mercoledì 13 febbraio 2019

Briganti.

“Aò… sei morta da sei anni e ancora non te l’hanno detto…”.
Confusi e felici
Banche, Patuelli: le macchine non sostituiranno le persone.
"Le macchine non dovranno mai sostituire le persone. Devono essere indirizzate e controllate".
Lo ha assicurato il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, parlando del rinnovamento tecnologico delle banche italiane.
In occasione di un convegno organizzato dalla Cgil, Patuelli ha poi aggiunto:
"tutte le nuove tecnologie delle banche dovranno essere gestite, non si eliminerà il fattore umano".
Link 

C’è uno schema fisso “qua, così”: 
la storia si ripete
Ma (ma) succede in maniera “stucchevole”: 
come l’evoluzione – ti dicono – procede a “balzi (ricordando la stagione invernale per il regno vegetale che, sotto alla terra, rafforza le proprie radici, senza darlo a vedere in superficie, ove – all’opposto – conferisce l’idea di una situazione alquanto sommessa.)”
allo stesso modo, la storia deviata si dimostra a pieno, in quanto ad effetto significativo, solo quando ha terminato di “lavorare ai fianchi” la/una certa situazione e, dunque, quando ogni tassello è “già” stato piazzato al “proprio” posto, secondo una strategia precisa che, convenzionalmente, non puoi credere essere reale (la “vita non è un film”. Allora, anche, i film che cosa raccontano?). 
Le parole spese dalle Autorità, sono un investimento necessario per conferire una idea, alla Massa, e per significarne l’esatto opposto, in termini sostanziali
Per abituarti al fatto, che… quando ti si dice, indirettamente, quello che autenticamente succede, non lo puoi mai (mai) accettare. Da “lì” ha senso l’incanto e la situazione sotto ad incanto (sotto – alla – dominante).
Qualcosa che, ad esempio, la programmazione univoca, esatta e senza alcuna previsione di “sentimento”, collegata al “senso (dovere), ordine” gerarchico, permetterà di inasprire la presa, andando a generare “macchine intelligenti, prive di ogni… umanità”
Una situazione alla quale non potrai dire di no e, nella quale... dovrai solo dire di sì.
Non che l’essere umano sia diverso, già da “ora”… se (se) si è potuto espandere viralmente (al 99 per cento) l’AntiSistema. Del resto: "è già successo".


Le macchine rappresentano il nuovo “balzo evolutivo” dell’umanità:
quello sdoppiamento, che scompatta Jekyll da Hyde, manifestando l’anima “nera” e quella “bianca”:
una singolarità auto suddivisa e spaccata (isolata) in-consciamente (nel conscio, dentro, nel profondo)
Qualcosa che va osservato per quello che “è”: 
il “è già successo”… se “ora” sei “qua, così”. 
In una differita della “tua” vita. 
Come se tutto ciò che succede, non corrisponde altro che a quello che continua a succedere, sull’onda, sulla spinta della ragione fondamentale che si “guarda bene” dal rendersi manifesta alla “tua” coordinata fisica esistenziale reale manifesta “qua, così”. 


Il grande “vantaggio” di… “non esistere ma esserci e/o di non esserci ma esistere” è proprio quello di non essere pres3 in considerazione, di non essere nemmeno immaginabil3. 
Ciò che ti rimane è il potenziale di accorgerti (intuire e seguire la traccia frattale espansa della memoria ambientale). 
Le parole spese dalle Autorità non vanno mai disperse al vento:
sono sempre una traccia precisa, se (se) hai colto “ciò che continua a ripetersi ‘qua così’”
Qualcosa che non ha nulla a che vedere con un saggio redatto da espert3, con la storia raccontata per “lavoro”, con la scienza deviata che deve raggiungerti forzatamente attraverso la propria “novella (AntiSistemica)”. 
No.
Tutto ciò, ha più a che fare con la trama di un film o romanzo “di fantasia”, per quanto infantile e paradossale ti può sembrare la questione.
Vale più una simile “trama”, che tutta la “saggezza intellettuale storicamente riversabile anche in ‘te’”.
"Tutte le nuove tecnologie delle banche dovranno essere gestite, non si eliminerà il fattore umano…" (esattamente. Saranno perfettamente “gestite”, come del resto è sempre successo “qua, così”. La macchina, ad un certo punto, una volta programmata in una certa maniera, prenderà coscienza di sé? Giungerà ad accorgersi di essere “schiava”? A quel punto, che cosa gli resterà da “fare”?)... 


La condizione di sopravvivenza (schiavitù) “qua, così” riguarda… tutt3. 
Ma (ma) se tale “macchina” continuerà per sempre ad essere ferreamente programmata in maniera tale da non potersi “auto riconoscere”quale futuro la attenderà “per sempre”?
Qualcosa che ricorda dannatamente da vicino, proprio ciò che “è già successo” alla genie umana, nell’AntiSistema.
La storia si ripete sempre, diversamente, ma (ma) sostanzialmente il ritornello è sempre lo stesso:
lo schema fisso ("è") sotto (alla) dominante. 
Nello "sport (vita)" chi arriva secondo viene dimenticat3. 
Conta solo chi "vince". 
Ma (ma) “chi vince” si ritrova in quella condizione, dato che non gareggia da sol3
Allora, la Massa serve (si auto rigenera nel loop) per permettere alla dominante di “vincere”, ed è interesse cardinale – di conseguenza – che esista una grossa platea da sfruttare inverosimilmente, così come ti cambi d’abito ad ogni cambio di stagione… 
Non solo: 
l’arrivare secondi e l’essere dimenticat3, significa che la storia deviata si avvale della collaborazione inconscia delle persone, che giungono a ricoprire tutte quelle posizioni che, d’assieme, permettono la realizzazione AntiSistemica dell’intenzione sotto (alla) dominante.
Ogni parte “seconda” realizza l’unico futuro che “qua, così” può al massimo ambire di auto congiungere a sé: 
fare le veci della compresenza immanifesta “di chi non sai tu”. 
Per, poi, sparire nel “nulla” della memoria della Massa
Un tassello alla volta, una decisione dopo l’altra, una legge dopo un’altra legge, etc. la storia deviata si concretizza e “vince sempre (sempre)”, mentre tutte le parti secondarie (che la Massa crede essere primarie) si sganciano progressivamente, perdendosi nell’oblio della dimenticanza d’insieme, che è di più l’esito del soggiornare a “bagnomaria”, costantemente (sempre) in una “atmosfera” carica di… incanto (intenzione sotto dominante)… 
Dunque, abiti, da sempre, nella “tua terra”. Ad un certo punto, giunge una popolazione straniera che ha la pretesa di “venire a decidere per te, a casa tua”
Che fai? 
Sino a quando è successo in questa maniera, la Massa si è opposta, generando conflitti violenti (qualcosa che è come un rullo compressore, che non si ferma davanti a nulla, ha lavorato e sta lavorando globalmente l’umanità: il capro espiatorio è il modello “denaro” a “natura” scarsa. L’economia, se preferisci. O la speculazione… Ma, nella sostanza, si tratta di una forma di auto intrattenimento, al fine di coprire perfettamente la verità che esprime la regola “è già successo”. Il continuare a succedere è dovuto all’effetto delle sottodominanti che, come cani da guardia inconsapevoli di esserlo, agiscono ancora nel solco dell’aratro AntiSistemico, convint3 di inseguire i propri “sogni” e, in realtà, obbedendo solamente all’impulso post ipnotico dominante). 


In questa maniera, non ti sembra mai (mai) di avere “tempo, da sacrificare” verso quel grado dell’accorgersi e del “fare”, che significa sostanzialmente “risvegliarsi”). 
Ma... da quando la strategia è diventata l’auto convenzione della “democrazia” (in tutti quei luoghi nei quali è già passato il rullo compressore sottodominante), la Massa non riesce più ad “aprire gli occhi”, non potendo credere a quello che nonostante tutto continua a percepire e a non seguire… 
Il rullo compressore, però, è ancora in azione in molte parti del globo, nella prima modalità di invasione, conquista ed… occidentalizzazione, a cui seguirà il secondo step (quello “democratico”).
“Cominciate a credere alle storie di fantasmi, Miss Turner... Ci siete dentro!...”.
Capitan Barbossa
Voglio ricordarvi che la Nuova Caledonia è territorio francese. E che i Canachi, indipendentisti o no, sono cittadini francesi. Obbediscono alle stesse leggi ed hanno gli stessi diritti e gli stessi obblighi.
Il nostro raggio d’azione laggiù è lo stesso che in città…”.
Rebellion. Un Atto di Guerra
Fuori i secondi”... (la Massa l3 dimentica, insieme a tutto quello che hanno “fatto”, lavorando per il Governo, che non si capisce bene “chi è”. Ti dicono che sei anche tu. Ci credi?).
“Ma che cazzo è? Lo sbarco in Normandia… Che cazzo ci fa qua l’esercito?...
Noi siamo qui per volere del Governo
Ho bisogno del tuo aiuto per far sì che quello che è successo qui, non si ripeta altrove
Non ci sarà una vittoria senza una buona coesione…
Vi chiedo di confondervi nella massa, ma di tenere il gruppo unito. Tutto chiaro?...
Il Primo Ministro e il Governo non possono accettare questa situazione, perché insulta i principi della nostra democrazia
Il Governo conta su di voi, sulla vostra professionalità, per ristabilire la giustizia e la pace su questo territorio della Repubblica…”.
Rebellion. Un Atto di Guerra


I morti ammazzati sono veri, ma (ma)…
A forza di farci credere che combattiamo contro dei terroristi, togliamo qualunque umanità ai nostri avversari. E giustifichiamo più facilmente le violenze.
Questo è quello che dovremmo evitare…”.
Rebellion. Un Atto di Guerra
Perché “in certi luoghi sulla Terra” succede ancora la “ribellione”
Perchè è... normale.
Sai che cosa significa quella legge per noi? La fine delle nostre usanze. La scomparsa delle nostre tradizioni. E l’autorità dei nostri capi tribù. Non possiamo lasciare che accada… Vogliamo tutto quello per cui lottiamo dall’eternità: la nostra indipendenza…
Da lì l’ufficio politico ci indicherà la strada da seguire…”.
Rebellion. Un Atto di Guerra
L’ufficio politico... è l'auto deviazione AntiSistemica.
La “ribellione” è logica (e "serve"), è fisica, è… prevedibile ed utilizzabile, dopo averla generata “tra le righe (in leva)”.
Per cui, “chi” se ne avvale primariamente? Il Governo?
No. Il vertice è distaccato “qua, così”. 
Il “motivo” si cela, ad esempio, nel fatto che “tu sei anche lo Stato, ma lo Stato non è te”:
sei in una tenaglia
e “chi” ti schiaccia utilizza sempre e solo la “forza altrui, quella dei tuoi ‘simili’”. 
Il terzo incomodo assiste alla scena
non partecipa, se non a livello indiretto, ricorrendo alla centralità di essere la grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello planetario. 
Sino a quando non ti accorgerai di “ciò”, la conseguenza potrà solo essere il “qua, così”, con una ferrea riprogrammazione che ti vincola al perno gerarchico del “credo parziale, di parte, in parte”; una sezione, lo spaccato del vivere d’assieme sociale, caratterizzato da “priorità” che non coincidono con il tuo accorgerti primario
La deviazione è servita... a tavola, ogni dì.
E “facendo filosofia”… ti dibatti andando sempre più velocemente a fondo: 
situazione nella quale “già sei ‘qua così’”. 
Ergo: 
ogni dibattito – nell’AntiSistema – serve solo per distrarti, mentre sullo sfondo continua a succedere quello che deve succedere, dato che “è già successo”.
I Kanakas erano abitanti delle isole dell'Oceano Pacifico impiegati per lavorare in condizioni di semi schiavitù in varie colonie dell'Impero britannico, come ad esempio le Figi, il Queensland (Australia) e la Columbia Britannica (Canada), ma anche in California, nel periodo fra il XIX secolo ed il XX secolo…
In Oceania, il termine Kanaka è usato piuttosto raramente, in quanto considerato obsoleto ed inappropriato; inoltre, anche ai tempi dell'uso di lavoratori provenienti dalle isole del Pacifico, si preferiva parlare di "South Sea Islanders", termine che viene ancora oggi utilizzato dai Kanakas per parlare di sé stessi…
Link 
Il termine Kanaka è usato piuttosto raramente, in quanto considerato obsoleto ed inappropriato (da “chi”, è considerato come tale?).
Lo schema fisso è quello sottodominante, sotto (alla) dominante:
una condizione di “semi (per la) schiavitù”; del resto non esistono anche le “galline felici”, ormai?
Canachinome con il quale sono noti gli autoctoni della Nuova Caledonia...
Molto originali sono le tavole scolpite (jovo) e le maschere in terracotta o di bambù, spesso interamente incise con scene di vita profana o rituale, le più recenti delle quali narrano dell'aggressione coloniale.
Sottomessi dai Francesi a partire dal 1853, i Canachi resistettero per oltre un secolo al massiccio processo di acculturazione, decimati dalle malattie e dallo sfruttamento quali lavoratori nelle ricche miniere di nichel dell'isola.
Già all'inizio del secolo XX oltre metà delle originarie tribù erano scomparse; le restanti furono costrette a vivere nelle zone più improduttive dell'isola.
Dopo la fine della II guerra mondiale, l'introduzione di nuove leggi francesi garantì il diritto allo studio e l'assistenza sanitaria e limitò lo sfruttamento dei Canachi nelle miniere;
a questo seguì una crescente urbanizzazione, soprattutto dei numerosi meticci, e la trasformazione degli insediamenti (case in muratura, campi coltivati deforestando ampie zone) anche nelle zone abitate dai gruppi legati alle antiche tradizioni.
Il movimento indipendentista, pur rivendicando il diritto alla salvaguardia della cultura ancestrale, ha di fatto favorito un rapido processo di acculturazione di questo popolo ai costumi occidentali
Link 
narrano dell'aggressione coloniale
sottomessi dai Francesi a partire dal 1853, i Canachi resistettero per oltre un secolo al massiccio processo di acculturazione, decimati dalle malattie e dallo sfruttamento quali lavoratori nelle ricche miniere di nichel dell'isola. Già all'inizio del secolo XX oltre metà delle originarie tribù erano scomparse; le restanti furono costrette a vivere nelle zone più improduttive dell'isola
il movimento indipendentista, pur rivendicando il diritto alla salvaguardia della cultura ancestrale, ha di fatto favorito un rapido processo di acculturazione di questo popolo ai costumi occidentali (ovvio: come credi di avere la meglio sulla condizione sotto dominante, se sempre tendente a ristabilire il “qua, così”?).
Il movimento indipendentista non è la Massa: è sempre una élite. 
Ossia, sono "i secondi", ancora le Autorità che, poi, verranno dimenticat3, dalla Massa. Step by step...


