mercoledì 5 dicembre 2018

Manu, Menés, Minos, Manas, Mente…

A capo del “qua, così” c’è una versione della mente, di parte, “sotto” (alla) dominante.
Mente che consegue ad un “programma”. Programma che necessita di programmazione, denaro, potere, analisi, progetto, idea, ispirazione, intenzione… 
Quando assisti all'ennesimo selfie, da parte della tal "bellezza", chi ha scattato la foto, dato che l'immagine rappresenta il soggetto mentre si scatta la foto?
Se (se) la parte più “a monte” di detta catena di distribuzione In-Organica risulta immanifesta, che cosa “fai”? Credi di/in
“C’è tutto, lì. È l’unica prova della nostra esistenza…”.
What happened to Monday?
Quando tutt3 sarà solo nel “cloud”, e qualcun3 staccherà la “spina”, l’umanità perdere del tutto la memoria, nuovamente (nel giro di poche generazioni).
Quando “Monday” non è solo il nome di un giorno della settimana? Quando Monday designa una persona, un essere vivente dimenticato dal… mondo intero. 
In questo “film”, i primi minuti riassumo lo “schema fisso” che ruota – come un ciclone tropicale – “sopra” alla realtà manifesta “qua, così”. 
Ogni problema sociale è un pretesto buono per il passo successivo del piano sottodominante. 
Ogni “bella parola” è sempre (sempre) parte della stessa strategia, ogni volta, ad ogni “caso”, immancabilmente ed insospettabilmente
Laddove l’essere insospettabile è quantomeno inquadrabile come fortemente sospettabile, data l’evidente ripetitività, recidività, ridondanza, etc. dell’accaduto che, quindi, deve per forza di cose essere uno schema fisso logicamente deducibile (oppure, credi che certe “facoltà” esistano solo nei film, oppure, nelle menti “esperte” che decidono per “te ‘qua così’”?)…
“Hai un piano?
Sono il piano…”.
What happened to Monday?
Il “piano nel piano”. Ovvio. 
Dato che... se c’è qualcosa che continua ad auto ripetersi (auto rigenerarsi, auto trasformarsi ed auto rivelarsi), significa sostanzialmente che c’è qualcun3 che trae un vantaggio da tutto ciò
Qualcun3 è, a Filtro di Semplificazione attivo, un gruppo di esseri viventi “a tua immagine e somiglianza”. 
Non è "Dio". 
Possono essere la “mente storica onnipresente del/nel ‘qua così’”. 
Ma (ma) non possono essere “Dio”. Perché?
Per lo stesso motivo attraverso il quale tutto si cela oltre all’apparenza strutturale di un Dio “buono”, che permette che succeda di tutto all’interno del proprio “regno”, avendo concesso il “dono” del libero arbitrio a chiunque “qua, così”. Semmai, può essere "solo" il... Diavolo (utilizzando il simbolismo ordinario "qua, così").
Una concessione, frutto di un interesse del tutto individuale, tipico dell’umanità deviata narrata dalla storia deviata (una forma di retroingegneria intelligente e “di parte”). 
Per cui, un “Dio buono” non permette che succeda questo all’interno di… sé (nemmeno se ha un "piano"): 
sì, perché, in fondo… realtà manifesta “qua, così” significa e delinea l’interno dello stesso “Dio”, il suo Io, il suo essere più intimo svelato attraverso la sua opera “creatrice”
No? 
Oppure, tutto questo non vale anche per "Dio"? 
Perché ti ostini ad arrampicarti sui vetri? Perché neghi l’evidenza?
Quale evidenza
Quella che puoi e devi tranquillamente auto ricavare, andando alla sostanza di quello che continua a succedere “qua, così”, all’interno del “tuo” Dio. 
Qualcosa che ne rivela l’intima essenza, il piano, il sogno, il desiderio, la strategia, il modo, etc.
Dio è morto…”. 
Certo, quel Dio che credi essere come “tu3 nonn3”; solo che buon3 e bell3 dentro e fuori.
