giovedì 14 maggio 2015

La situazione “esatta”, nella quale si ritrova SPS.

"Caverna con luci" (reale manifesto).
Oggi, nella “censura” rischia di finire - non più - “chi tira la bomba/chi nasconde la mano…” ma, diretta(mente) - in quanto "tipo di memoria" - il titolo della canzone:
Ma il cielo è sempre più blu”.
Come cantava Rino Gaetano nel lontano 1975.
Interpretare questa canzone non è stato per niente facile, il grande Rino Gaetano cantava questo brano con estrema verità, mista a sarcasmo e ad un timbro vocale che sembra quasi uno schiaffo di parole in faccia alla società che lui raccontava.
Reinterpretare oggi questo brano significa prima di tutto rendersi conto che quei temi che lui cantava sono ancora, purtroppo, attuali e io ho cercato di ricantare le sue parole con tutta l'ironia, la rabbia, l'energia e la profondità che potevo.
Spero di esserci riuscita.”…
Giusy Ferreri
La fine di una speranza piazzata sopra alle teste di tutti?
La fine anche della colorazione “blu/azzurra” del cielo “pubblico e comune”?
Oppure, la (ri)conferma che:
tutto è compiuto”.
Che “tutto (s)corre”, sì, ma... sempre e solo all’interno del solco dell’aratro (Anti)Sistemico…
Te ne sarai, forse, accorto/a… ma “il cielo è sempre più bianco”.
Osservalo bene. Facci caso.
Non è raro, ormai, osservare un cielo che dà sul bianco...
Non lo è sempre, ma “lo è sempre di più… bianco”.
Ieri, ad esempio, era un "giorno bianco", sopra alle teste della popolazione diretta(mente) osservabile da SPS (Me).
Il cielo bianco:
l’avresti mai pensato
Di solito, si dice, che è “un cielo da neve”. Ma è un po’ difficile, quando ci sono trenta gradi. No? Come te lo spieghi? Non ci hai mai fatto caso? Non te ne (im)porta? Non è vero?
È vero ma, “che ci vuoi fare”… sarà l’inquinamento!
È “normale”, dunque. È diventato normale, anche questo?
“Che ci vuoi fare” = non te ne frega niente di niente.
Perchè sei (pre)occupato/a solo per ciò che concerne l’attività di procacciare denaro, la “benzina che ti serve per… sopravvivere” (sopravvivere; esattamente come milioni di anni fa e… come, dunque, non è mai cambiato nulla nella sostanza).
  

"Il reddito di cittadinanza è una forma assistenziale che non ci aiuta ad uscire dall'impasse. Per noi le parole chiave restano:
lavoro e impresa.
E la Lombardia può proseguire sulla strada che ha già imboccato e che noi tutti consideriamo quella giusta
Bisogna creare nuove opportunità di lavoro, anche coi fondi europei, come ha già fatto in più di una occasione la Lombardia.
La crisi si batte abbassando le tasse su imprese e lavoro e realizzando le condizioni perché lavorare in Lombardia sia più competitivo e profittevole...".
Mariastella Gelmini
  • proseguire sulla strada che ha già imboccato e che noi tutti consideriamo quella giusta...
  • realizzando le condizioni perché lavorare in Lombardia sia più competitivo e profittevole...

Nessuna “Comunione”, dunque. Solo “(pre)occupazione”.
La “crisi” esiste nei termini dell’invenzione, che è e rimane.
Le tasse “servono” per oliare i meccanismi dell’(Anti)Sistema (status quo).
Il lavoro è auto (in)trattenimento “qua, così”.
I “fondi europei” sono una colla che (man)tiene tutto assieme, ossia, perfetta(mente) diviso/separato…
I politici sono… “ufficiali di complemento” del Nucleo Primo. Ma… non ne sono al corrente, (ri)tenendo “questa realtà, l’unica possibile… perché sembra l’unica immaginabile”
Come SPS è certo che “sia così”? Beh, la frattalità è la “(com)prova”:
  • l’impronta digitale del Dominio
  • (im)pressa dapper(tutto)
  • se, lo/la sai leggere/vedere… alla “tua luce”.
 


