“Lei è un aquilone che volteggia in un uragano, signor Bond…”.
Spectre
Può, un aquilone, volteggiare di “moto proprio” mentre è in un uragano?
Sì, se riesci a concepire il significato più profondo, relativo alla breve, incisiva, espressione:allo stesso tempo.
Se,
infatti – allo stesso tempo – l’aquilone vola secondo un proprio “piano
di volo (centralità sovrana)” e si trova nell’ambito di un uragano,
allora, non è la stessa cosa dell’esserne, anche, in balia.
In realtà, è come indossare un abito, una protezione naturale, una corazza, etc. (il rimanere/essere nel proprio centro centrale).
È come volare in un aereo, piuttosto che improvvisandosi in volo.
Dentro ad un aereo (alveolo), la protezione aumenta, così come… se indossi una maglia indeformabile, ogni colpo ricevuto viene "assorbito"…
La centralità è portante (la “protezione” è conseguente, poiché inerziale).
Ciò, si ritraduce in un atteggiamento vero e proprio, concreto, sostanziale:
In SPS sta emergendo questa modalità del… ricercare? No. Del ritrovare o, per meglio indicare la situazione, dell’esplorare.
Qualcosa che non ha ancora “la risposta”.
Qualcosa che è, però, in uno stato avanzato di approfondimento del tema proprio, in quello altrui. Altrui, poiché… lo status quo ha un padrone unico, il Dominio… che non sei tu e non è nessuno, pur essendo tutti.
Ma, attenzione:
la particella indicativa “tutti”, è una personalità non fisica – coincidente con quella fisica di tutti - adottata ad hoc – dal Dominio stesso – al fine di costituire ciò che, più da vicino, puoi capire allorquando accade che una società fallisce e che la stessa viene “salvata”, dividendola in due:
una parte “buona” ed una “cattiva”.
In quella buona finisce “la continuazione del business (impunito)”. In quella cattiva finisce “il debito (punizione)”.
La parte “cattiva/bad” diventa un affare di tutti (lavoro, sacrificio). La parte “buona/good (non è curioso che 'God' sia 'Dio'?) ” rimane quella che è sempre stata:
un affare per i pochi (perpetuazione, inosservanza, padronanza)…
Ebbene, come ti puoi “muovere” in un simile contesto (uragano), se ne sei completamente soggiogato?
È come pretendere di analizzare la mente, attraverso la mente: che ne dici?
Si può fare? In un certo senso, sì… se solo chi “analizza/studia” non fosse parte, a sua volta, dello stesso cerchio in loop/spirale, che il senso stesso dello “studio della mente, a partire dalla mente” – come strumento – mette in evidenza sottile:
quindi, la risposta è “no”.
Non puoi analizzare la mente, per mezzo della mente stessa, se la mente che analizza rientra nel circolo superiore del medesimo tipo di appartenenza (invasione e conquista, interesse di parte, Dominio).
Che cosa, dunque, emerge da/in SPS, progressivamente?
Una modalità, altra, per esplorare e ritrovare il processo “mentale originale, sperduto in se stesso, riavvolto ed intrecciato a ciò che è diventato convenzionale ed, alla luce dei fatti del reale manifesto 'qua, così', qualcosa che non è assolutamente 'giusto'”.
Una modalità che pone le basi per il “passaggio”, a partire da una infrastruttura leggera e astratta:
- senza necessità di “piloni” per il sostegno
- con la sola centralità di “continuare a sussistere”
- così che diventi “solo una questione temporale, l’arrivo di una… soluzione possibile, alternativa sostanzialmente, sostenibile da e per tutti”.
Impossibile? No. Se lo pensi, ti sbagli.
Se lo pensi, allora non hai ricompreso cosa intende SPS, probabilmente, perché è SPS a non riuscire ancora ad esprimersi in maniera lineare.
Si dice che “chi non è chiaro, non ha le idee chiare”. Vero. Ma, allo stesso tempo, occorre riuscire ad essere consapevoli della centralità del momento, del tirare le somme finali… solo alla fine del processo. Pena, il lasciar perdere ancora troppo presto e, ciò, rientra sempre e solo nella protezione AntiSistemica del firewall ambientale (che cosa proteggerà mai? Lo status quo).
“Il fantasma digitale del Mondo. Disponibile h 24… Il peggior incubo di George Orwell…
Controllate gli agenti del Mi6… Controlliamo tutti…”.
Spectre
Puoi riuscire a sostenere anche logicamente, l’embrione di un futuro “migliore per te”, a partire dalle sue prime basi che, inizialmente, sono solo astratte?
Se non ce la fai… non è grave, perché il “qua, così” vince, ancora.
È grave? Sai, non sei nemmeno in grado di renderti conto di quale differenza esista tra i due tipi di futuro, in gioco. Non lo sei, perché non hai modo di “soppesarne per intero la sostanza, il significato”… perché “non riesci nemmeno a immaginare qualcosa di diametralmente diverso... da questa forma di reale manifesto”.
