14000 tedeschi, francesi ed italiani hanno chiesto la cittadinanza
inglese a fine giugno 2017, rispetto ai 4500 nel giugno 2015. Forse
alcuni fuggono dal parlamento europeo che si svela “un focolaio di
molestie sessuali” o leggono delle nuove manovre di guerra dell’esercito
tedesco prevedono la dissoluzione dell’Unione europea con “altri Stati
che lasciano il blocco”.
Le buone notizie della Brexit
Le notizie economiche della Brexit rimangono eccellenti. La
disoccupazione è diminuita di 52000 unità nei tre mesi prima di agosto.
Il tasso di disoccupazione del 4,3% rimane il più basso da decenni!
L’attività nei servizi (pari a due terzi dell’economia) è salita a 55,6
ad ottobre partendo da 53,6 di settembre, dove qualcosa in più di 50
significa crescita. L’indice di produzione a ottobre è salito a 56,3 da
56 di settembre, quindicesimo mese consecutivo di espansione. Più del
50% dei produttori ha dichiarato di prevedere una produzione più alta
quest’anno.
La produzione industriale del Regno Unito è cresciuta al
ritmo più veloce fino a settembre, secondo i dati ufficiali, con una
crescita del 0,7% rispetto al mese precedente. È cresciuta per sei mesi
consecutivi, un’attività realizzatasi 23 anni fa. La City di Londra
rimane, come mostrato in un recente articolo, il principale centro
finanziario mondiale. Da alcuna parte l’UE vi si avvicina.
Se c’è una
minaccia dallo scenario “niente accordo”, riguarda l’UE. La Banca
d’Inghilterra (continuando con Mark Carney a giocare il gioco politico
del “piano della paura”) recentemente suggeriva che 75000 posti di
lavoro potrebbero lasciare Londra in caso di “niente accordo” sulla
Brexit. Ma il 60% delle istituzioni finanziarie dell’UE passa dal Regno
Unito rispetto al contrario.
Quindi, in caso di mancato accordo, con
entrambe le parti che cercano di accedere al mercato altrui spostando
posti di lavoro da una giurisdizione all’altra, il risultato netto sarà
un grande guadagno di posti di lavoro per Londra. Ma, naturalmente, ciò
non viene riportato dalla BBC, è una verità “indesiderata”! È emerso
inoltre che le banche inglesi fanno prestiti equivalenti al 9 per cento
dell’economia dell’UE, per cui qualsiasi restrizione alla City sarebbe
un suicidio per l’UE!
Nelle assicurazioni, Londra è il quarto mercato
mondiale e nel mercato dell'”insurtech” ad alto valore, in cui vengono
sviluppati modelli assicurativi innovativi, il Regno Unito è secondo
solo agli Stati Uniti. Nel caso delle flottazioni aziendali (offerte
pubbliche iniziali come sono oggi chiamate), Londra è molto più avanti
rispetto alla concorrenza europea. Nel 2017, i valori delle flottazioni a
Londra è stato pari a 7,2 miliardi di dollari, secondo era un altro non
aderente all’UE, la Svizzera, con 5 miliardi, Francoforte aveva solo
2,2 miliardi.
Nel frattempo il segretario al Commercio statunitense
Wilbur Ross salutava la prospettiva di un accordo commerciale cogli
Stati Uniti, sottolineando il già “enorme traffico” tra Stati Uniti e
Regno Unito e accusava l’UE di “protezionismo estremo”. Infatti sappiamo
da anni (ma i media inglesi non lo dicono) che il peggior commerciante
al mondo è l’Unione europea. L’UE è accusata di aver violato le regole
dell’Organizzazione mondiale del commercio più di qualsiasi altro Stato.