Perché il cielo è bianco?
Il perché del blu del cielo (quando non sono in corso operazioni di geoingegneria clandestina ed illegale)...
Il blu è uno dei colori dello spettro che l'uomo riesce a vedere.
È uno dei tre colori primari, insieme al giallo ed al rosso.
Ha la lunghezza d'onda più breve tra tutti i colori (circa 470 nanometri). Il blu è un colore comune. È il colore del cielo e di una grande quantità d'acqua.
Il cielo appare blu perché le molecole di gas che compongono l'atmosfera tendono a riflettere solo la luce blu che ha lunghezza d'onda minore, mentre le lunghezze d'onda maggiori tendono a passare oltre senza essere riflesse.
L'acqua appare blu perché la luce rossa è assorbita da essa.
Perché il cielo è bianco?
Perché la luce solare viene riflessa dalle micro particelle di metalli (diffusi con le chemtrails) presenti in atmosfera.
Nella risposta al cielo blu abbiamo la spiegazione del cielo bianco.
Le lunghezze d'onda maggiore non passano senza essere riflesse (così come dovrebbe accadere in un'atmosfera non inquinata), ma vengono intercettate dai metalli riflettenti e quindi la luce del sole, che a noi appare bianca, determina il nuovo colore del cielo:
bianco, appunto.
Questa è un'altra dimostrazione dell'inquinamento da nano particolato di metalli neurotossici della nostra atmosfera.
Le analisi, a quanto si vede, non servono, perché è la fisica a fornirci la spiegazione e, ciliegina sulla torta, ce lo conferma anche Beppe Caridi (Meteoweb.eu), il quale, con serafica innocenza, ci sbatte la verità in faccia con lo scartafaccio "Clima: aerosol di solfati contro il riscaldamento globale? No, renderebbero il cielo sempre tutto bianco!".
L'esimio meteorologo si prende gioco del lettore oppure è così carente di neuroni da non rendersi conto di mettersi da solo nell'angolo?
Forse entrambe le cose.
Giustamente un lettore commenta:
"Questo è un tipico esempio del bispensiero descritto da Orwell in 1984. Il cielo è quasi costantemente di un bianco orribile, decolorato così dall’espansione delle scie. Eppure, qui si scrive - affinché il nostro cielo rimanga sempre blu - Trovo la cosa in qualche modo affascinante, seppur anche inquietante"...
Link
Nella risposta al cielo blu abbiamo la spiegazione del cielo bianco (Metodo Indiretto).
Tutto è vero” (Prima legge di SPS)…

Bianco marmo.



Ecco l’articolo originale, datato 4 giugno 2012:
per combattere il riscaldamento globale, una delle soluzioni proposte consiste nell'immettere nell'atmosfera grandi quantità di solfati sotto forma di aerosol, riflettendo la luce e riducendo l'effetto serra.
Ora, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Geophysical Review Letters rivela che farlo provocherebbe delle  grandi conseguenze sulle attività umane e sull'ambiente, tra le quali quella di cambiare in bianco la normale colorazione del cielo.
“Introdurre aerosol di fosfati rifletterebbe una parte della luce diretta al suolo lontano dalla Terra. Tuttavia, questo significa anche un aumento della luce diffusa, che provocherà diversi effetti tra cui un forte impatto sull'industria dell'energia solare e un aumento della fotosintesi delle piante basse nelle zone di foresta", ha spiegato Ben Kravitz del Carnegie Institution for Science di Stanford, Stati Uniti.
"Ma l'effetto più grande sarà nel colore del cielo:
le particelle di aerosol sono più grandi delle molecole d'aria, e diffondono di più la luce rossa. Questo scolorerebbe la luce blu del cielo, diffusa da particelle più piccole, e renderebbe il cielo più luminoso e più bianco.
L'effetto sarebbe più visibile in aperta campagna, dove l’aria è  meno inquinata.
Insomma, forse è meglio tenerci il clima così com’è, con tutte le sue bizze e le sue altalene ma senza mai interferire con esso affinchè il nostro cielo rimanga sempre blu, l’erba sempre verde e la natura sempre il più possibile pulita e incontaminata...
Link
Ecco perché “il cielo è sempre più… bianco”.

Il “cielo” è ciò che reputi normale e ciò a cui ti abitui e ti sei abituato/a.
È, dunque, lo status quo.
Ora, se un giorno sì e uno no, il cielo è bianco invece che azzurro… che cosa significa?
Che c’è in corso d’opera una (ri)colorazione, non solo del cielo, bensì… dello scenario (d)entro al quale vivi.
Un cambio di scena, nel teatro dell’impresario unico “Nucleo Primo”, il quale "lascia fare" ai relativi sotto poteri, (in)consci di esserlo, solo perché tutto è sempre e solo perfetta(mente) “sotto al suo controllo”:
  • per ispirazione
  • per auto suggestione
  • per il “tuo” (con)seguimento (in)diretto, in differita ed in costante svantaggio.