SPS sta trovando il modo, invece, di renderti partecipe
– già sin da ora, con quel “poco” che c’è – del “meraviglioso” che
esiste già, a livello di reale potenziale e che è sufficiente “scegliere tra ogni possibilità…”.
SPS, iniziando un percorso alternativo sostanziale altro, si è addentrato per una via sconosciuta in un territorio "conosciuto", delineandolo in maniera diversa, per mezzo della prospettiva personale propria (la lente frattale espansa).
Una panoramica ottenuta per mezzo della “trasparenza”, a partire da 1) quello che è manifesto, 2) quello che non è manifesto e 3) dalla propria centralità totale e coerente solo con “quello che sente nel proprio profondo e dimenticato, ma mai sufficientemente dimenticato per sempre (grazie alla memoria frattale espansa).
Per ora, SPS, non ha “la risposta” ma ha – "solo" – l’elevazione astratta, utile per svilupparsi al di là del firewall ambientale
(controllo dominante “qua, così”), pur rimanendoci dentro per una
questione fisica, inerziale ma, anche, utile per avere un’esperienza più
completa e consapevole (un albero, quindi, che attraversa contemporaneamente più regni naturali:
sotto e sopra alla… "terra").
Non vuoi mica la Luna. Vuoi... "di più: il tuo futuro, già presente"... |
Tutto ciò è portante ed è la conclusione di un primo step, lungo circa 7 anni di articoli quotidiani (comprendi l’esercizio? Che cosa, secondo te, si è rinforzato in tutto questo tempo di coerenza?).
Un addentrarsi, che poggia su un pregresso iter di avvicinamento, a sua volta, lungo almeno altri quattro anni che, è stato preceduto da… una Vita intera, che segue a chissà quante altre.
Il risultato odierno quale è:
un "panorama (completamente riscritto)", estratto da quello usuale, per astrazione frattale espansa e ri polarizzato d’altre “tinte”. Questa è la via del DominIO. E SPS, ne è perfettamente certo e sicuro…
Ogni singolo passo delle “sacre scritture”, è – ad esempio - un inno a chi/che cosa?
Al Signore, che puoi prendere in svariate forme e stilizzazioni.
Ma, se hai l’accortezza di paragonare la legge, strumento e memoria frattale espansa… al Signore, potrai probabilmente ricordare che “il Signore è… la frattalità espansa” e che Dio è… il Dominio.
Due diverse compresenze, che sono riunite in una “sol cosa”, per via della capacità centrale del Dominio di… porsi come grande concentrazione di massa, così che… il Signore frattale espanso (un programma) lo “senta/veda (si accorga di esso)”, dovendo così andare a replicarne le relative fattezze (ad immagine e somiglianza) nel reale manifesto.
Un “azzardo”? Come
al solito, sei “libero/a” di continuare a vivere nell’unico modo che ti
è stato lasciato come disponibile “qua, così”, credendo di avere dei
diritti sovrani… costantemente, però, by passati da qualcosa che non riesci mai a “mettere a fuoco”.
E, continuando a crogiolarti tra due fuochi, che credi in lotta tra loro (bene e male, dualità) – come la coperta troppo corta – mentre, nella realtà manifesta sostanziale, entrambi fanno parte della stessa ed unica parte dominante che, ovviamente, preferisce rimanere persino al di là dell’anonimato, nella "non esistenza"… in maniera tale da risultare talmente diluita (omeopaticamente), nel reale manifesto, da essere ormai dappertutto, per mezzo delle “qualità attribuite a Dio” dalla tradizione religiosa e spirituale di ogni latitudine del/nel Globo, “il suo regno senza necessità di vessilli esposti al vento”.
Qualcosa che ha trasceso l’ingombranza dell’Ego, dell’apparire, del gongolare, del mostrarsi in tutta la propria magnificenza, etc. divenendo un "fascio laser, coerente con il proprio... principio".
Riflettici attentamente sopra, sotto, dentro.
Perché, all’opposto, tu versi nella condizione della dipendenza totale dal “tuo” Ego.
Una tua proprietà, una tua parte, qualcosa di te?
No: qualcosa… in… te, ossia, una parte diluita del Dominio, nel tutto, te ricompreso/a.
“Non riesco a ricordarlo…
Ma io sì…”.
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Ma io sì…”.
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A cosa serve “accorgersi”. A compiere, se non proprio il primo passo, un passo importante per… giungere sino a…
Ad
esempio, se ti accorgi di “valere molto (potenziale)”, seppure
inquadrato in un ruolo defilato, nell’ordinamento aziendale... quale tipo di consapevolezza puoi riuscire a maturare sin da subito, rispetto al non accorgerti del tuo “valore”?
L’accorgersi comporta consapevolezza, centratura e, di conseguenza, centralità, coerenza verso se stessi, determinazione, intensità, lungimiranza e… calibratura del proprio “futuro”, ossia:
- padronanza di sé
che
- il reale manifesto deve arrivare a ricalcare/replicare (realizzazione).