Restano arroganza, ignoranza e snobismo
Il deputato laburista Barry Sheerman causava un flame sui social media sostenendo che “la gente più istruita ha votato per rimanere“. Riflettendo la moglie giudice e di sinistra che citammo dopo il voto per la Brexit, che affermò che il futuro dei suoi figli era stato compromesso dalla “spazzatura operaia del nord“. E mi accorgo che quel burlone perenne di Richard Branson aveva detto che il Regno Unito rientrerà nell’UE “dopo che i vecchi elettori saranno morti“. Come al solito, il “bimbo dalle attenzioni speciali” Branson (“c’erano alcuni argomenti di cui non so proprio nulla, intendo (inintelligibile) la matematica, per anni non sono riuscito a risolvere la differenza tra lordo e netto“) mostra un’ignoranza straordinaria.
Il deputato laburista Barry Sheerman causava un flame sui social media sostenendo che “la gente più istruita ha votato per rimanere“. Riflettendo la moglie giudice e di sinistra che citammo dopo il voto per la Brexit, che affermò che il futuro dei suoi figli era stato compromesso dalla “spazzatura operaia del nord“. E mi accorgo che quel burlone perenne di Richard Branson aveva detto che il Regno Unito rientrerà nell’UE “dopo che i vecchi elettori saranno morti“. Come al solito, il “bimbo dalle attenzioni speciali” Branson (“c’erano alcuni argomenti di cui non so proprio nulla, intendo (inintelligibile) la matematica, per anni non sono riuscito a risolvere la differenza tra lordo e netto“) mostra un’ignoranza straordinaria.
Un recente
sondaggio ha mostrato che ben il 74% del pubblico concorda sul fatto che
“alcun accordo è meglio di un pessimo accordo” e tra i 18 e i 34 anni
la percentuale arriva al 75%. I sondaggisti dell’Opinium hanno
scoperto che il 37% sostiene il “niente accordo” con solo il 25% che
sostiene un periodo di transizione nel mercato unico e solo il 23% che
ancora pensa che la Brexit vada abbandonata.
Il cavallo di Troia dell’UE, sfruttamento imperialista di 3 milioni di cittadini dell’UE nel Regno Unito
Come molti di noi pensavano possa accadere, i tentativi di May di prendere tempo hanno portato solo a maggiori pretese dall’UE prima d’iniziare i negoziati commerciali. Ogni volta che May menziona una cifra più elevata, viene smentita da Bruxelles come insufficiente. Presto anche gli ingenui vedranno che “abbastanza non basta mai per l’UE” ma “basta è abbastanza” per noi. In realtà non possiamo ritardare la liberazione da tale sistema protezionistico, intrusivo e corporativo-fascista dell’UE.
Come molti di noi pensavano possa accadere, i tentativi di May di prendere tempo hanno portato solo a maggiori pretese dall’UE prima d’iniziare i negoziati commerciali. Ogni volta che May menziona una cifra più elevata, viene smentita da Bruxelles come insufficiente. Presto anche gli ingenui vedranno che “abbastanza non basta mai per l’UE” ma “basta è abbastanza” per noi. In realtà non possiamo ritardare la liberazione da tale sistema protezionistico, intrusivo e corporativo-fascista dell’UE.
I studiati ritardi dell’UE, incoraggiati
dal governo francese, tentano di prolungare la vecchia certezza
affaristica che le grandi aziende lascino il Regno Unito, sperando
vadano a Parigi. Il negoziatore dell’UE Michel Barnier affermava al
giornale Les Echos che la seconda fase dei colloqui “sarà molto difficile e durerà anni“.
Il futuro rapporto commerciale tra UK e UE è “la cosa più importante”,
perciò l’UE ha bloccato i negoziati commerciali per così tanto tempo?
