È una frase che Mario Draghi ha pronunciato durante la conferenza
del 4 aprile alla BCE; salvo errori, nessun «grande» media l’ha colta
(una sola eccezione in Italia: la tv Class CNBC, che si sta rivelando
una delle migliori fonti informative su questi temi). A porgli la
domanda è il giornalista del sito Zero Hedge:
«Se, poniamo, la situazione in Grecia o Spagna peggiora ancora, e
quei Paesi sono obbligati ad uscire dall’eurozona, esiste un piano per
far sì che i mercati non collassino? Esiste una qualche rete di
protezione strutturale, specialmente nell’area dei derivati? E la
seconda domanda è: cosa accadrebbe della sua Emergency Liquidity
Assistance che avete dato a Cipro, circa 10 miliardi di euro, se il
Paese lascia l’eurozona?».
Draghi ha risposto:
«Lei sta ponendo domande così ipotetiche che non ho una
risposta…beh, posso dare una risposta parziale. Questo tipo di domande
sono formulate da gente che sottovaluta di gran lunga quel che l’euro
significa per gli europei, per l’euro-area. Essi sottovalutano di molto la quantità di capitale politico che è stato investito nell’euro. È
per questo che continuano a chiedere cose come: “Se l’euro si spacca?
Se un Paese abbandona l’euro?”… Non è come una porta scorrevole. È una
cosa molto importante. È un progetto dell’Unione Europea. Sicché
spendete il fiato invano quando continuate a chiedere a gente come me
“cosa accadrebbe se…”. Non esiste un piano B».
«In secondo luogo, la BCE ha mostrato la sua determinazione nel combattere ogni rischio di ridenominazione (sic). E l’OMT (il trilione di euro prestato alle banche all’1%,
ndr) con le sue precise norme, ed agente entro il suo mandato, esiste
appunto a questo scopo. Così rispondo alla sua prima domanda. La seconda
domanda era sull’ELA, ma ancora una volta è subordinata a “se Cipro
lascia…”. Di nuovo, non abbiamo in mente questo… Nessun piano B».
(Mario Draghi Responds To Zero Hedge: “There Is No Plan B”)
Per una volta, Draghi ha detto la verità, sotto la
lingua di legno del tecnocrate. «La gente come me» – ha detto – «ha
investito tutte le sue fortune, la sua autorità, carriere e prestigio
nella costruzione dell’euro. Se l’euro si spacca, noi persone veramente
importanti andiamo a pallino: perdiamo tutto, prestigio, carriere,
autorità, soldi e potere. Perciò non ci sarà mai un’uscita dall’euro.
Troppo grande è il capitale politico che ci abbiamo investito».
Zero Hedge commenta sarcastico: dunque dato il controllo sui
capitali messo in opera a Cipro a tempo indefinito, i Bancomat locali
dispensano «capitale politico» invece del capitale reale?
È un commento
preso dal punto di vista del liberismo totale, che è il pensiero unico
americano. Ma mostra che s’è capito bene il proposito di Draghi:
eurocrati e banchieri non stanno salvando gli europei, né tanto meno
greci, italiani, spagnoli e portoghesi; vogliono salvare l’euro ad ogni
costo, e italiani, spagnoli, greci e portoghesi muoiano pure.
«L’euro non è una porta scorrevole», ci ha detto il padrone: «l’euro è la porta della prigione che abbiamo chiuso a tripla mandata; e tanto peggio per voi, carcerati, se morirete di disoccupazione, fame e freddo».
Diciamolo un’altra volta: le istituzioni europee non cercano di
proteggere i popoli in questa grande depressione; cercano di proteggere
se stesse. Se la soluzione della crisi richiede uno smantellamento
dell’euro, la Commissione e la BCE rigettano tale soluzione, perché
equivarrebbe al loro suicidio politico. Perciò per scongiurare questo
esito, sono pronti a tutto.
Anche a rimangiarsi i loro stessi dogmi del
liberismo totalitario che dichiarano loro religione, fino a violare le
stesse norme che loro si sono dati. Così, addio «libera circolazione di
capitali»: a Cipro hanno imposto (con opportuno ritardo: le banche della
Germania e di altre nazioni «core» dell’Eurozona hanno portato via i
loro soldi dalle banche cipriote prossime a implodere, prima che
la crisi bancaria fosse annunciata) il controllo sui capitali.