Te ne accorgi? Dietro a tutto ciò che reputi “nor(male)”, che cosa esiste e “pulsa”? Dove stai andando? Che cos'è tutto questo "bianco"?
Banche italiane rappresentano dilemma per investitori.
L'Italia rappresenta una sfida per chi investe nelle banche. Negli ultimi quattro anni un'economia in discesa e un governo debole hanno lasciato gli istituti di credito con Roe negativi.
Oggi risultati del primo trimestre incoraggianti, un ritorno alla crescita aiutato dal “quantitative easing” della Banca centrale europea e il governo delle riforme del premier Matteo Renzi creano le premesse per possibili ritorni superiori al costo del capitale…
Link
Tutto “lavora” per l’interesse bancario. È normale anche questo?
Sì, nel momento in cui... "è sempre stato così", perché le fondamenta sociali si appoggiano su una simile (com)presenza.
un ritorno alla crescita aiutato dal “quantitative easing” della Banca centrale europea e il governo delle riforme… (a questo, dunque, serve il Qe e l’opera dei Governi, sotto all’egida della Ue. Il "ritorno alla crescita" è soprattutto dell'interesse bancario e del mantenimento dello status quo).
Ma, non sapevi che… queste “misure” erano state decise per (ri)solvere la “crisi”? Per “darti una mano”.
He He… Primo: (man)tenere tutto assieme nel/il “lauto pasto”, come è sempre stato. Secondo: farti per(venire) qualche briciola.
Tu vieni sempre “dopo”. Perché sei (anti)cipato. Sei “al di là”, rispetto al vincolo del potere che ti “auto guida”, nella con(vinzione) che sei tu, in(vece), a fare tutto da solo/a.


Pensaci bene:
  • un dittatore manifesto, prima o poi, fa la fine di Mussolini
  • un imperatore unico, non manifesto, non lo (s)copri mai.
Il suo vantaggio costante sta nel tuo non prenderlo mai in considerazione, nel non vederlo, nel credere che non esista e che esista “solo” un Dio, che a sua volta non puoi vedere, fino a quando sei in Vita.

