi era un primo
giorno di plenilunio e così via. Pertanto, non c’è una preminenza di
una sull’altra perché indicano due caratteristiche del tempo in quanto
il tempo è duplice.
Nell’ambito dell’astrologia genetliaca,
ad esempio, si ritengono più felici quelle persone che nascono con una
disposizione simile alla disposizione della sizigia dove il pianeta che
dà il là alla nascita è il medesimo che domina la sizigia in quel tempo;
inoltre, le nascite dei “grandi malati”, di chi nella vita è afflitto
da infermità importanti o gravi patologie, sono precedute da sizigie
corrispondenti. Il presupposto è che la sizigia rappresenta il tempo di
prima e la matrice di tutti i tempi che nascono.
Le eclissi sono sempre delle sizigie e
la sostanziale differenza tra la sizigia (novilunica o plenilunica) e
l’eclisse (sizigia eclittica novilunica o plenilunica) è semplicemente
la grandezza del fenomeno in sé.
Riferimenti a Babilonia e alla tradizione sulle eclissi
Nei calendari babilonesi i mesi lunari
sono posti in relazione con le quattro direzioni dello spazio e sono
posti in relazione a triangoli, il primo, il quinto, il nono, e così via
– che poi corrisponderà all’elaborazione in trigoni che osserviamo
nell’ambito dell’astrologia ellenistica -. In questo sistema
calendariale lunare, ogni mese l’opposizione può cadere il 13° o il 14° o
il 15°giorno, a seconda della velocità della Luna.
Nella dottrina delle eclissi in
Babilonia, l’ampiezza delle eclissi lunari veniva misurata in “ubanu”,
che poi sono le dita, e questa misura in “digiti” è rimasta in uso fino
al 1600. Era consuetudine misurare in “digiti” l’ampiezza dell’eclisse
di cui si determinava la direzione segnando i pianeti visibili e le
stelle poste allo zenith. Con il termine “adanu” veniva anche indicato
il tempo che trascorre fra il fenomeno e l’evento che vi corrisponde.
Questo stesso termine veniva usato per indicare le fasi ed il decorso
della malattia.
Il
computo babilonese delle ore del giorno e della notte prevedeva la
divisione di queste ore in “3 vigilie” per il giorno ed in “3 vigilie”
per la notte, quindi, una tripartizione del giorno ed una tripartizione
della notte. Ogni vigilia, poi, a sua volta veniva suddivisa in un
doppio “beru”, che aveva un significato analogo all’ora temporale, in
modo da creare 6 ore temporali sopra l’orizzonte (nel giorno) e 6 ore
temporali sotto (nella notte).
Al presentarsi di un’eclisse si
determinava se era di Sole o di Luna e in quale vigilia appariva, del
giorno o della notte. Ogni vigilia aveva un suo significato, per cui, ad
esempio, a seconda che l’eclisse accadeva il mattino, il mezzogiorno o
la sera, le vigilie delle tre parti del giorno, il significato mutava.
Le eclissi che accadevano il mattino avevano il significato di
epidemie, quelle che avvenivano a mezzogiorno di una diminuzione o un
danno economico, quelle che avvenivano la sera di malattia.
Fino
dalle osservazioni babilonesi e nell’astrologia ellenistica, nella
divisione del mondo in quattro parti si seguivano le direzioni dei venti
e si osservava la direzione che il disco solare, o lunare, aveva al
momento dell’eclisse e, quindi, quale parte del disco veniva occultata
ed entrava nell’ombra per prima. In questa osservazione si procedeva con
il dividere il disco del luminare in quattro parti. La parte del disco
che “entrava” nell’ombra significava la regione in cui l’evento si
sarebbe manifestato: se era a nordest o a nordovest o a sudest o a
sudovest, contrassegnava differenti regioni geografiche e territori.