Addio
inviolabilità della proprietà privata : a Cipro hanno imposto il
prelievo forzoso fino al 40% sui conti correnti, un vero esproprio
proletario fatto dai supercapitalisti (1). Si sono
rimangiati la promessa di garanzia sui depositi fino a 100 mila euro, e
già propongono di fare lo stesso prelievo sui conti correnti italiani,
perché tanto, «gli italiani sono più ricchi dei tedeschi: patrimonio di
108 mila euro contro 95.500» (è la voce che manda in giro la BCE, per
preparare il prelievo forzoso). Esigono «rigore» e dichiarano di non
poter stampare moneta «per statuto», ma creano mille miliardi di euro da
dare alle banche all’1%, e senza la minima contropartita, ma non alle
imprese. (Il vero “Cyprus Template”)
Ci stanno strangolando, come dimostra la disoccupazione galoppante
che raddoppia, accelerando il ritmo, e le migliaia di aziende che
chiudono perché non reggono l’euro «forte» nel momento in cui anche la
Bank of Japan stampa a perdifiato (la Fed lo sta facendo da tre anni). È
per colpa loro, del loro euro, se anche il Fondo Monetario riconosce
che «l’economia mondiale crescerà quest’anno del 3,4%, per poi accelerare al 4,1% nel 2014, ma l’Europa cala dello 0,2%» (in realtà molto di più: le previsioni delle tecnocrazie bancarie si sono sempre rivelate ottimiste).
Di fronte alla crisi che s’aggrava, gli eurocrati e i banchieri (e i
politici che eleggiamo, loro appendici superflue) hanno una sola
soluzione, sempre quella: rinforzare i poteri centrali europei. Eppure
si vede ormai ad occhio nudo: più il processo di «integrazione» avanza,
peggio la situazione si deteriora. Ma gli eurocrati propongono sempre di
aumentare i loro stessi poteri. È il loro potere personale che cercano.
Sono loro che hanno trasformato il popolo italiano in un popolo
senza speranza, declinante senza sbocco: «niente porte scorrevoli,
niente piano B» per voi: l’euro vivrà, voi morirete. Sono tranquilli,
perché ci siamo tenuti il loro delegato, il tecnicamente incompetente ma
eurocraticamente ortodossso Mario Monti, che ci terrà nell’euro
continuando nello stesso tempo a saccheggiarci col sistema fiscale più
letale del mondo. L’industria del mobile (effetto collaterale del
collasso dell’edilizia provocato da Monti e dalla banche) ha subito una
riduzione dei fatturati dell’ordine del 48% rispetto ai tempi belli; ma
Equitalia pretenderà dal settore lo stesso gettito fiscale di prima,
provocando altre rovine. I professionisti nel loro insieme, il ceto
medio, hanno subito riduzioni dei loro guadagni fra il 15 e il 30%;
Befera pretenderà da loro gli stessi montanti tributari, o anche di più.
Impoverimento mortale degli onesti, evasione fiscale di sopravvivenza
per chi potrà.
Perciò è stato gravissimo l’errore del Movimento 5 Stelle di
mantenere Monti al governo, piuttosto che fare un governo con il PD, che
avrebbe potuto controllare. Un errore storico che lo condannerà
storicamente, a meno che non sia anche quello un progetto, e che il
Grillo-Casaleggio non siano effettivamente (come appare) che un
ulteriore trucco per deviare la volontà popolare e cullarla di illusioni
di liberazione. Il governo Monti (in cui c’è il ministro Barca, «astro
nascente del PD» dettato dall’eurocrazia, e pompato dai media) ha
cullato le imprese nell’illusione di ottenere 40 miliardi dei debiti
arretrati che le Pubbliche Amministrazione hanno verso di loro; pochi
giorni e l’illusione è svanita, i burocrati non cacceranno mai un soldo,
esigono complicatissime «prove» e «accertamenti» su quel che devono –
mentre loro stesse non tengono contabilità precisa sui loro debiti (un
colossale falso in bilancio commesso da migliaia di pubblici funzionari)
– impossibili.