Ti occorre “ricordare” la valenza assoluta dei “valori universali”:
la giustizia (ad angolo giro), ad esempio.
Sai come viene “marchiato” un simile modo di riproporre “valor3”, rivolgendoti alla Massa? 
Populismo (un di-"segno", ormai, negativo). 
Poni attenzione: 
hai sempre fumo negli occhi
Andrebbe concretamente riformata la Giustizia Sportiva?
Si tratta di un discorso troppo ampio da poter essere affrontato in poche battute.
Certamente, la crescita esponenziale degli interessi, la complessità delle normative e l'enorme differenza tra settore professionistico e dilettantistico imporrebbero significative riflessioni sull'adeguatezza dell'attuale regolamentazione e dell'organizzazione della giustizia federale, che dovrebbe essere rivista e probabilmente allineata ai due diversi ambiti (pro e dilettanti)”…
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La “giustizia (ad angolo giro)” è… un3. Sempre e “solo”. 
Non esiste alcuna distinzione. 
Esiste solo… giustizia universale:
il “collo di bottiglia” fondamentale per l’intera auto amministrazione del costrutto/complesso “umano”.
Evidentemente, qualcosa che per l’interesse dominante vale quanto la perdita di ogni potere già acquisito storicamente “qua, così”.
Da "lì", allora, ogni "tuo" dubbio e "certezza (credo)"... 
Se “alzi la testa” non vedi solo il… cielo. 
Ti accorgi del “trucco”.
La casa editrice Nathan ha scelto di unire la matematica all’attualità e così ne è nato un quesito quantomeno ambiguo.
“Dei migranti che fuggono dalla guerra raggiungono un’isola nel Mediterraneo. La prima settimana ne arrivano cento, poi, ogni settimana, il loro numero aumenta del 10 per cento…” si legge nel libro.
Sì, esatto, il dramma e l’emergenza migranti dall’Africa... si trasforma in un quesito come quello tra mele e pere.
Seguono, poi, le domande cui gli studenti devono rispondere.
“Per quante volte viene moltiplicata una quantità quando aumenta del 10 per cento?”. “Dedurre il numero totale di migranti giunti sull’isola dopo otto settimane, arrotondando all’unità”.
Un libro scolastico pensato per i liceali dell’ultimo anno, ma che fin da subito ha scatenato fortissime proteste sul web, da parte degli studenti stessi, dei genitori, ma non solo.
Al punto che l’editore ha dovuto fare marcia indietro.
“Chiediamo scusa agli insegnanti, agli studenti, ai genitori, all’insieme della comunità educativa, alle associazioni in aiuto ai migranti, ai rifugiati, ai richiedenti asilo e all’Ong Cimade che ci ha allertati – ha dichiarato in una nota la casa editrice Nathan, sottolineando che “verrà sostituita gratuitamente con una versione corretta che sarà disponibile molto presto”.
Insomma, gli insegnanti in queste prime settimane salteranno la pagina incriminata, dove oltre al quesito si vede in bella vista un gommone carico di migranti, poi per calcolare le percentuali arriverà una versione magari meno attuale, ma più di buon gusto.
Link 
unire la matematica all’attualità…” è, ancora, lo schema fisso “qua, così”
il dramma e l’emergenza migranti dall’Africa si trasforma in un quesito come quello tra mele e pere (certamente; fa parte della messinscena AntiSistemica. È come divenire sempre più auto insensibili ogni giorno che passa, senza per/con questo delineare mai una responsabilità verso quello che continua a succedere, se non attraverso paratie stagne del “credo”)
poi per calcolare le percentuali arriverà una versione magari meno attuale, ma più di buon gusto (infatti: occhio non vede, cuor non duole)...
Quale ragione fondamentale riconosci (ricordi)?
Onu: aumenta la fame nel mondo, causa conflitti e cambi climatici.
Il rapporto è la prima valutazione globale dell'Onu sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione…
Esso identifica i conflitti - sempre più aggravati dal cambiamento climatico - come uno dei fattori chiave dietro il riacutizzarsi della fame e di molte forme di malnutrizione.
"Nel corso degli ultimi dieci anni i conflitti sono aumentati drasticamente e sono diventati più complessi e di difficile risoluzione", hanno dichiarato nella loro prefazione comune al rapporto i responsabili delle agenzie Onu che lo hanno curato (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (Fao), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad), il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef), il Programma Alimentare Mondiale (Wfp) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).
E hanno fatto notare come alcune delle più alte percentuali di bambini che soffrono la fame e la malnutrizione sono concentrate in zone di conflitto.
"Questo è un campanello d'allarme che non possiamo permetterci di ignorare:
non porremo fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione entro il 2030 se non affrontiamo tutti i fattori che minano la sicurezza alimentare e la nutrizione", hanno affermato.
"A tal fine assicurare società pacifiche e inclusive è una condizione necessaria".
Agli inizi del 2017, per diversi mesi, la carestia ha colpito alcune parti del Sud Sudan e c'è il rischio concreto che possa riapparire nel paese e in altre zone colpite da conflitti, soprattutto nel nordest della Nigeria, in Somalia e nello Yemen, hanno fatto notare.
Anche regioni più pacifiche, ma colpite da siccità o da inondazioni legate in parte al fenomeno meteorologico di El Niño, così come dal rallentamento economico globale, hanno visto deteriorarsi la sicurezza alimentare e la nutrizione
Link 
Onu
Fao
Ifad
Unicef
Wfp
Oms
Programmi” (App, funzioni, personalità giuridiche “non fisiche”, meta comportamenti, etc.).
I conflitti... il fenomeno meteorologico di El Niño, così come il rallentamento economico globale... sono "naturali"?
La “tecnologia” è molto, molto, antica. 
E, “tu ‘qua così’”, ne sei la piena dimostrazione (anche se “hai solo l’età che credi di avere”). 
Lo schema è fisso e si ripete sempre (sempre) nella “sostanza”…




non porremo fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione... se non affrontiamo tutti i fattori che minano la sicurezza alimentare e la nutrizione
nel corso degli ultimi dieci anni i conflitti sono aumentati drasticamente e sono diventati più complessi e di difficile risoluzione
a tal fine assicurare società pacifiche e inclusive è una condizione necessaria (lo sai “che cosa significa”?).
Ho bisogno del tuo aiuto per far sì che quello che è successo qui, non si ripeta altrove
Non ci sarà una vittoria senza una buona coesione…
Vi chiedo di confondervi nella massa, ma ti tenere il gruppo unito. Tutto chiaro?...
Il Primo Ministro e il Governo non possono accettare questa situazione, perché insulta i principi della nostra democrazia
Il Governo conta su di voi, sulla vostra professionalità, per ristabilire la giustizia e la pace su questo territorio della Repubblica…”.
Sai che cosa significa quella legge per noi? La fine delle nostre usanze. La scomparsa delle nostre tradizioni. E l’autorità dei nostri capi tribù. Non possiamo lasciare che accada…
Vogliamo tutto quello per cui lottiamo dall’eternità: la nostra indipendenza...”.
Rebellion. Un Atto di Guerra
non porremo fine al… “qua, così”
se non affrontiamo tutti i fattori che minano… “la giustizia universale”
a tal fine assicurare società pacifiche e inclusive è una condizione necessariaalla perpetuazione e perpetrazione del “qua, così”, se (se) – prima – la Massa non si auto ricorda a livello d’atteggiamento “formulare”.
“Fai… qualcosa in tal ‘senso’”. 

Sei sempre (sempre) sicur3 di “essere nel giusto”, anche quando è “solo” il primo step, ossia, anche quando inizi ad accorgerti.
Il “balzo evolutivo” avverrà senz’altro, non appena “tutt3 sarà pronto a livello di grande concentrazione di massa, giurisdizionale”.
Il motivo “reverse (opposto), per cui l’immunità di gregge difende lo Stato AntiSistemico “qua, così”.
  


Non ha importanza quello che credo.
È l’unica cosa che importa, detective…”.
Lucifer
In “cosa (chi)”… credi? 
La proclamazione del Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita del Regno d'Italia.
Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna - la legge 17 marzo 1861, n. 4761 - con la quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia...
"I suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia..."...
Link 
Lo sai che qualsiasi “cosa”, cela e rivela – anche e sopra a tutto – sempre “chi”. 
Sì, perché c’è sempre un “disegno”, che precede (prevede) ogni “cosa”, andando, in questo modo, a non lasciare alcuno “spazio, al caso (che, di conseguenza, non esiste)”. 
Questa logica, “qua, così”, è vista e giudicata (pensa positivo) come “sospetta (negativa)”, nel senso di complottista
Ossia, il sospetto non è concesso a quella parte che “denuncia”, bensì, è proprio la medesima persona che viene fatta s-oggetto di un simile “sospettare”. 
In questa maniera, l’eccezione conferma sempre (se “qua, così”) la… regola
Del resto, quante “carriere” sono state costruite, progettate, imperniate, etc. sulla “necessità denaro (avere)”, piuttosto che sull’esatto opposto e, cioè... essere e dimostrare lo stato inverso nel quale l’umanità intera è sprofondata AntiSistemicaMente

Con il risultato che, ormai, non esiste più alcun sostanziale dibattito, essendo – la Massa – costantemente resa dubbia, da/in questo non paradossale tira e molla, capace di estraniarla sempre più… seppure soprav-viva in “casa propria”. 
L’espert3 nel tal tema, “qua, così”, coincide anche con col3i che denuncia lo “stato delle cose”. 
E, non essendoci più differenza tra contesti (tutto rimane convenzione), il valore più significativo dell’attività di “denuncia”, viene parificat3 a quello, ad esempio, che... ti descrive il funzionamento della società, dal tal punto di vista convenzionale (qualcosa che ti sfugge sempre complessivamente, ma che fa comunque “tendenza”). 
Insomma, ti puoi "sfogare" ma (ma) non puoi andare ad incidere sostanzialmente nel/il "qua, così'".
David Icke, che narra dei rettiliani, è ormai accettato in società, anzi, è diventato una “stella”. 
I suoi libri e le sue conferenze “si vendono bene”… 
E la persona è diventata personaggio, nonché, autore esperto, come se ti stesse narrando del Signore degli Anelli (inteso come romanzo lineare, fantasy), auto disperdendosi nella “tentazione/corruzione sotto (alla) dominante ‘qua così’”. 
In questa maniera, sembra non più esistere alcuna “censura” e, quindi, sembra di vivere in una realtà manifesta “giusta e libera di.



Ma (ma), assolutamente “credi”… non è per nulla affatto così; è, infatti – di più – “qua, così”. 
Qualcosa che ti sembra illogico mettere in discussione, “ora” che – dopo aver studiato il racconto storico, deviato, fatto di violenza e tirannia – finalmente, il mondo sembra avere assunto una forma regolare di… giustizia, diritto, etica, morale, valor3, etc.
Vero? 
Come puoi mettere in dubbio tutto ciò
Hai troppo da "perdere"...
Con quale diritto e su quale base, vuoi rinnegare tutto quello che “è già successo” ed è già stato “fatto ‘qua così’”? 
In questo, non dimostreresti alcun rispetto verso tutte quelle generazioni pregresse, che si sono “spese”, al fine - “oggi” - di averti garantito lo Stato democratico nel quale “sei”
Uno Stato di Diritto. 
Nonché una proprietà “privata di/da te”. 
Chi si rivolta nella tomba, se (se) questo Spazio (Potenziale) Solido mette in dubbio… cosa?
Chi.
Tutt3… il “qua, così”. 
Chi è già morto e chi non può più “parlare per/di sé”, come potrebbe “vivere” questa sorta di “sacrilegio”
Non lo sai, purtroppo. Ma (ma) lo puoi sempre “sentire” ugualmente
Lo puoi sempre (sempre) intuire e fartelo bastare (crederci). 
Del resto, le informazioni ti vengono date, ormai.
I Media ne sono carichi, anzi, sono grondanti di notizie. E ti basta solo approfondire le questioni, per accorgerti che c’è sempre, immancabilmente, “del losco”

Qualcosa (qualcun3) che ti sfugge. 
Un anello che, dunque, non si chiude mai, anche se è già perennemente chiuso (su/di/in te). 
D’accordo:
anche se chiudi gli occhi, la Luna è sempre lì. E il mondo non scompare… facendoti pensare di non essere così tanto “importante”
un granello di sabbia sulla/nella spiaggia dell’universo.
Eppure, in te (e nella conseguente umanità) c’è sempre un/il “potenziale di…”, fare (ad esempio).
Puoi scegliere di “credere” a/in altr3
Perché no?
Perché “hai paura di…”, (tipo) disperdere tutto.
Di morire. Di ritornare nelle “caverne”, di finire in mezzo alla strada o sotto ad un ponte. 
Che ti cada il cielo sulla testa. Che la Spada di Damocle si stacchi proprio sopra di/a te, “qua, così”. 
Questo Spazio (Potenziale) Solido investirà tutta la propria vita, al fine di mantenere “accesa la luce”, ora che è stata ricordata, ed il varco è stato già aperto

L’eccezione non conferma più la regola:
ecco il significato di dett3 “fare”.
Senza per/con questo trasformare la persona, in espert3, personaggio, div3, “vendendo l’anima al/nel ‘qua così’”.
Non confondere le “cose”:
il “Diavolo” non è il male. Ess3 punisce chi ha fatto del male
Rifletti profondamente… 
E riesci a “vedere le stelle”. 
La Stella del Mattino è sempre “lì”, d’assieme: 
segna una “via”, tra le tante se (se) proprio intendi credere che ci siano infinite vie. 
Di più, puoi sempre (sempre) credere che “tutte le vie portano a…”, dove
La differenza è sottile:
la meta la imposti tu e di conseguenza “tutte le vie portano…” lì
All’opposto, se lasci che l’impostazione sia decisa per “te ‘qua così’” da… altr3, che non riconosci poiché non l3 ricordi, allora (allora)… quale risultante credi che avrà la meglio

È ovvio, no? 
La scienza deviata (compresa la religione e la spiritualità) ti ha “già” tolto dalla centralità portante della singolarità
non è la Terra il centro dell’universo, l’individuo è solo uno fra tant3, cenere sei e cenere ritornerai, padre nostro che sei nei cieli, etc. 
Per cui, a livello di “autostima” non vai proprio a mille.
Il “morale” si trova sotto ai tacchi
E “tu” non credi più a nulla, relativamente al tuo potenziale. 