Questo
procedimento veniva seguito in particolar modo rispetto al disco della
Luna. Tale osservazione forma un capitolo dell’Almagesto (“la
prosneosis”, l’inclinazione) e viene sempre trattata in tutti gli
astronomi che compongono delle esposizioni teoriche o pratiche delle
eclissi lunari fin verso il 1500-1600, poi decade e viene scemando,
perché questo calcolo non ha altro scopo se non quello predittivo,
infatti concerne anche i significati del vento che soffia durante
l’eclisse, dei colori e altri aspetti. Ad esempio, in una eclisse
lunare, era noto che più la Luna è vicina all’eclittica meno ha
latitudine e più il colore tende ad essere “fosco”; più, invece, ha una
certa larghezza e più il colore sarà verso il chiaro.
Anche il diverso
colore del fenomeno osservato, esprime una diversa qualità e sono
diverse le considerazioni interpretative sulle conseguenze che avrà
l’eclisse sul clima, sugli eventi sociali, sui popoli e così via, di
determinati territori e regioni della terra.
Nella tradizione si dice che tutte le
eclissi di Sole riguardano l’oriente, l’emisfero solare dove il Sole
sorge prima; mentre, tutte le eclissi di Luna riguardano l’occidente,
l’emisfero lunare.
Si ritiene che, di norma, tutte le eclissi di Sole riguardano i regnanti, mentre le eclissi di Luna il popolo.
Specificatamente, le eclissi di Sole
riguardano i mutamenti di regni e quello che accade al regnante. Questi
accadimenti ai regnanti, ovviamente, possono, nei loro effetti, a volte
in modo feroce, coinvolgere direttamente il popolo. Mentre, le eclissi
di Luna riguardano principalmente il popolo e quello che avviene nel
popolo senza che vi siano mutamenti che riguardano i regnanti.
Queste semplice distinzione è schematica
ma ne teniamo conto, in una certa misura, perché astronomicamente
sappiamo che le eclissi di Sole sono comunque più cospicue e,
nell’eclisse totale di Sole, il Sole si oscura per davvero; mentre, la
Luna, anche nell’eclisse totale di Luna non si eclissa ed oscura mai
completamente ma rimane un poco visibile.
I puristi in letteratura greca distinguono tra “oscuramento” e “occultamento”
e non sembrano riferirsi alle eclissi di Luna, per il principio
fondamentale che la scomparsa (l’occultamento) della luce indica eventi
più cospicui che non l’adombrarsi (l’oscuramento) della luce.
Visibilità delle eclissi
Un’eclisse di Luna è visibile in tutte le regioni terrestri in cui la Luna
è sopra l’orizzonte. In generale, durante un’eclisse la Luna diventa
rosso cupo ma non scompare mai completamente alla vista. Per questo
motivo l’eclisse di Luna colpisce ed impressiona maggiormente. Al
contrario, il Sole, nella centralità dell’eclisse di Sole, scompare
totalmente alla vista.
Per l’eclisse di Sole il discorso si fa più complesso, in quanto bisogna considerare e misurare gli angoli parallattici[3].
La linea di centralità di un’eclisse solare, grosso modo, ha una fascia
di larghezza di 300 Km. La prima necessità è quella di conoscere
precisamente questa fase di centralità in quanto è lì e non altrove che
si compiono gli effetti dell’eclisse di Sole, effetti ritenuti
importanti perché è la fase in cui il Sole scompare (si occulta)
completamente.
Questi limiti sono molto più ampi della
fascia di 300 chilometri, potendo raggiungere l’ampiezza di un migliaio
di chilometri e anche di più. Al di fuori di questi limiti l’eclisse non
è assolutamente visibile e la luce del Sole non viene assolutamente
tolta, neanche di una piccola frazione del disco solare e il fenomeno
non produce i suoi effetti.
L’eclisse di Sole è un fenomeno
molto più difficile da vedere e da calcolare, rispetto ad un’eclisse di
Luna, in cui, dicevamo, viene coperta dall’ombra una fascia larga 300 km
che viaggia ad una velocità sostenutissima. All’equatore, l’ombra di
un’eclisse di Sole viaggia a 1700 km orari. Più si allontana
dall’equatore più è rapida, fino a poter raggiungere la velocità di 3000
km all’ora.
Durata delle eclissi secondo gli antichi
Un punto fondamentale nell’esame delle eclissi è la considerazione della durata, tenendo presente che :
- nelle eclissi di Luna la fase totale, dall’ingresso nell’ombra all’uscita dall’ombra, può durare al massimo 1 ora e 40 minuti;
- nelle eclissi di Luna la fase dall’ingresso in penombra all’uscita dalla penombra, può durare al massimo 3 ore e 40 minuti.