Quel Dio... utopico:
è “come dovrebbe essere”, alias “come lo immagini tu” e, quindi, come ti ostini a non vedere e a non accorgerti dell’esatto opposto che “qua, così” imperversa, poiché è caratteristico della grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello planetaria.
E… “quando il gatto non c’è, i topi ballano”.
Non lo credi?
“Era tutta una bugia…”.
What happened to Monday?
Questa è la grande rilevazione:
è “tutta una bugia…”. 
Cioè, “è tutto vero” ma (ma) i dettagli fanno la differenza a livello sostanziale. 
La storia (deviata) – il “passato” - ti fa capire che c’è sempre (sempre) stato del losco “qua, così”. È una storia di soprusi (di giustizia di parte) più che di mera violenza (la violenza serve per far passare, ed auto convincere la Massa, la versione dell’evoluzione umana, del “migliorare”). 
Poi, i film e i romanzi narrano sempre trame dove c’è sempre il losco (non importa quale sia il contesto: la sostanza è sempre quella del sopruso). 
Quindi, se il passato è in un certo “modo” ed ogni “futuro” distopico (una comodità per spostare in “là”, la questione sempre attuale “qua, così” e denunciarla tra le righe) narra sempre dell’attualità del sopruso, vuoi che nella realtà manifesta “ora, ‘qua così’” non ci sia “del losco”
No, lo sai. Ma (ma) non lo puoi dimostrare per come sei tenut3 – per legge – a doverlo dimostrare tribunale-mente… 
Da un “punto” del passato, mai del tutto passato ma (ma) sempre compresente, si distende quella trama, quel filo conduttore “è già successo (il massimo della conquista e dell’invasione = la vittoria)”… lungo il quale si mantiene la rotta (il presente), d’assieme inconsapevolmente, verso il futuro (interesse, piano), ossia, verso la rotazione del loop, nel loop dell’ostinazione sotto (alla) dominante che, evidentemente (sul piano dell’analogia frattale espansa) auto estrae e ricava tutto il proprio “valore aggiunto” dalla miniera a cielo aperto “qua, così”
Che, per questo motivo (ragione fondamentale), non può cambiare sostanzialmente ma (ma) “solo” trasformarsi in versioni altre, che risuonano sempre (sempre) della/nella/la stessa “musica”. 
La scienza (deviata anch’essa dallo stesso motivo “ombra/ritornello”) interviene, poi, rilevando (scoprendo) persino quelle “formule” che sanciscono la forma reale manifesta “qua, così”, che la cementano anche a livello “esperto”
ciò che ti serve per trarre da “te”, quell’auto convinzione nella/dalla convenzione e per, alfine, andare addirittura ad auto sostenerla. 
In che modo
In qualsiasi ed ogni… modo; dato che l’immunità di gregge domina interamente la scena, all’ombra della sotto dominante, per la quale “è già successa” la… vittoria.
Le epoche storiche (deviate) "passate", te lo stanno a dimostrare: 
quando una grande concentrazione di massa giurisdizionale, ha potuto affermarsi significativamente “qua, così”, ha sempre (sempre) dato luogo (ed è ancora oggi ricordata) ad una forma di impero. 
Ossia, è solo nella forma “imperiale (quando il potere è tale da radicarsi univocamente)” che nasce l’amministrazione del proprio regno
Alias, è solo in quel “momento (‘è già successo’)” che la Massa può venire “lavorata ai fianchi” in ogni modo, attraverso la creazione di Istituzioni che conferiscono l’idea di una “evoluzione, libertà, diritto, democrazia, giustizia, etica e morale, etc.”
A bocce ferme, vengono generati i “servizi” d’ogni tipo.
L’amministrazione si espande ad ogni livello e va a regolamentare ogni ambito. L’intrattenimento si può manifestare, dando luogo ad ogni variante di specie, etc.
Ossia, è “solo” perché “è già success3”, che… un reame può essere amministrato globalmente. Senza del/il “è già successo”, non può… succedere nulla del tipo “sviluppo dei servizi sociali”. 
Ok? 
Non è “arabo” né tantomeno… “cinese”. 
