mercoledì 7 maggio 2014

Le profezie dei "due Soli"


PROFEZIE 

Nella storia dell’umanità diversi profeti hanno fatto riferimenti più o meno espliciti all’apparizione di un “secondo sole” o “sole gemello”, allo scoccare dell’ultima ora dell’umanità, In tempi recenti nessuno ha fatto riferimento ad un avvenimento del genere, fatta eccezione per il linguista e storico russo Zecharia Sitchin, autore del libro “The Twelfth Planet - Planet X” (pubblicato nel 1983). In effetti, non è più tempo di profeti, è però curioso che nell’album di uno dei cantanti italiani più importanti si faccia riferimento proprio ad un misterioso “sole gemello”. Ma procediamo con ordine e vediamo, una per una, le profezie che interessano il misterioso Planet X.

1. LE PROFEZIE BIBLICHE

 
Il libro dei libri non poteva mancare in questo breve panorama delle profezie che si riferiscono all’apparizione del Planet X ed ai suoi effetti sul nostro pianeta. Queste profezie si distinguono per la difficoltà di interpretazione e di mediazione tra contenuto prettamente teologico e contenuto più fisico e utile dal punto di vista pratico. Vi invito pertanto a comprendere la mia difficoltà nel ritrovare in un testo sacro elementi di validità scientifica.

Isaia, 13:10 Poiché le stelle del cielo e la costellazione di Orione non daranno più la loro luce, il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà la sua luce.
Qui c’è un chiaro riferimento alla costellazione di Orione, nella cui porzione di cielo apparirà il Planet X nella parte finale della sua rotta apparente. Viene poi detto che il Sole sarà oscurato: il che significa che una qualche fonte di luce lo renderà meno splendente, così come la stessa fonte di luce abbaglierà anche la vista della Luna.
Gioele, 2:10 Davanti a Lui geme la terra e tremano i cieli; il Sole e la Luna si oscurano, le stelle celano il loro splendore! 

Viene ancora ripresa l’immagine dell’oscuramento di Sole e del nostro satellite, in concomitanza con quello degli astri.
Abacuc 3:10 Ti vedono e tremano le montagne; un uragano di acque si riversa, l’abisso fa udir la sua voce; la luce splendente del Sole si oscura,
Abacuc, 3:11 la luna rimane nella sua dimora; scompare allo scintillar delle tue frecce, al bagliore dell’asta della tua lancia.
Di nuovo oscuramento del Sole e della Luna. Qualcosa di nuovo è costituito da
descrizione di eventi che sembrerebbero associabili ad un terremoto.

Matteo, 24:29 Subito, dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non più darà la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze celesti saranno sconvolte.
Matteo, 24:30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo [...]
Matteo ci riferisce le parole di Gesù Cristo, che profetizza, in un periodo di grandi tribolazioni, eventi sconvolgenti. L’oscuramento del Sole e della Luna potrebbe essere ricondotto all’apparizione del “segno del Figlio dell’uomo” del versetto successivo. Senza stravolgere troppo ciò che ha scritto Matteo, potremmo almeno affermare che qualcosa nel cielo apparirà, e, quando ciò accadrà, la luminosità del Sole e della Luna saranno in un certo qual modo modificate, e “le stelle cadranno dal cielo”. Queste ultime parole, con un po’ di azzardo interpretativo, potrebbero essere la descrizione dello spostamento dell’asse terrestre. Guardando il cielo dal nostro pianeta, effettivamente si avrà l’impressione della caduta delle stelle, in realtà dovuta al repentino slittamento del nostro asse di rotazione.
Apocalisse, 6:12 All’apertura del sesto sigillo apparve ai miei occhi questa visione: si udì un gran terremoto; il Sole si offuscò, da apparire nero come un sacco di crine; la luna, tutta, prese il colore del sangue;
Apocalisse, 6:13 le stelle dal cielo precipitarono sulla terra come i frutti acerbi di un fico, che è scosso da vento gagliardo;
Apocalisse, 6:14 il cielo si accartocciò come un rotolo che si ravvolge; monti e isole, tutte, scomparvero dai loro posti.
Ritorna anche qui il motivo delle stelle che “precipitano sulla terra”, per cui vale la stessa interpretazione che abbiamo dato in Matteo, 24:29. In più Giovanni ci parla di un terremoto tanto potente da modificare completamente la disposizione di monti e isole. Insistente anche il motivo dell’oscuramento del Sole e della Luna; qui però c’è l’aggiunta di un piccolo dettaglio apparentemente insignificante: si fa chiaro cenno ad un Sole diventato nero alla vista, e ad una Luna rossa. Non è chiaro se Giovanni si riferisca realmente al Sole e alla Luna che noi conosciamo, oppure ad un qualche corpo estraneo che sembri un Sole per la grandezza, ma senza averne la luminosità, poiché assomiglia più ad una Luna, quindi un pianeta, di colore rosso.
Atti degli Apostoli, 2:20 Il sole si trasformerà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno del Signore, il gran giorno sfolgorante.
Questo passo del discorso di Pietro ci è utile solo come conferma di tutti i versetti precedenti.

