La Potente Energia dei Nagual - Il Sognare Collettivo
Stregoni meno antichi, risalenti a circa
3.000 anni fa riconobbero tra di loro alcuni che erano dotati di una
particolare e potente configurazione energetica: i Nagual. L’uovo
luminoso di un uomo normale è suddiviso in due scomparti, quello di un
Nagual invece in quattro. Questa struttura permette di immagazzinare
molta energia e di controllare con efficacia non solo il proprio Punto
d’unione, ma anche quello di altre persone. Quindi un Nagual è un uomo o
una donna che può guidare altri stregoni.
«Sotto la direzione di questi uomini e
donne particolari, fiorì nel Messico antico una cultura che non è stata
mai veramente compresa dagli storici. Gli stregoni di quel tempo avevano
portato le loro tecniche del sognare ad un punto tale di perfezione,
che erano in grado, tramite le loro attenzioni del sogno accomunate in
un solo sforzo, di proiettare copie di case o di intere città in altre
dimensioni, per poi seguire essi stessi e fermarsi a vivere in quei
mondi.
Sognavano e creavano insieme un nuovo mondo. I templi di
Teotihuacan nelle vicinanze di Città del Messico sono un esempio di ciò,
e gli archeologi continuano ad interrogarsi sulle dimensioni e sugli
scopi di queste costruzioni.
La piramide del sole, ad esempio, ha una
superficie di base molto più grande di quella dell’opera più monumentale
del mondo antico, la famosa piramide egizia di Cheope, ed un altro
quesito irrisolto riguarda la cosiddetta strada dei morti, così chiamata
perché negli anfratti delle mura di questa cittadella, lunga più di un
chilometro, furono trovati resti umani deformati. Improbabile che
fossero vittime di combattimenti di guerra, giacché non furono rinvenuti
altri indizi, come armi, che potessero supportare questa tesi. E dove
poteva essere sparita la popolazione – così, senza lasciare alcuna
traccia, a tal punto che gli storici a tutt’oggi non sanno nemmeno quale
popolo ci vivesse.
Secondo Castaneda Teotihuacan era una città degli
antichi stregoni. I sognatori sarebbero stati appostati negli anfratti
delle mura per tutta la lunghezza della strada della morte, con il
compito di fissare nell’attenzione del sogno l’immagine della piramide
della luna posta alla fine della strada.» (1)
Carlos riferisce:
«Ad un certo segnale, tutti fissavano con lo sguardo la piramide per memorizzarne le immagini, prese dalle diverse angolazioni per il Sognare. Alcuni per l’intensità dello sforzo, arsero bruciati dal “fuoco dal profondo”, anche se non completamente, e questo spiega i resti umani, che furono lasciati al loro posto perché si riteneva fossero pervasi da una forza misteriosa. Subito altri sognatori li sostituivano prendendone il posto di volta in volta.Il loro scopo era di arrivare a Sognare insieme la piramide in un altro luogo, e quindi di concretizzarne e mantenerne l’esistenza in quel luogo per decenni o anche più. La città materiale di Teotihuacan e le sue costruzioni erano per essi solo una specie di modello: quella che contava era la versione Sognata della città. Usavano l’immagine della città per renderla immortale nella realtà del Sogno. In questo come anche in altri luoghi – per esempio nello Yucatan – tra l’800 a.C. e l’800 d.C. e in certi casi anche più tardi, le popolazioni di intere città scomparvero in altri mondi, cioè nelle città da loro ricreate nel Sognare.» La scomparsa di questa cultura magica avvenne a causa di successive cruente ondate di invasori stranieri. Ancora oggi in Messico molti stregoni sono i discendenti di quei conqui-statori che dichiarano di seguire la via tolteca, senza però averla compresa nell’essenza e senza avere la capacità di vedere.» (2)
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
(1) Norbert Classen, Carlos Castaneda e i Guerrieri di don Juan
(2) Carlos Castaneda, Lettura al workshop intensivo di Los Angeles, 12 agosto 1995
(2) Carlos Castaneda, Lettura al workshop intensivo di Los Angeles, 12 agosto 1995
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