È italiano, e se tu comprendi l’italiano, puoi allora decodificare a livello sostanziale quanto è avio trasportato a livello frattale espanso, attraverso il senso, il significato, la direzione, la simbologia, l’esempio, la metafora, la denuncia, etc. che, guarda non caso, ritrovi sempre (sempre) in qualsiasi ambito da romanzo e/o da film “qua, così”. 

Qualcosa che prevede, per fornirti un senso auto attrattivo, sempre (sempre) la “lotta tra il bene ed il male”. 
Qualcosa che ogni volta (sempre) ritrovi ancora del tutto intatt3 – in termini di “lotta tra…” - non appena ti accingi a leggere il “nuovo” romanzo, oppure a vedere il “tal” film. 
Qualcosa che, nell’improvvisato “finale”, ogni volta - il “bene” – sconfigge e… ogni volta che l’improvvisato finale non va ad eliminare la condizione fondamentale per la quale il “male” si ripresenterà puntuale nella trama del prossimo romanzo/film.
Sembra (sembra) che ti interessi 1) assistere, 2) sempre (sempre), 3) alla stessa ripetizione 4) della stessa trama: 
un sogno ad occhi aperti? No. Un incubo alla luce del Sole.
Qualcosa spacciato per altr3, che non riesci più a distinguere ed a riconoscere (accorgerti, ricordare). 
Qualcosa che c’è sempre (sempre), anche se ti convince del contrario ma (ma) non può cancellare anche il riflesso (memoria) frattale espanso che, all’opposto, l3 ritrae perfettamente (sostanzialmente, significativamente) “qua, così”, nonostante quale che sia la strategia (camuffamento) adottata per… sfuggire AntiSistemicaMente.
Il valore aggiunto della caratteristica ambientale frattale espansa “è” questo (che puoi estrarre da te, prendendo finalmente atto di quello che succede attraverso quello che succede, per auto decodifica sostanziale… anche se non valida come “prova in tribunale per denunciare… cosa/chi?”). 
Ecco. Come (forse) puoi “vedere”, non essendo manifesta la sotto dominante, non ha nemmeno un “nome (né un genere)” utile per denunciarl3. 
Che cosa (chi) denunci e a chi (che cosa) lo fai
Ricorda: 
è un loop. 
I tribunali fanno parte della “nave”, dato che è una sola “qua, così”. 
La forma sociale ha una “forma (sostanza)” particolare che, chimicamente (in ciò che credi essere “tempo”), ti trasforma, ossia, ti consuma ed utilizza come nutrimento per lo status quo e per il valore aggiunto che ha in sé il luogo comune “miniera di preziosi”. 
In tale “forma (sociale)”, le Istituzioni sono funzioni (come le App, in un Pc) ed in quanto tali rispondono solo ed esclusivamente al livello di controllo sotto (alla) dominante: 
ne sanciscono la “causa”, preservandola da ogni “pericolo interno”, come parte del firewall ambientale “qua, così”. 
Il tribunale non può inventarsi nulla, che non sia sempre (sempre) all’interno del solco dell’aratro, già autorizzato a livello gerarchico sotto dominante. 
La giustizia è “uguale per tutt3” solo in questo senso. 
Non ti stanno dicendo una menzogna: 
la giustizia è amministrata sempre nello stesso modo, nell’AntiSistema. 
È… uguale, per tutt3 (l’inquadramento gerarchico avente più criteri nella gestione del flusso ordinario della giustizia, di parte). 
È… vero, che è di parte. È… vero che è ”tutt3 una bugia…”.
È vero che ti mentono. Ok
È sempre vero tutto quello che succede all’interno di un reame, anche quando non ti accorgi nemmeno di essere parte della stessa “nave”… 
E... se (quando) succede è perché “serve (alla condizione sotto dominante)”. Non solo, è – anche e soprattutto – perché è un indizio frattale espanso.
La leva che puoi utilizzare al fine di…
“Chiunque voglia far nascere un bambino in questo mondo, deve dimostrare stabilità economica. E deve garantire il benessere fisico ed emotivo del bambino…”.
What happened to Monday?
Il controllo capillare diventa legge e, quindi, diventa anche “giusto”
Un immane abbaglio, non c’è che dire, ammettere e prendere le distanze. Sì, ma (ma)... dove "vai ' qua così'"?
