mercoledì 7 maggio 2014

Putin favorevole a Ginevra-2

Putin favorevole a Ginevra-2

La scalata della violenza in Ucraina pare aver avuto un effetto di sobrietà sui politici europei. L’UE ha cominciato a parlare di pressante necessità di convocazione della conferenza Ginevra-2 sul regolamento in Ucraina. In Russia gli analisti sono convinti che il presidente Putin darà la sua adesione a questa idea. Mosca ha sempre invocato il regolamento politico della crisi nel paese vicino.
 
Lo svolgimento di Ginevra-2 è diventato in sostanza il principale tema delle discussioni nei corridoi del ministeriale del Consiglio d’Europa a Vienna. Nella capitale austriaca si è riunito il Comitato dei Ministri della più vecchia organizzazione europea di cui fanno parte 47 Stati. La Russia è rappresentata dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov.

Il ministro degli Esteri della Germania, Frank-Walter Steinmeier, intervistato dal polacco “Gazeta wyborcza”, ha dichiarato che quello che serve in questo momento non sono le sanzioni alla Russia, ma il dialogo con Mosca. Steinmeier ha riconosciuto – e ciò è il momento centrale dell’intervista – che le parti hanno fatto un grave errore non formalizzando i meccanismi di implementazione degli accordi raggiunti a Ginevra il 17 aprile. “Per questo motivo ci serve un’altra conferenza di Ginevra”, - ha detto il ministro tedesco.

La Russia è pronta a tenere qualsiasi tipo di trattative con i suoi partner occidentali, pur di fermare i crimini perpetrati in Ucraina dalla cricca di Kiev. Mosca ha più volte dichiarato che non si tratta tanto della mancanza dei “meccanismi” di Ginevra-1, quanto della riluttanza degli USA e dell’UE ad obbligare i loro protetti di Kiev a rispettare rigorosamente gli accordi.

Se “Turcinov e soci” venissero obbligati a rispettare gli accordi di Ginevra, non ci sarebbero state decine e decine di vittime a Odessa e nell’Est del paese, crede il vice ministro degli Esteri della Russia, Grigory Karasin. La tragedia di Odessa ha capovolto l’idea che il dramma ucraino fosse di carattere interno, e ha allarmato il mondo intero. È necessario indurre le autorità di Kiev a iniziare il dialogo con le regioni dell’Est, ha rilevato Grigory Karasin.
A quanto pare, senza l’aiuto esterno il potere di Kiev non è in grado di avviare questo dialogo. Penso che già nei prossimi giorni vengano intrapresi, intensamente, degli sforzi per intavolare una trattativa tra le autorità di Kiev e i rappresentanti del Sud-Est per risolvere finalmente i problemi che portano sofferenze e morte al popolo dell’Ucraina.
Secondo Mosca, quello che è importante, ormai, non è se vengano concordati dei meccanismi al nuovo incontro di Ginevra, ma la posizione di Washington, la sua disponibilità ad obbligare il suo “protettorato di Kiev” a rispettare gli accordi. Secondo alcune fonti di Kiev, gli agenti della CIA e dell’FBI americana hanno ormai assunto il comando diretto delle operazioni nell’Est dell’Ucraina, pertanto adesso la responsabilità per ulteriori crimini della cricca di Kiev nel Sud e nell’Est del paese, per eventuale guerra civile, ricade sulla Casa bianca.

In sostanza, proprio a causa della posizione di Washington l’incontro di Ginevra si è trasformato in una farsa, crede il direttore del Centro di studi tedeschi dell’Istituto di studi europei, Vladislav Belov. L’esperto è convinto che in questo momento un altro incontro di Ginevra sia quanto mai necessario.
Il presidente russo sarà favorevole a questa idea. Nelle sue conversazioni telefoniche degli ultimi giorni con il cancelliere tedesco Angela Merkel, egli ha ripetutamente ribadito la necessità di discutere urgentemente la situazione in Ucraina e di cercare insieme le soluzioni. Ginevra-2 serve innanzitutto per far pressione sugli USA che sembrano essere interessati soltanto dall’ulteriore peggioramento della sitazione. Siccome questa idea viene promossa dalla Germania, agli USA non resta che parteciparvi. Il buon senso deve avere la meglio, e la Germania capisce correttamente la posizione della Russia e del suo presidente che sta dando un esempio di coraggio e di autocontrollo.
A favore dello svolgimento di Ginevra-2 a Vienna si è pronunciato anche il ministro degli Esteri britannico William Hague. “Se esiste una possibilità di dare un secondo respiro agli accordi raggiunti a Ginevra tre settimane fa, dobbiamo provare a farlo”, - ha detto Hague.

Il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha auspicato il ripristino della fiducia tra la Russia e l’UE, minata dalla crisi ucraina. “Il più importante oggi è intraprendere iniziative per ripristinare i rapporti di fiducia con la Russia. Ne hanno bisogno entrambe le parti”, riferisce le parole di Van Rompuy il quotidiano belga “Le Soir”.

I prossimi due-giorni, a quanto sembra, saranno dedicati ad intense discussioni delle vie di regolamento della crisi in Ucraina. Per tenere consultazioni sul problema ucraino a Mosca è giunto il vice segretario generale dell’ONU per gli Affari politici, Jeffrey Feltman. Prima della sua partenza da New York, Feltman ha comunicato che Ban Ki-moon è disposto ad assumersi il ruolo di mediatore, se le parti in conflitto ci saranno interessate. Mercoledì 7 maggio a Mosca verrà il presidente dell’OSCE Didier Burkhalter. Nella convinzione di Mosca, l’OSCE deve essere il principale attore dell’osservazione nell’ambito del processo di distensione in Ucraina.

 
Andrey Fediašin  


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