È probabilmente il più importante
movimento sociale francese di questo secolo: il movimento di protesta
dei Gilets Gialli. È iniziato il 17 novembre, è diffuso in tutto il
paese e dovrebbe continuare questa settimana. Alterchi con la polizia
hanno già causato diversi morti e decne di feriti. Dal 1968 non c’è
stata una seria minaccia da un movimento di massa di abbattere un
governo francese.
Non è come col movimento alt-globalista Nuit debout
del 2016 della piccola borghesia urbana; questo movimento di protesta
costituisce una vera e propria rivolta proletaria. Il lavoro organizzato
è in gran parte assente nel movimento.
Il motivo è semplice: la
Confederazione francese del lavoro (CGT) è completamente cooptata
dall’oligarchia; difende immigrazione di massa; riscaldamento globale;
ecologismo, omosessualismo e quasi tutte le ossessioni dell’elite al
potere anti-lavoratori. La CGT è completamente irrilevante nella lotta
di classe contemporanea. La sinistra non ha quasi influenza su questo
movimento, ed è un bene!
Perché non c’è nemico peggiore del lavoratore
che la sinistra piccolo-borghese. Il movimento di protesta nasce dalla
decisione del presidente Macron di aumentare la tassa sulla benzina dal
gennaio 2019. Il costo di carburante, affitto ed utenze, insieme
all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, stagnazione dei salari e
insicurezza del lavoro rendono la vita sempre più ardua per le famiglie
di lavoratori e classe media.
Questo movimento sociale è la rivolta
della maggioranza francese contro le politiche pervertite di una élite
tirannica. Macron vuole i altri soldi per pagare la cosiddetta
transizione energetica, in accordo con le esigenze di “salvezza del
pianeta” dai cambiamenti climatici. Dobbiamo affrontare la questione
della salvezza planetaria se vogliamo comprendere il significato
politico del movimento sociale.
Dove sono i marxisti sulla climatologia?
Ci sono due punti importanti da tenere a mente, considerando l’assenza di qualsiasi risposta di sinistra alla ribellione. Gli esponenti di sinistra, includo anche i marxisti-leninisti, credono tutti fanaticamente nel riscaldamento globale antropogenico. Il loro disinteresse e totale disprezzo per i fatti sul clima sono un sintomo della loro mancanza di fiducia nella classe operaia. Nonostante le pose da comunisti, non hanno assolutamente fiducia nelle masse. Ecco perché il cambiamento climatico antropogenico dà a tali marxisti falliti l’ultima speranza sul “socialismo”: con tsunami che inondano le nostre città, incendi infernali e uragani che soffiano, l’uomo capirà che il capitalismo semplicemente non può continuare!
Allora i lavoratori
prenderanno il potere! Le rivoluzioni proletarie possono aver fallito in
passato, ma questa volta no; questa volta hanno Madre Natura dalla loro
parte! Bene, hanno ottime possibilità di successo perché hanno i
migliori finanzieri del mondo dalla loro parte. Maurice Strong, il
diplomatico delle Nazioni Unite che, coll’aiuto degli ambienti élitari,
propose l’ideologia del riscaldamento globale negli anni ’70, era cugino
della grande comunista nordamericana Anna Louise Strong.
Strong fu
presidente del Summit della Terra a Rio de Janeiro, che protocollò il
documento “I limiti della Crescita” del Club di Roma del 1972 come
politica globale. Nel suo rapporto del 1991, The First Global
Revolution, il Club di Roma affermava: “Il nemico comune dell’umanità è
l’uomo. Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisca, abbiamo avuto
l’idea che inquinamento, minaccia del riscaldamento globale, scarsità
d’acqua, carestia e simili si adattino al piano…
Tali pericoli sono
causati dall’intervento umano, e è solo attraverso atteggiamenti e
comportamenti modificati che possono essere superati. Il vero nemico,
quindi, è l’umanità stessa”. L’idea che l’uomo sia nemico della natura è
il principale articolo di fede della sinistra, che vede il mondo su
tale base.
La teoria del riscaldamento globale fu inventata per creare
consenso sulla governance globale.
Dovremmo essere sorpresi dal fatto
che i ricche e potenti del mondo cerchino istituzioni globali
subordinate al loro potere finanziario?
Il matematico francese Benoît Rittaud riassume mirabilmente la disposizione intellettuale che portò alla diffusa credenza isterica sul riscaldamento globale antropogenico: “Ora viviamo in un mondo postmoderno: consideriamo che possediamo il mondo, ma che non siamo degni del nostro potere su di esso. È questa filosofia di vita generale, condivisa da così tanti intellettuali, che spiega perché la dubbia teoria del riscaldamento globale antropogenico guadagni così tanta credibilità.
