mercoledì 13 febbraio 2019

Perdonare e dimenticare


Già nel mio libro L'ARTE DELLA CONSAPEVOLEZZA, YOUCANPRINT EDIZIONI, ho dedicato un capitolo al perdono. Lo riprendo adesso per diversi motivi: uno di essi è legato al fatto che perdonare è difficile, ciò in quanto ci hanno educato in una società dove vige la legge del più forte ed il perdono, in questo quadro generale, viene spesso visto come atto di sottomissione o, addirittura, come una debolezza.

Il secondo motivo principale (in realtà, ce ne sarebbero migliaia, di motivi per cui parlare di perdono, ma ne cito un paio, giusto per ricordare i più importanti) per cui parlerò oggi di perdono, è legato al fatto che molte persone tendono a perdonare con la mente e non col cuore. Così facendo, essi rendono il perdono una specie di atto dovuto, formale, talvolta meccanico che molti effetti ha tranne quello per il quale conviene perdonare, ossia l'effetto di liberare e guarire chi lo pratica.
 
Se poi, come potete leggere dal titolo di questo articolo, associamo la parola DIMENTICARE, ecco che si fa tutto più complicato se non impossibile per molte persone che stanno leggendo in questo momento e che, magari, avevano voglia di capire come fare a perdonare. Ma.... Dimenticare? Roba da pazzi o idioti, insomma.... Se pensate questo, potete fermarvi qui e smettere di leggere, diversamente potete arrivare fino in fondo a questo articolo per cercare di capirci di più.
 
Cos'è il perdono? Il perdono è forse uno degli atti più potenti che un essere umano possa compiere, avente effetti liberatori e di guarigione nei confronti di chi lo compie. Sì, perché spesso l'altro, la persona che ci ha offesi, aggrediti, derubati, non soffre come chi, invece, è stato ferito dal suo comportamento in quanto magari è abituato a comportarsi così con tutti ed è altamente inconsapevole dei danni che arreca attraverso le sue azioni od omissioni.
 
 
(Immagine presa dal web)
 
Chi perdona, però, deve farlo col cuore, non con la mente. Solo perdonando col cuore, infatti, ci si libera dal dolore causato dal conflitto vissuto attraverso l'interazione distruttiva con chi ci ha feriti. Il perdono col cuore, oltre a liberarci, ha potenti effetti di guarigione psichica, fisica e spirituale definitivi. Perdonare col cuore significa farlo in modo COSCIENTE E VOLONTARIO.
 
Viceversa, se si perdona con la mente, sarà un perdono automatico, fatto perché magari amici, parenti o persone a noi vicine ci hanno consigliato di farlo per evitare di "portare avanti la cosa". In questo caso non ci sarà alcun effetto profondo, si saranno salvate solo le apparenze e, soprattutto, non si riuscirà a sciogliere il legame di dolore che si è costituito con la persona da perdonare nel momento in cui ci ha feriti in maniera più o meno cosciente.
 
 
(Immagine presa dal web)
 
Ma, oltre a perdonare bisogna, SOLO se davvero si vogliono potenziare e rendere definitivi gli effetti del perdono, DIMENTICARE. Se già perdonare risulterà a molti di voi difficile, dimenticare potrà sembrare, ma solo all'apparenza, impossibile. In realtà le cose non stanno così. Per riuscire a perdonare e dimenticare, bisogna capire che, se si vuole davvero voltare pagina per potere riscrivere la storia della propria Vita partendo da zero, occorrerà anche dimenticare.
 
Solo dimenticando, infatti, si potrà superare e risolvere il conflitto interiore innescato nel momento in cui si è stati feriti. Solo dimenticando si guarisce dal proprio passato. Diversamente si rischia di rimanervi dentro per anni, forse per il resto della Vita... A che scopo, se la posta in gioco è la propria felicità incondizionata e la salute dei sistemi fisico, mentale ed animico?
 
(Immagine presa dal web)
 
Certo, molti di voi staranno pensando che certe cose non si possono dimenticare, ciò anche per la propria sicurezza. Se si viene, ad esempio, derubati dal proprio socio in affari, è normale che, la prossima volta si starà più attenti e si ricorderà la lezione. 
 
Quando parlo di dimenticare, mi riferisco allo svuotare la mente dalla carica negativa e dal ricordo legato all'evento che ci ha causato dolore. In altre parole, bisogna perdonare smettendo, al contempo, di pensare alla persona che ci ha causato sofferenza e all'evento specifico che ha creato in noi il conseguente conflitto. Ciò ci renderà davvero liberi in maniera DEFINITIVA.
 
(Immagine presa dal web)
 
Per dimenticare bisogna imparare ad OSSERVARE il proprio dolore derivante dal conflitto causato dalla persona che ci ha feriti, ACCETTARE quanto accaduto, percependolo non più come un evento negativo ma, piuttosto, come un'esperienza di crescita evolutiva voluta dalla nostra Anima. Infine, dopo essersi osservati interiormente ed aver preso coscienza del proprio conflitto, dopo avere accettato l'esperienza di sofferenza in quanto necessaria alla nostra crescita spirituale, bisogna LASCIARE ANDARE.
 
Quello del lasciare andare costituirà la liberazione definitiva dalle zavorre derivanti dai conflitti vissuti attraverso l'interazione con eventi o persone in un passato più o meno recente della nostra Vita attuale. Dopo aver lasciato andare tutte le zavorre che ci trascinavamo dal passato ed aver svuotato gli eventi e le persone che ci hanno fatto soffrire dalla carica emotiva che causava in noi sofferenza ecco che potremo finalmente dimenticare e vivere liberi, ritrovando la padronanza della nostra Vita e, con Essa, le nostre potenzialità creative.
 
 
Vincenzo Bilotta
 
 

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