Oltre Ogni Orizzonte si ricongiunge tutt3.
Eppure, nel “tuo” piccolo, anche se “qua, così”, riesci a realizzarti.
Il che significa che, seppure da Bonsai, il tuo potenziale è sempre del tutto intatto
Sai, il “sogno” di un3 schiav3 non ha poi così tante pretese… quando gli manca tutt3 ed il desiderio si auto limita al “dacci (anche) oggi il nostro pane quotidiano…”, diventando una preghiera, che implica una devozione, un credo unico auto depotenziante (come per i vasi comunicanti, a mo’ di funzionamento secondo la “legge del minimo”). 
C’è come un “foro”, inciso ad una certa “altezza/profondità (coordinata, frequenza, etc.)” che… una volta raggiunto quel “livello”, il “fare” non può andare mai (mai) oltre
Immagina e visualizza lo “schema”. 
Entraci dentro, senza farne parte. 
In che modo? 
Stai immaginando. Ok
Allora, continua a farlo ancora più coerentemente:
immagina come porre rimedio alla situazione.
Sì. Lo puoi sempre (sempre) “fare”:
tanto... è “solo” immaginazione, del tutto gratuita. 
Non ti costa niente. 
Solo un po’ di quello che credi essere il “tuo” tempo; quella chimica che ti trasforma fatalmente, presto o tardi, in… cenere “qua, così”.
“Non ha importanza quello che credo.
È l’unica cosa che importa, detective…”.
Lucifer
Immagina o continuerai ad essere... immaginat3.
Brigante
Malvivente che attenta a mano armata alla vita e alla proprietà altrui (spesso come membro di una banda); grassatore, predone…
In origine, fante di piccole compagnie di ventura (spesso dedito coi compagni alle scorrerie e al saccheggio)…
Da Google
Nota bene la “particella/onda”:
in origine…
“A monte” (prima di…). Che cosa significa
Chieditelo. 
La “definizione” di brigante è “in origine”… una e, poi, “a seguire”, un'altra. Perché
Perché le circostanze sono cambiate? Sì. Ma (ma), prima ancora, che cosa “è già successo”? 
Cosa (chi) ha preteso di impadronirsi del significato “positivo” del termine, e per/con questo ha coniato (generato, permesso, immaginato), anche, il significato opposto (da appioppare, da etichettare, da conferire automaticamente a coloro che, nel durante, sono stat3 trasformat3 in ciò che... non erano)? 
La domanda è, come sempre, ormai solo che retorica:
è la condizione sotto (alla) dominante
la risposta unica “qua, così”.
All’ombra della dominante, “è già successo” tutt3. 
Tutto è compiuto…”.
Un “virus”, che ha contagiato l’umanità (almeno al 95 per cento), avendo a disposizione l’intero “arco storico (deviabile)” convenzionale (descritto dalla parte vincitrice di una guerra combattuta e dimenticata, rimanendo il ricordo impresso nello “shock” post traumatico “qua, così”. Ciò che, “ora”, ti rende quella preda impaurita che non credi di essere, sempre. Motivo per il quale il tuo potenziale risulta come “non pervenuto”, non avendo il coraggio nemmeno per… immaginarlo, figurati quindi se per focalizzarlo e oltre…).
Brigante… Chi cerca briga, e quindi faccendiere, procacciante, malandrino, facinoroso.
Ma in senso speciale così vennero appellati nel medio-evo i soldati di alcune piccole compagnie di venticinque o trenta individui armate alla leggiera, capitanati da un contestabile, che si ponevano al soldo di questo o di quel signore
Oggi si dà questo nome a coloro che armati e in bande si gettano alla campagna e alla foresta per far guerra al Governo costituito.
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Oggi (il dizionario in questione è leggermente “vetusto”, ma non per questo è “superato” in termini di significato, valore, sostanza, senso, etc.)
si dà questo nome a coloro che armati e in bande si gettano alla campagna e alla foresta per far guerra al
Governo costituito (ecco il perno portante “non solo italico”: lo schema fisso).
Cosa (chi) “è” il Governo costituito? 
È l’unità d’Italia? 
È l’Italia e l’italian3? È... l'Italia s'è desta...? 
No. 
Fatta l’Italia, bisogna(va) fare gli italiani…”. Ok

In quel tempo”… non esistevano, ancora, italian3 in quanto tali
Perché, l’Italia era da poco stata “unificata”, ossia, concepita. 
Di più? Progettata. 
Da chi? Dalla Massa? Neppure per sogno. 
La Massa era impegnata sempre a fare altro, dato che “era (è)” già “qua, così”. 
Il progetto prende spunto da una ispirazione filo esterna (assumendo come interno, già, il contesto pseudo italico in divenire: solo una questione di “spazio tempo”, dedica ed attenzione lungimirante e coerente), che diventa – ben presto – di natura (marca) interna. 
Se di "una sola nazione" si poteva e doveva trattare, sino a quale punto si sarebbe potuta estendere
Bé, per non saper né leggere né scrivere (e per farla semplice e completa), doveva raggiungere tutto lo spazio emerso, sino al mare. 
E, dal momento che si trattava di una penisola, di conseguenza, tutte le terre abitabili sino al mare, da ogni lato, erano altamente destinate a diventare Italia
Peccato che, come al solito (e come dalla tradizione esterna, già, raccontata), quella “terra promessaera già fatalmente abitata, alias, pre-occupata
Ma (ma) quale problema sussisteva, dato che il Governo si sarebbe “semplicemente” sovrapposto ad ogni popolazione e tradizione locale, assoggettando tutt3 dall’altro del proprio “potere”. 
Un potere intenzionato anche a mettere a ferro e fuoco, tutto ciò che non avrebbe “capito” cosa era già successo… 
Questa sovrapposizione è avvenuta “per legge manifesta, superiore ('Noi' era già diventato plurale maiestatis, celando attraverso il lessico l’intenzione e la compresenza ‘reale’ im-manifesta)”, rispetto alla volontà della Massa, auto suddivisa in piccole sfere di competenza territoriale e, di certo, avente un equilibrio non del tutto, a sua volta, “giusto (ad angolo giro)”, tuttavia, avendo trovato sede “prima” della nuova intenzione sotto (alla) dominante.
Il “sogno reale”, diventa – quindi – realtà, andando ad insistere sulla Massa, sino al punto di rottura e, dunque... della necessità di generare anche della terminologia agente a livello psicologico e concreto, tra le fila da conquistare anche a parole. 
Come puoi, infatti, bandire dei personaggi, se (se) quest3 non sono identificabili chiaramente, evidenziandoli - di contrasto - attraverso la “legge (ed il lessico)”? 
Allora, il termine “brigante”, all’improvviso si staccò dall’ambito miliare militare (reo di averne coniato il termine “in origine”) e subì (gravò) la socializzazione civile, adatta ad identificare la “mal vivenza” che si opponeva al Governo costituito (e sovrapposto come permagia). 

Fu (è) una guerra d’intenzioni diverse (perlomeno se circoscritt3 al livello locale).
L’intenzione “reale”, che divenne poi repubblicana e democratica (agendo sul livello successivo della strategia sotto – alla – dominante), sino ai “tuoi” giorni sempre (sempre) “qua, così”. 
Del resto... per accorgerti che si tratta di un piano “che non guarda in faccia a nulla, pur di auto realizzarsi”, pensa solo alla proprietà delle terre pre italiche
Credi che dett3 “Signor3” avrebbero accettato di buongusto di “perdere tutto”, senza colpo ferire… se (se) il piano non li ricomprendesse integralmente, designandol3 (assumendol3) in quanto a parti integrate nel piano stesso, in virtù di un vantaggio secolare prossimo, futuro e frutto di una appartenenza, di fatto, già rodata nel corso della storia deviata “qua, così”. 
Pensa al “colpo di spugna” di un “colpo di Stato”:
è come saltare a cavallo di un fuso orario. Prima e dopo. Prima e dopo. Prima e dopo. 
Non una… magia; non un… mistero; ma (ma) “solamente” un piano molto, molto, articolato e globale (“è già successo”, per cui continua a succedere)… 
Le popolazioni ivi, già, residenti si ritrovarono, da un giorno all’altro, ad essere “territorio unificato italiano” e, dunque, furono soggette alle leggi italiane (decise da chi? Dai… reali). 
Le terre furono socialmente sovrapposte da un potere “altro”, che si era auto incoronato come tale (senza indire alcun “referendum massivo e, soprattutto, comprensibile e giusto, ad angolo giro”). 
"I suffragi di tutto un popolo pongono sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d’Italia..."...
La provvidenza è un... effetto collaterale o, meglio, un certo funzionamento delle "cose".
La realtà manifesta e quella potenziale (reale), furono fatte coincidere, auto applicandosi e fondendosi l’una parallelamente contro l’altra
Ed “è” proprio questo parallelismo, che non ammette alcun contatto fisico, che ti deve far stare sempre (sempre) in campana: 
essendo un livello come, auto distaccato dalla realtà conseguente, frutto prioritariamente proprio del livello “parallelo”, sovrapposto alla volontà massiva “qua, così”. 
La traccia frattale espansa (memoria, caratteristica ambientale) della compresenza “reale” immanifesta giurisdizionale a livello planetario, sotto (alla) dominante:
la grande concentrazione di massa, in delegazione frattale espansa sul/nel sistema operativo frattale espanso...
Il Dizionario della Lingua Italiana (comunemente il “Tommaseo-Bellini”, dai nomi dei due autori principali) è il più importante dizionario italiano dell’ottocento, uscito nel 1861-1879 e destinato a rimanere insuperato per molti decenni e a restare il metro di paragone contro cui tutti gli altri dizionari si sarebbero dovuti misurare.
I suoi 8 tomi (per un totale di 7.300 pagine in quarto grande) contengono circa 120.000 definizioni, e costituiscono un vero e proprio monumento alla lingua italiana.
È giocoforza che un dizionario vecchio di quasi 150 anni sia per molti versi superato; ma le capillari ricerche da cui esso scaturì e la mole sterminata raggiunta nel corso della redazione lo fanno restare utile e – come Bruno Migliorini scriveva nel suo Che cos'è un vocabolario? – indispensabile.
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Di fatti…
Brigante… Participio presente del verbo… brigare.
Che con sue brighe, per proprio utile e per altrui danno, usa frode mista con violenza; e cosi turba il consorzio sociale
Li storici francesi affermano avere i primi portato questo nome certi soldati arruolati dalla città di Parigi al tempo della prigionia in Inghilterra del re Giovanni... dalla brigantina... armatura antica da difesa, ond'erano armati... (ma questa stessa veniva dal senso di briga per Guerra)…
Colle sue masnade, e con suoi briganti, e fanti di volontà, si posero nel borgo del ponte a S. Piero…
Era un tempo uomo sedizioso… oggidì, uomo che in frotta con altri parecchi, armato, con forza e con astuzie violente assale e rapisce, avendo o prendendo colore di parte politica… I briganti possono fare una piccola schiera sparsa, e possono un grosso esercito
Chi con buone e non buone armi difende la causa propria e la patria, può da più veri briganti di lui aver titolo di brigante
Ci fu de' principi e de' governi briganti…
Siccome in Francia chiamavansi cosi nel 300 avventurieri che andavano in frotte; cosi Brigante suol dirsi anche a uomo solo che non ha legittimo stabile campamento, che vive alla peggio e sospetto agli altri…
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Chi con buone e non buone armi difende la causa propria e la patria, può da più veri briganti di lui aver titolo di brigante
“Anche tu ti scordi dell’11 settembre, se mangi un boccone…
L’11 settembre ha trasformato il Pianeta. Non solo l’America…
Adesso, non mi sembra normale mandare giù la teoria ufficialesenza condizioni
So che è paura. Non mancanza di dubbi…”.
Sieranevada
Con la proclamazione dello stato d'assedio, avvenuta il 25 aprile 1862, la resistenza anti unitaria delle popolazioni meridionali fu dichiarata ufficialmente illegittima, di conseguenza si avviò una repressione politico-militare tra le più spietate della storia moderna.
Nel Sud fu schierato il grosso dell'esercito piemontese che nella sua pesante azione repressiva non esitò a violare i più elementari diritti.
Torture, processi sommari, carcere, lavori forzati, evacuazioni, fucilazioni di massa, e la distruzione di ben 14 paesi, furono gli effetti di una sporca guerra che vide in campo un intero esercito contro la popolazione del Sud Italia.
Lo schieramento militare di occupazione fu diviso tra vari comandanti generali…
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Con la proclamazione dello stato d'assedio, avvenuta il 25 aprile 1862, la resistenza anti unitaria delle popolazioni meridionali fu dichiarata ufficialmente illegittima, di conseguenza si avviò una repressione politico-militare tra le più spietate della storia moderna
E che cosa avrebbero dovuto “fare”, diversamente, quelle popolazioni
Capisci? Lo schema fisso dei "nativi", che devono essere "sacrificati" in nome di un futuro comune e "radioso", è sempre di moda "qua, così"...
Non esiste solo ciò che “è già successo” da altre parti nel/del mondo “qua, così”. “Ora” sta semplicemente continuando a succedere. 
Ed è un autentico rullo compressore che batte il diapason e scandisce il “ritmo (la legge)”.
Il pianeta intero è sotto “scacco”…
Uno “stato di assedio” che sta amministrando tutt3, auto convincendo la Massa dell’esatto contrario:
sedotta ma non abbandonata.
Un intero esercito contro la popolazione del Sud Italia (la dominante contro la popolazione planetaria).
L’esercito è formato da persone, però. 
Perché le singolarità “obbediscono”
Perché sono “inquadrate”.
Nella gerarchia, la paura.
Ma che cosa (chi) “è”, la gerarchia?
Una legge? No. La ragione fondamentale attraverso la quale “possedere” ogni persona “qua, così”…
“Non esiste. Non esiste la minima possibilità che… se ci sono delle prove evidenti, queste passino inosservate o siano ignorate… Solo da noi puoi continuare a mentire, uccidere e rubaree passarla liscia. Gli americani saranno mentalmente limitati, ma quando si tratta di giustizia, non scherzano…
Tuttavia questo vostro ragionamento pecca d’informazione. Cioè, non è che manchi l’informazione ma io credo che sia importante anche ascoltare l’opinione contraria, se ci si vuole fare un’idea dell’evento in questione… Esiste anche un lato oscuro di questo conservatorismo e cioè ‘non voglio sapere, non voglio vedere’
La storia non si fa con le presupposizioni…”.
Sieranevada
Eppure tutto è una congettura, una “teoria”…
“Che cosa gli è mancato. Il tempo? Oppure… l’ispirazione?...”.
Sieranevada
Esatto: 
è mancata “l’ispirazione”.
Il progetto se è sempre “qua, così”, risente solo della condizione sotto (alla) dominante (ispirazione).
Alla prossima, or dunque, per entrare ancora maggiormente nei “particolari del è già successo’”.
Riflessione:
se il “sud” è stato messo a ferro e fuoco, estirpando le “male piante (dalla prospettiva ‘reale’)”… allora (allora) come mai “oggi” esiste la Mafia?
“Fai… di ricordarti qualcosa a livello significativo frattale espanso”. 
Ne va di te e di ciò che ti sta più a… cuore.
Un computer senza “l’esistenza (segnale) della Rete” rimane un dispositivo, potenzialmente, in grado di “connettersi (in 'attesa')”.
Una pianta cresce e si riproduce in vari modi, rimanendo un unico organismo (specie), ma (ma) un singolare seme può attecchire in maniera particolare (la "distanza" dai propri simili conta a livello giurisdizionale e di... "attrazione, gravitazione"), dando luogo ad un impianto radicale potenzialmente altro, dal quale potrà generarsi un intero diverso organismo unico singolare (specie)... altrimenti come ti spieghi la "diversità" ambientale?  
A meno che... la realtà manifesta sia un "progetto". Ipotesi da non escludere a priori; il che non eliminerebbe del tutto la possibilità "auto evolutiva", appena sopra accennata (se prevista in quanto "legge naturale... auto programmata (frattale espansa").
Nell’isolamento, ogni computer lavora localmente, ignorando proprio la possibilità di “sentire” ogni altro simile. 
La Rete, che cosa “è”? 
Una infrastruttura adatta a fungere da “luogo comune”, in maniera tale da “avere un appuntamento, lì (all’esterno rispetto ad ogni computer)”. 
Computer ed infrastrutture sono considerabili come organismi vivi
Per ora, no. 
Ma (ma) quando verrà realizzata l’intelligenza artificiale e verrà implementata in ogni “macchina, struttura, dispositivo, etc.”, che cosa si auto realizzerà? 
Che... tutto il generato potrà “parlare la stessa lingua” in maniera senziente. 
L’essere umano “espert3”, che avrà concepito, e realizzata, l’anima di simili dispositivi, sarà l’autentic3 “genitore” di una simile genie? 
Oppure, a sua volta, sarà stat3 solamente “ispirato” nel compiere tale opera
In questo Spazio (Potenziale) Solido, l’espansione frattale collegata al concetto di fenotipo esteso, ha permesso di accorgersi che il “gene” è in qualche modo l’organismo che manifesta la propria intenzione, sopra a tutto, andando ad interfacciare l’esterno… modificandolo ad hoc, in funzione della propria “esigenza”. 
In ciò, il principio della dominante ritrova la sede più propizia, in senso di coerenza (qualcosa di molto vicino ad un “sentimento”, una inclinazione, un talento, etc. ma – anche – alla compresenza fisica della ruggine, del calcare e della muffa, oltre – in altro ambito - della tentazione, corruzione, e malattia, noia, paura, etc.).