Quando gli astrologi parlano di
“durata” parlano dell’ingresso nella penombra fino all’uscita dalla
penombra, quindi, quando Tolmeo dice “la durata”, intende la durata la cui quantità massima è di 3 ore e 40 minuti.
- l’eclisse totale di Sole dura, dall’inizio della fase totale alla fine della fase totale, all’incirca 2 ore e mezza.
Gli antichi consideravano per
l’eclissi di Sole, in termini di durata del fenomeno, dall’inizio della
fase totale alla fine della fase totale, i medesimi tempi che si usano
ancora oggi in astronomia: all’incirca 2 ore e mezza.
Mentre, come osservazione degli antichi,
le eclissi di Luna durano un massimo di circa 4 ore, quale misura che
esprime il tempo dall’entrata nell’ombra all’uscita dall’ombra,
comprendendovi la fase penombrale.
Fasi, durata dell’eclissi e manifestazione degli effetti
Per gli astronomi di oggi nel
determinare il tempo di inizio e fine della fase totale, viene distinta
l’entrata nella penombra, l’entrata nell’ombra, l’uscita dall’ombra e
l’uscita dalla penombra.
Lo spazio di tempo che riguarda solo
l’ingresso nell’ombra e l’uscita dall’ombra definisce il tempo
dell’eclisse senza tener conto delle fasi intermedie. Per quanto
interessa in questo argomento, i due limiti veramente importanti sono
l’ingresso e l’uscita dall’ombra. Nel passato, e questo conferma la
maggiore importanza che veniva data al momento dell’ingresso nell’ombra
e, poi, all’uscita dall’ombra, tenendo conto dell’inclinazione della
Luna, si divideva in quattro parti il disco lunare e si osservava sempre
quale parte entrava per prima nell’ombra.
Nell’eclisse di Sole e di Luna si misurano tre momenti fondamentali:
- Inizio
- Centralità
- Fine
A questo proposito Tolomeo dice che gli effetti dell’eclisse di Luna durano tanti mesi quanto è la loro durata, mentre, delle eclissi di Sole, tanti anni quanto è la loro durata.
Cioè, tanti mesi quante sono le ore di
durata, tanti anni quante sono le ore di durata. Pertanto, per la Luna e
le eclissi lunari gli effetti non possono andare oltre i 4 mesi, perché
il tempo massimo della loro durata sono circa 4 ore. Per il Sole e le
eclissi solari sono all’incirca 2 anni e mezzo perché il tempo massimo
della loro durata è di circa 2 ore e mezzo.
Però, poi Tolomeo dice “e a seconda
dell’elongazione dell’eclisse dall’orizzonte orientale noi ci
aspetteremo una corrispondente dilazione dell’evento”.
Tolomeo in questo punto fa l’esempio
unicamente per la Luna, dicendo che: se l’eclissi lunare avviene
all’oriente, i suoi effetti giungeranno subito; se avviene
all’occidente, verranno differiti di circa quasi un anno; se avviene al
meridiano, all’incirca dopo sei mesi. Riassumendo quanto detto, gli
effetti di un’eclisse di Luna si manifestano, secondo Tolomeo:
Ad Oriente: subito; al Meridiano: dopo sei mesi; all’Occidente: dopo dodici mesi.
Un
esempio lo si ritrova in Placido Titi che, nel descrivere la vicenda che
ha riguardato Masaniello si riferisce ad un’eclisse di Luna avvenuta
all’occidente all’incirca dodici mesi prima degli avvenimenti esposti.
Su questo discorso non c’è un commento
che possa essere diverso, perché le parole di Tolomeo sono chiare, e
Tolomeo dice queste cose unicamente per la Luna.
Alì Ibn Ridwan, il commentatore arabo,
suggerisce di costruire tre figure per l’eclisse, la figura per l’inizio
dell’eclisse, per la centralità e per la fine. Lo stesso Alì Ibn Ridwan
dice, però, qualcosa di diverso e di più importante “sulla durata degli
effetti delle eclissi”.