L’idea che il nostro pianeta sia un corpo vivente, una
specie di divinità che richiede pentimento e sobrietà, rende alcuni
allarmisti climatici (non tutti, ovviamente), esempio di
pseudoscienziati postmoderni”. Ciò di cui parliamo qui è l’inversione
del cristianesimo. La nozione di peccato originale non è più l’idea che
abbiamo perso la grazia di Dio disobbedendo ai suoi comandi, ma
piuttosto credere che il nostro peccato è dovuto alla nostra
disobbedienza a Madre Natura, al Serpente nel Giardino. Ora che abbiamo
imparato a superare la natura, dobbiamo pentirci e sottometterci a lei.
Il riscaldamento globale è una forma post-moderna di geolatria o culto
della natura. Rittaud offre una meravigliosa analogia mostrando il
pericolo di ipotesi scientifiche non dimostrate presentate come verità
assolute. Uno dei pionieri dell’astronomia americana nel tardo 19°
secolo fu Percival Lowell. Sosteneva che ci fosse vita su Marte e che i
marziani avessero costruito canali per salvare il pianeta dai
catastrofici cambiamenti climatici.
Secondo Wikipedia: “Teorizzò che una
cultura avanzata ma disperata avesse costruito i canali per tappare le
calotte polari di Marte, l’ultima fonte di acqua su un pianeta
inesorabilmente inaridito.
Mentre tale idea entusiasmava il pubblico, la
comunità astronomica fu scettica. Molti astronomi non potevano vedere
questi segni e pochi credevano che fossero così estesi come sosteneva
Lowell”. Come i globalwarmist, i fatti non avevano importanza per Lowell
che prese in giro gli scienziati sostenendo tali sue teorie. Non c’è
nulla come un buon mito per riunire le persone come pecore frenetiche
sotto la guida di un amorevole pastore, come il Comitato
intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNIPC).
Ma il mito del riscaldamento globale durerà? La rivolta populista dice
che è improbabile. Quindi, potremmo sentirne di più su UFO, invasioni
marziane e simili. Non sarà difficile ingannare il pubblico, una volta
che i media decidono che sia vero. Sebbene gli scettici del mito globale
difficilmente saranno trattati con clemenza.
I liberali già paragonano
gli scettici sul riscaldamento globale a “criminali di guerra”. La
maggior parte dei marxisti crede che “il grande capitale” sia alla base
della “negazione” dei cambiamenti climatici. Non capiscono che è proprio
il Grande Capitale dietro la propaganda dei cambiamenti climatici! E
non importa quanto bene gli si spieghi “la verità scomoda”, non
sentiranno. I globalwarmisti tendono ad essere razionali quanto i
kamikaze di al-Qaida!
La Trinità Maledetta
Il presidente Donald Trump è l’unico leader mondiale che sa quali
sciocchezze sul cambiamento climatico farebbero al lavoratore: lo
paralizzerebbe con tasse e accuse facendo crollare l’economia
statunitense.
Il suo rifiuto dell’accordo sul clima di Parigi è stato
l’atto più anti-imperialista di qualsiasi presidente nordamericano nella
storia degli Stati Uniti. Eppure la sinistra lo denuncia per questo!
Certo, Trump si preoccupa principalmente degli interessi dei grandi
industriali statunitensi, ma ciò non cambia il fatto che la legislazione
sui cambiamenti climatici schiaccia le masse lavoratrici. Come ho detto
prima, la sinistra è l’utile idiota dei tre programmi chiave
dell’oligarchia:
1- Immigrazione di massa e sostituzione della popolazione per trasformare gli esseri umani in capitale.
2- Normalizzazione della perversione sessuale in modo da abbattere la resistenza dell’individuo.
3- Il riscaldamento globale fornirà le basi a un apparato statale globale centralizzato che controlla ogni aspetto della nostra vita.
È la Trinità Maledetta del Nuovo Ordine Mondiale: il capitale umano è il
Padre, la confusione di genere è il Figlio e il Co2 è lo Spirito
diabolico. Nel cristianesimo Dio diventa uomo; nel luciferismo Dio
diventa denaro.
La classe operaia e i contadini hanno un’analisi di classe migliore dei marxisti universitari perché hanno ancora buon senso e non sono mentalmente ritardati da false teorie filosofiche. Non suggerisco che i manifestanti siano consapevoli che il riscaldamento globale sia la frode più grande della storia.