La
portata degli atteggiamenti imperialisti della classe politica dell’UE
(come dimostrano Barnier e Guy Verhofstadt, negoziatore eurofanatico
anti-inglese del Parlamento europeo) è chiaro nello sfruttamento dei 3
milioni di cittadini dell’UE fuggiti nel Regno Unito per sottrarsi alla
disoccupazione di massa nell’UE, ampliando i lavoratori che vivono a
Londra, per richiederne uno status speciale proiettando il potere della
Corte europea anche dopo la Brexit; questi “cittadini” vengono sfruttati
come cavallo di Troia imperialista.
Il commercio per l’UE è una questione di “vittoria o morte”
Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, di solito tra i più affabili funzionari dell’UE, ha tradito una mentalità “da somma zero, dominio e fortezza Europa” dell’Unione europea, dicendo che la Brexit è stato il “test di stress più duro dell’Unione europea, e quindi va mantenuta la nostra unità indipendentemente dalla direzione dei colloqui. Se non ci riusciamo, i negoziati si concluderanno con la nostra sconfitta”.
Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, di solito tra i più affabili funzionari dell’UE, ha tradito una mentalità “da somma zero, dominio e fortezza Europa” dell’Unione europea, dicendo che la Brexit è stato il “test di stress più duro dell’Unione europea, e quindi va mantenuta la nostra unità indipendentemente dalla direzione dei colloqui. Se non ci riusciamo, i negoziati si concluderanno con la nostra sconfitta”.
Solo chi cerca il confronto e la “sconfitta”
dell’altro considera i negoziati su commercio e cooperazione una
battaglia in cui una parte deve “perdere”. Nella fortezza
imperial-corporativa Europa “gli stranieri” non sono amici, ma nemici.
Il potere è la chiave, non democrazia o volontà internazionale o libero
scambio. Come disse Helmut Kohl “Possiamo avere ragione in politica e in guerra“.
La Gran Bretagna per decenni fu azionista per il 16% e “beneficiaria”
dei prestiti della Banca europea per gli investimenti. Infatti i
prestiti valgono poco poiché confezionati nelle diverse valute e ogni
mutuatario inglese deve pagare di più per coprire il rischio del cambio,
e sempre legati al commercio e ai governi del “progetto europeo”.
Alexander Stubb, vicepresidente della banca, affermava che il Regno
Unito dovrà attendere il 2054 per riavere indietro gli investimenti.
Il
valore del capitale inglese presso la banca è circa 8,9 miliardi di
sterline. Uscendo dall’UE, naturalmente desideriamo vendere tale quota
ad altri investitori. Questo sembra ciò che l’UE vuole bloccare. Quando
l’UE afferma che abbiamo ancora delle responsabilità, ci chiede di
pagare prima di andarcene. E quando abbiamo un patrimonio come l’EIV, ci
chiedono di aspettare 40 anni.
Sempre più europei abbandonano l’UE
Questi continui attacchi dall’UE non incoraggiano le persone a lasciare il Regno Unito. Piuttosto è il contrario. Infatti, nel massimo impegno che la gente può rivolgere al Regno Unito, richiederne la cittadinanza, c’è stata una corsa dei “cittadini” dell’UE.
Sempre più europei abbandonano l’UE
Questi continui attacchi dall’UE non incoraggiano le persone a lasciare il Regno Unito. Piuttosto è il contrario. Infatti, nel massimo impegno che la gente può rivolgere al Regno Unito, richiederne la cittadinanza, c’è stata una corsa dei “cittadini” dell’UE.
14000 tedeschi, francesi e
italiani hanno richiesto la cittadinanza inglese nell’anno precedente
fine giugno 2017 rispetto ai 4500 al giugno 2015, mentre le domande da
Polonia, Lettonia e Lituania sono aumentate da 6000 nel giugno 2015 a
9900 nel giugno 2017. Forse alcuni fuggono dal parlamento europeo
rivelatosi “un focolaio di molestie sessuali” o forse hanno letto delle
nuove manovre dell’esercito tedesco, in cui uno degli scenari è la
rottura dell’Unione Europa con “più Stati che lasciano il blocco”. Un
vero scenario realistico!
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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