lunedì 18 gennaio 2016

La Francia opta per una scelta libera e consapevole in ambito vaccinale

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Vaccinare o non vaccinare? E’ questa la domanda che pesa sulle menti di tanti genitori che sono guidati o sviati dagli addetti del settore sanitario.

Quando si tratta di vaccinazioni c’è una grande differenza di atteggiamento, tra l’Italia e la Francia, non tanto per il numero di bambini danneggiati dai vaccini, bensì perché le verità riguardanti i danni vaccinali sono rivelate al pubblico anziché sistematicamente nascoste, o addirittura negate, come è accaduto nella recente puntata di Presa Diretta per i fondelli andata in onda su Rai3.

I francesi non sono sciocchi. La Francia ha deciso di rivedere le strategie di marketing vaccinale architettate da società perverse che abusano delle Leggi del capitalismo pur di garantirsi un profitto. E i francesi sembrano prendere coscienza di questa necessità, molto prima che la maggior parte degli altri Paesi sollevino un dubbio collettivo.

Nel 1992, per esempio, quasi vent’anni prima che altri Paesi iniziassero a voltare le spalle ai fast food, i cittadini francesi scendevano in piazza a protestare contro McDonalds. L’attivismo sfociò anche in un confronto violento quando i manifestanti accesero un falò fuori da un McDonald e, ancora nel 1999, quando José Bové, con l’aiuto di un gruppo di compagni di agricoltori, smantellò un McDonald in costruzione nel sud della Francia.

La Francia non si fida nemmeno della Monsanto. Come Paese ha vietato la vendita di erbicidi Monsanto contenenti glifosato mortale [Roundup] ed ha imposto restrizioni alla coltivazione OGM.

E questa diffidenza collettiva, nei confronti di aziende con secondi fini, si estende anche all’industria dei vaccini. Infatti, dal 2005 ad oggi, i dubbi del pubblico francese e di un’estesa percentuale di Medici della Sanità Pubblica sono andati aumentando vertiginosamente a causa della comprovata insicurezza ed inefficacia dei vaccini.