“Insieme ‘noi’ sopravviveremo…”.
What happened to Monday?
Chi?
Di chi si narra? Ricorda la forma “comoda” del plurale maiestatis:
“Noi”… (e) il popolo.
Cosa… “chi”, designa la particella lessicale “Noi”
La Massa? Solo in parte. 
Il “chi” è “la parte (sotto) dominante”.
Ogni livello sotto (alla) dominante.
Solo dopo viene la Massa, in quanto amministrazione finale della gerarchia che la prevede alla “base” dell’edificio del potere sostanziale “qua, così”.
Chiedetevi: chi continuerà a prendere le decisioni difficili che assicureranno la vostra sopravvivenza? Il mio rammarico… è che i vostri figli non conosceranno mai il mondo che avremmo potuto costruire insieme…”.
What happened to Monday?
Bè, “ne faccio tranquillamente a meno”. 
Ciò che è stato drenato via da te, nella forma sociale reale manifesta “qua, così”, è la condizione di fondo della giustizia (in quanto valore universale, però); la “parte” rimasta designa quell’intervento "genetico", che ti ha riprogettat3 da capo o, chissà, proprio generat3 dal “nulla (che è l’interesse, di parte, sotto dominante)”. 
Cosa c’era “prima”? Come si esisteva “prima”? Chi c’era “prima”? Ecco dove puoi "andare": 
"qua, altresì".
Queste “domande” hanno senso solo permettendole sostanzialmente, ossia, avvicinando le risposte (che sono informazione, memoria, dati, immagini, etc.) attraverso il proprio atteggiamento “formulare (giust3 ad angolo giro)”, avente ogni diritto impossibile ed inimmaginabile di ritrovare “soddisfazione”… 
Senza un simile “essere (fare)”, le risposte rimangono come auto distanziate da “te”, mantenute auto isolate al di là del “tuo” grado di comprensione (attrazione) “qua, così”… ove, sopravvivi nella “tua” parte, perfezionata appositamente per… sopravvivere nella “tua” parte perfezionata appositamente per… sopravvivere...
Ogni loop ha sempre (sempre) un senso (un “inizio”? Una ragione fondamentale).
Immagina di dividere per tre il numero intero “100”.
33, 33, 33… e l’unità che “avanza”?
Bé, la continui a dividere sempre per tre:
33, 33, 33… 
Ecco, ancora, l’incanto
la “trasformazione nel tempo (chimico, algebrico, geometrico, informatico, legale, etc.) ‘qua così’”. 
L’uno è periodico se (se) continuamente suddiviso per “3”.
Perché è diviso in tre parti?
Non si narra sempre, forse, della trinità (tri-unità)?
È vero che sei nella dualità, ma (ma) “tra i due litiganti, il terzo gode”.
Il numero perfetto è… 3.
Quell’un3 che “avanza” sempre e che permette la reiterazione della suddivisione nella suddivisione.
Qualcosa che riguarda anche la dominante che, infatti, lotta per sopravvivere anch’essa “qua, così”. Anche se molto probabilmente "non se ne accorge"…
La storia è deviata da un’ombra, che è anch’essa riportata storicamente “qua, così”
È, infatti, nella sostanza di ciò che “avanza”, che la ritrovi. 
Qualcun3 che non puoi ricordare, sino a quando ti ostini a “spaccare il capello in quattro”, facendo ricerca e continuando ad andare in profondità ma (ma) nella maniera più “sbagliata (deviata)” possibile. 
Nel “film” sopra citato più volte, tutta la incredibile tecnologia per l’ibernazione controllata, nella sostanza, non esisteva affatto
infatti, la prole introdotta nell’impianto veniva “semplicemente”…incenerita in un istante, sul posto, non lasciando alcuna traccia di sé.
“Non hanno sofferto…”.
What happened to Monday?
Questa è tutta l’umanità dimostrata
Qualcosa di autenticamente terribile.
Qualcun3 di veramente terribile, il cui “esempio” è incarnato e dimostrato da ogni persona che compie il “proprio mestiere” come una sorta di automa, insensibile a qualsiasi sia l’ambito concernente al/il “proprio” mestiere. 