1. Il testo biblico concorda con la “Editio Princeps” del 1971

2. LE APOCALISSI APOCRIFE

Gli oracoli sibillini sono testi apocrifi giudaico/ellenici del II secolo d.C., in cui si ampliano le profezie bibliche dei libri dell’Apocalisse.


Un grande segno Iddio allora darà. Simile proprio a una croce splendente rifulgerà una stella, sfavillando e molto lucendo giù dal raggiante cielo, e non per brevi giornate. Dal cielo manifesterà la croce dei vittoriosi, per la quale essi si battono. Verrà allora il tempo del grande festivo sentiero del trionfo verso la città celeste.
Chiarissimo in queste righe il riferimento all’apparizione di un oggetto luminoso nel cielo, il cui avvicinamento sarà piuttosto lento, dal momento che per parecchi giorni sarà possibile osservare questo fenomeno.
La croce apparirà “giù dal raggiante cielo”, cioè a Sud.
Nel cielo ricco di stelle tutti gli astri in pieno giorno si mostreranno, insieme con i due luminari, nel rapido ed improvviso precipitare del tempo [...] un’ottenebrante, densa notte coprirà il disco infinito della Terra [...] Allora una fiumana potente di ardente fiamma fluirà dal cielo e annienterà la creazione regale [...] La Luna e il fulgente Sole in uno si fondono, e tutto si fa deserto e desolazione. Dal cielo precipitano nell’oceano le stelle [...] E tutta l’aria sarà scossa, si riempirà di angeli, e faranno guerra tra loro per l’intera giornata.
In questo brano vengono descritti mutamenti atmosferici di incredibile portata. Il rallentamento del moto del nostro pianeta comporterà una lunga notte nell’emisfero oscurato e un’illuminazione continua ed intensa dall’altra parte del pianeta. In seguito lo slittamento repentino dell’asse di rotazione terrestre comporterà lo spostamento apparente di tutti i corpi celesti e si avrà l’impressione che le stelle vadano ad inabissarsi nell’oceano.

3. LE PROFEZIE DI LEONARDO DA VINCI

Leonardo da Vinci, oltre alle sue spettacolari opere artistiche, ai suoi progetti prodigiosi ed ai suoi scritti tanto cari a Bill Gates, ci ha lasciato un esiguo numero di profezie sottoforma di sentenze ed aforismi. Quella che ci interessa è questa:

Vedrassi tutti li elementi insieme misti trascorrere con gran revoluzione ora inverso il centro del mondo, ora inverso il cielo, e [...] dalle parti meridionali inverso il freddo settentrione, [...] dall’oriente inverso occidente;
e poi precisa che gli uomini, come le piante e ogni altro elemento, «scambieranno emisferio immediate». Non abbiamo alcuna indicazione che ci permetta di stabilire quando Leonardo prevede che tutto questo si possa avverare;  è certo però che ritiene questi avvenimenti sconvolgenti, tanto che li pone a seguito di una serie di descrizioni apocalittiche. Le sentenze che seguono non vanno interpretate alla lettera ma devono essere considerate una conferma del fatto che Leonardo ci sta parlando di un avvenimento catastrofico che segnerà la storia dell’umanità. Ecco che cosa scrive Leonardo:
Molti morti si moveran con furia e piglieranno e legheranno i vivi [...] vedrassi i morti portare i vivi in diverse parti [...] vedrassi le piante rimanere sanza foglie e i fiumi fermare i loro corsi [...] e li alberi e li arbusti delle gran selve si convertiranno in cenere [...] li animali d’acqua moriranno nelle bollenti acque [...] alla fine la terra si farà rossa per lo infocamento di molti giorni, e le pietre si convertiranno in cenere.
Tutto questo dunque accadrà in concomitanza con l’inversione del campo magnetico terrestre, cui Leonardo fa riferimento abbastanza chiaramente, nonostante non possedesse le conoscenze attuali sulla natura del nostro pianeta. Un evento di questa portata, repentino com’è descritto nelle sentenze citate, potrebbe essere causato dall’incontro ravvicinato con un pianeta delle dimensioni del Decimo Pianeta.