A questo riguardo ci si deve anche porre il problema di come
considerare i tempi in cui l’evento deve verificarsi, se per ore
temporali o in altro modo.
Se il meridiano divide l’emisfero sopra
la terra, da oriente al mezzogiorno fino all’occidente, in due porzioni
di 6 ore l’una, allora, le intersezioni intermedie sono ognuna di 3
ore. In sostanza, Tolomeo prende in considerazione l’emisfero sopra la
terra, a rappresentare un anno intero, lo divide in tre sezioni affinché
ogni sezione rappresenti un quadrimestre, nel modo seguente:
Il criterio d’indagine prevede
che ogni sezione del grafico contrassegni uno dei quadrimestri e il
tempo particolare in cui l’effetto deve giungere viene specificato da
Tolomeo che dice:
“sono poi le sizigie che si presenteranno nel corso del tempo che dimostreranno l’intensità o il rilascio degli effetti, quando, nelle medesime figure fra chi causa e chi è sofferente, vengono riproposte”.
Il
senso è che, se noi abbiamo un’eclisse di Sole dove c’è un pianeta che
testimonia e questo pianeta, in una futura sizigia, si presenterà in
levata eliaca o si presenterà al culmine, o comunque, ad avere una
posizione di grande testimonianza, allora, porta a manifestazione
l’evento. Questo è quanto intende Tolomeo, quindi, dal luogo
dell’eclisse noi abbiamo una possibilità di distinguere il tempo, la
porzione di tempo in cui l’evento deve avvenire, ma non il momento
esatto dall’elongazione oraria ma, grosso modo, poter distinguere se
avviene piuttosto nel primo, nel secondo o nel terzo quadrimestre.
In relazione all’intensità ed al
rilascio dell’eclisse, noi consideriamo quanto seguito dalla maggioranza
degli autori che considera tutto l’arco diurno uguale ad un anno, sia
per le eclissi lunari che per le eclissi solari. Quindi, sia in
un’eclisse di Sole, sia, in un’eclisse di Luna, al tramonto, l’evento
avverrà all’incirca un anno dopo l’eclissi.
Quando e per quanto tempo l’eclisse produce i suoi effetti
Indichiamo le cose che ci si deve
aspettare dall’eclisse per quanto riguarda il “quando” se ne manifestano
gli effetti e per quanto tempo:
1) in primo luogo producono
effetti le eclissi “visibili”, “non significano” le eclissi che si
producono in un luogo ove non si possono vedere. Ovvero, l’eclisse di
Sole “significa” là dove il Sole si oscura e l’eclisse di Luna
“significa” là dove la Luna si adombra. Poi, però, non “significa”
ovunque si veda, ma soltanto in alcuni luoghi ove si vede il fenomeno.
Pertanto, per sapere dove l’evento
accadrà bisogna restringere l’esame ai luoghi in cui l’eclisse appare
per davvero. In questi luoghi vi sono luoghi in cui l’evento accadrà.
Più
in generale, l’eclisse significa qualche cosa ovunque, perché, ovunque
vi è comunque il significato dell’asse nodale in prossimità del Sole e
della Luna e, comunque, in ogni luogo della Terra vi è una sizigia dove i
nodi sono prossimi ai luminari. La tradizione dice che il nodo sud
(discendente) della Luna è freddo e secco, mentre il nodo nord
(ascendente) della Luna è caldo e secco.
In particolare, il nodo discendente sarebbe corruttivo, mentre, il nodo
ascendente tenderebbe ad aumentare quello che viene significato.
Di
norma, tutte le sizigie eclittiche che avvengono vicino all’asse dei
nodi sono delle sizigie che portano un possibile danno, comunque,
intendendovi una possibile esasperazione o esacerbazione di un
significato che poi è il significato loro, di quel tempo.
2) in secondo luogo
ci si può aspettare l’evento secondo la triplicità in cui il fenomeno
avviene (in cui l’eclisse avviene), perché, se il fenomeno avviene nella
triplicità di fuoco
ed è visibile nel quadrante nordoccidentale dell’Europa, il fenomeno
avverrà in questo quadrante dell’Europa. E, soprattutto, se è in Ariete
piuttosto nelle regioni che sono familiari all’Ariete; se è il Leone
piuttosto nelle regioni che sono familiari al Leone e così via.