Quale differenza c’è, dopo anni e anni di praticantato, tra un meccanico e un medico
Nessuna (a parte l’eccezione che, però, conferma la regola)... 
Il “trattamento” è lo stesso. 
Macchine, animali, umani, cose, etc. Nella routine non c’è più nessuna differenza
E “lì” ritrovi il “paradosso”, nel momento in cui… nella gerarchia, i livelli più ordinari (Massa) sono anche quelli più resi insensibili (dalla routine, nella routine): 
non vedendo l’ora di giungere a fine turno, avendo solo voglia di finire la giornata, trovando il modo di sopravvivere anche all’ennesima “nuova” giornata di lavoro stressante e “rompipalle”, che diventa la Massa stessa (il avanti il "prossimo").
Qualcosa che ha responsabilità solo nel momento in cui “scoppia il caso”
Nel momento in cui si gioca allo “scaricabarile”…
I livelli medio alti della gerarchia, rispondono ad un aumento della responsabilità diretta ed oggettiva, oltre all’aumento della busta paga. Ed in quello, perlomeno, molte persone diventano effettivamente “espert3” ed in grado di salvare vite, allungandone l’auto intrattenimento nel “qua, così”
Tutto serve. “Tutto è vero”, Tutto è… AntiSistema, se (se) sempre “qua, così”…
Come si è trasmesso globalmente il “virus” sotto (alla) dominante? Avendo “infinite facce apparentemente tutte diverse”:
un abito buono per ogni stagione
L'invasione calcolitica
L'interpretazione maggiormente accettata oggi, perché meglio fondata su un'attenta valutazione dei dati archeologici e sostenuta da diversi studi scientifici, è stata fornita dalla studiosa lituana Marija Gimbutas.
La Gimbutas ha vagliato con precisione le testimonianze delle culture materiali dell'est europeo, identificando gli Indoeuropei con una cultura guerriera dell'età del rame (epoca: circa 4000 - 2000 a.C.):
la cultura kurgan, così denominata a partire dalle grandi sepolture a tumulo (i kurgan appunto) che la caratterizzano, tombe nelle quali venivano seppelliti i principi locali insieme alle loro mogli e concubine, agli schiavi ed a tutto il seguito, secondo un'usanza diffusa in molte civiltà antiche…
Dagli studi della Gimbutas emerge un quadro abbastanza semplice e lineare della comparsa degli Indoeuropei sulla scena della storia:
migrando dalle loro regioni d'origine (Urheimat collocata tra il Volga e il Dnepr), le popolazioni indoeuropee si sarebbero sovrapposte un po' ovunque (dall'Europa occidentale all'India) alle popolazioni neolitiche preindoeuropee, come élite guerriere tecnicamente più avanzate, imponendo alle popolazioni sottomesse la loro lingua, struttura sociale e la loro religione
Ipotesi Ryan-Pitman.
Fra le ipotesi recenti tese a spiegare la causa della migrazione, la più importante è stata proposta nel 1997… e riformulata nel 2003… da Ryan e Pitman.
L'ipotesi si basa sul repentino allagamento del territorio ora occupato dal Mar Nero, causato dallo scioglimento dei ghiacciai, avvenuto nel 7150 a.C. (prima data proposta) o nell'8500 a.C. (in seguito alla riformulazione), in conseguenza del ripristino della corrente del Golfo, che in pochi anni liberò il Mare del Nord dal ghiaccio dell'ultima era glaciale.
Con l'aumento del livello del mare, il Mar Mediterraneo avrebbe allagato una vasta depressione, formando l'attuale Mar Nero e obbligando le popolazioni ivi residenti, tra cui forse i proto-indoeuropei a migrare in zone sicure.
Secondo questa ipotesi l'evento sarebbe stato ricordato nelle varie mitologie come il Diluvio universale.