Quando, in un Pc, riscontri la presenza di un “virus”, sei alle prese con “cosa (chi)”?
Con un organismo “per modo di dire”, poiché – nella sostanza – è un programma, un codice, un interesse/intenzione
Da parte di chi? 
Di esseri umani aventi uno scopo preciso: 
approfittarsi della situazione (sotto al controllo) al fine di ricavare un “vantaggio”. 
Se (se) il virus, nel Pc, sai non essere un organismo vivente (secondo i canoni tradizionali della definizione di “vita”), ugualmente risponde a “leggi (funzionamento)” molto simil3 a quelle “naturali”. 
Infatti, il virus entra in un organismo altro (ospite) in maniera disattesa, dimostrando “intelligenza”, invadendo e conquistandosi una posizione di privilegio, ingannando le difese immunitarie locali, e muovendosi “sapendo esattamente quello che fa e come lo deve fare”
Dopo di ché, “pensa” anche ad auto diffondersi il più possibile (se è prevista questa fase). 
Altrimenti, se si tratta di un attacco mirato “una tantum”, allora trasmette le informazioni e… che cosa “fa”? 
O smette di essere utile, entrando in una sorta di limbo, oppure rimane in posizione, dato che deve continuare a monitorare la situazione interna. 
Dunque, se è semplice definire un tale virus come un “manufatto”, piuttosto che un organismo vivente, non è altrettanto “semplice” andare a definire i virus che interessano – analogamente – il corpo umano.
Perché, il virus che colpisce l’essere umano è considerato “vivente”? 
Ciò che ti induce a giudicare in maniere differenti è il livello d’attenzione, che assumi come riferimento unico (“credo”). 
Un virus che entra di/in te, infatti, non può essere fatto da un codice macchina (sino a quando non sarai  parte macchina e parte uman3). Non accorgendoti che, il virus informatico è costituito della stessa “pasta” dell’organismo (dispositivo, macchina) che deve andare ad interessare e caratterizzare.
Allo stesso modo, il virus genetico che pervade l’essere umano è… fatto di materiale idoneo a non procurare alcun “rigetto (alias: a non procurare nessun tipo di ‘allarme’)”. 
In tutto questo si rivela, piuttosto, una grande attenzione a “non dare nell’occhio”, piuttosto che… altro. No
E, ogni livello... ha una caratteristica che “se non vuoi destare attenzione”, farai bene ad osservare; non è questo, forse, il principio cardine della mimetizzazione perfetta?
Ergo, non puoi esprimere alcun giudizio sul fatto che il virus informatico sia o non sia “vivo”. 
Perché, ciò che conta è – invece – che cosa significa quella tale compresenza. 
Che cosa compia, una volta “dentro”. Che cosa vada a “fare”…
Credere che tale “compresenza” sia solo un costrutto ingegneristico, significa preservare l’origine umana anteponendola a tutto e credendola sempre diversa, rispetto a qualsiasi manifestazione ambientale. 
Ma (ma), di fatto, il virus che si muove in una macchina non è diverso – sostanzialmente – da quello che si muove dentro ad un organismo umano, dato che... "si muovono allo stesso modo, l'atteggiamento e la conoscenza sono uguali". 

Di più, questa dissociazione d’eventi, serve per mantenere distante la consapevolezza che “si tratta del medesimo fenomeno”, messo in giro (generato) perché esiste un motivo fondamentale
Comprendi che espandendo la questione sino ad un simile “punto”, è proprio il “panorama umano” ad apparire sotto ad un’altra “luce”? 
Il virus sembra qualcun3, piuttosto chequalcosa (a prescindere da quali fattezze auto compositive si trattino).
Un riflesso (frattale espanso) e non solo. 


Il riflesso è multiplo:
tratta della situazione nella quale è “qua, così” l’intero genere umano, tratta della situazione sotto – alla – dominante, tratta del “è già successo” e del perché continua, quindi, a succedere… e tratta della dominante stessa (un principio, piuttosto che una condizione fisica)... il motivo per il quale si narra di magia, metafisica, energia, non località, condizione wireless, etc. 
Ciò che deve essere “notato”, è che un livello evidenzia maggiormente un certo riflesso (informazione frattale espansa), rivelandone all’opposto un altro e… viceversa (ogni livello ha un proprio “carattere, personalità, giurisdizione”). 
Per cui, se (se) un livello esprime che il virus informatico non è vivo, per come lo sei tu, ma si comporta esattamente come l’analogo virus “vivo”, in ambito genetico… allora, significa che l’informazione che “rimbalza (doppio specchio)” è relativa prioritariamente alla funzione “virale”, ossia, al che cosa significa detta compresenza (che, viva o meno, mette sempre in risalto lo stesso tipo di “intento” o... un modo di inter comunicare). 
Il che, comporta un livello di programmazione, in grado di influenzare sia l’interno che, poi, l’esterno; qualcosa che non è solo interesse, per come lo puoi immaginare “qua, così”… dedito all’accumulo di ricchezza e potere (vantaggio) ma, di più, dedito al più feroce di tutti gli “istinti”, ossia
la sopravvivenza (qualcosa che ha molto a che fare con l’inclinazione della “paura di…” morire, ossia? Smettere di… cosa?). 
La paura, che alimenta tutt3 “qua, così” è una forma di ignoranza
uno stato ben preciso, che si riflette ovunque
Qualcosa che si riedifica sempre (sempre), sino a quando non ricordi integralmente – anche – cosa ci sia Oltre Ogni Orizzonte. 
Una situazione che “ricorda” in maniera molto affine, un vuoto... frutto del generare (manifestare, costruire, progettare, realizzare, etc.) – appunto – una forma di esistenza, senza l’intenzione di conferirle anche la memoria del relativo (assoluto) “momento di realizzazione ‘a monte’”… 
Se non sai, “ora”, è perché non ricordi e, di più, perché 1) non è prevista una memoria di questo tipo, oppure  2) perché uno “shock” successivo ha “danneggiato (deviato)” la tua memoria originale. 
È ovvio che lo scenario cambia totalmente, in funzione della trama 1, piuttosto che quella 2.
In ciò esiste una intenzione primaria del tutto “sincera”, oppure, al/in contrario “di parte (tendente a rimanere ad osservare e prendere un vantaggio dalla situazione andatasi a ‘creare’)”. 
Ora, il passo successivo è quello che ti porta nella direzione che, comunque siano andate le cose, esiste una parte che osserva completamente inosservata (ma riflessa, comunque, ambientalmente)”. 
Oppure, credi che tutti questi giri di loop siano fini a se stessi? 
O preferisci credere che “l’universo si sia fatto da sé, grazie alla gravità…”? 

Puoi sempre continuare a girare sulla/nella giostra, oppure puoi accorgerti della giostra, accorgendoti anche di te mentre continui ad essere (nel) “qua, così”. 
Allora, in funzione di questo “stato”, potrai trarre differente motivazione (ispirazione) sempre da ciò che osservi, facendo la differenza in termini di “come” osservi
Il “paesaggio” è sempre quello:
sei tu che ne estrai valore aggiunto diverso.
Ok? “Qua, così” la caratteristica di fondo è quella della “giustizia (di parte)”. Ossia, una sostanziale diseguaglianza.
Il che mette in risalto che “deve pur esistere, da qualche parte, la parte che ha già deciso anche per ‘te’”.
Solitamente t’interroghi in questa “direzione”? 
No. 
Dal momento in cui “non hai tempo” se sempre (sempre) “qua, così”. Dunque, la forma sociale ambientale “qua, così” è un velo perfetto proprio per mantenere la compresenza umana sotto a quella dominante
Ed è, allora, proprio ad un simile livello che occorre “far leva”, andando al di là di ogni convinzione/convenzione auto delimitante, oltre al “sipario calato sulla scena”, progettato appositamente al fine di rivelare la dominante (il “gene” che muove i fili, in maniera tale da amministrare l’intero ordito, trama, intessuto… abito rivestito “qua, così”. Da lì, il motto “l’abito non fa il monaco (l’apparenza inganna)”. 

Il “qua, così” è il fenotipo esteso – frattale espanso – sotto (alla) dominante
Immagina: 
un virus si cela dentro ad ogni essere umano. 
In questa maniera, il virus è “un3” e non… miliardi di virus. 
Se (se) il controllo è centralizzato, di conseguenza, lo status quo è il frutto di una invasione, conquista e (auto) possessione.
Così, il “virus (dominante)” può decidere di terminare qualsiasi organismo/individuo, allorquando gli fa più comodo (quando si tratta di una mosca bianca, ad esempio), senza per/con questo andare ad eliminare se stess3, in quanto cheil virus è “un3” e non l’apparenza numerica

Si tratta come di... potare un albero, una siepe, piuttosto che perdere una parte del proprio esercito, etc. 
In ciò, si cela la grande differenza tra le singolarità (involucro ospite) umane, del tutto auto isolate, e l’organismo unico virale, che è qualcosa d’assieme... nonostante il fatto di essere “ospitato” in oltre sette miliardi di parti “diverse”… 
Se (se) poni l’umanità allo/sullo stesso piano, allora (allora) la prospettiva muta diametralmente:
non esisterebbe più, in quel “modo”, la sensazione (di qualunque tipo) di essere organismi isolati, unici, diversi, separati, etc. aventi ognun3 un interesse diverso e incoraggiante, dunque, la corsa singolare alla sopravvivenza, ossia, il prendersi vantaggio relativamente alla “scarsità ambientale” di qualsiasi risorsa, in primo luogo – proprio – di quel tempo (chimic3), a cui credi essere collegata la “tua” vita “qua, così”


L’espansione frattale del fenotipo esteso, comporta ulteriore capacità auto deduttiva sostanziale. 
Il “gene egoista” è un3
un unico organismo, che sembra avere infinite “teste”.
Una compresenza che è già diffusa ambientalmente e che regola, quindi, la “forma” reale manifesta… a partire da una intenzione portante centrale e centralizzata, che a “te ‘qua così” completamente tende a sfuggire, dato che “guardi – causalmente (non a caso) – in maniera tale da continuare a non accorgerti”. 
Il “gene (sotto dominante)” controlla non solo l’organismo nel quale è annidat3, ma (ma) anche l’intero ambiente esterno, giungendo ad ispirare (motivare) quelle singolarità umane, più adatte (per “physique du role”, caratteristica), così da caricarle delle “idee” più opportune al fine di andare a realizzare la tal “opera”, in funzione dello stimolo “genico” sotto (alla) dominante. 
Il Filtro di Semplificazione è ancora attivo, bada bene:
non si tratta di astrarre, bensì, di continuare ad aprire il "Vaso di Pandora". Infatti: 
che cosa (chi) "è" il gene, se (se) è un organismo ricetrasmittente e, dunque, ricevente l'imprinting di specie sotto (alla) dominante?
Un altro dispositivo facente parte del "funzionamento"?
La "risposta" è nella progettazione del corpo umano...