Svanita questa illusione, Monti ne ha creato un’altra: producendo
il Documento di Economia e Finanza (DEF), presentato alla stampa con
dieci diapositive come progetto per «la crescita». Ma la stampa non ha
detto che il DEF consta di 800 pagine. Ottocento
pagine: certo nemmeno Monti le ha lette. Le ha semplicemente
commissionate agli alti burocrati – che sono i veri governanti occulti
d’Italia, essendo i governi incompetenti – e i nostri burocrati, come
gli eurocrati, sono occupati non alla sopravvivenza della società, ma
alla loro propria. E sono i più inefficienti e rapaci del mondo
occidentale. In quelle 800 pagine hanno inserito tutti gli inghippi, i
codicilli, i tranelli per aumentarci le tasse, aggravare gli ostacoli
alla produzione e stroncare la nostra competitività con lacci e
lacciuoli.
Nascosto nel DEF, si scopre che i conti pubblici hanno «spese non rinviabili per 8 miliardi» (altri 8
miliardi), e che quindi «se sparisce l’Imu ci vorranno interventi
triplicati», ossia aumenti ed aumenti di tasse in altri campi. Anche la
sanità richiederà un aumento del ticket; ma questo spetterà al nuovo
governo. E se il nuovo governo «politico» tarda, le nuove spese si
accumulano: altre tassazioni saranno necessarie, altri smantellamenti,
altri fallimenti e chiusure di piccole imprese che le amministrazioni
pubbliche hanno reso insolventi.
E se poi sarà il governo Bersani o Berlusconi, non sperate di
meglio. Sono gli stessi che per un anno e passa hanno sostenuto il
governo Monti, hanno votato i suoi colossali esborsi dati all’Europa
«per salvare la Grecia» ossia le banche tedesche, hanno approvato tutti i
decreti che hanno stroncato la nostra economia reale e salvato i
parassiti pubblici, i 2-3 milioni di profittatori delle inefficienze e
disonestà del sistema pubblico: un blocco sociale interessato allo
status quo marcio, che con le famiglie configura un ben grosso
elettorato.
Mi spiace per voi, italiani. Voi che a milioni perderete il lavoro
perché avete voluto stare nell’euro «forte»; che vi suiciderete perché
Equitalia vi chiede immense cifre che non avete come Imu per seconde
case che non vi servono, che non potete permettervi ma che non potete
vendere, perché le banche non danno i mutui; mi dispiace per voi che le
avete provate tutte per tenere la testa fuori dall’acqua, e adesso non
sapete più cosa fare, non avete più speranza; mi spiace per i vostri
figli che sono senza lavoro, ma an che senza istruzione, conoscenze e
cultura per andare all’estero a cercarlo – perché avete voluto e difeso
la scuola «facile e di massa». Mi spiace per voi, soprattutto, perché
anch’io oggi dipendo da voi, la mia pensione viene pagata dai
giornalisti che sono al lavoro – e che vengono licenziati ormai a
vagonate.
Mi spiace per voi, perché il vostro destino è razzolare nella
spazzatura, essere rapinato dai cocainomani senza soldi nelle strade che
costituiranno bande armate, e taglieggiati dagli statali, parastatali,
regionali e provinciali che – loro – il loro stipendio lo vogliono
tutto.
Ma da un punto di vista oggettivo e spassionato, voi meritate di
finire così. Perché in maggioranza schiacciante, vi siete occupati solo
di calcio. Non di economia, «perché è difficile», né di politica,
«perché tanto fanno quello che vogliono». Vi siete rincoglioniti davanti
alle tv intrattenimento, alle slot machines e ai vide-porno. Perché non
avete studiato né lingue né mestieri reali, perché tanto «il benessere»
era assicurato come tutti «i diritti» che vi dicevano di avere. Perché
non avete capito come cambiava il mondo. Perché non esiste un popolo più
provinciale, più abbandonato agli impulsi di pancia, più imperioso nel
volerli soddisfatti subito e tutti, più ottusamente aggrappato ai propri
interessi più corti e di breve respiro, più litigioso e incapace di
unirsi di voi; incapace di scegliersi comandanti fra i migliori; più
incivile e passatista ed arretrato culturalmente, più spregiante
dell’intelligenza così rara fra voi; mai visto un popolo che espelle
all’estero centinaia di migliaia di suoi giovani, i migliori, perché
«troppo qualificati» per noi; mai visto un popolo più beotamente prono
ad adorare gli idoli sbagliati, che vi venivano proposti all’adorazione
di volta in vola. Un popolo così, non merita di vivere.