Diversi studi scientifici approntati per valutare questa tesi hanno invece osservato come fu il Mar Nero a riversarsi nel Mediterraneo… e in maniera tra l'altro non drammatica
Link 
si sarebbero sovrapposte un po' ovunquecome élite guerriere tecnicamente più avanzate, imponendo alle popolazioni sottomesse la loro lingua, struttura sociale e la loro religione (ecco lo “schema fisso” da collocare nella giusta “prospettiva ‘qua così’”: in ottica sotto dominante, al fine di accorgerti della condizione sotto – alla – dominante)
in conseguenza del ripristino della corrente del Golfo (il “ripristino” di qualcosa che “ora, la scienza deviata” ti dice che potrebbe nuovamente interrompersi, causando una nuova era glaciale, all'inverso del ciclo di riscaldamento della Terra, narrato sempre da parte della medesima scienza deviata. Ossia: qualcosa che ricircola certamente attorno ad un perno centrale e portante, alla conseguenza della ragione fondamentale)
l'evento sarebbe stato ricordato nelle varie mitologie come il Diluvio universale (chiediti sempre, allora, “che cosa significa” qualsiasi evento ricordato/riportato)
fu il Mar Nero a riversarsi nel Mediterraneo… e in maniera tra l'altro non drammatica (non importa il “verso”. Importa il “senso”: così come “ora” vengono "spostate" le popolazioni che abitano le zone diventate inospitali alla vita. Migrazioni che, all’opposto, non sono dovute ad invasioni del tipo abituale, dato che “è già successo”. Migrazioni dovute alle correnti sottodominanti, che conoscono un solo modo di sopravvivere nel “qua, così”: per emulazione della sotto dominante, che deve solo limitarsi ad “ispirarle”, senza per/con questo – anche – manifestarsi all’interno del proprio reame sotto ad incanto).
Il problema della Urheimat
Sebbene gli studiosi abbiano ricostruito la storia dell'unità linguistica indoeuropea (Ursprache), rimane ancora il problema di comprendere la patria di provenienza (Urheimat) di questa ondata migratoria ed i motivi che l'avrebbero provocata
Link 
Il cerchio è sempre aperto, anche quando è già… chiuso, essendo “già successo”. 
Non a caso, la scienza è deviata e, dunque, non prende minimamente in esame la “tesi” alternativa, ad esempio, di Sitchin, che apre verso il paesaggio, da una prospettiva molto più espansa (ma non condivisa dal potere sotto dominante “qua, così”).
Quale versione della “mente” usimentre, nella sostanza, vieni usat3 (dalla “tua” stessa mente)? 
Trattasi di un programma ad hoc, al fine di auto manutenere sempre perfettamente funzionante l’AntiSistema (una apparenza anche questa, dato che… semplicemente, “funziona”, non visto che è il sistema operativo frattale espanso che supervisiona a tale funzionamento nonché funzione).
Infatti, nel “qua, così” è stato progettato un “collo di bottiglia” che ha reso possibile (manifesto) il concetto di denaro, lavoro, fatica, sofferenza, debito, schiavitù, etc
Di conseguenza, non ti sembra nemmeno proponibile un mondo caratterizzato da altre “leggi, regole, consuetudini, convenzioni, norme…”. 
Così, qualcosa che funziona è stat3 camuffat3 in qualcosa che “devi far funzionare tu, attraverso il lavoro ed il consumo ed auto consumo”… 
La scarsità è quindi del tutto apparente, nel senso che è “apparsa” dal nulla, che è sempre pieno di potenziale
Il “mondo pre esistente a questo” funzionava diversamente. Anche se “ora” non lo ricordi e, quindi, non sei d’accordo e non lo ammetti.



Per Guénon il titolo di “Re del Mondo”, fa risalire a tradizioni vediche con Manu, il legislatore primordiale, ma anche a miti degli antichi Egizi con Menés o dei Greci con Minos
Questo titolo, per il filosofo francese non designa una persona o entità reale, ma indica un principio, che fa da tramite, tra il mondo del trascendente e il mondo materiale.