Le città radunano le persone, creando quella rete neuro funzionale più adatta all’auto controllo d’assieme, scambiato per “(bio) diversità” e libero arbitrio, commercio, interesse, speculazione, religione e scienza deviat3, credo, etc. 
Le città sono “la città”, nel momento in cui l3 vedi dall’alto di, magari, un satellite – meglio – se quando è notte e l’illuminazione artificiale ne rende evidente la struttura “neuronale (rete)” della mente genica by lente frattale espansa… 
Pandora come manifestazione di Eywa (lo “stile” è sempre lo stesso negli individui, nella fauna, flora, territorio, etc.).
Pandora come fenotipo esteso frattale espanso di Eywauna “divinità”, nel senso di/che “si fa sentire, dato che esiste”… 
Di livello in livello, lo schema è sempre lo stesso, dato che è “fisso (altro che diversità)”. 
Ad esempio, le banche stanno scaricando le proprie “sofferenze” sulla Massa, trasformandole in “nuovo” fardello. Ecco cosa è il “karma”, il peccato, il debito, il libero arbitrio, la scelta “qua, così”, etc. 
Quando ti accorgi, lo stesso “dato” ti dimostra anche… come è raggirabile la situazione: 
ma (ma) se sei sol3, la conseguenza è ancora lo stesso status quo AntiSistemico (le persone sono controllate interiormente, dal virus genico sotto dominante, il che le rende sostanzialmente la sua proiezione unica ed univoca, nella globalità travestita d’apparenza). 
Come ne riesci? 


Attraverso un processo funzionale che fa perno sull’atteggiamento “formulare”… step by step. Diventando una nuova... "specie" per, poi, andare a modificare (cambiare) anche l'ambiente, come testimonia il fenotipo esteso frattale espanso.
“I fatti hanno sempre… nomi e cognomi. Sempre…”.
Nomi e cognomi
Vero. Ma (ma) quando si tratta di una auto possessione, il nome e cognome è una parentesi. 
Se (se) una persona non è registrata all’anagrafe… sembra come non esistere, anche se c’è.
Ergo:
l’anagrafe serve per controllare le persone e per mantenere nascosta la compresenza immanifesta sotto (alla) dominante.
Perché non glielo fai capire tu chi è quil’economia?...
Il giornale non è solo mio, ma anche di altri…
Un padrone… ce l’abbiamo tutti…
E chi sarebbero questi altri?
Altriche finanziano. Che assicurano non solo l’uscita del giornale ma anche il suo stipendio. Altri che potrebbero diventare un serio problema per lei…”.
Nomi e cognomi


Con questo libro voglio sostenere il mio particolare modo di intendere la vita, sia animale che vegetale, e voglio chiedermi perché gli organismi fanno ciò che fanno.
Non sto parlando di una nuova teoria, né di un'ipotesi che possa essere verificata o meno, né di un modello che possa essere giudicato dalle sue previsioni...
In realtà il mio è soltanto un modo nuovo di considerare fatti e idee note e quello che propongo è solo un punto di vista.
Chiunque legga questo libro aspettandosi di trovare una nuova teoria, nel senso tradizionale del termine, lascerà la lettura con un senso di insoddisfazione mentre in testa gli ronzerà la domanda "e allora?".
Ma io non sto tentando di convincere nessuno della validità di alcuna affermazione. Piuttosto induco il lettore a interpretare i fatti biologici in un certo modo
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
Nel libro in questione, salta all’occhio come Dawkins esprima la convinzione che 1) non riuscirà a dimostrare la propria “tesi” e come 2) porti all’evidenza che gli scienziati osservano solamente da una certa prospettiva, per la quale tutto il resto è “sbagliato”. 
Ora, se al fenotipo esteso agganci la frattalità espansa… di conseguenza, puoi arrivare a “dimostrare” anche la bontà della tesi, facendo perno proprio sulla condizione mono prospettica nella quale versa la “specie scientifica deviata ‘qua così’”. 
La “dimostrazione” non passa, infatti, dalla stessa coordinata AntiSistemica (metodo scientifico) che è, anzi, erett3 proprio come frangiflutti per ogni questione potenziale altra. 
La “dimostrazione” passa attraverso le persone, facendo leva sul valore universale giustizia (ad angolo giro)”, che non dipende da alcuna prospettiva (cavillo, interesse, paradigma, etc.).
Ok? 
Il gene sotto (alla dominante) si rivolterà nella tomba, se (se)… la prospettiva (di parte) viene bypassata attraverso la “logica formulare”. 
E... a nulla potrà più rivolgersi, allorquando il genere umano si sarà auto convinto della “cosa”, andando a bruciare ogni organo in-conscio (nel conscio) parassitato e parassitario, divenendo – ognun3 – il sistema immunitario originale, finalmente liber3 di potersi “auto esprimere secondo funzione propria”. 
Riesci a vedere la specie umana come un’unica forma di vita? 
Se (se) la singolarità “Ego”, ha sempre la meglio, è perché fa parte della “cura”:
non che tu non esista, ma (ma)… tu sei la vita stessa, il riflesso dell’atto primo, dotat3 però di potenziale tuo.
La nuova piantina che può, anche, divenire nuova specie...
Tu non puoi mai (mai) morire, perché la “pianta è unica” ed ora “qua, così” è s-oggett3 di auto possessione dominante: 
la situazione è, dunque, esprimibile, anche riassumendola singolarmente (nel senso che il virus è un3 e la pianta è un3).
Chi ti autorizza a credere che, infatti, il livello portante è quello osservabile dal gradiente (“coscienza”) uman3? 
Con così tanti livelli in gioco e giogo, perché proprio questo dovrebbe essere quello da cui si è originato tutt3
Perché non quello genico, o subatomico, ad esempio? 
La caratteristica frattale espansa pone un termine a questo “dubbio cosmico”. 
Infatti, la memoria ambientale frattale espansa è sempre (sempre) inerente al riportare l’informazione “è già success3 (fatto, evento da ricordare)”.
Lo shock che interessa la realtà manifesta “qua, così”.
E, dunque, a fungere da focus (lente, ottica, filtro, inclinazione, etc. ma non prospettiva) sempre (sempre) adatto a non perdere mai di vista, sostanzialmente, proprio quell’ancoraggio sotto (alla) dominante, reo di mantenerti (sempre) agganciat3 al/nel “qua, così”.
La scoperta di Lorenz (1937) che un modello di comportamento può essere trattato come un organo anatomico, non è una scoperta nel senso che comunemente si attribuisce a questa parola.
Nessun tipo di risultato sperimentale venne mai presentato.
La scoperta rappresenta semplicemente un nuovo modo di interpretare i fatti già ben noti; oggi appare così ovvia, tanto da diventare uno dei punti essenziali della moderna etologia (Tinbergen 1963), che è difficile credere che vi sia mai stato bisogno di "scoprirla".
Analogamente il notissimo e celeberrimo capitolo di D'Arcy Thompson "Sulla teoria delle trasformazioni..." (1917) viene generalmente considerato di notevole importanza anche se non ha alle spalle né prove né ipotesi sperimentali.
In un certo senso è ovvio e necessariamente vero che qual sia si forma animale può essere trasformata in una forma correlata mediante l'uso di modelli di trasformazione matematici, d'altro canto non è altrettanto ovvio che questo modello sia semplice.
Facendo questo per un certo numero di esempi specifici, D'Arcy Thompson provocò una reazione di disappunto tra tutti coloro così pignoli da sostenere che la scienza proceda attraverso dimostrazione di ipotesi specifiche.
Se leggendo le parole di D'Arcy Thompson ci domandassimo quale conoscenza in più abbiamo acquisito, le risposte sarebbero ben poche. Ma la nostra immaginazione sarà stimolata
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
Fai attenzione (è già tutto scritto tra le righe):
un modello di comportamento può essere trattato come un organo anatomico
non è una scoperta nel senso che comunemente si attribuisce a questa parola
nessun tipo di risultato sperimentale venne mai presentato
la scoperta rappresenta semplicemente un nuovo modo di interpretare i fatti già ben noti
oggi appare così ovvia
tanto da diventare uno dei punti essenziali della moderna etologia
che è difficile credere che vi sia mai stato bisogno di “scoprirla”
Oppure:
considerato di notevole importanza anche se non ha alle spalle né prove né ipotesi sperimentali
d'altro canto non è altrettanto ovvio che questo modello sia semplice
Allo stesso modo, puoi andare a "dimostrare" degli eventi, anche se "ora" non trovano il consenso esperto e, quindi, nemmeno quello conseguente della Massa.
I discendenti dei “briganti”, che poi sono diventati partigiani, li ricordi diversamente
Perché? 
Perché 1) sono più vicini in quanto a periodo storico, 2) perché hanno “vinto”, sostanzialmente, dato che 3) la storia deviata “così” te l3 ricorda. 
Dai partigiani si generarono anche quelle personalità che, se approfondisci il discorso, divennero la “classe politica” che, in seguito, condusse l’Italia allo “scatafascio”, sempre attuale:
la caratteristica ambientale italica, dunque, che serve alla condizione genica sotto (alla) dominante... 
I briganti dovettero essere “spazzati via”, per far posto alla Talia “moderna”, lo scatto evolutivo che non guarda in faccia a niente e nessuno
Per cui, devono essere ricordati come “immondizia”, oppure, non devono nemmeno essere ricordati (anche se conosci cosa è analogamente già successo, ad esempio, ai nativi pre colombiani, nutrendo nei loro confronti della “stima”). 
Però, se fai attenzione, perché tanta solerzia – allora - nell’estirparli, e perché – “ora” - c’è la Mafia
Il significato “è”... che i briganti costituivano un ostacolo all’espansione dell’AntiSistema (nel “caso” in questione: Regno d’Italia), mentre – all’opposto – la Mafia costituisce quell’organo parassitario che fa parte della medesima “pianta” (così come la mente è, all’interno, uno dei tanti organi del corpo)… 
La Mafia serve ma dimostra, allo stesso modo, l’esistenza del singolar-giogo: 
la “dimostrazione” è efficace, però, solo quando la sai cogliere e fa la differenza solo quando diventa “virale”, ossia, trasmissibile da singolarità in singolarità, andando a condensarsi sino al punto focale d’immunità di gregge (massa critica o grande concentrazione di massa giurisdizionale).
Commissione d'inchiesta sul brigantaggio.
Relazione stralcio di Giuseppe Massari.
Il 16 dicembre 1862 la Camera nomina una commissione d'inchiesta per studiare il fenomeno del brigantaggio nelle provincie meridionali e le sue cause politiche e sociali.
L'inchiesta… dovrebbe anche sollevare il velo di silenzio steso dal governo sugli errori e sugli abusi compiuti dall'esercito nell'opera di repressione.
Nel maggio 1863 la commissione d'inchiesta conclude i lavori. I risultati, raccolti in una lunga relazione, vengono letti alla Camera in diverse sedute e saranno quindi pubblicati in estate sul giornale "Il dovere".
La relazione evidenzia numerose ragioni economiche e sociali del fenomeno del brigantaggio, ma evita di parlare delle responsabilità del governo, chiamando invece in causa l'attività degli agenti borbonici e clericali.
In sostanza conclude la relazione "Roma è l'officina massima del brigantaggio, in tutti i sensi e in tutti i modi, moralmente e materialmente:
moralmente perché il brigantaggio indigeno alle provincie meridionali ne trae incoraggiamenti continui e efficaci; materialmente perché ivi è il deposito, il quartier generale del brigantaggio d'importazione".
La commissione d'inchiesta, pur raccomandando provvedimenti economico sociali, propone per l'immediato l'adozione di una legge speciale di carattere fortemente repressivo.
Sarà varata, infatti, il 15 agosto 1863 la Legge Pica.
Facil cosa è dire che il brigantaggio si è manifestato nelle provincie meridionali, a motivo della crisi politica ivi succeduta; con ciò si enuncia il motivo più visibile del doloroso fatto, ma si rimangono nell'ombra le ragioni sostanziali, le quali invece sono quelle che vanno accuratamente studiate ed esaminate, perché esse sole possono fornire l'indicazione dei mezzi più sicuri e più efficaci a ricondurre le cose nelle condizioni regolari.
La prima domanda che spontanea sorgeva nell'animo nostro era la seguente:
il brigantaggio, che da tre anni contrista le provincie continentali del mezzodì dell'Italia, è conseguenza esclusiva del cangiamento politico avvenuto nel 1860, oppure questo cangiamento è stato soltanto un'occasione, dalla quale lo sviluppamento del brigantaggio è stato determinato?
Negli ordini politici e sociali, come nel fisico, non basta riconoscere le cause prossime ed immediate dei fenomeni, ma è di uopo accennare se a queste cause si colleghino altre, senza le quali l'azione delle cause prossime ed immediate o non potrebbe svolgersi affatto, oppure raggiungerebbe proporzioni minime e di poca entità
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Roma è l'officina massima del brigantaggio, in tutti i sensi e in tutti i modi, moralmente e materialmente: moralmente perché il brigantaggio indigeno alle provincie meridionali ne trae incoraggiamenti continui e efficaci; materialmente perché ivi è il deposito, il quartier generale del brigantaggio d'importazione
Negli ordini politici e sociali, come nel fisico, non basta riconoscere le cause prossime ed immediate dei fenomeni, ma è di uopo accennare se a queste cause si colleghino altre, senza le quali l'azione delle cause prossime ed immediate o non potrebbe svolgersi affatto, oppure raggiungerebbe proporzioni minime e di poca entità
Tutte le persone sono intelligenti. 
Ma (ma) l’intelligenza è di diversi tipi.
E “qua, così” ne conta solo uno, che è già stato gerarchizzato (guarda non caso).
Il percorso accademico e quello del comportamento “Bravo (ricordi I Promessi Sposi?)”, sono i bracci operativi del rullo compressore AntiSistemico. 
Dove non arriva l’uno, arriva sempre (sempre) l’altro, con grande efficacia e risoluzione. 
Per cui, “sai già come funziona”. Sai già tutt3, ma (ma) per “paura” non trovi lo spunto, lo “spirito”, per fare la differenza anche se “qua, così”. 
Lo sai che è tutt3 “giusto (ma di/in parte)”
Lo sai, perché la Massa esige la giustizia.
Pertanto, le è stata data la convinzione della giustizia.
Così, la Massa rimane “quieta”, ossia, sotto (alla) dominante, nell’incanto “qua, così”. Ma “quel che è giusto, è giusto”.
Vero? Quindi?
“Fai… che la realtà manifesta possa ritornare a riconoscere la giustizia universale (non una facoltà assoluta divina, bensì, la forma di “natura” che hai ogni diritto di ‘inspirare ed espirare’ sempre)”.
   


