mercoledì 16 aprile 2014

L’Europa non sa come rispondere agli USA e non vuol perdere la Russia

L’Europa non sa come rispondere agli USA e non vuol perdere la Russia

La riunione programmata dei Ministri degli Esteri degli Stati membri dell'UE si è conclusa senza progressi significativi. Secondo gli esperti, gli europei sono in uno stato di completa confusione: il buonsenso ed il lucido calcolo suggeriscono un’altra linea di azione per quanto riguarda la Russia e gli Stati Uniti. Presa tra due fuochi, l'Europa è costretta a sbarazzarsi di varie clausole e dichiarazioni politiche.

In realtà, tutte le soluzioni pratiche sono rinviate fino alla conclusione della riunione, che si terrà il 17 aprile a Ginevra, dei Ministri degli Esteri di Russia, Stati Uniti ed Unione Europea con il capo facente funzione del Ministro degli Esteri dell’Ucraina.

I ministri si aspettano anche una maggiore certezza sulla situazione nella parte orientale dell'Ucraina. Tuttavia, anche in assenza di fatti specifici, la maggior parte di loro è disposta ad accusare la Russia di "alimentare le proteste e la destabilizzazione”.

Possiamo già rilevare cinque punti principali della riunione: in primo luogo, i ministri hanno adottato una decisione politica per ampliare "la lista nera" per la Russia e l'Ucraina senza specificare date, nomi e numeri degli imputati futuri. In secondo luogo, la Commissione Europea ha chiesto di preparare una risposta unitaria ad una lettera del Presidente della Russia sui debiti ucraini per il gas erogato, senza specificare, però, anche la sua tesi, oltre alla evidente necessità di consultazioni sulla questione gas con la Russia e l'Ucraina. In terzo luogo, la Commissione Europea ha confermato la decisione del 5 marzo di assistere l'Ucraina e l’adozione per lei di preferenze unilaterali. In quarto luogo, ha deciso di inviare una missione di esperti in Ucraina per sostenere la riforma delle forze dell'ordine. In quinto luogo, infine, i Ministri hanno incaricato la Commissione Europea di elaborare un elenco di restrizioni finanziarie, commerciali ed economiche contro la Crimea sulla base della "valutazione delle conseguenze giuridiche di annessione illegale" della penisola alla Russia.

Sulla questione delle sanzioni commerciali ed economiche antirusse, questa appare ora solo come una possibilità futura di creare un’ulteriore pressione su Mosca. In ogni caso, l'idea di introdurre eventuali restrizioni contro la Russia non è una scelta consolidata dell'UE, dice il direttore del "Centro di Comunicazione Eurasiatica" Alexej Pil’ko. Secondo lui, questa è la posizione di quei paesi europei che si trovano sotto la forte pressione degli Stati Uniti.
Per l'Europa non è assolutamente redditizio imporre sanzioni contro la Russia. Dal momento che le sanzioni colpiscono anche l'economia dell’eurozona. Ma per gli Stati Uniti è vantaggioso che l'Europa sia coinvolta in una guerra di sanzioni. Perché ciò non intacca l'economia statunitense ed il volume di affari tra la Russia e gli Stati Uniti è basso".
Adesso siamo di fronte ad una specie di test: in quanti paesi europei vi è una reale sovranità politica? I paesi che sono effettivamente indipendenti sul piano politico saranno in grado di resistere alla pressione da Washington.
Sulla questione delle sanzioni contro la Russia oggi l'Unione Europea è nella seconda fase. La prima significava la sospensione dei negoziati su un nuovo basilare accordo russo-europeo e il trattato sulla liberalizzazione del regime dei visti. L'attuale seconda fase riguarda le sanzioni sui visti individuali ed il congelamento dei beni per un certo numero di funzionari, così come l’annullamento del summit Russia – Unione Europea, previsto a Sochi. La terza riguarda le sanzioni economiche.

Gli Stati Uniti insistono su un veloce raggiungimento della terza fase. Le speranze di Washington sono di infrangere la riluttanza dell'UE nei confronti delle misure punitive che potrebbero minare la già fragile economia del blocco. Gli esperti americani ritengono che la pressione sull'economia russa è l'unica vera leva di influenza che l'Occidente può usare contro la Russia. Tuttavia, senza il sostegno dell'Europa, le sanzioni degli Stati Uniti non porteranno risultati significativi.

D’altra parte, anche se l'Europa accetta le sanzioni commerciali ed economiche contro la Russia, questo in alcun modo può risolvere i problemi dell’Ucraina. Così, per esempio, ha dichiarato il Ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn. Tale dichiarazione è stata fatta prima della riunione dei ministri. Secondo alcuni politici europei ragionevoli, la principale sfida attuale è quella di intensificare i contatti diplomatici ed una reale volontà di ascoltare le argomentazioni dell'avversario. Questo è l'unico modo per trovare una via d'uscita da una situazione molto complicata in cui l'Ucraina si trova, a causa della mancanza di volontà dell'Occidente di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.

 

Serghei Duz


fonte: http://italian.ruvr.ru/2014_04_15/L-Europa-si-sbarazza-di-alcune-clausole-6709/ 

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