"Forte". Vero?
Un’abile strategia (regia) di una lungimiranza pazzesca.
Frutto di una conservazione della memoria propria e della (com)presente opera di drenaggio, svuotamento e progressiva sostituzione della tua, con palliativi d’ogni tipo e genere, che non fanno altro che toglierti “valore aggiunto” e capacità consapevole di accorgerti, fermati e “scegliere l’alternativa… che sembra non essere nemmeno (pre)vista”.
Che ne dici? SPS esagera?
Questa realtà (ri)emersa… ti soddisfa, così com’è?
Bah. Non sei in grado di (in)tendere e… volere.
SPS è paranoico, forse… sì, ma… tu sei sotto ad (in)canto (senza offendere nessuno. He He).
Da altre (p)arti come… "funzionano"?
In un modo che puoi anche de(ridere), pensando a te come a qualcuno di “superiore rispetto a…”, ma – nel fare così – (di)mostri solo di “non esserci af(fatto)”.
Le alt®e (p)arti… “non esistono”.
Tutto il Mondo è Paese.
E tu (con)segui sempre, sino a quando stai “qua, così”.
Burundi: situazione incerta, festeggiamenti in strada per il golpe.
Situazione ancora incerta in Burundi poche ore dopo l'annuncio del generale Godefroid Niyombare, che ha sostenuto di aver rovesciato il governo del presidente Pierre Nkurunziza e annunciato la costituzione di un comitato di salvezza nazionale
"È difficile capire la quantità esatta, nei giorni scorsi le manifestazioni erano concentrate nei quartieri, ora può darsi che i dimostranti si siano radunati nel centro città".
Il governo ha tuttavia parlato di un fallimento del tentativo del generale Niyombare, ex capo dei servizi segreti, ed ha annunciato l'imminente ritorno di Nkurunziza da Dar es Salaam, dove partecipava ad un vertice dell'Eac.
In risposta, Niyombare ha ordinato la chiusura delle frontiere e dell'aeroporto della capitale.
"La dichiarazione di un ritorno del presidente è un segnale forte", prosegue Teggi, registrando come sia nella polizia (in precedenza considerata essenzialmente fedele a Nkurunziza) sia nell'esercito "sembrano esserci comportamenti contraddittori, probabilmente la paura è di trovarsi dal lato sbagliato della barricata nel momento decisivo"
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Probabilmente la paura è di trovarsi dal lato sbagliato della barricata nel momento decisivo
Bis pensiero… è un termine… coniato da George Orwell per il suo libro di fantascienza distopica 1984, utilizzato dal Partito del Grande Fratello… per indicare il meccanismo psicologico che consente di credere che tutto possa farsi e disfarsi:
la volontà e la capacità di sostenere un'idea e il suo opposto, in modo da non trovarsi mai al di fuori dell’ortodossia, dimenticando nel medesimo istante, aspetto questo fondamentale, il cambio di opinione e perfino l'atto stesso del dimenticare.
Chi adopera il bis pensiero è quindi consciamente convinto della veridicità (o falsità) di qualcosa, pur essendo inconsciamente consapevole della sua falsità (o veridicità).
Il bis pensiero è ipoteticamente essenziale nelle società totalitarie che, per definizione, richiedono un'adesione costante di fronte a mutevoli linee politiche
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Opportunismo. Meschinità. Assenza dei "valori"...