Brigante è chi il brigante lo fa…


Posso solamente dire, da semplice studioso del comportamento animale, che il punto di vista rappresentato dal “fenotipo esteso” mi ha fatto vedere gli animali e i loro comportamenti in maniera diversa e penso di comprenderne meglio certi aspetti.
Il fenotipo esteso non costituisce di per sé un'ipotesi dimostrabile, ma cambia così drasticamente il nostro modo di osservare... da condurci ad elaborare ipotesi verificabili che altrimenti non ci saremmo neppur lontanamente immaginati
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
“Ma che cosa stiamo dicendo, raccontando questo? Niente…”.
Nomi e cognomi
Dunque, per “dire qualcosa (sostanzialmente)” che cosa manca?
Il “nome cognome” è, di più, la consapevolezza centrale e portante che – anche da sola – fa la differenza (la consapevolezza, espansa alla globalità sociale, dà luogo ad una nuova “specie” umana).
La specie pensa in una certa maniera. 
La "nuova" specie, pensa diversamente (è, quindi, oltre che potenziale, anche immaginabile e, dunque, possibile/percorribile/manifestabile).
Qualcosa che non necessita di essere dimostrat3, sopra a tutto nella modalità che “qua, così” ti viene richiest3 di formulare, avendo “mani e piedi col-legati”. 
Tale forma di dimostrazione non esiste, in quanto che... “lo sai già che è così”.

Il fenotipo esteso non costituisce di per sé un'ipotesi dimostrabile, ma cambia così drasticamente il nostro modo di osservare animali e piante da condurci ad elaborare ipotesi verificabili che altrimenti non ci saremmo neppur lontanamente immaginati… (è dimostrabile una società intera, caratterizzata dalla mancanza di valore universale “giustizia”? Non lo è sino a quando quella società è amministrata proprio in maniera tale da impedirlo significativamente. Non solo “animali e piante”, dunque. Al limite, questi regni della “natura” possono fungere da avamposti strategici del “processo”. Così da incoraggiare lo step iniziale dell’espansione frattale dell’immaginazione).

“Andavamo volentieri alla parata del primo maggio. Ci andavamo con piacere
Dopo aver avuto assegnata una casa grazie al Partito…”.
Sieranevada
Mentre “ti viene dat3 qualcosa”, in cambio che cosa ti viene “tolt3”... in una maniera sottile ed “indimostrabile”, se non attraverso una declinazione altra del paradigma, ossia – anche – dissolvendo il velo della paura?
“Ci andavamo con piacere…
Dopo aver avuto assegnata una casa grazie al Partito…”:
mentre lo status quo si assegnava il futuro delle nuove generazioni che, prima o poi, avrebbero dimenticato tutto quello che dovevano dimenticare; che era previsto dovessero dimenticare “qua, così”.
Se (se) non sei d’accordo e/o non sei del tutto convint3, è perché “è già successo” e, dunque, ti è molto (molto) difficile, “ora”, auto ammettere di sopravvivere in un incubo ad occhi aperti.
Infatti, non ti sembra di avere parametri altri di/come auto riferimento alternativo sostanziale e sostenibile...
“E perché tuo padre è entrato nel Partito, se non credeva nell’ideale comunista?
Perché aveva una famiglia da mantenere. Ecco perchè è entrato nel Partito…
Papà era entrato nel Partito per continuare gli studi… sai che non poteva entrare all’università…
Ogni ideale non può essere costruito se non a prezzo di sacrifici…”.
Sieranevada
Chiediti che cosa “è” unsacrificio, all’interno di un “rito”, che scambi per la “tua” vita “qua, così”. 
Quando qualcosa è globale, diventa (sembra) un "fenomeno naturale"…
“Noi abbiamo lottato per un mondo migliore. Noi ci siamo liberati dai fascisti… Noi abbiamo portato l’elettricità nelle case della genteNoi abbiamo istituito l’insegnamento gratuito e obbligatorio…”.
Sieranevada
Ecco – anche - perché esiste l’elettricità; come merce di scambio, con la tua “integrità”.
Gratuito - e - obbligatorio (il lavaggio del cervello deve essere totale, almeno al 95 per cento).

Credo che il nostro giudizio sia sbagliato per paura… Non centra niente la guerra. E non centra niente il contesto. So che ti rifiuti di credermi…
Lo so. Vorrei ma non posso. Non posso perché è illogico
Il mio compito è difendere il mio Paese e andare lì dove mi mandano i miei superiori. Se non mi mandano, resto a casa… Quando me ne resto a casa mia a fare zapping sul divanocredimi, mi assale una gran paura…”.
Sieranevada
Cosa (chi) è “illogico”
Non è forse “illogico” questo Stato di Diritto, che ti ha tolto dalle “caverne” per trasformarle in una unica forma di caverna, solo più moderna?
Vero:
è completamente logico ma (ma) solo se – nel malcontento non solo interiore, sociale e globale – riesci ad ammettere che “esiste una/la parte compresente immanifesta dominante”. 
Infatti, tutta la “logica” passa attraverso la necessaria portante centrale sotto (alla) dominante. 
Ed è tanto “vera (una simile ‘necessità architrave’)” che, non a caso, si è sviluppato ed espanso planetariamente il culto per la divinità (qualcosa/qualcun3 deve pur esistere, al fine di compensare il “vuoto” che alimenta e sostiene la realtà manifesta “qua, così”).
Per noi “conflitto” generalmente indica un conflitto tra organismi, ciascuno dei quali risulta impegnato ad imporre la propria “fitness”…
Riconosciamo l'esistenza di unità più piccole quali le cellule e i geni, e unità più grandi, quali le popolazioni, le società e gli ecosistemi, ma non v'è dubbio che l'organismo singolo, quale unità di azione discreta, esercita una forte presa sulla mente degli zoologi e in particolare su quelli che studiano il significato adattativo del comportamento animale.
Una delle ragioni che mi hanno spinto a scrivere questo libro è quella di spostare l'accento dal singolo individuo inteso come unità centrale della discussione funzionale.
Come minimo vorrei che ci si rendesse conto delle cose che noi consideriamo scontate se osserviamo la vita come semplice insieme di singoli individui.
La tesi che io sostengo è questa:
è corretto parlare di adattamento come “processo per il bene” di qualcosa, ma questo qualcosa non deve essere necessariamente il singolo organismo.
Quella che io considero è, invece, un'unità più piccola:
il replicatore attivo della linea germinale.
Il più importante tipo di replicatore è il “gene” o piccoli frammenti di materiale genetico. I replicatori naturalmente non sono selezionati direttamente ma, in un certo qual senso, per procura; essi sono valutati per i loro effetti fenotipici.
Non è fondamentalmente necessario pensare che questi effetti fenotipici siano riuniti insieme in un “veicolo” quale l'organismo.
Al contrario, si dovrebbe considerare il replicatore con effetti fenotipici estesi, che manifesta sul suo universo e non solo sul singolo individuo nel quale si trova per caso.
Ritornando all'analogia con il cubo di Necker, il cambio di mentalità che io desidero incoraggiare potrebbe essere definito nella maniera seguente.
Noi consideriamo la vita; e questa a prima vista ci appare formata da una serie di singoli organismi che interagiscono tra di loro. Sappiamo inoltre che essi contengono unità più piccole, e sappiamo che anche essi sono, a loro volta, parti di unità più grandi, composite, e pur tuttavia fissiamo la nostra attenzione solo sull'intero organismo.
Quindi, improvvisamente l'immagine cambia.
L'organismo è ancora là, non si è mosso ma sembra diventato trasparente. Possiamo vedere al suo interno i frammenti di Dna e possiamo vedere l'intero mondo come un'arena nella quale questi frammenti genetici mostrano la loro abilità nel manipolare il mondo.
I geni manipolano il mondo e lo plasmano per facilitare la loro replicazione.
E per far questo hanno “scelto” di modellare la materia in grosse unità multicellulari che noi chiamiamo organismi, ma poteva anche essere altrimenti.
Fondamentalmente, ciò che accade è che le molecole del Dna si replicano e si assicurano la sopravvivenza tramite gli effetti fenotipici sul mondo. È solo incidentalmente vero che questi effetti fenotipici si trovino assemblati in unità chiamate organismi.
Ora come ora noi non apprezziamo l'organismo per lo straordinario fenomeno che in realtà è. Siamo abituati a domandarci, di qualsiasi fenomeno biologico “Qual è il suo valore di sopravvivenza?” e non ci domandiamo maiQual è il valore di sopravvivenza delle forme di vita assemblate in singole unità discrete chiamate organismi?”.
Tutto quello che facciamo è accettare come un dato di fatto questo modo di essere della vita.
Così come ho già detto, l'organismo è considerato automaticamente il soggetto delle nostre domande.
“In quale modo questo comportamento beneficia l'organismo che lo esegue? In quale modo questa struttura morfologica è utile all'organismo che la possiede?”…
Il fenotipo esteso – Richard Dawkins
I geni manipolano il mondo e lo plasmano per facilitare la loro replicazione... Il gene è il riflesso (frattale espanso) e la fisica che, all'unisono risponde alla intenzione della compresenza gerarchica immanifesta sotto (alla) dominante... Il "gene" è la dimostrazione di tale esistenza.
spostare l'accento dal singolo individuo inteso come unità centrale della discussione funzionale (Cui prodest? A chi giova… il “qua, così”?)
è corretto parlare di adattamento come “processo per il bene” di qualcosa, ma questo qualcosa non deve essere necessariamente il singolo organismo (infatti, è il principio gerarchico compresente ed immanifesto della dominante, sotto – alla – dominante e sottodominante)
i replicatori naturalmente non sono selezionati direttamente ma, in un certo qual senso, per procura; essi sono valutati per i loro effetti fenotipici (questa è delegazione frattale espansa, effetto leva, non locale, wireless, ubiquo, etc. ed è caratteristica frattale espansa ed analogia frattale espansa)
si dovrebbe considerare il replicatore con effetti fenotipici estesi, che manifesta sul suo universo e non solo sul singolo individuo nel quale si trova (il caso non esiste. Quindi si tratta di una possessione: del “è già successo”)
i geni manipolano il mondo e lo plasmano per facilitare la loro replicazione. E per far questo hanno “scelto” di modellare la materia in grosse unità multicellulari che noi chiamiamo organismi, ma poteva anche essere altrimenti (i “geni” agiscono in tale modo, ma essi sono a loro volta un “effetto”, desiderato e mosso “per procura” dalla compresenza immanifesta dominante, attraverso la proiezione della propria grande concentrazione di massa giurisdizionale, sul sistema operativo frattale espanso)
l'organismo è considerato automaticamente il soggetto delle nostre domande. “In quale modo questo comportamento beneficia l'organismo che lo esegue? In quale modo questa struttura morfologica è utile all'organismo che la possiede?” (l’utilità di detto “organismo – geneticamente modificato” è indiretta, ossia, tendente ad assicurare il “reame sotto – alla dominante”, in cambio – analogamente – di un posto/ruolo “migliore” nella società, mentre d’assieme sopravvive all’ombra di un “nome e cognome” che non esiste, ma c'è... il relativo assoluto principio).
“Dall’esterno, vedo le cose che vedranno gli spettatori. Interpretandola, invece, ho dovuto capire che non fa altro che il necessario per sopravvivere…”.
Charlize Theron – La Regina cattiva di “Biancaneve e il Cacciatore”
Di più, “interpretando la ‘scena, qua così’”, puoi (puoi) giungere a sviluppare quella particolare “sensibilità”, adatta per accorgerti che la sopravvivenza è tutto ciò che ti rimane “dopo il lauto pasto sotto (alla) dominante.
Sopravvivere non è una condizione “normale”:
è l’effetto della realtà impoverita, ad opera di una compresenza immanifesta che domina inimmaginabilmente.
È il suo reame, il suo regno, il suo impero, il suo nido di ragno, il suo covo, la sua casa, il suo giardinoprivato di/da te”, etc. 
Te ne puoi accorgere decodificando ad hoc (“formularmente”) ogni effetto collaterale (memoria frattale espansa) AntiSistemico “qua, così”.
Ogni fatto. Ogni verità alla luce solare… 
Il “è già successo” è proprio la forma sempre attuale, poiché sempre “moderna (suadente)”, della realtà manifesta “unica”, poiché unicamente accessibile con “questa” forma mentale, riprogrammata wireless ad “immagine e somiglianza” di/da qualcosa (qualcun3) indimostrabile se (se) ricorrendo sempre e solo alla forma mentis “qua, così”. 