A tale proposito ricordiamo il titolo di “pontefice” o “costruttore di ponti”, seguendo un termine prettamente massonico, che indica colui che media tra il mondo soprasensibile e quello materiale
Link 
Fai attenzione:
tutti i grandi e antichi imperi
hanno una radice comune
che, molto spesso, è un “nome”
Manu, Menés, Minos, etc.
ma che, nella sostanza
a livello frattale espanso (significativamente) indicauna “qualità mentale”.
indica un principio, che fa da tramite, tra il mondo del trascendente e il mondo materiale...
indica colui che media tra il mondo soprasensibile e quello materiale
l’anello di congiunzione In-Organico
che la mente rappresenta, codifica, veicola e trasforma automaticamente in realtà manifesta fisica “qua, così”.
Ma (ma) è bene riportare anche la mente a/in quello che la identifica in quanto “parte (organo)” e non “centro”. 
Il motivo sostanziale per il quale identifichi la giustizia universale, come una questione di “cuore”, che la mente “qua, così” è impedita ad autorizzare.
Manu, Menés, Minos, etc.
Mente… Manas... (senso interiore)…
Dunque la mente, undicesimo senso, è un prodotto della Prakṛti, della materia cioè:
nulla di trascendente il Sāṃkhya assegna alla mente umana, essendo Manas ciò che reagisce elaborando gli stimoli degli altri sensi
Link 
la mente, undicesimo senso, è un prodotto
essendo manas ciò che reagisce elaborando gli stimoli degli altri sensi
L'undicesimo organo, quello interno, è il sentimento (Manas) responsabile dell'intelligenza e dell'azione
Link 
L'undicesimo organo, quello interno, è il sentimento (Manas):
una funzione.
L’undicesimo organo, quello interno… non è “il centro”.
È un “prodotto”…
Riporta la “tua” mente al livello che ti compete:
quello di averla ai tuoi ordini (poiché parte di te, laddove tu sei portante e centrale) e non al/il contrario.
La “memoria orientale” è – per raffigurarla tecnologicamente – informazione relativa al “progetto” e non, come quella occidentale, relativa all’estensione “uso”. 
L’occidente descrive (usa, devia) il funzionamento, attraverso il “collo di bottiglia” dell’interfaccia mentale "qua, così", ma (ma) non ricorda ciò che permette il funzionamento (qualcosa che evidentemente, invece, la dominante ricorda perfettamente e sfrutta egoicamente:
una parte dell’atteggiamento previsto per divenire grande concentrazione di massa, giurisdizionale. 
Qualcosa che, come per il colesterolo buono e/o cattivo, ha un duplice volto e che, dunque, “non puoi gettare dalla finestra tutta l’acqua e il bambino d'assieme”). 
Un “cancro” è perfettamente incastonato d’assieme, nell’assieme, in maniera tale che diventa un’operazione pressoché im-possibile (ma sempre potenziale) l’intervento volto ad estirparlo chirurgicamente, dato che il rischio è quello di auto procurare, la morte o la lesione grave dell’ammalat3
Vero? 
Questa situazione raffigura ed “incarna” la verità superiore e sostanziale “qua, così”, con la parte “buona e cattiva” arrotolata l’una nell’altra, a formare un tutt’uno inestricabile e, dunque, praticamente “da prendere e lasciare così com’è”. 


La soluzione (che c’è sempre), quindi, non è in questa direzione "chirurgica".
Essa risiede nell’intervento interno e, propriamente, individuale, ad/per opera singolare, mediante il “giusto” atteggiamento:
un grado di assoluta e totale coerenza, densità, uniformità ed univocità personale interiore sostanziale, collegata al filo conduttore “esistenza (potenziale)”.
L’utopia è il “come dovrebbe essere” e, dunque, “è”… per quella individualità che “lo sa, perché lo sente” che “così è”.
Certo, “belle parole per chi non è sede dello stesso problema”. 
Vero? Tant’è, tuttavia.
“Fai… che ti accorgi, anche, che ‘qua così il 'problema' è sempre (sempre) lo stesso, dato che… ‘la nave è una sola’. 
L’equipaggio ed il personale è sempre lo stesso, con il ‘problema’ che rende più evidente la ragione fondamentale al comando della nave stessa, che non si muove automaticamente, anche se una intelligenza artificiale è stata programmata per darti questa impressione…”.
    
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2145

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