Consciamente convinto della veridicità (o falsità) di qualcosa, pur essendo inconsciamente consapevole della sua falsità (o veridicità)…
La “coscienza” dove rimane confinata, in tutto questo “girare (in)torno a…”?
Per comprendere a fondo il concetto di bis pensiero nel contesto e nell'accezione specifica dell'opus magnum orwelliana, un ottimo esempio è rappresentato dalle dinamiche che stanno alla base della guerra perenne tra gli stati.
L’Oceania, all’inizio del racconto, è in guerra contro l’Eurasia ed alleata con l’Estasia:
così è scritto su tutti i libri di storia, i giornali, i manifesti propagandistici affissi ai muri e dichiarato da tutti i dispacci diramati attraverso i teleschermi, mediante i quali vengono confermate continue conquiste sul fronte eurasiano.
Ogni mese, alcuni prigionieri eurasiani vengono giustiziati in piazza.
Tutti sanno e ricordano perfettamente che la situazione è questa e che lo è sempre stata.
Se il nemico era quello, e il nemico rappresentava il male assoluto, non si poteva mai essere stati alleati con esso.
Eppure Winston Smith, il protagonista, ricordava che appena quattro anni prima la situazione era l’esatto opposto:
il suo Paese era stato in guerra con l'Estasia e alleato con l'Eurasia; e ciò che lo spaventava enormemente era che lui sembrava essere l’unico a ricordare quella nozione.
Quella, così come tante altre
Link
Ciò che lo spaventava enormemente era che lui sembrava essere l’unico a ricordare quella nozione. Quella, così come tante altre… (ecco la situazione “esatta”, nella quale si ritrova SPS)…
"Bello". Vero? Una... "memoria", all'interno/esterno... di una consapevolezza. Toc. Toc: c'è qualcuno a/in "casa"?

Cielo blu, con le sole nuvole bianche...
Sembrava che molti dei potenti volessero fermare il tempo. Come gli Asburgo… con i loro riti e le loro cerimonie, che si ripetevano uguali da secoli…”.
Fango e gloria
Cosa “non è” essere precettati per la “patria guerra”!
Venire chiamati (scelti/strappati via) per “andare in guerra”.
Lo shock è un trauma che viene passato generazione dopo generazione. Una cicatrice non visibile, ma… profonda. Non visibile proprio perché “è tanto profonda”.
La "trasmissione" tra genitori e figli è un dato di fatto (lasci, infatti, anche una "eredità", che spesso è un fardello, un... debito).
La frattalità (per come la descrive SPS) non ti sembra, però, "lo stesso meccanismo, riflesso nella trasmissione genetica & co.".
Perché? Perché è scomoda per lo status quo. Perché “lo mette in luce”.
Mette in luce chi/che cosa?
La causa della (f)orma di questo reale manifesto.
“Eppure, le cose cambiano”. No?
Infatti, dal tempo della guerra e del coprifuoco, oggi, vivi in “libertà”.
Quei tempi sono cambiati (e tu registri "questo"), anche se... non è cambiata la sostanza che ti tiene “qua, così”.
Sempre all’interno del solco dell’aratro (alla causa).
La prima guerra mondiale cambia le proprie sorti, quando arrivano gli “alleati” in Italia… a fine 1917, dopo la disfatta di Caporetto.
Un primo assaggio, tra l'altro, dell’esercito Usa, alle prese con la guerra in Europa.
E gli “aiuti alleati” fanno molto veloce(mente) (di)pendere le sorti del conflitto, non dalla (p)arte dell’Italia, bensì, dalla loro p(arte) (interesse lungimirante).
Moda (perchè tutti portano il cappello?).