Questo fondamentalmente è il criterio: in alcuni esempi del Placido,
ad esempio, sono osservate una serie di eclissi avvenute nel segno del
Leone, visibili in Italia e che hanno prodotto vari eventi avvenuti in
Italia, nel rispetto dei criteri fondamentali della teoria delle
eclissi.
3) in terzo luogo
e riguardo al tempo, si deve osservare il tempo dell’oscuramento,
calcolato in ore equinoziali (e non in ore temporali), quindi, è come
dire in “ora d’orologio”.
Di norma, il tempo di oscuramento
indicato in ore equinoziali indica la durata dell’evento, per cui, se
l’oscuramento è di 2 ore e mezzo, allora significherà:
- per le eclissi di Sole: se l’oscuramento, la scomparsa totale del Sole, è di 2 ore e mezzo, allora, significa una durata di 2 anni e mezzo, perché tante sono le ore tanti sono gli anni di durata degli effetti;
- per le eclissi di Luna: 2 mesi e mezzo, perché tante sono le ore tanti sono i mesi di durata degli effetti.
Si vuole con questo significare che:
- in presenza di eclissi di Sole, se il fenomeno riguarda una perdita di raccolti, una carestia, e così via, la durata dell’evento in sé e nelle ripercussioni più manifeste dura tanti anni quante sono le ore di oscuramento del Sole;
- in presenza di un’eclisse di Luna la durata dell’evento in sé dura tanti mesi quante sono le ore di oscuramento.
4) in quarto luogo
per sapere “quando avverrà” l’evento significato, perché gli effetti
dell’eclisse si producono dopo un certo tempo dall’eclisse, occorre
osservare se l’eclisse avviene presso il sorgere, presso il culminare o
presso il tramonto.
Tolomeo dà a tutto l’arco che sta tra il
sorgere ed il tramonto l’ampiezza di un anno, quindi, gli eventi si
produrranno presto se l’eclisse è al sorgere e tardi se è al tramonto.
Per cui, se l’eclisse avviene al tramonto, l’evento dovrebbe prodursi
circa un anno dopo l’eclissi e dovrebbe prodursi anche per breve tempo.
E’ il caso in cui, ad esempio, se l’osservazione concerne un’eclisse
che, nella sua fase di centralità e nel luogo in cui la osserviamo, la
Luna entra nell’ombra e subito tramonta nella figura, questo indica che i
tempi della durata e degli effetti indicati non possono svilupparsi
interamente ed esprimersi pienamente.
Modi e quantità delle eclissi
L’eclissi solare si
verifica tutte le volte che la Luna si interpone tra la Terra e il
Sole, impedendo completamente o parzialmente la vista di quest’ultimo.
Questo fenomeno, si realizza in fase di novilunio, ovvero quando la Luna
viene a trovarsi tra la Terra e il Sole. Questo però non avviene sempre
perché il piano su cui si svolge l’orbita lunare è inclinato di oltre
5° gradi rispetto al piano dell’orbita terrestre; questo particolare
limita la frequenza delle eclissi, perché l’allineamento deve avvenire
non su una retta qualsiasi, ma sulla retta in comune fra i due piani,
che viene detta linea dei nodi.
Oltre l’eclissi solare esistono altri due tipi di eclissi: l’eclissi lunare e l’eclissi anulare.
L’eclissi lunare
si verifica quando la Terra si interpone fra la Luna e il Sole,
intercettando così i raggi di quest’ultimo diretti verso la Luna. Ciò
avviene nella fase di plenilunio e solo quando si crea l’allineamento
sulla retta comune fra i due piani, detta linea dei nodi.
Le eclissi anulari
avvengono quando la Luna si trova in condizione di apogeo, durante un
novilunio. Le sue dimensioni non riescono a “coprire” completamente il
disco abbagliante del Sole, di cui resta, quindi, attorno al disco
centrale scuro della Luna, un residuo periferico a forma di anello
luminoso.