4. LE PROFEZIE DI NOSTRADAMUS

Michel de Notre Dame è il profeta più famoso di tutti i tempi. Le sue quartine ci parlano di ciò che accadrà all’intera umanità fino al 3797. Alcune delle profezie si sono già avverate; altre sono state raggruppate in ordine cronologico. L’ultima che reca una data ben precisa si riferisce al 1999.

Centuria X, quartina 72 L’an mil neuf cent nonante neuf sept mois, L’anno 1999 settimo [1] mese Du ciel viendra un grand Roi d’effrayeur [...]
Dal cielo verrà un grande re del Terrore
Questa non sembra particolarmente azzeccata perché nel 1999 non è sceso nessun re del terrore dal cielo, anche se, in effetti, il planet X è stato individuato proprio nel 1999 in settembre. Tuttavia un riferimento cronologico così preciso è un’importante indicazione che ci permette di raggruppare e datare tutta una serie di quartine che si riferiscono al medesimo evento. Ad esempio le quartine seguenti:
Centuria II, quartina 41 [...] Nuée fera deux soleils apparoir [...] La nube farà apparire due soli Centuria I, quartina 69 La grande montagne ronde de sept stades Il grande monte rotondo di 7 stadi Après paix, guerre, faim, inondation, Dopo pace, guerra, fame, inondazione,
Roulera loin abîmant grands contrades Rotolerà lontano inabissando grandi paesi Mêmes antiques, et grande fondation Anche antichità e grandi fondazioni
Centuria VI, quartina 5 Si grand famine par onde pestifère, Così grande carestia per onda pestilenziale Par pluye longue de long du pôle arctique: Con una lunga pioggia lungo il polo artico: Samarobryn cent lieues de l’hémisphère, Samarobryn [2] cento leghe dall’emisfero Vivront sans loy exempt de politique Vivranno senza leggi esenti da politica
Nella quartina 41 della centuria II è palese il riferimento all’apparizione di un secondo sole, visibile ad occhio nudo. Nelle quartine successive si fa invece riferimento ad un monte rotondo: la definizione suggerisce una forma sferica, e questo esclude una montagna terrestre, che sarebbe definita conica. L’ipotesi più probabile è che si tratti di un oggetto non terrestre, proveniente quindi dallo spazio. Sebbene la dimensione indicata da Nostradamus, 7 stadi, equivalenti a circa 1300 metri, possa far pensare ad un meteorite, credo che quest’ipotesi sia da escludere perché nel caso dell’apparizione di un meteorite non si sarebbero fatti accenni alla forma che in quel caso sarebbe stata molto irregolare, non certo sferica come potrebbe essere quella di un pianeta.

Inoltre Nostradamus ci dice che il corpo celeste «rotolerà lontano» e quindi non entrerà in collisione con la Terra, ma se ne andrà, non dopo aver prodotto colossali sconvolgimenti. Tali sconvolgimenti, identificati nella quartina successiva con maremoti che sconvolgeranno la morfologia del polo artico, avverranno quando una parte dell’umanità si troverà a 100 leghe dall’emisfero, una distanza compresa tra 400 e 700 chilometri di altitudine.

Sembra che Nostradamus si riferisca alla stazione orbitante internazionale ISS Alpha, che compie un’orbita attorno al nostro pianeta all’altitudine di circa 400 chilometri. Se una piccola parte dell’umanità dovesse essere portata in salvo sulla stazione Alpha, non avrebbe più senso parlare di leggi e politica, com’è scritto nella parte finale della quartina.

[1]: Potrebbe anche essere l’abbreviazione del francese “septembre”.
[2]: Potrebbe anche significare “lontano dalla costa” o “proveniente da terra”; è tuttavia più probabile che si tratti di un anagramma di qualche nome; è invece improbabile che si riferisca ad una persona in particolare.