Tendenza (perchè tutti portano lo stesso tipo di cappello?).
Dopo la “seconda grande guerra”, successiva, in(fatti), l’Italia diventa a tutti gli effetti un “asset Usa in Europa”:
con(vinta) a scendere in campo
dalla (p)arte sbagliata
invasa
bombardata
e
conquistata.
Fai attenzione:
la grande concentrazione di massa del Nucleo Primo
rende tutto
per frattalità espansa
simile ad un campo coltivato a… “propria immagine e somiglianza”.
Se semini “pomodori, raccogli pomodori”:
se semini “Nucleo Primo, raccogli Nucleo Primo”. Ok?
Frattalità espansa = legge strumento memo; una “app” (pre)vista a livello di circuito primario, che "lo serve" al fine dell’auto (man)tenimento del reale sottostante, che (ri)emerge di/come (con)seguenza.
Se tu sei “Uno con Te Stesso/a”, sei la più grande concentrazione di massa; (per)tanto, la frattalità espansa ti “sente e ti deve onorare”, (re)plicando(ti) nel tipo di reale in proiezione nello scenario unico (pre)disposto per l’esperienza dell’esistenza.
Così, puoi “(de)scrivere te stesso/a, nel reale e (s)piegarlo come una tua (con)seguenza”.
Tutto ciò av(viene) senza la necessità, da p(arte) tua, di… “fare nulla, se non di essere e di continuare ad essere la/una grande concentrazione di massa”.
Allora:
“fatti sentire”!
Tu hai un certo “peso”. Agisci in tal senso. La frattalità espansa è un programma sempre vigile.
Ti misura e ti valuta.
E… se sei all’altezza, allora, vieni (re)distribuito nel reale, che più ti “rassomiglia”.

Aria.
Quando sei in auto, in bici, in movimento (generalmente)… e apri il palmo della mano, agitando le dita nell’aria… senti che l’aria è densa, come se fosse acqua. La mano viene come respinta da una forza che esiste, seppure invisibile. È fresca o calda ma, a (pre)scindere, è una (com)presenza.
Tutto ciò è solo ossigeno, idrogeno, inquinanti e quant’altro?
Naa.
L’aria è un composto che va al di là del semplice mix di “gas”.
È una manifestazione frattale di qualcosa, che “è” e che “non appare per come è”. Va, in tal senso, decodificata attra(verso) di te, al tuo "centro" (terzo stato).
Ma te ne puoi accorgere, che esiste, perché è la generica "aria", che si oppone al tuo (in)cedere.
Quando sei in moto veloce, pensi che sia solo vento, quello che ti rallenta

Quando sei in acqua è la presenza dell'acqua che ti sostiene, ti va contro, ti mette in pericolo, si relaziona con te.
Lo puoi capire senza ombra di dubbio.
A volte, da fermo, constati che non c’è il minimo segno evidente di vento o di semplice brezza, ma… quando un attimo dopo sei in moto, c’è qualcosa che si oppone alla tua direzione.
E, bada bene, SPS non (in)tende la massa d’aria, che è dotata di “corposità d’insieme”.
La densità dell’aria è fatta anche di “correnti”, che ad esempio… vedi anche nel legno (gli anelli concentrici di crescita della pianta che, una volta tagliata, si trasformano in linee che non sono solo decorazioni. Le linee, ex cerchio centriche, descrivono apparentemente una lavorazione artistica nel legno, ossia, narrano dell’esistenza di zone diverse del legno, di correnti e di densità di forma diverse, appartenenti ad età diverse della Vita di quella che era la pianta d'assieme).
Allo stesso modo le puoi trovare (le correnti) anche in acqua ed, ovvio, anche nell’aria.
In assenza di vento, c’è sempre la densità eterea dell’aria, scolpita dalle correnti (che rispondono frattalmente alla grande concentrazione di massa auto proiettata in loco. Qualcosa che ricorda molto da vicino, perchè di certo non casuale, la mappa e la dislocazione della "nobiltà" nei territori amministrati dal Re o dall'Imperatore. Un insieme polarizzato e sub locato, "ad immagine e somiglianza" del principio regnante).
Macchie d’aria
Etere
Spazio Sostanza
Particelle fondamentali.