In via generale:
- le eclissi di Luna possono esserci solo al plenilunio, quando Sole e Luna sono opposti;
- le eclissi di Sole possono esserci solo al novilunio, quando Sole e Luna sono uniti;
- ogni anno si producono almeno 2 eclissi di Sole e mai più di 5, quindi, il loro numero va da 2 a 5;
- nel corso di un anno non ci sono più di 3 eclissi di Luna;
- complessivamente, in un anno, il numero massimo, tra eclissi solari e lunari, è di 7 eclissi;
- le eclissi tendono a coppia, nella sequenza Sole-Luna o, piuttosto, a triade: Sole-Luna-Sole; questo comporta che ad un’eclisse di Sole non segue mai un’altra eclissi di Sole, ma vi è sempre un’alternanza;
- un’eclisse di Luna è sempre preceduta da un’eclisse di Sole, ovviamente nell’arco di 14-15 giorni;
- i modelli delle eclissi tendono a riprodursi all’incirca ogni 18 e una frazione di anno.
Perché si tratti di eclissi, totali o parziali che siano, devono esserci determinate condizioni astronomiche:
- l’eclisse totale di Luna si verifica quando la distanza dal nodo è minore di 12°15; se la distanza dal nodo è minore di 9°30 vi è senz’altro un’eclisse di Luna; nell’eclisse di Luna la latitudine della Luna è 0° o comunque molto bassa;
- l’eclisse di Sole si produce senz’altro se la distanza dal nodo è inferiore a 15°30; nell’eclisse di Sole la latitudine della Luna è 0°, uguale alla latitudine del Sole, che definisce l’orbita eclittica e ha sempre latitudine 0°.
Considerazioni
Da quanto fin qui detto, vediamo che le
eclissi producono effetti se non là dove appaiono ed in alcuni dei
luoghi in cui appaiono. Ci si deve aspettare che l’evento si manifesti
nelle regioni della triplicità e dei dodecatemori in cui avviene il
fenomeno (l’eclisse). La durata degli effetti dell’eclisse è dipendente
dal tempo di oscuramento nella centralità dell’eclisse, secondo il
criterio di tante ore equinoziali e tanti mesi, per le eclissi lunari, e
tanti anni, per le eclissi solari. Pertanto, l’eclisse che significa il
tempo maggiore è l’eclisse di Sole in cui tante ore di oscuramento sono
tanti anni. In relazione all’intensità ed al rilascio dell’eclisse, per
quanto concerne la durata degli effetti, si deve considerare tutto
l’arco diurno uguale ad un anno, sia per le eclissi lunari che per le
eclissi solari. Quindi, sia in un’eclisse di Sole, sia, in un’eclisse di
Luna, al tramonto, l’evento si manifesta e comincia a produrre i suoi
effetti all’incirca un anno dopo l’eclissi. Analogamente, in occasione
di un’eclisse di Sole, quando il fenomeno si verifica al tramonto, la
dilazione massima che c’è da aspettarsi può essere di circa 3 anni.
Fonti:
http://it.ibtimes.com/articles/71113/20141007/eclissi-lunare-impossibile-selenelion-orizzontale-luna-sole-luce-8-9-ottobre.htm#ixzz3FTI5GldS
http://astrologando.marieclaire.it/oroscopo/notizieAstrologiche/07/10/2014/1584-luna_piena_(con_eclissi)_in_ariete:_la_forza_e_l%E2%80%99ottimismo_per_agire..html
http://ragazzaindaco.blogspot.it/2013/05/leclissi-e-i-suoi-effetti.html
http://it.ibtimes.com/articles/71113/20141007/eclissi-lunare-impossibile-selenelion-orizzontale-luna-sole-luce-8-9-ottobre.htm#ixzz3FTI5GldS
http://astrologando.marieclaire.it/oroscopo/notizieAstrologiche/07/10/2014/1584-luna_piena_(con_eclissi)_in_ariete:_la_forza_e_l%E2%80%99ottimismo_per_agire..html
http://ragazzaindaco.blogspot.it/2013/05/leclissi-e-i-suoi-effetti.html
Fonte immagine: http://nethskie.deviantart.com/art/Waterworld-Eclipse-176073041
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