5. LE PROFEZIE DI GIORDANO BRUNO

Giordano Bruno, finito sul rogo il 17 Febbraio 1600, oltre alla sua visione filosofica del mondo, ci ha lasciato delle annotazioni che fanno riferimento al futuro dell’umanità. L’uomo viaggerà nel cosmo e dal cosmo apprenderà il giorno della sua fine [...] proprio quando l’uomo si crederà padrone del cosmo molte ricche città faranno la fine di Sodoma e Gomorra [...] un sole nero inghiottirà nello spazio il sole, la luna, e tutti pianeti che ruotano intorno al sole.

Significative sono queste ultime due righe che, oltre ad attestare come Bruno avesse abbracciato la visione copernicana del mondo, confermano l’apparizione di un secondo sole, nero perché non luminoso, così come non è luminoso un pianeta al confronto di una stella.

Il«sole nero» inghiottirà tutti i pianeti a causa del suo forte campo gravitazionale, dovuto ad una massa così consistente che influenzerà pesantemente persino il campo gravitazionale solare. L’umanità apprenderà dall’osservazione del cielo «il giorno della sua fine», nel momento in cui «viaggerà nel cosmo».

Solo nel Novecento l’uomo ha iniziato a compiere viaggi nello spazio: è quindi certo che Bruno prevede che gli avvenimenti di cui parla si verificheranno in una data non precisata a partire dal XX secolo e non prima.

6. LE PROFEZIE DEL MONACO BASILIO

 
Il monaco Basilio fu un profeta russo vissuto all’epoca di Pietro I il Grande. Nato a Mosca nel 1660, Basilio rinunciò a famiglia e carriera per rinchiudersi nel convento ortodosso di Kalnin. Era solito offrire pane e consolazione ai poveri e recarsi a pregare nella cattedrale del Beato Basilio, appena fuori il Cremlino. Durante queste “estasi divine” iniziò ad avere delle visioni del futuro, che scrisse in prosa. Alcune si sono già avverate.

Quando il Mille si aggiungerà al Mille, gli uomini voleranno e le immagini di quello che succede a Mosca si potranno vedere allo stesso tempo a Kiev e a Costantinopoli.
Basilio predisse anche l’incendio che nel 1737 distrusse parte di San Pietroburgo, la caduta degli Zar e l’avvento del comunismo in Russia. Basilio morì nel 1722, ma le sue profezie, dette di San Pietroburgo, sono tuttora oggetto d’indagine. Le sue profezie per gli ultimi anni del secondo millennio non sono certo confortanti.
Alla fine del Millennio un prato verde non lordato
dall’uomo e una pianta non avvelenata saranno una rarità [...]
l’uomo sarà attorniato da cibo e da acque, ma morirà
di fame e di sete, perché l’erba che vedrà crescere e il frutto
che vedrà maturare saranno veleno, come pure l’aria che respira.
Chiaro riferimento all’inquinamento e al degrado ambientale. In un’altra profezia fa riferimento a qualcosa di ancor più interessante.
Il Sole cambierà strada e la Luna si perderà fra i monti,
le stelle pioveranno sulla Terra [...]
Montagne invisibili passeranno nel cielo, e quando
una di queste si vedrà, mancherà il tempo della preghiera.
Sentirete allora il pianto di mille madri, perché
mille uomini saranno schiacciati dalla montagna.
Chiaro il riferimento allo slittamento dell’asse di rotazione terrestre, che comporterà il cambiamento della posizione di Sole e Luna sulla volta celeste e all’apparizione di una montagna nel cielo. Non possiamo affermare con sicurezza se si tratti di un asteroide, di un pianeta, o di qualcos’altro, ma, - ci dice Basilio - quando la grande montagna si vedrà, sarà tempo di pianti, non più di preghiere. E’ quindi possibile supporre che l’apparizione della montagna sia strettamente legata alla catastrofe profetizzata da Basilio; che poi sia la
montagna stessa la diretta responsabile dello spostamento dell’asse di rotazione della Terra, questo è certo, ma non è da escludere. Abbiamo ulteriori informazioni di quello che succederà in concomitanza con l’apparizione della montagna in un passo poco più avanti.