Ora, se in azienda non vige un piano di merito, che cosa puoi “fare”?
Se il tuo diretto superiore… ti blocca, invece di invogliarti a dare sempre il meglio, per te (in primis... saggezza), che cosa puoi “fare”?
Puntare dritto al vertice, contando sull’effetto leva che costituisci tu, lato presenza centrale coerente, con te (senza Ego, perchè questo "era Ego")...
L’esempio aziendale è, ovvio, solo un esempio e, magari, anche non dei migliori. Però, è un esempio che puoi capire da subito.
Se togli, da tutto questo discorso, il fattore “dipendenza (soldi, lavoro, carriera, professione, futuro, pensione, famiglia, figli, etc.)”, la prospettiva si riavvita, sino a ritrovare l’esempio più vicino, ma a livello alternativo:
"giusto", da un punto di vista in Comunione e non dalla consueta modalità egoico/affaristica/schiavistica più o meno sottile, infarcita di diritti... che i doveri disgregano come al solito, sino a lasciare sempre e solo le briciole dei “tuoi diritti”.
Diritti come surrogati/sostituti della più autentica e valente tua sovranità.
Se fai “perno su te stesso/a”, in leva… puoi “sollevare il Mondo intero”.
È per questo che il Dominio e i relativi Punti di Riunione AntiSistemica, ti lasciano sempre e solo le briciole che, per mancanza generale e dipendenza, ti sembrano – all’opposto – un grande risultato, frutto del cammino dell’umanità verso un futuro radioso e brillante che… deve sempre arrivare a compimento.
Qualcosa che, più ti avvicini e più rimane esattamente distante, come sempre.
Con 007 “mandi giù” che si può uccidere per un buon motivo, che è normale…
infatti, nel corso della trama ti dispiace per coloro che vengono
uccisi da 007? No. Perché, pensi, che sono "cattivi" e, poi, è solo un
film (finzione). Ma per la mente non c’è differenza e ti abitui a questa “indifferenza”…
È controllo, previa introduzione del segnale (stimolo)…
Vale ancora qualcosa il chiacchiericcio politico di facciata pubblica?
A quanto pare, sì. Perché sei sempre disposto a fare una rissa, con una persona che offende i “sacri ed inviolabili valori italiani (Italia che almeno dal 1945, è un asset Usa nello scacchiere internazionale)”.
A quanto pare, sì. Perché sei sempre disposto a fare una rissa, con una persona che offende i “sacri ed inviolabili valori italiani (Italia che almeno dal 1945, è un asset Usa nello scacchiere internazionale)”.
Mattarella: valori fondativi "Repubblica" sono quelli Costituzione.
"Libertà, eguaglianza, fraternità, giustizia, democrazia, divisione dei poteri costituzionali, diritti, doveri, innovazione:
queste le parole che avete posto a fondamento del vostro lavoro.
Una coincidenza significativa con valori della Costituzione.
Il traguardo raggiunto da "Repubblica" coincide con l'anniversario dei settant'anni anni della scelta repubblicana da parte del popolo italiano: auguri!".
Con queste il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha celebrato con un messaggio - che è stato letto durante la serata in corso all'Auditorium di Roma - i 40 anni di "Repubblica"…
Link
Analizza, con cura e attenzione:
- libertà
- eguaglianza
- fraternità
- giustizia
- democrazia
- divisione dei poteri costituzionali
- diritti
- doveri
- innovazione
- queste le parole che avete posto a fondamento del vostro lavoro…
Ed è, dunque, per tutto questo che:
sei fermo/a “qua, così”, senza più “fare nulla di alternativo sostanziale”, poiché... “sei divenuto questo… nulla”.
La differenza c’è ancora, tuttavia, se agganci la “magica espressione”:
- allo stesso tempo.
Se “allo stesso tempo” sei anche altro… allora, nel “qua, così (nell’uragano che ha la forma dello stagno)”…
puoi ritrovare gli spunti alternativi sostanziali, per permetterti di
radicare il tuo edificio più complesso, facendo focus da quella
centralità che “il tuo presunto piccolo aquilone, ‘è’”.
“Allo stesso tempo” è... un’ottima strategia.
La stessa, guarda non caso, espressa ed incarnata (nonché, data a te da “bere”)… da sempre, dal Dominio.
Accorgiti di tutto. Anche di questo. Anche di te, lato proprio… con te al tuo centro e con il tuo centro al centro, in maniera tale da essere e risultare – allo stesso tempo – sempre… il “pilota”.
Allora, “allo stesso tempo” sarà la tua copertura strategica, mentre agisci indisturbato finalmente anche nel “qua, così (reale manifesto by Dominio)”.
Perché “anche”? Perché… “già lo sei… in te”
“Mi chiamo Vector… E commetto crimini in entrambe le direzioni e magnitudineee…”.
Cattivissimo Me
Tu... "chi sei"? |
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
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