Le decisioni
importanti non vanno mai prese quando siamo coinvolti dall’energia emotiva o da
quella sessuale (i due cavalli che tirano la carrozza, nella Quarta Via). Il mentale
ha una visione migliore dell’emotivo, ma non è ancora la “visione del Cuore”,
la quale si colloca nella sfera sovra-mentale e permette alle intuizioni dell’anima
d’intervenire.
Non solo negli affari, ma anche nella scelta del partner, non
dovremmo prendere decisioni quando siamo ancora nella fase up, dove energia sessuale ed emotiva la fanno da padrone dentro di
noi. Dovremmo darci del tempo e verificare la “visione del Cuore”, per capire,
nel caso del rapporto di coppia, se oltre sessualità ed emotività c’è anche un’attrazione
animica, visto che solo questa renderà stabile la coppia.
La “visione
del Cuore” si stabilisce dentro di noi attraverso la progressiva identificazione
con l’anima. È quindi necessario allargare il canale di comunicazione fra anima
e personalità per mezzo del lavoro su di sé.
Un ottimo
modo, che ci viene tramandato dagli antichi, per prendere una decisione – e allo
stesso tempo rafforzare la comunicazione fra anima e personalità – è “deporre
il pensiero nel Cuore”. Prima di addormentarci ci diciamo: «Signore, metto
questo problema nelle tue mani, aiutami a trovare la soluzione migliore per
tutti. Sia fatta la tua volontà, non la mia». Possiamo anche dire: «Affido
questo problema alla mia anima, ecc. ecc.». Lo scopo è sempre spostare il
problema dalle paure dell’emotivo e dai dubbi della mente, per lasciar
intervenire l’anima e le forze superiori.
Una cosa
che può accadere durante la notte, al di là del fatto che ce ne ricordiamo o
meno, è che incontriamo sui piani sottili le persone coinvolte nel problema,
per trovare insieme una soluzione, oppure che abbiamo delle intuizioni sulle
loro reali intenzioni. Se la nostra decisione è davvero importante e ha ripercussioni
su un gran numero di persone, allora è anche possibile che incontriamo un iniziato
che ci dà indicazioni; anche in questo caso può essere che al risveglio non ci
ricordiamo dell’incontro, ma l’indicazione viene comunque trasmessa sui piani
sottili, inconsci.
Possiamo farlo
per una sola notte, se la decisione è da prendere rapidamente, oppure per sette
notti consecutive.
Al mattino,
senza più arrovellarci sul problema, prendiamo la nostra decisione, avendo fede
che sarà quella più giusta per tutti. L’aspetto più importante di tutta la
questione è proprio questo: aver fede che
nulla ci può accadere che non sia la cosa migliore per la nostra evoluzione.
Se noi già vivessimo in questo stato di coscienza, non saremmo costretti ad
attraversare un inferno di dubbi e ansie ogni volta che si tratta di decidere per
noi, per il nostro lavoro, per il partner o per i nostri figli.
Salvatore
Brizzi
[Il mondo
è bello, siamo noi ad esser ciechi]
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