Tsarnaev incriminato per uso di armi distruzione di massa [pentole a pressione esplosive! Attenti quando cuocete i cavolfiori: potrebbe esserci un drone sopra caosa vostra]
Adnkronos
La cellula terroristica, secondo le fonti della polizia, “era supportata da Al Qaeda in Iran,
ma non ci sono prove di un coinvolgimento di Teheran”. Obiettivo, un
convoglio in partenza dal territorio canadese e diretto negli Stati
Uniti
Repubblica 22 aprile 2013
[CASUALMENTE, proprio quando il primo ministro neocon canadese Harper cercava di accelerare la promulgazione di una contestatissima nuova legge anti-terrorismo che elimina il fondamentale diritto di rimanere in silenzio per non auto-incriminarsi]
Alti funzionari del governo
hanno distorto i fatti e ingannato l’opinione pubblica americana circa
gli eventi che hanno portato al pieno coinvolgimento degli Stati Uniti
nella guerra del Vietnam.
Quei complottisti picchiatelli dell’Istituto Navale degli Stati Uniti, Accademia Navale di Annapolis
Pensate alle conseguenze di un altro massiccio attacco (terroristico) negli Stati Uniti – magari la detonazione di una bomba radiologica o sporca, oppure di una mini bomba atomica o un attacco chimico in una metropolitana.
Uno qualunque di questi eventi provocherebbe morte, devastazione e
panico su una scala tale che al confronto l’11 settembre apparirebbe
come un timido preludio. Dopo un attacco del genere, una cappa di lutto,
melanconia, rabbia e paura resterebbe sospesa sulle nostre vite per una
generazione.
Questo tipo di attacco è potenzialmente possibile. Le
istruzioni per costruire queste armi finali si trovano su internet ed il
materiale necessario per costruirle lo si può ottenere pagando il
giusto prezzo. Le democrazie hanno bisogno del libero mercato per
sopravvivere, ma un libero mercato in tutto e per tutto – uranio
arricchito, ricino, antrace – comporterà la morte della democrazia.
L’armageddon è diventato un affare privato e se non riusciamo a bloccare
questi mercati, la fine del mondo sarà messa in vendita. L’11 settembre
con tutto il suo orrore, rimane un attacco convenzionale. Abbiamo le
migliori ragioni per avere paura del fuoco, la prossima volta.
Una
democrazia può consentire ai suoi governanti un errore fatale – che è
quel che molti osservatori considerano sia stato l’11 settembre – ma gli
Americani non perdoneranno un altro errore. Una serie di attacchi su
vasta scala strapperebbe la trama della fiducia che ci lega a chi ci
governa e distruggerebbe quella che abbiamo l’uno nell’altro. Una volta
che le aree devastate fossero state isolate ed i corpi sepolti, potremmo
trovarci, rapidamente, a vivere in uno stato di polizia in costante
allerta, con frontiere sigillate, continue identificazioni e campi di detenzione permanente per dissidenti e stranieri.
I nostri diritti costituzionali potrebbero sparire dalle nostre corti,
la tortura potrebbe ricomparire nei nostri interrogatori.
Il peggio è
che il governo non dovrebbe imporre una tirannia su una popolazione
intimidita. La domanderemmo per la nostra sicurezza. E se le istituzioni
della nostra democrazia fossero incapaci di proteggerci dai nostri
nemici, potremmo andare anche oltre e farci giustizia da soli. Abbiamo
una tradizione di linciaggi in questa nazione e quando la paura e la
paranoia ci saranno entrati nelle ossa, potremmo finire per ripetere i
peggiori episodi del nostro passato, uccidendo i nostri vicini, i nostri
amici.
Michael Ignatieff, New York Times Magazine, il 2 maggio 2004
Il massacro di Boston è la terza
atrocità di massa in meno di 12 mesi (Colorado e Newtown sono state le
prime due). Non sembrano esserci precedenti per una serie del genere,
neppure negli Stati Uniti. Il cinico/scettico/pensatore
non-ovino potrebbe avere il sospetto che ci si trovi di fronte ad un
qualche tipo di condizionamento, sul modello della storicamente
documentata “strategia della tensione”. Lo schieramento di quasi 10mila
agenti paramilitari in un’area metropolitana (sebbene il sospetto si
trovasse a oltre 10 km di distanza dal centro di Boston), in uno stato
di legge marziale di fatto, è sicuramente senza precedenti.