Arriverà un giorno nel quale troverete il Mar Nero sugli Urali
e il Mar Caspio sulle alture del Volga, perché tutto verrà mutato
[...] All’uomo verrà consegnata una Terra arata pronta
per la semina, in cui sarebbe follia cercare Mosca,
San Pietroburgo o Kiev [...] Dove un tempo regnava
il ghiaccio ora brucerà il Sole, e gli agrumi più gustosi
verranno raccolti sulla terra della Santa Madre Russia,
mentre sulle coste settentrionali dell’Africa regnerà il ghiaccio.
Lo sconvolgimento sarà così colossale che porterà dei cambiamenti enormi nell’assetto climatico e geografico del nostro pianeta. Il mare prenderà il posto dei monti e le più grandi città verranno distrutte. Non ci è dato sapere quale sia la causa di tutto questo, ma se davvero vogliamo cercare una correlazione tra l’apparizione della montagna del passo precedente e tutto questo sconvolgimento, così come sembra volerci suggerire Basilio, dobbiamo escludere che il “colpevole” possa essere un semplice meteorite. Forse dobbiamo immaginare che Basilio si riferisca ad un corpo celeste ben più grande, in grado di alterare in modo irreversibile il moto di rotazione del nostro pianeta.

7. LE PROFEZIE DI DON BOSCO

Don Giovanni Bosco, vissuto tra il 1815 e il 1888, ebbe grande fama di veggente a causa dei suoi numerosi sogni premonitori, venne santificato nel 1934. Tra le sue profezie, che vennero sempre confermate dai fatti, ricordiamo quella sulla fine della dinastia degli Asburgo e sulle date di morte di Vittorio Emanuele II e di Pio IX. Tuttavia, oltre a numerose profezie a carattere individuale, a Don Bosco vengono attribuite molteplici profezie di significato storico universale, che forniscono indicazioni molto precise, velate da un linguaggio fortemente simbolico.

Secondo una profezia sul futuro dell’umanità, il «peccato avrà fine» quando apparirà «un sole così luminoso quale non fu mai». Non è detto che Don Bosco si riferisca ad un secondo sole, ma è evidente che la luminosità del “nuovo sole” è un attributo morale: sta ad indicare la purezza che il pianeta porta con sé. Don Bosco fornisce anche delle indicazioni temporali, dicendoci che «l’iride di pace» sarebbe apparsa sulla terra prima che «nel mese dei fiori», cioè maggio, la luna concluda un intero ciclo.

Ciò significa che nello stesso mese devono esserci due pleniluni o due noviluni. Il prossimo evento di questo tipo avverrà nel maggio 2003, che conterà due noviluni, uno nel primo giorno del mese ed uno nel trentesimo. Sembra quindi che Don Bosco voglia fissare la data di apparizione del secondo sole prima del maggio 2003, data oltre la quale potrebbe non avere più senso formulare delle profezie.

8. GOODBYE NOVECENTO

 
Nel corso di questo secolo non ci sono mai stati riferimenti all’apparizione di un sole gemello molto palesi, fatta eccezione per i libri profetici di Zecharia Sitchin, qualche curiosa teoria di ufologi convinti, e una delle canzoni di maggior successo del 1999/2000: Goodbye Novecento, cantata da Antonello Venditti.

[...] e dal destino che è scritto in cielo
l’Acquario rinascerà
e un sole gemello apparirà
Nettuno nel suo mare ci porterà [...]
https://www.youtube.com/watch?v=UMPPyAmK2oENon è certo il caso di mettere sullo stesso piano un Nostradamus e un cantante, seppur famoso e apprezzato come Antonello Venditti. Ma la coincidenza è strabiliante. Non denunceremo Venditti per plagio, se non altro perché i diritti sulle profezie di Nostradamus sarebbero scaduti da tempo, ma è lecito interrogarsi su quelle parole così cariche di significato ed esplicite che quasi non hanno bisogno di commento. 

Il testo della canzone fa riferimento sia all’apparizione del pianeta sia agli sconvolgimenti che potrebbe provocare sulla Terra. Si tratta solo di una coincidenza? Probabilmente le previsioni contenute in questa canzone sono state fatte su basi astrologiche e non astronomiche, ma il fatto rimane curioso e interessante.

Dalle mie ricerche: da pagina 26 a pagina 33 
 
 

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