Tanto per ricordare alcune azioni dei francesi, di cui trovate notizie approfondite nel nostro sito:
  • ad oggi, rispetto all’Italia, in Francia sono obbligatori per Legge i vaccini contro la difterite, il tetano e la poliomielite, mentre non lo è la vaccinazione antiepatite B introdotta a regime nel nostro Paese da quel Ministro De Lorenzo che si prese una bella bustarella da 600 milioni di vecchie lire dalla SFK, oggi meglio conosciuta come GlaxoSmithKline.
  • alcuni abitanti dell’Isere, nel sud della Francia, depositarono denuncia al Tribunale di Grenoble contro la campagna di vaccinazione avviata nel 2009 per la falsa pandemia della suina H1N1.
  • l’allora Ministro della Salute della Salute Francese Roselyne Bachelot dovette comparire dinnanzi al “Tribunal de Grande Instance” di Parigi, nella giornata di lunedì 4 gennaio 2010, per porre fine al più presto alla campagna di vaccinazione contro l’influenza H1N1. Infatti, in un clima di psicosi collettiva alimentato da alcuni esperti, con la drammatizzazione di “qualche decesso spettacolare” [secondo il Prof. Daniel Floret – presidente del consesso tecnico di vaccinazioni, Consiglio superiore della sanità pubblica], i francesi subirono passivamente la promozione commerciale del Tamiflu – che provoca resistenza e acutizza lo stress respiratorio – e la promozione di vaccini altamente tossici il cui permesso di marketing fu dato troppo rapidamente, nonostante ci fosse il sospetto di epatiti autoimmuni su 400 bambini monitorati, e molte malattie autoimmuni negli adulti, in relazione allo squalene.
  • il Professor Bruno Marchou [epidemiologo ed infettivologo presso il Centro di Malattie Infettive e Tropicali di Tolosa], durante il periodo della falsa pandemia, rilasciò alcune importanti considerazioni in merito al rapporto beneficio/rischio delle vaccinazioni, già ampiamente negativo a breve termine, secondo lui, si sarebbe evidenziato nella sua drammaticità a medio e a lungo termine con lo scatenarsi dei disturbi neuropsichiatrici nei bambini [autismo, iperattività, ecc …] e “decine di migliaia di malattie auto-immuni, imputabili al vaccino, come è già successo con le sclerosi multiple (SM) provocate dal vaccino dell’Epatite B”. E, tra il 1994 e il 2008, l’incidenza della sola Sclerosi Multipla in Francia è aumentata da 20.000 a 83.000 casi.
  • il vaccino combinato contro la rosolia ed il morbillo, commercializzato col nome Rudi-Rouvax® [Sanofi-Aventis], è prodotto da colture cellulari umani provenienti da feti abortiti così come il vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, Priorix® [GSK] somministrato qui in Italia.
  • nel 2011 iniziarono ad evidenziarsi i primi effetti collaterali causati dal vaccino contro il papilloma virus [HPV]. Sempre in quell’anno furono analizzati numerosi flaconi di Gardasil, con numeri di lotto differenti, provenenti anche dalla Nuova Zelanda, Australia, Spagna, Polonia, e tre stati degli Stati Uniti: il 100% dei campioni risultò positivo per la presenza di HPV DNA ricombinante, geneticamente modificato!
  • un esempio commovente di mafia farmaceutica coinvolse Medici troppo critici nei confronti di un certo farmaco, il Mediator [nome commerciale Mediaxal in Italia, Benfluorex quello della molecola, farmaco antiobesità], del quale potete leggere notizia da Le Monde e Liberation, quando ricevettero “piccole bare” di avvertimento al proprio domicilio da parte delle case farmaceutiche.
  • gli Institut Pasteur sono coinvolti nel programma di ricerca traslazionale per l’autismo, ovvero dedicato al lancio di nuovi farmaci sul mercato.
  • al contrario dell’Italia, nel 2012, la Francia sospese in via cautelativa il vaccino esavalente Infanrix Hexa per contaminazione batterica di Classe I [rischio per la vita] oltre alla Spagna, Germania, Slovacchia, Canada, Australia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca, Albania, Malaysia, Vietnam, Qatar, Romania, Libano, Brasile, Malta.
  • nel corposo documento confidenziale della GSK, le segnalazioni relative alle reazioni avverse causate dal vaccino esavalente Infanrix Hexa, basate su 1.742 referti medici internazionali inviati “spontaneamente”, provengono principalmente da Italia, Germania e Francia.
  • nel 2014, Gardasil è seriamente minacciato dalla petizione pubblica di 420 Medici francesi, solitamente molto più attenti alle questioni di sicurezza rispetto ai colleghi nostrani. Tra i primi firmatari della petizione, figura il Pneumologo Irene Frachon, la Dottoressa [D maiusola cubitale!] che denunciò i gravissimi effetti collaterali del Médiator [di cui ho scritto poco sopra].
  • nuove rivelazioni spontanee si aggiunsero a seguito dell’uscita del libro shock Omertà nei laboratori farmaceutici: Confessioni di un medico, scritto dal Dr. Bernard Dalbergue, ex medico del settore farmaceutico [in particolare Merck – MSD Francia – produttore di Gardasil] che rilasciò una lunga intervista sulla rivista Principi Sanitari n. 66 di aprile 2014. Il Dr. Bernard Dalbergue svelò pratiche inquietanti: studi clinici di parte, effetti collaterali nascosti dagli esperti, e numerose violazioni alle normative in cui è incorso il suo laboratorio per garantire il successo dei farmaci prodotti.
  • un recente studio pubblicato sulla rivista Malattie Infettive e Medicina, edito da Elsevier [fornitore leader mondiale di prodotti e servizi di informazione scientifica, tecnica e medica – non certo antivaccinista] riportò infezioni di parotite maligna in soggetti altamente vaccinati, col vaccino trivalente contro morbillo parotite rosolia [MPR], nel Sud-Ovest della Francia.
  • a seguito della petizione promossa da parte di 420 medici francesi contro il Gardasil, l’uso di adiuvanti di alluminio e dei vaccini HPV a confronto col profilo di rischio furono gli argomenti di un intenso dibattito scientifico tenutosi al Senato francese lo scorso 22 Maggio 2014. I soggetti di entrambi gli ambiti interessati dal dibattito scientifico presentarono i loro studi ai membri del Parlamento francese, al Senato francese, alle Autorità sanitarie, ai Medici professionisti e al pubblico, grazie agli sforzi enormi da parte di E3M, un’organizzazione non governativa di pazienti sofferenti di MMF [miofascite macrofagica] e OPECST [Ufficio parlamentare per la valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche].
  • nel 2015, l’Agenzia Nazionale Francese per la Sicurezza del Farmaco [ANSM] conferma il decesso di due bambini “morti nel 2012 e nel 2014 dopo aver ricevuto la vaccinazione contro la gastroenterite da Rotavirus“.
E così … In una recente presentazione, Michèle Rivasi, membro del Parlamento europeo [European Ecology], ha sottolineato lo scetticismo della sua nazione per la sicurezza della pratica vaccinale, che “in linea di principio, è messa in discussione“. Rivasi ha affermato:
Tra il 2005 e il 2010, la percentuale di persone francesi a favore o molto a favore della vaccinazione è scesa dal 90% al 60% [2013 INPES Peretti-Watel barometro della salute]. La percentuale dei francesi di età compresa tra i 18 e i 75 anni che sono contro la vaccinazione è aumentata dal 8,5% del 2005 al 38,2% nel 2010. Nel 2005, il 58% dei Medici metteva in dubbio l’utilità dei vaccini somministrati ai bambini, mentre il 31% dei Medici esprimevano dubbi sulla sicurezza del vaccino. Queste cifre sono sicuramente aumentate da allora.

Sì, avete letto bene !!!