(Di)Pendenza...
Quando sei “Uno con Te Stesso/a”, l’aria non si oppone al tuo passaggio, ma sei sempre a "favore di vento".
Perché la frattalità espansa, “caratterizza, tenendoti in considerazione”.
E tu, che sei il Creatore, non puoi essere fermato dalla tua Creazione.
Sembra pazzia. Ma non lo è per nulla…
Non è il cervello, la mente… che può agire sul/nel reale diretta(mente).
No. È la frattalità espansa, lo strumento.
Qualcosa che puoi utilizzare come un profondo attrezzo incisore, come l’artista con il materiale grezzo (infinito) per mezzo del cesello, del pennello, della propria capacità artistica o, oggi:
  • con un programma per computer
  • che fa tutto da solo
ma
  • a tua “immagine e somiglianza” (a prescindere dalla tua abilità manuale diretta).
Il pittore può anche non usare pennello, tela e colori, se:
  • usa un computer programmato per “di(segnare)”
  • con la propria...  "creatività".

Ok?
Hai presente l’ormai classico “token”, che le banche distribuiscono presso la propria clientela, al fine di connettersi al proprio "conto", comoda(mente), anche da casa attra(verso) la Rete?
Ecco:
che cosa significa a livello frattale?
Pensa:
  • qualcosa che, ogni volta, genera una password, sufficiente(mente) complessa
  • qualcosa di piccolo, che è in casa tua o con te, lontano dai server della banca
  • qualcosa che viene sempre (ri)conosciuto in fase di autenticazione
  • qualcosa che ti annuncia a livello digitale
  • qualcosa che ti rende “il tal cliente, proprietario del tal conto, etc.”.
He He (la non località e ubiquitàfatta “persona”, per mezzo di un piccolo aggeggio tecnologico, che non sai nemmeno come funziona).
Il significato frattale è che:
  • un algoritmo lavora per te
  • ti scolpisce in una facciata digitale
  • ti trasforma in “cifra segreta”
  • da lontano, in tasca tua, sei sempre (pre)visto, atteso/a… calcolato.
Il servizio è comodo, ma… la tua identità diventa un codice segreto, che non sai nemmeno come viene calcolato/a.
Sei un “asset” di qualcosa che non percepisci più, perché hai dimenticato di avere dimenticato.
Così come lo è, guarda caso, anche l’Italia (il “tuo” Paese).
Le “chiavette” implementano, tutte, un algoritmo… basato su una copia di chiavi privata/pubblica.
Sulla chiavetta c'è una chiave (seed), detta pubblica.
Sul server di autenticazione c'è n'è un altra, privata, assegnata all'account dell'utente al momento in cui sottoscriviamo il contratto.
Sulle chiavette, ogni 15, 30, 60 secondi (e altre variazioni, può cambiare di banca in banca), o alla pressione del pulsante, viene generato un nuovo numero.
Naturalmente si tratta del date-time corrente crittato con la chiave pubblica. Il risultato ottenuto si chiama token, ed è quello che vediamo sul display della chiavetta. Se usiamo il token che vediamo per autenticarci, il server remoto, lo decodifica usando la sua chiave privata.
Poi confronta il risultato con il suo date-time, tenendo anche contro dell'intervallo di cui sopra.
In questo modo riesce a verificare la correttezza di un token.
Per quanto riguarda la sincronizzazione delle ore:
il server ovviamente sarà sempre sincronizzato con l'orologio atomico...
Link
Token (sicurezza)
Un token per la sicurezza… è un dispositivo fisico necessario per effettuare un'autenticazione (tipicamente una autenticazione a due fattori)…
Un token è tipicamente un generatore di numeri pseudocasuali ad intervalli regolari (nell'ordine di poche decine di secondi) secondo un algoritmo che, tra i vari fattori, tiene conto del trascorrere del tempo grazie ad un orologio interno.
Altri fattori che influenzano l'algoritmo possono essere il numero di serie del token, o altri codici numerici associati al possessore all'atto della consegna del token.
Lo stesso algoritmo è anche implementato su di un server di autenticazione, che è stato inizialmente sincronizzato con il token e che, quindi, genera la stessa sequenza di numeri pseudocasuali del token negli stessi momenti, pur non essendoci alcuna comunicazione tra i due oggetti.
Tale numero viene combinato con una password nota all'utente ed al sistema di autenticazione per generare una password temporanea, o di sessione, che può essere usata per effettuare l'autenticazione entro la scadenza dell'intervallo temporale.
Di conseguenza, la password temporanea per l'autenticazione sarà diversa in momenti diversi della stessa giornata.
L'autenticazione a due fattori è data dal fatto che per generare la password temporanea corretta è necessario:
  • possedere lo specifico token che, in un dato istante, genera lo stesso numero pseudocasuale generato dal server di autenticazione
  • conoscere la password di partenza con cui il numero va combinato.
Considerato che la password temporanea scade dopo poche decine di secondi, chi volesse violare la sicurezza dovrebbe non solo indovinare quella valida per il particolare istante, ma dovrebbe anche usarla prima che essa scada.
Per questo motivo, un token eleva notevolmente gli standard di sicurezza.
Se il violatore volesse avere più tempo per violare la sicurezza dovrebbe scoprire l'algoritmo, che gli permetterebbe di poter continuamente rigenerare la password temporanea.
Questi algoritmi però hanno un livello di complessità molto elevata da rendere difficile la decriptazione anche ai computer più potenti al mondo.
Link
Per questo motivo, un token eleva notevolmente gli standard di sicurezza…
Ma... in un insieme infrastrutturale, com’è questa realtà manifesta (ed unicamente incentrata sulla compresenza del Nucleo Primo), l’algoritmo è proprietario, ossia, ha sempre un “genitore”, che dunque conosce tutto dell’algoritmo stesso.
Quindi: di quale tipo di sicurezza, si scrive? He He...
La sicurezza è una utopia, nel momento in cui… la creazione ha sempre lo stesso genitore, che ti può derubare quando e come vuole, ma non lo fa perché 1) non ha convenienza 2) non ha bisogno di quell’esatto genere di “furto” 3) essendo più interessato al mantenimento dello status quo 4) dal quale ricava molto di più rispetto al frutto di un simile “colpo”.
Il Creatore, (ri)crea in continuazione le condizioni per la continuità dello status quo (è il token + il server, che generano chiavi continue, previste dall'algoritmo, scritto dal programmatore, per chi gli ha commissionato il lavoro)
Il Creatore auto impera su tutto ciò che diventa solo una sua (con)seguenza.
E, a tal scopo, non (im)porta se te ne sei accorto/a, o meno, visto che tutto è (ri)volto a (man)tenerti proprio “qua, così”… come (esatta)mente “servi”.