Qualcosa di assolutamente causale, anzi... ragione fondamentale “a monte” sia della causa che dell’effetto che, di conseguenza, vanno a stabilizzare la dualità, da cui deriva il loop, dato che la compresenza sotto (alla) dominante è un anello chiuso che sembra, al contrario, sempre aperto (con le forze scientifiche deviate che pretendono di averlo chiuso o di essere “lì lì” per farlo, in una maniera assolutamente auto depotenziante, ossia, tendente a preservare la perpetuazione/perpetrazione dell’impero senza necessità di vessilli sotto – alla – dominante).
Nel Bollettino di ieri, probabilmente si è generata della confusione, andando ad assumere direttamente il ruolo del “gene”, all’interno dell’organismo umano, avvicinandolo alla “sede” della dominante (un principio, del "significato" piuttosto che della fisicità). 
In buona sostanza e molto più semplicemente, il fenotipo esteso frattale espanso indica e rafforza (dimostra) l’effetto della compresenza immanifesta (il “gene” è invisibile ad occhio nudo) sulla/nella forma reale manifesta “qua, così” e – di più – evidenzia proprio l’esistenza di tale ragione fondamentale
Assieme, ad esempio, alla “Legge 80/20”, indica proprio quello “squilibrio naturale” che significa sostanzialmente l’essere alle prese con una forza soverchiante, alias, dominante. 
Queste due “teorie (leggi)”, dimostrano quindi la “tesi” che da/in questo Spazio (Potenziale) Solido avanza da alcuni anni a questa parte:
che sei nel loop AntiSistemico “sotto – ad incanto – dominante”
ovverosia
che la compresenza gerarchica immanifesta dominante, esiste, c’èe che la dimostrazione è possibile (solo se assumi una declinazione universale “formulare”, che a quel punto rende ogni possibile prospettiva come del tutto ininfluente, rispetto alla risultante... che è sempre identica, essendo lo schema fisso.
Ossia, che:
la dominante è reale manifesta. E la “prova” è il “qua, così”, il luogo comune caratterizzato da “giustizia di/in parte”).
La strage di “briganti”, che ha colpito – ad esempio – il “mezzogiorno italico”, è ricordata per quello che non è, quando rilevi il velo dalla condizione sotto (alla) dominante. 
Tutte queste morti sono servite a/per formare il Regno d’Italia, estirpando la “mala pianta”, cioè, tutt3 coloro che “si sono svegliat3, una mattina, ed hanno trovato l’invasor…”.
Quando a cantare questo “inno” è la componente partigiana, tutto sembra assumere un significato “positivo”.
Viceversa, quando sposti l’indicatore storico (deviato). 
Nel momento in cui serviva fare gli italiani…”, ogni compresenza nativa, radicata già nel territorio, e risultante come d’impedimento allo status quo “che avanzava come un rullo compressore”… poteva essere giudicata come “illegale”. 
Ti rendi conto? 
Questo è ciò che ti ricorda la storia (anche se deviata). 
La sostanza è sempre e solo… quella/questa.
Anche (anche) l’Italia si fonda su un cumulo di cadaveri (morti ammazzati).
Non solo pellerossa, dunque (anche se fa più... tendenza, moda, etc.). 

Anche alla “tua” coordinata “qua, così”, non c’è eccezione che non confermi la “regola (AntiSistemica)”.
La Mafia, “ora”, dimostra che dopo il taglio ed il passaggio del diserbante, è stat3 seminat3 una forma organizzata, avente le medesime caratteristiche del rullo compressore (che ha pressato per bene l’intero terreno):
per questo motivo, la Mafia è nel-lo Stato (e ci rimane così tanto inestricabilmente). 
Se (se) la Mafia non fosse quello che è (serve), di conseguenza non esisterebbe la Mafia (che non è una forma di reazione storica alla compresenza invadente dello Stato, bensì, è ancora lo Stato o, meglio, è il riflesso frattale espanso di ciò che “è già success3” e che, proprio per questo, continua ancora a succedere, sino a quando non interverrà la generazione di una nuova “specie” umana, riprogrammata diversamente).
Con la proclamazione dello stato d'assedio, avvenuta il 25 aprile 1862, la resistenza anti unitaria delle popolazioni meridionali fu dichiarata ufficialmente illegittima, di conseguenza si avviò una repressione politico-militare tra le più spietate della storia moderna.


Nel Sud fu schierato il grosso dell'esercito piemontese che nella sua pesante azione repressiva non esitò a violare i più elementari diritti…
La carta della rivolta.
Le dimensioni della guerriglia appaiono evidenti in questa carta militare del 1862, nella quale i punti indicano la presenza delle formazioni ribelli.
Da notare l'attività a ridosso del confine dello Stato della Chiesa e la completa assenza di guerriglieri in Sicilia.
Il rilevamento, effettuato dai servizi informazione dell'esercito piemontese, fu considerato "riservato" al fine di non rendere di dominio pubblico l'enormità della rivolta delle popolazioni meridionali considerata, ancora fino a qualche tempo fa, un "fenomeno isolato di malavita organizzata" e privo di ogni significato politico.
Su questa carta furono studiate le zone militari previste nella proclamazione dello stato d'assedio del 25 aprile 1862.
Forze in campo nel 1862.
Esercito piemontese.
120.000 uomini, metà della forza nazionale, dislocati dalla Campania alla Sicilia divisi in:
52 Reggimenti di Fanteria; 10 Reggimenti di Granatieri; 5 Reggimenti di Cavalleria; 19 Battaglioni di Bersaglieri.
Inoltre agli uomini dell'Esercito vanno sommati:
7489 Carabinieri, 83927 Militi della Guardia Nazionale.
In totale le forze impegnate nella repressione della resistenza anti unitaria erano:
211.416.
Guerriglieri meridionali.
135.000 uomini male armati, divisi in 488 bande scoordinate tra di loro e composte ognuna dai 5 ai 900 guerriglieri.
Ad essi vanno aggiunti i contadini e i possidenti terrieri che rifornivano e informavano gli uomini in armi, le popolazioni che si sono più volte ribellate in massa all'occupazione militare piemontese ed i numerosi parroci dei paesi che operavano quali portalettere tra le famiglie ed i guerriglieri.
Guerriglieri ed oppositori politici uccisi e detenuti tra il 1861 ed il 1872.
Guerriglieri uccisi.
Caduti in combattimento: 154.850.
Fucilati o morti in carcere: 111.520.
Totale perdite: 266.370.
Guerriglieri condannati.
Alla detenzione: 328.637.
All'ergastolo: 10.760.
Totale detenuti: 339.397.
Guerriglieri condannati.
Dopo un processo: 19.850.
Senza processo: 479.000.
Totale detenuti politici: 498.850.
Soldati piemontesi uccisi tra il 1861 ed il 1872 nella repressione della guerriglia.
Caduti in combattimento: 21.120.
Morti per malattie o per ferita: 1.073.
Dispersi o disertori: 820.
Totale delle perdite: 23.013...
Link
La legge Pica.
Il N. 1409 della Raccolta ufficiale delle Leggi e dei Decreti del Regno d'Italia contiene la seguente legge:
Vittorio Emanuele II

Per grazia di dio e per volontà della nazione
Re d'Italia
Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato,

Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:
Art. 1. Fino al 31 dicembre corrente anno nelle Provincie infestate dal brigantaggio, e che tali saranno dichiarate con Decreto Reale, i componenti comitiva o banda armata composta almeno di tre persone, la quale vada scorrendo le pubbliche vie o le campagne per commettere crimini o delitti, ed i loro complici, saranno giudicati dai Tribunali Militari, di cui nel libro II, parte II del Codice Penale Militare, e con la procedura determinata dal capo III del detto libro.
Art. 2. I colpevoli del reato di brigantaggio, i quali armata mano oppongono resistenza alla forza pubblica, saranno puniti colla fucilazione, o co' lavori forzati a vita concorrendovi circostanze attenuanti. A coloro che non oppongono resistenza, non che ai ricettatori e somministratori di viveri, notizie ed ajuti di ogni maniera, sarà applicata la pena de' lavori forzati a vita, e concorrendovi circostanze attenuanti il maximum de' lavori forzati a tempo.
Art. 3. Sarà accordata a coloro che si sono già costituiti o si costituiranno volontariamente nel termine di un mese dalla pubblicazione della presente legge la diminuzione da uno a tre gradi di pena. Tale pubblicazione dovrà essere fatta per bando in ogni Comune.
Art. 4. Il Governo avrà pure facoltà, dopo il termine stabilito nell'articolo precedente, di abilitare alla volontaria presentazione col beneficio della diminuzione di un grado di pena.
Art. 5. Il Governo avrà inoltre facoltà di assegnare per un tempo non maggiore di un anno un domicilio coatto agli oziosi, a' vagabondi, alle persone sospette, secondo la designazione del Codice penale, non che ai camorristi, e sospetti manutengoli, dietro parere di Giunta composta del Prefetto, del Presidente del Tribunale, del Procuratore del Re, e di due Consiglieri Provinciali.
Art. 6. Gl'individui, di cui nel precedente articolo, trovandosi fuori del domicilio loro assegnato, andranno soggetti alla pena stabilita dall'alinea 2 dell'articolo 29 del Codice Penale, che sarà applicata dal competente Tribunale Circondariale.
Art. 7. Il Governo del Re avrà facoltà di istituire compagnie o frazioni di compagnie di Volontari a piedi od a cavallo, decretarne i regolamenti, l'uniforme e l'armamento, nominarne gli ufficiali e bassi ufficiali ed ordinarne lo scioglimento. I Volontarii avranno dallo Stato la diaria stabilita per i Militi mobilizzati, il Governo però potrà accordare un soprassoldo, il quale sarà a carico dello Stato.
Art. 8. Quanto alle pensioni per cagione di ferite o mutilazioni ricevute in servizio per la repressione del brigantaggio, ai Volontari ed alle Guardie Nazionali saranno applicate le disposizioni degli art. 3, 22, 28, 29, 30 e 32 della Legge sulle pensioni militari del 27 giugno 1850. Il Ministero della Guerra con apposito regolamento stabilirà le norme per accertare i fatti che danno luogo alle pensioni.
Art. 9. In aumento del Capitolo 95 del bilancio approvato pel 1863, è aperto al Ministero dell'Interno il credito di un milione di lire per sopperire alle spese di repressione del brigantaggio.
Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta ufficiale delle Leggi e de' Decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Dat. a Torino addi 15 Agosto 1863.
Vittorio Emanuele II
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In aumento del Capitolo 95 del bilancio approvato pel 1863, è aperto al Ministero dell'Interno il credito di un milione di lire per sopperire alle spese di repressione del brigantaggio (come al solito “qua, così”, le “spese private si socializzano”. L’esercito che fece la strage, fu pagato dall’intera cittadinanza, anche quella meridionale, attraverso il peso delle tasse. E, questo, è veramente paragonabile a quello che è un incanto, un brutto incubo dal quale non riesci a – non puoi – svegliarti).
Per terminare questa sommaria (ma significativa) trattazione del “fenomeno” brigantesco, segue una serie di citazioni che dimostrano l’esistenza della medesima azione (rullo compressore) in azione planetariamente “non importa in quale epoca, dato che continua a succedere”… Per non parlare di quello che accade causalmente, anche, nelle città.

"La Storia del West", giustizia di frontiera
Toro Seduto, rientrato dall'esilio in Canada, accetta di entrare in una riserva per salvare il suo popolo dallo sterminio per fame.
In seguito, sarà protagonista di una scelta controversa, entrando nel "Wild West Show" e affiancando un altro "mito" del West, Buffalo Bill, in uno spettacolo circense e itinerante, con cui girerà gli Stati Uniti.
Dietro questa scelta sorprendente, c'è però la volontà di preservare e tramandare, in qualche modo, la storia e le tradizioni del suo popolo, salvandole dall'assimilazione culturale
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Accetta di… per salvare il suo popolo dallo sterminio per fame (assimilazione culturale)…
India, verso la fine i famigerati safari umani nelle Andamane
Un turista ha descritto così il suo viaggio:
"il viaggio attraverso la riserva indigena era come un safari, ci addentravamo nel folto della foresta tropicale alla ricerca di animali selvatici, gli indigeni Jarawa per essere precisi…”.
Gli Jarawa, come tutti i popoli recentemente entrati in contatto con l'esterno, rischiano la catastrofe se la loro terra non sarà protetta.
I safari umani sono anche pericolosi - un ragazzo Jarawa ha perso il braccio dopo che dei turisti gli hanno lanciato del cibo da un veicolo in movimento.
Nel 2002 la Corte Suprema indiana aveva ordinato la chiusura della strada, ma da allora è sempre rimasta aperta.
Survival International conduce una campagna internazionale contro i safari umani, facendo appello al boicottaggio dell'industria turistica nelle isole Andamane fino a quando i safari non saranno vietati.
Quasi 17.000 persone da tutto il mondo si sono impegnate a non andare in vacanza nelle isole per protesta…
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I safari umani
Brasile, continuano violenze contro indios dell'Amazzonia.
Gli Indiani brasiliani hanno fatto appello al mondo per impedire ulteriori assassinii dopo la denuncia di un massacro di alcuni membri di una tribù incontattata… e hanno accusato i tagli finanziari del governo che hanno lasciato i loro territori senza protezione.
Paulo Marubo, un leader indigeno del Brasile occidentale, ha dichiarato:
"è probabile che vi saranno altri attacchi e assassinii. I tagli ai finanziamenti del Funai stanno danneggiando le vite dei popoli indigeni, specialmente delle tribù incontattate, che sono le più vulnerabili..." (il Funai è l'agenzia per gli affari indigeni in Brasile).
Marubo è il leader della Univaja, un'organizzazione indigena che difende i diritti delle tribù della frontiera incontattata, l'area con la più alta concentrazione di tribù incontattate al mondo.
La Coiab, l'organizzazione che rappresenta gli Indiani di tutta l'Amazzonia brasiliana, ha denunciato i massicci tagli al budget del Funai che hanno lasciato molti territori indigeni indifesi.
"Condanniamo con forza gli attacchi brutali e violenti contro questi Indiani incontattati. Questo massacro dimostra esattamente quanto i diritti dei popoli indigeni in questo paese siano arretrati…
I tagli e lo smantellamento del Funai sono stati implementati per promuovere gli interessi di potenti politici che vogliono continuare a saccheggiare le nostre risorse, e aprire i nostri territori allo sfruttamento minerario…”.
I primi rapporti ufficiosi emersi dall'Amazzonia la scorsa settimana riferiscono che fino a 10 indigeni incontattati sono stati assassinati dai cercatori d'oro e i loro corpi sono stati mutilati e poi gettati nel fiume.
I minatori si sarebbero vantati in un bar nella città vicina delle atrocità commesse, le cui vittime comprendevano donne e bambini.
Il pubblico ministero locale ha aperto un'indagine.
Il massacro sarebbe solo l'ultimo di una lunga serie di precedenti assassinii di indiani isolati in Amazzonia, tra cui il tristemente noto massacro di Haximu avvenuto nel 1993, quando 16 Yanomami furono uccisi da un gruppo di cercatori d'oro.
Più recentemente, è emerso dalla frontiera incontattata un gruppo di Indiani Sapanawa riferendo che le loro case erano state attaccate e bruciate da esterni che avevano ucciso così tanti membri della comunità da non riuscire a seppellire tutti i loro corpi.
Tutti i popoli incontattati rischiano la catastrofe se le loro terre non saranno protette. Survival International conduce una campagna per rendere le loro terre sicure e dare loro la possibilità di determinare autonomamente il proprio futuro.
"La decisione del governo brasiliano di tagliare i fondi alle squadre che proteggono i territori degli Indiani incontattati non è stato un errore innocente" ha commentato Stephen Corry, Direttore generale di Survival International.
"È stato fatto per soddisfare i potenti interessi di chi vuole aprire i territori indigeni allo sfruttamento minerario, al taglio del legno e agli allevamenti.
Queste sono le persone con cui gli indigeni si devono confrontare, e le morti delle tribù incontattate non li scoraggeranno. Solo una mobilitazione mondiale potrebbe equilibrare il confronto a favore degli indigeni e impedire ulteriori simili atrocità. Noi conosciamo l'efficacia della pressione pubblica - molte delle campagne di Survival hanno avuto successo nonostante avversità di questo tipo...".
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Solo una mobilitazione mondiale potrebbe equilibrare il confronto a favore degli indigeni e impedire ulteriori simili atrocità (la grande concentrazione di massa, giurisdizionale. La Massa ha questo potere, ma lo ha anche una sola persona, quando matura la sufficiente e necessaria configurazione frattale espansa, “in leva”).
Il rullo compressore è sempre (sempre) all’opera. 
Le “male piante” vanno, di fatti, estirpate e a tal pro, ogni “mezzo” viene (“è”) buono.
Le sottodominanti sono più di sette miliardi (in crescita) proprio per questo motivo…
Ognun3 “qua, così” è un “caso” manciuriano potenzialmente attivabile a distanza, senza “colpo ferire” (sono le conseguenze che, poi, feriscono ed uccidono, anche se il collegamento sottodominante sotto - alla - dominante... dominante, non è mai dimostrabile legalmente, per cui… tutto si trasforma solamente).
Questi luoghi sono troppo “tribali” per te e, quindi, non dimostrano proprio nulla?
Catalogna, polizia sequestra milioni di schede per referendum.
La polizia spagnola ha sequestrato milioni di schede preparate per il referendum sull'indipendenza della Catalogna proibito dal governo centrale di Madrid.
Secondo una fonte, il numero di schede sequestrate a Bigues, 50 chilometri circa da Barcellona, sono oltre nove milioni.
Nel frattempo migliaia di persone sono scese in piazza in Catalogna per proteste contro l'arresto di 13 funzionari del governo autonomo catalano da parte della Guardia Civil.
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Catalogna, arrestato il braccio destro del vicepresidente.
La polizia spagnola ha arrestato il segretario dell'Economia della Catalogna Josep Maria Jové durante un raid in diversi uffici governativi.
Lo riferiscono fonti all'interno del governo regionale. La Guardia Civil è entrata negli uffici locali dell'economia, degli interni, degli affari esteri, del welfare, delle telecomunicazioni e delle imposte.
Jové è il braccio destro del vicepresidente della Catalogna Oriol Junqueras.
Il blitz negli uffici del governo regionale della Catalogna è stato effettuato in vista di un referendum non autorizzato sull'indipendenza, rivelano fonti interne.
Le tensioni con Madrid sono aumentate nelle ultime settimane, quando i leader della regione nordorientale hanno deciso di impegnarsi nel portare avanti una votazione per il 1 ottobre sulla divisione dalla Spagna.
Il voto, secondo il governo centrale, è illegale e non può avvenire.
Secondo il quotidiano El Pais gli arresti di oggi sono in totale 14.
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in vista di un referendum non autorizzato sull'indipendenza
il voto, secondo il governo centrale, è illegale e non può avvenire (di conseguenza, tutt3 coloro che “manifestano” sono, di fatto – legalmente – come dei “briganti” e meritano, quindi, di fare la fine che è già stata “diagnosticata storicamente ‘qua così’”).