In Francia, nella brevità di un lustro, tra il 2005 e il 2010, la percentuale del pubblico francese contrario alla vaccinazione è aumentata dal 10% al 40%. Il 58% dei Medici francesi non è più convinto dell’utilità dei vaccini somministrati ai bambini e quasi un terzo è preoccupato per la
sicurezzainsicurezza di questi farmaci.
Stranamente, in Francia non si verificano i focolai epidemici [per i quali si fa una gran cagnara] segnalati negli Stati Uniti e nei Paesi dove il rispetto alla vaccinazione supera il 95% nella maggior parte dei casi. E ciò dimostra, ancora una volta, come il concetto di “immunità di gregge” è empirico e fantasioso, l’immunità indotta dal vaccino è temporanea mentre l’immunità acquisita naturalmente dura nell’arco di una vita.

Da rilevare inoltre che la percentuale estremamente elevata [58%] di medici francesi che hanno fatto saltare il baraccone vaccinale è stata calcolata nel 2005. Ora siamo nel 2016 e senza dubbio sono ancor di più i medici francesi che esprimono dissenso alla vaccinazione.

Nonostante l’altissima percentuale di medici francesi che mettono in dubbio i vaccini, non sarebbe corretto dire che i medici italiani sono completamente al buio. Semmai sarebbe corretto dire che i nostri medici vengono addirittura minacciati di uniformarsi agli ordini della scuderia “ufficio vendite vaccini”, che risiede presso il carrozzone dell’Istituto Superiore di Sanità, pena querele e programmi televisivi diffamatori confezionati ad hoc dalla “cricca dei vaccini”.

La copertura mediatica gioca senza dubbio un ruolo molto importante sul motivo per cui i francesi sono ancora più avanti degli italiani nella tendenza ad uscire da programmi standardizzati. Anche in Italia, come negli Stati Uniti, quando succede qualcosa di brutto al riguardo dei vaccini, i principali media [tra i cui sponsor principali vi sono le industrie del farmaco] si rifiutano di informare in modo adeguato il pubblico. Infondo, se i vaccini fossero davvero così sicuri, dovremmo chiederci:
  1. perché il Governo americano ha risarcito segretamente molte famiglie con bambini autistici danneggiati dai vaccini?
  2. perché il Governo americano ha pagato, dal 1986 ad oggi, qualcosa come 3 miliardi di dollari per danni da vaccino accertati?
  3. perché in Italia non esiste una farmacovigilanza attiva?
  4. a chi conviene questo insabbiamento di informazioni ???

Il primo passo verso la VERITA’ è quello di essere INFORMATI


In Francia, i media ufficiali raccontano le storie di morti da vaccino [quelle così sconosciute al Dr. Ricciardi dell’Istituto Superiore di Sanità], e ne fanno notizia da prima pagina. Ad esempio, una copertura mediatica capillare si è verificato nell’aprile del 2015 a seguito di una relazione del Comitato Tecnico di Farmacovigilanza alla Direzione Generale della Sanità per la morte dei due neonati dopo aver ricevuto il vaccino contro il rotavirus Rotarix e RotaTeq. I bambini morirono per una invaginazione intestinale acuta, ovvero uno scivolamento di un tratto dell’intestino dentro un altro tratto dello stesso intestino, con conseguente ostruzione intestinale. 

L’invaginazione intestinale acuta è una condizione potenzialmente minacciante la vita che causa un forte dolore addominale. Un ritardo nell’intervento chirurgico può comportare un esito fatale, ma qualche Pediatra nostrano pensa ancora di risolvere il problema praticando una banale peretta evacuativa anziché inviare il neonato/bambino alla struttura ospedaliera che possa garantire il supporto immediato. Questi vaccini orali, prodotti da GlaxoSmithKline e Merck, hanno causato solamente in Francia ben 500 eventi avversi e 200 di questi sono stati definiti “gravi”.

In altre parole, i francesi sono informati meglio circa le fallanze di questi farmaci. Mentre, qui In Italia, chi lo fa, anche avendone le competenze sanitarie e professionali, è denigrato e osteggiato come un pericoloso antivaccinista. E’ ovvio che, in questo caso, l’etica e la coscienza risultano ampiamente non pervenute in quei soggetti che si permettono di attuare atteggiamenti denigratori da branco nei confronti di Professionisti sanitari e Famiglie di danneggiati.  

Data la storia del popolo francese, gl’italiani arroccati nella convinzione [basata sul nulla] che le vaccinazioni fanno solo bene dovrebbero esaminare attentamente le ragioni del massiccio rifiuto vaccinale dei francesi. Senza dubbio, vista la pessima qualità delle nostrane trasmissioni televisive proposte a sostegno della tesi vaccinale, l’industria dei vaccini ha già notato questa tendenza negativa che rappresenta una colossale perdita di quattrini che potevano incanalarsi anche nelle tasche di coloro che attuano sforzi aggressivi di lobby.

Vive la France!


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fonte: http://autismovaccini.org/2016/01/16/la-francia-opta-per-una-scelta-libera-e-consapevole-in-ambito-vaccinale/

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