mercoledì 7 maggio 2014

Genocidio in Novorossija e canto del cigno dello Stato ucraino


10270607I tragici eventi di Odessa, dove i neo-nazisti hanno bruciato vive almeno 50 persone, sono già chiamati nuova Khatyn. I paralleli sono così impressionanti che questa immagine s’è immediatamente infiltrata nella coscienza del mondo. Ne sono responsabili gli stessi autori. Gli abitanti di Khatyn furono inceneriti dal 118.mo battaglione della polizia nazista, composto da  militari per lo più ucraini provenienti dai battaglioni di polizia Nachtigall e Roland al comando dell’Abwehr, originariamente creati con l’assistenza di Stepan Bandera. All’inizio della guerra, Nachtigall era guidato da Roman Shukhevich, che in seguito assegnò i suoi scagnozzi ad una nuova unità punitiva. Gli abitanti di Odessa furono uccisi in un incendio appiccato da una nuova generazione di fascisti che vagano per le strade delle città ucraine brandendo i ritratti di Bandera e Shukhevich.

Il massacro di Khatyn a Odessa ha creato una nuova realtà, in cui cittadini ucraini hanno l’unico obiettivo di difendere loro lingua, stile di vita e valori, in opposizione alla giunta neo-nazista nella capitale Kiev. A differenza del Donbass, dove vi è una milizia armata, le proteste di Odessa erano del tutto pacifiche, ma il Rubicone è stato attraversato a Odessa il 2 maggio. Il tabù contro l’assassinio di civili inermi da parte dei militanti armati non c’è più. Non è un caso che poche ore dopo la tragedia a Odessa, la Guardia Nazionale ha cominciato a sparare spietatamente sugli abitanti di Kramatorsk che tentavano di bloccare i veicoli corazzati fermandosi sul loro percorso. E’ possibile che molti di loro non sapessero neanche cosa fosse successo a Odessa, dove i loro concittadini ucraini venivano carbonizzati davanti a una polizia indifferente mentre i neo-nazisti gridavano “Bruciate i russi!” e “Morte ai maledetti russi”, e che coloro sfuggiti al fuoco venivano finito con asce e mazze, tutto sotto le note dell’inno nazionale ucraino, una canzone che sarà ora sempre associata alla Khatyn di Odessa.

Le ultime informazioni sulla tragedia indicano che il 2 maggio, i capi della giunta inscenarono una provocazione e conseguente azione punitiva contro i cittadini di Odessa, al fine di ridurre o distruggere completamente lo spirito dei moti che potevano  avviare la resistenza al regime banderista, come a Donetsk, Lugansk e Slavjansk. Con tale obiettivo, i combattenti della speciale task force Vostok (Oriente) e battaglioni d’assalto, finanziati dal miliardario ucraino Igor Kolomojskij, furono infiltrati in città vestiti con abiti civili. La cosiddetta “14° compagnia delle forze di autodifesa di Euromaidan” di Kiev, attivamente coinvolta nei tumulti della città del 29 aprile, era presente.

La tendopoli dei residenti ad Odessa che si opponeva alla nuova amministrazione illegale ucraina s’era raccolta al centro della città, alla fine di febbraio 2014 subito dopo il colpo di Stato a Kiev.  Nel successivi mesi decine di migliaia di cittadini vi si radunarono nel disperato tentativo di proteggere i loro diritti e libertà fondamentali nella sempre più nazionalista Ucraina. Il 2 maggio 2014, la squadra di calcio locale FC Chernomorets Odessa ospitava la FC Metallist di Kharkov in un match regolare del campionato ucraino. Folle di tifosi da Kharkov arrivarono ad Odessa  muovendosi per lo stadio. Improvvisamente furono attaccati da uomini armati e mascherati non identificati che indossavano i nastri di St. Giorgio (simbolo della resistenza antifascista alla giunta di Kiev!) e bracciali rossi. Stessi bracciali furono notati sulle maniche di alcuni poliziotti ucraini.

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Strana combinazione di simboli contraddittori (nastro di St. Giorgio e bandiera ucraina) sul giubbotto antiproiettile di un teppista di Odessa. Si noti il bracciale rosso. Le foto disponibili rivelano che tali aggressori godevano della neutralità della polizia locale, mentre alcuni altri elementi dimostrano che le loro azioni furono coordinate da persone in uniforme della polizia. Uno dei coordinatori individuati era il vicecapo del ramo di Odessa del ministero degli Interni, colonnello Dmitrij Fucheji.

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Uomini armati e mascherati che indossano nastri di St. Giorgio (!) coordinati dal vicecomandante della polizia locale Dmitrij Fucheji (nel cerchio rosso).

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Un gruppo di uomini con fasce rosse riceve istruzioni da una persona in uniforme della polizia, Odessa, 2 maggio 2014.

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Uomini armati e mascherati camminano tranquillamente tra gli agenti della polizia locale.

125250_originalUomini armati sparano ai tifosi.

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La polizia di Odessa non presta attenzione all’uomo che spara ai tifosi.