Immagina
sei inquadrat3 gerarchicamente, in qualsiasi tipo, modo, sostanza, organizzazione, “non solo militarmente”, etc. e, “di fatto”, non sei autenticamente liber3 “in un simil-mondo ‘qua, così’”. 
"Ora", ti puoi abituare e credere, per questo motivo, che sia – anche – giust3 (normale), ma (ma) ciò non toglie che, comunque, “sai che ti manca sempre qualcosa”. 
Sì, qualcosa di indefinibile, dato che, puoi incarnare (molto spesso) un regime auto sostenibile a livello economico, lavorativo, familiare, sociale, sentimentale, etc. 
Quindi, “a mancare che cosa, esattamente, è”
Se (se) ti senti realizzat3, se “ce l’hai fatta”, se “non ti manca niente”… allora, come ti spieghi un certo “vuoto” che aleggia dentro a/di “te”?
Non ritieni di avere/sentire un simile “sentimento”? 
Non credi di non avere libertà sostanziale? 
Alias, credi di essere liber3 “qua, così”
Da cosa lo capisci ed auto ricavi? Dal tuo “tenore (stile) di vita”? Dal fatto che ti puoi “permettere” di tutto e di più? Dal momento in cui “hai conoscenze altolocate, in grado di darti sempre una mano”? 
Perché conosci della “gente pericolosa” e ti senti, così, sempre al sicuro e protett3? Perché sei dispost3 a tutto, pur di… continuare a mantenere un simile modello sociale di comportamento?
Perché sei brav3 nel “tuo” lavoro e, vada come vada, di conseguenza sai che “cadrai sempre in piedi”? 
Perché non ti sei mai (mai) ammalat3 e quindi ti credi “invincibile (migliore)”? Perché hai un “bel fisico” e c’è la “fila fuori casa tua”?
Perché sei importante, bell3, simpatic3, forte, intelligente, etc.
Perché hai familiari introdotti nel tal ambiente? Perché la “tua” famiglia o crew, è molto influente nella “tua” zona? Perché sei già ricc3 dal momento in cui ti sei manifestat3 “qua, così” e credi che tutto ti sia dovuto? 
Per quale motivo non ti accorgi che sei, sostanzialmente – ancora – un3 schiav3
“Solo” per un motivo fondamentale:
perché così serve.
Il che, se (se) tu avessi ancora un po’ di “sensibilità”, basterebbe per meglio auto intonarti, in termini di accortezza e consapevolezza. 
Un simile tipo di “logica (frattale espansa)” è, infatti, stat3 progressivamente drenato dal/nel “qua, così”
Pensa ad ogni conflitto su base etnica (suddivisione), civile (separazione), credo (isolamento), interesse (divide et impera), etc. 
che
puoi riconoscere storicamente, a proposito del decorso umano AntiSistemico. 
Ogni “caccia alle streghe” ha eliminato d-alla radice un’ampia fetta di conoscenza, sapere, cultura, tradizione, consapevolezza, esperienza, memoria, attenzione, etc. ogni volta (sempre) a fronte di accuse mosse da una parte (maggioranza) verso l’altra (minoranza). 
Qualcosa che continua ancora “oggi”. 
E, pensa che è una minoranza organizzata che, gerarchicamente, deve per forza di cose “trovare spazio nel vertice (distaccato) della struttura di comando e controllo globale”. 
Infatti, se (se) è di una "piramide" che si tratta, al fine di identificare simbolicamente la gerarchia, di conseguenza, esiste un solo vertice e, quindi, molto poco “spazio abitabile”.
È proprio nella/della logica della “forma”. No? 
Quindi, la minoranza organizzata come fa a dispiegare (auto convincere) la maggioranza disorganizzata (Massa), sul “fronte sociale planetario”? 
Come controlla interamente tale situazione, nella quale ogni parte si crede “qualcosa” che sostanzialmente non è “qua, così”?
Quale tipo di “fumo” fornisce, continuamente, all’essere umano… per mantenerl3 in un simile “Stato”?
Lo sai? 
Non te ne accorgi nemmeno. 
Per cui, come puoi anche solo immaginare di avere, persino, la/una risposta?
Fai molto prima a giudicare come pazz3, coloro che ti pongono di fronte a simili assurdità. E non comprendi nemmeno come possano esistere persone che si pongono ancora simili “domande”. 
Poi, non appena prendi una multa (che ritieni, ovviamente, ingiusta) ti ribolle il sangue nelle vene, e sai perché?
Perché non sopporti che qualcun3 abbia avuto potere su di te. Questo ti dà semplicemente “fastidio”, perché cozza diametralmente con tutto ciò che credi di essere “qua, così”, ossia
Una grandissima illusione permanente. 
Un “bel” pallone gonfiato. 
L’egoismo fatto e finito, etc. 
Oltre a quello che auto definisci da “te”, per/in… “te”.
A questo servono i “clan”. A questo serve la gerarchia… ma (ma) sino ad un certo punto, dato che… “oltre”… la destinazione d’uso è più “rarefatta (ma densissima sostanzialmente)”, assumendo i panni della strategia sotto (alla) dominante per, alfine, raggiungere la condizione della compresenza immanifesta dominante (il vertice distaccato). 
Qualcosa che è come il Monte Olimpo, come la montagna più alta e circondata – oltre che da nubi perenni – anche da ogni tipo di leggende, perfette per auto manutenere l’isolamento ed il distacco più assoluti. 
Qualcosa che ha una sola direzione percorribile (verso):
dall’alto verso il basso.
Mentre, al/il contrario risulta come… “inimmaginabile”. 
Non credi? 
Il tuo “No” è quanto di più affermativo potresti produrre in tal senso (non immaginabile). 
Infatti, negando rafforzi
E… confermando mantieni, se (se) ad un simile “sentire” non seguono tutti gli step necessari, al fine di “porre rimedio”.
Anche per questo motivo (confermando mantieni) sei stat3 lasciat3 libero di poterti esprimere in tal senso, andando ad incarnare quello stato di auto impotenza “nonostante tutto”, che è peggio del non intuire nemmeno
Oramai, “qua, così”, ti possono dire e far capire qualsiasi “cosa”… tanto, non riesci ad andare oltre, perché il firewall ambientale è totale e la sotto dominante assoluta (grande concentrazione di massa giurisdizionale a livello planetari3)…
La realtà manifesta “qua (luogo comune)” si forma, trasforma e “cambia”, in funzione di una sensibilità interconnettiva, immanifesta (che “lavora, esiste, funziona” sotto al livello di veglia, incarnato da quell’occhio che non si accorge) che, ad esempio, l’apparato radicale delle piante, in una foresta, ricorda molto da vicino, sostanzialmente
Come un impianto funzionale posto al di là della visione diretta
Come il celare i tubi dell'elettricità, dell’acqua e del gas, di/in una casa, al di sotto dello strato di intonaco e vernice della parete…
Una sensibilità auto creativa, che riceve l’input ambientale emesso dalla specie vivente (apparente) dominante “qua, così”:
quella umana. 
Un fenomeno che causalmente è già posto sotto al controllo della compresenza immanifesta dominante (che il funzionare del “gene” riflette a livello frattale espanso. Non solo, infatti, il gene “ricorda” anche il funzionamento all’interno del sistema operativo frattale espanso, dello Spazio Sostanza e delle particelle fondamentali).
Il “desiderio” ricevuto da/in queste particelle (che, ad esempio, il gene raffigura)”, si esplica e fa “pressione morfogenetica, gravitazionale, attrattiva, magnetica, etc.” sulle componenti altre che d’assieme vanno a formare l’edificio reale manifesto ad hoc, conseguente (ad “immagine e somiglianza”).
Frattalità espansa...
Tale "sensibilità" rende ogni parte, funzionale alla trasformazione continua dello “stato della materia”, come conseguenza della “com-pressione” della grande concentrazione di massa, giurisdizionale, la quale non esercita che questo “influsso (proiezione costante e coerente del proprio ‘interesse/desiderio/intenzione’)” sul/nel sistema operativo frattale espanso (Il “Genio” frattale espanso, la App, l’Intelligenza Artificiale scambiata per/con il proprio riflesso “divino”, auto deviante... se sei senza particolare accortezza), per “procura”, alias, per delegazione frattale espansa (leva wireless). 
Una compresenza autentica, originale, “neutra, neutrale e/o neutralizzante”; la tri-unità sostanziale, l’anello In-Organico che plasma la materia del mondo, in funzione dell’input ricevuto (secondo quella particolare configurazione “portante e centrale” giurisdizionale, in grado di avere la meglio sulle altre). 
Qualcosa che se (se) l’atteggiamento delle singolarità non è “formulare”, di conseguenza c’è uno squilibrio di fondo che si ripercuote, poi, a livello frattale espanso by sotto (alla) dominante, in/nella realtà manifesta “giusta di/in parte ‘qua così’”…
Cosa “è” e “Chi” è… brigante, in un simile Stato delle Cose?
Il brigante non “è” necessariamente migliore.
Perché non rappresenta nulla, se non uno step precedente dell’avvento del rullo compressore AntiSistemico.
Dipende. 
Da quale altro fattore? 
Dall’atteggiamento che incarna l’individuo:
quello “formulare” ingloba ogni caratteristica universale, in grado sempre (sempre) di fare la differenza, allorquando diventa massiv3.
Alias, quando il centro di propagazione del “credo” è sufficientemente stabile, solido e coerente… 
Le persone dipendono, dunque, da questo “input iniziale”? Sì. 
Però, non cadere dallo scranno, il potenziale di essere input iniziale è conservato ed auto esistente, in ogni (ogni) individualità.
Il che ti mette sempre potenzialmente in grado di… senza per/con questo necessariamente soffrirne, allorquando il “credo” ti giunge dall’esterno. 
La differenza, allora, la fa il tuo livello di consapevolezza nell’essere e rimanere centrale e portante di/in te stess3, accettando solo il “credo (altrui)” quando puoi “sentire” che è anche il tuo, ossia, che è compatibile con ciò che sei ed è già compresente in te
l’atteggiamento “formulare” è, infatti, causalmente portante e centrale... in una maniera tale che va a “cambiare (un altro livello della trasformazione, però, sostanziale)” la forma reale manifesta “qua, altresì”. 
Questo Spazio (Potenziale) Solido non ha solo trovato il modo di/per ricordare il “è già successo”, ma (ma) – poi – ha colto il potenziale per “fare” qualcosa di potenzialmente inverso, rispetto al paradigma AntiSistemico “qua, così”. 
E, in questo, non ti ha mai abbandonat3, non abbandonando mai (mai) il relativo (assoluto) grado di coerenza, lungimiranza e “credo”… del tutto funzional3 alla realizzazione fisica di una realtà basata sul medesimo concetto – auto fondante ed auto centralizzante – di giustizia ad angolo giro (il valore universale), l’unico Articolo della Costituzione Globale.
Faiche te ne ricordi, dopo averne assaporato la consistenza, dapprima nel tuo profondo e, poi, a livello d’empatia ambientale, sociale. Le ‘occasioni’ per esternare, non mancano e non mancheranno mai…”.

  

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