Vi è piaciuto Ciampi. Avete venerato Veronesi, Saviano; avete
deriso «i complottisti» che vi dicevano la verità, perché «il tg non lo
dice». Avete emarginato e odiato chi vi metteva sull’avviso, «uccelli di
malaugurio», «da toccarsi i coglioni» – mentre adoravate l’Ottimista,
il Facilone, il Facilista.
Se siete di sinistra, avete fatto di tutto per stroncare Renzi («infiltrato di destra») (2) e
preferito Bersani, ed ora sperate in Barca, perché è «un compagno» (un
compagno che vi terrà dentro l’euro, la prigione dei popoli). Avete
avuto gran rispetto di Monti. Avete voluto credere che il nemico interno
è l’Evasore Fiscale anziché il Parassita Sociale, ancorché siate nel
Paese che l’amministrazione pubblica tassa come gli stati scandinavi, ma
dandovi servizi come gli africani.
Il vero prelievo
Statistiche ufficiali. Il vero prelievo fiscale, come ammette anche Monti, supera il 52%
E avete gran rispetto e considerazione anche di Draghi. Draghi vi ucciderà farà del vostro Paese un deserto di industrie, e le industrie che muoiono non torneranno più nemmeno quando tornerete alla lira per disperazione e necessità.
È terribile quel che vi accade e vi accadrà, perché anch’io sono
uno di voi. Ma sul piano oggettivo, avete quello che meritate. Che avete
scelto. Che avete voluto.
1) La rovina di Cipro è freddamente pianificata
dal documento della Commissione Europea. «…L’attività economica sarà
negativamente influenzata dalla ristrutturazione immediata del settore
bancario, che avrà impatto sul credito, date anche le misure di
consolidamento di bilancio. Le restrizioni temporanee richieste per
garantire la stabilità finanziaria danneggeranno gli afflussi di
capitale internazionale e ridurranno i volumi d’affari delle imprese,
sia quelle orientate al mercato interno che quelle che operano sul
mercato internazionale…una perdita di ricchezza, che ridurrà il consumo
privato e gli investimenti produttivi. Ciò, unito alle misure fiscali in
corso e quelle progettate, provocheranno una acuta caduta della domanda
interna. E poco sollievo si può aspettare dall’export, date le incerte
condizioni estere e il settore finanziario in drastica riduzione».
Queste frasi si applicano alla perfezione all’Italia, ed indicano il
programma che lorsignori preparano alle popolazioni europee in generale.
E infatti noi stiamo già subendo lo stesso progetto che hanno imposto a
Cipro. (Assessment of the public debt sustainability of Cyprus – Zero Hedge)
2) Qualunque cosa si pensi di Renzi, il “popolo di
sinistra” gli s’è mobilitato contro d’un solo blocco come a un
«deviazionista di destra», facendo di tutto per bloccare quella che i
militanti chiamavano «l’infiltrazione di destra nelle nostre primarie».
Questo tipo di linguaggio – l’ho sentito con le mie orecchie in
dibattiti pubblici e radiofonici – è ancora di tipo sovietico. Nell’Urss
dei bei tempi, avrebbe portato allo «smascheramento» del deviazionista
di destra e alla sua liquidazione col classico colpo alla nuca alla
Lubianka, seguito da una «purga del Partito» per disinfestarlo dagli
«infiltrati di destra» , spediti ia vagoni interi –fra gli applausi
sinceri del popolo sovietico – a ripopolaree il Gulag. Nella situazione
italiana, porta la sinistra a tagliarsi da sola le possibilità di
governo, scegliendo Bersani, Barca o Vendola e tenendo a distanza un
elettorato più ampio. Serve a rifiutare l’alleanza di gfoverno
d’emergenza «con Berlusconi»,e a tentare ostinatamente di governare con
il Movimento 65 Stelle, creduto erroneamente, da certe caretterirtische
superficiali, «una costola della sinistra». Appena però questi avessero
la maggioranza, ricomincerebbero le epurazioni.
Maurizio Blondet
Nota di Rischio Calcolato: questo post è tratto dalla rivista on-line EffediEffe sito
di informazione a cui consigliamo caldamente un abbonamento (50€ spesi
benissimo). Come al solito la penna del “Direttore” coglie nel centro il
cuore del problema. Buona lettura.
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