 


Non c’è da stupirsi che i tifosi infuriati si siano mossi immediatamente nel tentativo di raggiungere gli assalitori. Hanno schiacciato tutto sul loro cammino. Dopo una breve “resistenza” la polizia si ritira e lascia la folla furiosa dirigersi su Kulikovo Pole, base della pacifica protesta antifascista di Odessa. A quel punto ai tifosi si sono aggiunti i teppisti ultranazionalisti di fazione destra che circondarono l’edificio dei sindacati, dove la maggioranza dei manifestanti antifascisti era fuggita, entrando per ucciderli tutti sul posto e quindi incendiare l’edificio con bombe molotov.



Negli scontri e nell’incendio alla Casa dei Sindacati, 46 persone furono (ufficialmente) uccise e oltre 200 ferite e mutilate, più di 20 sono in condizioni critiche. Otto persone sono morte dopo esser saltate dai piani superiori dell’edificio. Vi sono ulteriori rapporti secondo cui i teppisti hanno usato un gas tossico per neutralizzare le persone nell’edificio. Un scioccante reportage fotografico sulle atrocità commesse da fazione destra nella Casa dei sindacati è disponibile qui (Attenzione: rigorosamente VM18). Le vittime sopravvissute e tratte dalle fiamme furono uccise sul posto e poi fotografate sullo sfondo di cadaveri bruciati con la scritta “Questa è l’Ucraina”.

Il peggio del filmato scioccante di Odessa non sono nemmeno le foto dei cadaveri carbonizzati nella Casa dei Sindacati, ma piuttosto il video dei neofascisti che frenetici mutilano la gamba di un ragazzo in mezzo alla strada (09:00 in poi). Non nascondono il piacere di sentire le urla della vittima e lo scricchiolio delle ossa, immergendo le mani nel suo sangue tra grida di esultanza. (Il traduttore, invece, pensa che si trattino di poliziotti che soccorrono un provocatore ferito, che effettivamente reca il nastro di St Giorgio ma anche una fascia rossa, il che può fare pensare che si tratti appunto di un poliziotto camuffato da anti-Majdan. NdT) Questi non sono più esseri umani, questi non sono umani. Sì, se l’”Ucraina” consiste di simili animali, allora il Paese davvero non esiste più. E’ già chiaro che la giunta non sia riuscita a raggiungere i suoi obiettivi. I cittadini di Odessa hanno deciso di passare dalle proteste pacifiche alla guerriglia e con ragione. Gli abitanti dei territori occupati non hanno altro modo di dimostrare contro i fascisti, com’era vero anche durante la seconda guerra mondiale.

Invece di spegnere le fiamme della guerra civile latente in Ucraina, la giunta vi ha gettato benzina. I sostenitori della federalizzazione del Paese sono stati inceneriti, oltre tale baratro non vi è più alcuna possibilità per l’Ucraina di continuare ad esistere con gli attuali confini. Naturalmente l’occidente è interessato a creare uno Stato neo-nazista confinante con la Russia. L’unica domanda riguarda i confini di tale Stato, e questo non riguarda solo i confini con la Russia, dato che ovviamente romeni, ungheresi e polacchi non saranno lieti di ritrovarsi un tale confinante.

Quali conclusioni si possono trarre dalla tragedia a Odessa?

In primo luogo, la provocazione degli armati collegati a fazione destra dai bracciali rossi contro i tifosi in visita è stata effettuata con l’assistenza della polizia locale, fedele alle autorità di Kiev.

In secondo luogo, non può più esservi alcun dubbio sul fatto che il popolo della Crimea abbia preso la decisione giusta riunificandosi con la Russia. Milioni di persone avranno la promessa sicurezza,  prosperità e una visione chiara, semplice e comprensibile della loro nuova vita da cittadini russi.

In terzo luogo, il sud-est non acconsentirà mai a vivere sotto il governo dei fascisti. Le fiamme di Odessa carbonizzano non solo l’accordo di Ginevra, ma anche l’idea di federalizzare l’Ucraina.

In quarto luogo, la decisione presa dai leader della Repubblica Popolare del Donetsk di distribuire in anticipo le armi alla popolazione, può ora essere vista come sensata, perché la giunta di Odessa ha dimostrato che non ha intenzione di condurre un qualsiasi dialogo con le regioni del sud-est, e che è pronta ad uccidere e bruciare chi la pensa diversamente.

In quinto luogo, i leader della Russia hanno ora la possibilità di rinviare la decisione di schierare truppe per salvarvi i russi, dato che le milizie possono affrontare da sole le truppe della giunta. Compito della Russia è fornire assistenza umanitaria alle regioni del sud-est della Novorossija, dove ci sarà grande bisogno, data le ampie fame e distruzione.

In sesto luogo, ogni elezione presidenziale sarà fuori questione per via della guerra civile in Ucraina. 

Così, la giunta non può sperare su alcuna legittimità dal 25 maggio, nonostante tutti i discorsi di Obama e Merkel.

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Lo stesso giorno abbiamo visto una dimostrazione di come i russi siano diversi dai cosiddetti ucraini. I russi di Lugansk hanno abbattuto uno degli elicotteri della giunta, ma i soldati ucraini che risposero al segnale di soccorso del pilota ferito arrivarono solo per prendergli la pistola e lasciarlo morire! La milizia russofona locale l’ha portato nell’ospedale locale, dove i medici hanno salvato la vita all’uomo che stava per ucciderli.


Oriental Review

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/05/06/genocidio-in-novorossija-e-canto-del-cigno-dello-stato-ucraino/ 

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