Ma non c’è dubbio sul fatto che capiscano le
basi classiche dell’ecologismo. L’ecologismo è ed è sempre stato il
gioco dei ricchi e molti dei più ricchi e potenti del mondo comprendono
che l’unico modo per mantenere il dominio assoluto sulle masse è
condurre una guerra implacabile, totale e costante su ogni aspetto della
loro vita. Poiché la maggior parte della popolazione europea è bianca,
il bianco deve essere “diversificato”. Poiché la maggior parte della
popolazione europea è eterosessuale, la sessualità va diversificata.
Non
sorprende, quindi, ascoltare i media oligarchici denunciare il
movimento come “razzista”, “fascista” e “omofobico”. Il movimento dei
Gilet Gialli non mostra razza, sessualità o idolatria di Stato come
motivi della loro causa. Va anche sottolineato che il movimento è
etnicamente diverso. Ci sono molte persone di discendenza nordafricana
tra i manifestanti. Ma il fatto che rappresentino la Francia Profonda,
la maggioranza silenziosa, alienata e repressa in una grande nazione è
ciò che l’oligarchia teme.
Quindi, usa gli strumenti standard della
demonizzazione. Prendendo n prestito una frase dal sociologo Christophe
Guilluy, “l’antifascismo è un’arma di classe”. Tali termini sono usati
dall’oligarchia per demonizzare gli onesti uomini e donne della classe
lavoratrice d’Europa, dalle radici in questo continente, che non hanno
alcun complesso o vergogna per ciò che sono; alcun desiderio di essere
“diverso” o di odiare l’altro. Rivogliono il loro Paese.
Come detto più e
più volte, l’ideologia del riscaldamento globale è la principale
minaccia al nostro pianeta ed è la classe operaia e i contadini che
pagheranno i prezzi esorbitanti su carburante e cibo.
Solo una élite
politica profondamente pervertita poteva immaginare l’idea d’imporre la
tassa sul carbonio, la base della vita stessa! Denunciare l’ipocrisia
della classe dominante con i loro jet privati, i fuoristrada e le ville
opulente, non renderà un movimento di massa rivoluzionario. Le persone
devono capire che la teoria del riscaldamento globale antropogenica è
ciò che minaccia la vita su questo pianeta, non i cosiddetti
combustibili fossili. È chiaro che molti manifestanti del movimento
capiscono tutto ciò, motivo per cui i media li attaccano e si lamentano
del pericolo dei “teorici della cospirazione” tra loro.
Niente media mainstream o falsa sinistra!
Ci sono stati numerosi incidenti in cui la TV mainstream francese veniva
cacciata dai manifestanti.
Nel frattempo, i trotzkisti si lamentano sui
loro siti delle solite banalità false rivoluzionarie. Il movimento dei
Gilet Gialli è oltre sinistra e destra. Tuttavia, ha disperatamente
bisogno di leadership.
I movimenti sociali spontanei, acefali, tendono a
non andare da alcuna parte. Ciò di cui c’è bisogno è la convergenza di
lotte, facendo aderire tutti i movimenti genuinamente dissidenti in
Francia. I lavoratori francesi non solo hanno capito tale cospirazione,
ma l’affrontano per strada e oggi si parla molto di marcia all’Eliseo.
La Francia non ha bisogno di una transizione energetica. Ha una delle
industrie nucleari di maggior successo al mondo. Grazie al nucleare, i
costi dell’elettricità in Francia sono notevolmente inferiori a quelli
della Germania. La Germania ora produce più C02 che mai perché gli
ecologisti hanno abbandonato il nucleare. La Germania affronta una grave
crisi energetica.
Anche la Francia, se non abbandonerà questa
“transizione energetica” scandalosamente stupida e rinnoverà la sua
industria nucleare. Ciò di cui la Francia ha bisogno è un governo di
transizione che rappresenti gli interessi della maggioranza, un governo
che elimini l’Accordo sul clima di Parigi e consenta al pubblico di
ascoltare ciò che gli scienziati francesi critici hanno da dire sul mito
del riscaldamento globale!
Questi scienziati potrebbero essere una
minoranza oggi, ma questo solo perché gran parte di ciò che passa per
scienza oggi è solo merce comprata dal capitalismo finanziario. E non ci
sono molti coraggiosi in giro.
Tuttavia, una volta cambiato il quadro, i
codardi si uniranno al carro della banda e la teoria del riscaldamento
globale passerà nella sala della vergogna intellettuale della storia. Al
diavolo la minoranza, l’identità e la politica ecologica! È tempo di
politica di maggioranza, politica di classe e politica rivoluzionaria!
Questo è ciò che sento a Parigi e sospetto che anche Macron lo senta, da
qui le ripetute denunce sul nazionalismo. Perché, da studente di
storia, c’è una cosa che teme più di ogni altra cosa: l’ira della
nazione francese!
Gearòid Ó Colmàin, AHTribune 1 dicembre 2018
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Nessun commento:
Posta un commento