One-time password
Una One-Time Password (password usata una sola volta) è una password che è valida solo per una singola sessione di accesso o una transazione...
Il più importante problema che viene risolto da Otp è che, al contrario della password statica, esso non è vulnerabile agli attacchi con replica...
D'altra parte, una Otp non può essere memorizzata da una persona.
Essa richiede quindi una tecnologia supplementare per poter essere utilizzata...
  • una Otp non può essere memorizzata da una persona... (mancanza di memoria diretta)
  • essa richiede quindi una tecnologia supplementare per poter essere utilizzata... (dipendenza).
È tutta scena. L’im(portante) è il tuo auto (in)trattenimento “qua, così”.
Lo “sviluppo” è… qualcosa che non ti lascia mai, perché “tu vali”.
La “sicurezza” non esiste, nel momento in cui diventi “scomodo”.
Scienza, violato il segreto del token; l'esperimento sulle chiavette bancarie.
Un studio effettuato in Francia rivela una falla di sicurezza importante nella crittografia dei codici che generano password numeriche. In 13 minuti è possibile accedere ai dati.
La Rsa:
"È un esercizio accademico, non ci sono rischi per gli utenti"...
28 giugno 2012…
Link
Il token, quando lo ricevi, va:
  • attivato (generando due “one time password”, nell’apposito spazio web, dove sei il titolare del conto, per il riconoscimento/imprinting)
  • sincronizzato  (se inavvertitamente clicchi il bottone del Token e generi troppe Otp password che non utilizzi, il tuo Token si desincronizza… Link)
In seguito a ciò, il server ti (ri)conoscerà per mezzo della “firma digitale”, composta dal token + password + account utente.
Ora, se è stato deciso dal servizio bancario, per motivi di “sicurezza”, di mettere a punto un dispositivo come il token, significa che gli altri due “step” non sono sicuri.
Ergo:
la decodifica dell’algoritmo, che sta a monte del funzionamento del token, apre di fatto le porte alla “tua violazione”.
Ma, anche questo ambito è del tutto “scenografico”, visto che l’ingresso nel tuo conto – ad esempio – si può fare attra(verso) utenze, che fanno capo alle (di)pendenze interne della banca (il personale dotato di autorizzazioni, per mansioni lavorative, di ingresso in ogni conto).
L’albero delle autorizzazioni, dunque, (pre)vede che alcuni account possano, come passe-partout, penetrare ogni tipo di riservatezza e sicurezza, più o meno criptata/cifrata, dei conti correnti della clientela, al fine di “poter svolgere la propria mansione lavorativa”.
Quando chiami l’Help Desk, ad esempio, all’operatore serve solo sapere come ti chiami, per entrare nel tuo conto (ovvio, senza autorizzazioni dispositive, anche se… questo non è un problema, quando i dati personali possono essere letti e passati).
In Rete, la sicurezza è una leggenda metropolitana.
Se esiste un minimo di sicurezza è solo perché “il gioco vale la candela”

Ossia:
  • “serve” che tu creda questo
e
  • questo viene (pre)servato, per "difendere l'intero edificio (Anti)Sistemico.
  • per la continuità del tuo auto (in)trattenimento nello status quo.
Quando non (di)pendi… allora, sei più forte.

Sei un centro in/di proiezione nel reale manifesto.
Rifiuta 400 milioni di euro per il suo terreno: ecco perché
Una cifra talmente alta da far tremare i polsi a chiunque, ma non a Robert. Il 48enne originario del West Sussex, pur consapevole che un simile patrimonio avrebbe per sempre sistemato la sua vita e quella dei suoi discendenti per generazioni, ha rifiutato l’accordo per un motivo tanto semplice quanto nobile.
Le nuove costruzioni avrebbero infatti rovinato il paesaggio della zona, deturpandola col cemento e rendendo la vita di molti suoi vicini e amici ben peggiore di prima.
Siamo una comunità rurale che non vuole questo tipo di sviluppo”, ha affermato, “e non vogliamo vedere il paesaggio rovinato. Accettando l'offerta, la vita di molte persone sarebbe peggiorata. Viviamo in un territorio, il Sussex, che rischia di essere spazzato via da una massiccia industrializzazione, e nessuno di noi proprietari terrieri lo vuole”.
“I costruttori”, continua Worsley, “credono di poter comandare con presunzione, ma non hanno capito che da parte nostre c'è una totale chiusura nei loro confronti. Non si tratta di soldi, ma di rispetto verso il nostro territorio”.
Immediatamente dopo il gran rifiuto, Worsley è divenuto sui tabloid nazionali un vero eroe, un simbolo di una resistenza agraria alla fame sfrenata di terreno da parte dei costruttori edili.
Ma il resto della comunità a cui appartiene, probabilmente, avrebbe fatto lo stesso. Nella sua battaglia Robert non è infatti solo:
al suo fianco tanti altri agricoltori, che fanno parte di un comitato attivo contro le prepotenze dei colossi immobiliari.
Link
Un gruppo unito nella Comunione si (ri)trova sempre al di là di ogni tentativo di corruzione.

Sopra a tutto, perché:
  • è una grande concentrazione di massa
e
  • la frattalità espansa lo “sente e onora”
  • caratterizzando il reale che ne (con)segue.
Il reale manifesto è sempre una (con)seguenza:
ha sempre un genitore.
Questa è… la situazione “esatta”, nella quale si ritrova SPS:
  • avere (ri)cordato
e
  • far (ri)cordare anche a te
  • la (com)presenza del Nucleo Primo.
Anche in questo caso, tutto il resto è, e rimane, una... (con)seguenza, rispetto al "cosa fa(ra)i"!
 
 
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

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