giovedì 22 agosto 2013

Il racconto di un agricoltore: Perché ho smesso di coltivare gli OGM


Negli anni 2005 e 2006, ho deciso con mio padre di piantare circa 1.000 ettari di cotone geneticamente modificato Roundup Ready nella nostra azienda agricola di famiglia di 6000 ettari, nel Texas occidentale. E’ stato per noi un modo di ridurre il carburante e la manodopera.

Ma un giorno, mentre piantavo i semi OGM, nel 2006, ho cominciato a leggere il sacchetto. Era coperto di scritte “ATTENZIONE”. C’erano più disconoscimenti di responsabilità sul sacchetto di semi che su una confezione di erbicida. Perciò mi sono chiesto: “Che cosa è esattamente questa roba che sto piantando?” Così ho cominciato a fare una piccola ricerca sugli OGM (organismi geneticamente modificati) e sulla Monsanto…


Attraverso le numerose pagine internet e i libri sull’argomento, ho scoperto che stavo sconvolgendo seriamente le leggi della natura. In sostanza stavo seminando semi velenosi.

Ho letto nel libro “Genetic Roulette” di Jeffrey Smith che il seme/cibo OGM stava creando problemi di salute gravi nei mammiferi, dai topi alle mucche: lesioni allo stomaco, restringimento degli organi, atrofia del fegato, più alti tassi di cancro, indebolimento del sistema immunitario, sterilità, infertilità, sindrome di morte improvvisa (SDS), e più alti tassi di decessi neonatali.
Nel cuore della notte mi svegliavo con sudori freddi chiedendomi che cosa stavo facendo alla fauna selvatica, agli insetti impollinatori e agli ignari animali che potevano nutrirsi dei nostri semi di cotone. Che cosa stavo facendo a migliaia di persone che avrebbero utilizzato l’olio vegetale prodotto con i semi del nostro cotone? Che cosa stavo facendo alla nostra terra e a tutti i microrganismi necessari per nutrirla?

Nel 2007 ho informato mio padre che non avrei mai più piantato un seme OGM.
Tutti mangiano. Ogni essere vivente è influenzato da questo problema. Con gli OGM noi stiamo contagiando non solo noi stessi, ma tutte le creature viventi. Come agricoltori, noi siamo i custodi della catena alimentare. Le nostre decisioni hanno conseguenze su miliardi di persone e innumerevoli altri esseri.

Quando tre generazioni consecutive sono alimentate con una dieta puramente OGM, la terza non può più produrre una quarta generazione. Grazie al loro sesto senso, gli animali, se hanno la possibilità di scegliere, scelgono sempre il cibo naturale. Ma noi, negli allevamenti, non stiamo dando loro la possibilità di scegliere. Quanti agricoltori e allevatori acquistano ogni giorno mais per l’alimentazione del bestiame? Il novanta per cento del mais è ormai geneticamente modificato, così come lo sono il cotone, la colza, la soia e la barbabietola da zucchero.

Sono bastati quindici anni, per aziende da un miliardo di dollari come la Monsanto, per dominare queste cinque colture. Ora hanno anche l’erba medica insieme a campi sperimentali di riso e alcune colture vegetali come zucche, peperoni e pomodori.
Attualmente, ci sono oltre 165 milioni di ettari di colture geneticamente modificate negli Stati Uniti. Nel frattempo, più di cinquanta paesi in tutto il mondo hanno vietato gli OGM o hanno stabilito l’obbligo di etichettatura sui prodotti alimentari. Noi negli Stati Uniti non abbiamo nessun obbligo di etichettatura dei prodotti OGM. Stiamo tutti mangiando cibi modificati geneticamente senza saperlo.

Ho visto le infrastrutture locali della nostra comunità agricola decimate a causa delle colture OGM. Le aziende che producono semi, i mulini del grano e altre aziende che lavorano con i semi stanno fallendo perché gli agricoltori non le sostengono più.
Gli agricoltori sono costretti ad acquistare il seme di cotone Roundup Ready ogni anno a causa dell’accordo stipulato con la Monsanto. Questo accordo rende l’agricoltore completamente responsabile per eventuali problemi riguardanti il raccolto e, grazie alla convenzione che ha firmato, l’unico compenso che un agricoltore può ricevere è il prezzo che ha pagato per il seme.

Le aziende come la Monsanto hanno il brevetto su questi semi e denunciano gli agricoltori per aver violato il brevetto, indipendentemente che ciò sia avvenuto in modo intenzionale o no. Basta chiedere al nostro compagno agricoltore Percy Schmeiser del Canada. Il suo campo di canola è stato contaminato dai vicini che coltivavano colza OGM, ma questo non ha impedito alla Monsanto di denunciarlo per aver coltivato semi OGM senza averli acquistati. Vogliamo sostenere una multinazionale che si comporta così? Sostenendo società da miliardi di dollari, stiamo distruggendo la nostra economia locale.
Circa l’80 per cento del budget di un agricoltore viene speso per i semi OGM e per gli erbicidi, costi che ammontano a circa novanta dollari per acro. Un sacchetto di semi OGM di 50 libbre (1 libbra = 453,59237 grammi) ora costa agli agricoltori più di $ 350 Dollari. Con la nostra produzione naturale di semi, investiamo meno di 30 Dollari per sacchetto.

Anche se spendo di più in carburante e per la manodopera, dormo meglio la notte sapendo che sto coltivando nel modo giusto. Sono ancora un contadino, un prolungamento della terra e non un prolungamento di un’azienda chimica che cerca di dominare la fornitura di sementi a livello mondiale.
Incoraggio agricoltori e consumatori in tutto il mondo a boicottare le colture geneticamente modificate o aziende biotech come Monsanto, Bayer Crop Science, Syngenta, DuPont e Dow Chemical. Se abbiamo intenzione di preservare l’agricoltura per la prossima generazione, dobbiamo coltivare in modo naturale.

Per conoscere tutti i danni causati da semi e cibi transgenici, quali sono le alternative e le possibili vie d’uscita, scaricate l’eBook gratuito DOSSIER OGM: Pericoli e danni causati da semi e cibi transgenici” Cliccando qui
fonte; http://laviadiuscita.net/il-racconto-di-un-agricoltore-perche-ho-smesso-di-coltivare-gli-ogm/#more-4763

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