martedì 12 maggio 2015

CARLOS CASTANEDA E LA REALTA' DEGLI ESSERI INORGANICI


Un Universo Stratificato di Energia, mondi a strati come una cipolla

Nei sogni degli antichi stregoni apparivano spesso entità che sembravano emanare energia propria appena il sognatore li isolava dagli altri elementi del sogno e li faceva oggetto del suo vedere. Queste entità erano dotate di un proprio campo energetico che li distingueva dal resto dei particolari del sogno: erano quindi tanto reali quanto i sognatori che li stavano sognando.

Queste entità erano esploratori provenienti da altri mondi, che attraverso i canali aperti dai sogni cercavano di entrare in contatto con altre forme di vita. Si tratta di esseri dotati di consapevolezza, ma privi di un organismo materiale e che appartengono ad un mondo parallelo al nostro. Per questo vengono chiamati esseri inorganici.

Gli esseri inorganici hanno una struttura energetica molto diversa da quella umana. Come gli umani anche loro hanno nel loro corpo energetico una piccola fessura di dispersione energetica che in un’inesorabile conto alla rovescia li porta verso la morte. Solo che la loro fessura è infinitamente più piccola di quella umana. Ne consegue che secondo il nostro computo del tempo gli esseri inorganici possono vivere milioni di anni e, dunque sono dotati di una consapevolezza estremamente sviluppata.


Gli antichi stregoni videro una grossa opportunità conoscitiva nell’incontro con gli esseri inorganici e scesero a patti con loro: grazie al loro aiuto riuscirono a perfezionare le tecniche del sognare e persino a entrare fisicamente nel loro mondo spostando il Punto d’assemblaggio in modo tale da imitarne la struttura energetica.

«In un certo senso si può dire che divennero pure loro inorganici e quindi quasi immortali, ma a quale caro prezzo! Erano finiti in un mondo che poteva esaudire quasi tutti i loro desideri, eppure anche l’eternità, col passare dei secoli, può diventare una via di tortura. Molti di quegli stregoni stanno vivendo ancora oggi in quel mondo parallelo, dal quale però non hanno più via di uscita, giacché il loro proprio mondo è già da lungo tempo scomparso e dimenticato. Secondo don Juan, essi erano finiti in una trappola nel momento stesso in cui avevano accettato il patto con gli inorganici e, per così dire, avevano sottoscritto un accordo che era tanto vincolante e seducente quanto l’accordo alla base della nostra socializzazione, una convenzione che noi abbiamo imparato a prendere e a considerare come “l’unica vera realtà”. Fortunatamente non tutti caddero nella trappola. 

Alcuni degli antichi stregoni furono sufficientemente sobri da non perdere il controllo della situazione. Quel nuovo mondo in fondo non era che la conseguenza di una posizione del Punto d’assemblaggio, così come la nostra realtà, e l’interpretazione di esso null’altro che la percezione di un flusso di energia. Così decisero di muoversi oltre e scoprirono che c’erano moltissime altre posizioni che aprivano l’accesso ad altri mondi, ognuno dei quali tanto reale e vincolante come quello a noi familiare. Esplorarono questi nuovi mondi e constatarono che erano disposti come gli strati di una cipolla: ognuno adiacente all’altro. 

Ed il nostro mondo quotidiano non fa eccezione. Tutti questi universi, ovvero tutte queste posizioni del Punto d’assemblaggio, si dimostrano, per via della speciale energia che essi generano, particolarmente stabili e vincolanti, così che da alcuni di essi addirittura non esiste alcuna via di uscita. Don Juan racconta che intere schiere di stregoni erano scomparsi e mai più tornati dal loro viaggio, mentre altri avevano deciso coscientemente di cercare la loro fortuna in quei mondi e nessuno seppe mai che cosa trovarono.» (1)
Stregoni meno antichi, risalenti a circa 3.000 anni fa riconobbero tra di loro alcuni che erano dotati di una particolare e potente configurazione energetica: i Nagual.


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI



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