Il caso più recente: un diciannovenne –
se è veramente il colpevole – fa esplodere delle bombe in un luogo
pubblico intensamente videosorvegliato, manda un tweet in cui dice a
tutti di mettersi al sicuro, poi va in giro per la città, la sera va a
una festa e gli amici lo vedono rilassato; non si procura soldi, non si
preoccupa di avere una macchina pronta per la fuga, non pensa
minimamente al suicidio e non comunica alcun messaggio politico di alcun
genere in nessuna forma. È incosciente di ciò che ha fatto.
Uno psicopatico non si comporterebbe così. Un fanatico non si comporterebbe così.
Lo schema è pressoché identico in tutti e tre gli episodi:
tutti incensurati, non esiste una storia pregressa di violenza, non c’è
indottrinamento ideologico che spinga alla violenza (persino nel caso
di Tamerlan, non è provato che gli account fossero i suoi – ce ne sono
tanti a suo nome, ma ad ogni modo il fratellino era un giovane amato da
tutti che assisteva volontariamente i disabili), sono ragazzi di
successo, molto stimati da amici ed insegnanti, sono impegnati nel
volontariato, non hanno mostrato di aver accumulato risentimento verso
la società o qualcuno in particolare. Il più “problematico” – Adam Lanza
– era geniale, timido e introverso, ma non era infelice e né i
genitori, né i parenti, né gli amici, né gli insegnanti avevano mai
pensato che avesse bisogno di psicoterapia, anche perché non aveva mai
creato alcun inconveniente.
Poi, ad un tratto, senza alcuna
spiegazione, questi tre ragazzi si sono trasformati in zombie assassini
con eccellenti capacità operative.
Questo
è piuttosto il comportamento di qualcuno la cui mente è stata sdoppiata
(personalità multiple) in un Dr. Jekyll ed in un Mr. Hyde con tecniche
sviluppate a partire dalle pratiche e sperimentazioni illegali
effettuate dalla CIA (dagli anni Cinquanta in poi) e documentate dalla
stampa americana:
È probabilmente significativo che Dzhokar Tsarnaev fosse inquieto perché recentemente aveva avuto ben tre incubi in cui vedeva la popolazione americana “zombificarsi”, quasi che il suo inconscio lo stesse mettendo in guardia.
La programmazione sta funzionando a meraviglia: la
popolazione è terrorizzata ed accoglie a braccia aperte, festante, la
deriva autoritaria. Qualche altro eccidio e non resterà nessuno disposto
ad opporsi a misure eccezionali:
Intanto l’FBI continuerà a collaborare
con tutti i potenziali terroristi, come fa almeno dal primo attentato al
World Trade Center, nel 1993 – ufficialmente per sventare i complotti
ma, occasionalmente, se l’opinione pubblica necessita di una
spintarella:
Tutti si aspettano che questo attentato darà il via ad una nuova ondata di misure di “sicurezza” (= liberticide).
Già ora la Bill of Rights (incluso il fondamentale habeas corpus)
è interpretabile, non vale per cittadini americani all’estero e Obama
ha solamente assicurato che la garantirà sul suolo americano (a sua
discrezione). Non sappiamo se sia questa la sua intenzione e non
sappiamo se chi verrà dopo di lui sarà così “auto-disciplinato”.
Sappiamo che il ministro della Giustizia americano (Attorney General)
rivendica con nonchalance il diritto di assassinare cittadini americani con i droni sul suolo americano (!!!)
È antiamericano affermare che una tale
rivendicazione è offensiva e preoccupante e rimanda la memoria
all’arbitrio sulla vita e la morte dei cittadini caratteristico delle
dittature anticomuniste e comuniste?
È antiamericano indignarsi (e
preoccuparsi) alla notizia che tutte le comunicazioni saranno monitorate
ed archiviate (Operazione Vento Stellare)
http://versounmondonuovo.wordpress.com/2012/03/21/utah-2013-dal-grande-fratello-allimmenso-fratello/
ed alla notizia che si applica la legge marziale a Boston e la gente festeggia nelle strade, senza capire le sue implicazioni?
La constatazione che l’America sta
diventato uno stato di polizia orwelliano può essere rassicurante solo
per gli stolti e gli ignoranti. Chiunque abbia anche solo un
minimo senso della storia non può che sentirsi inquieto e minacciato,
specialmente se vive in quella che è, a tutti gli effetti, una colonia
degli Stati Uniti:
Molti sanno qual è la destinazione finale
di tutto questo, ma troppi non hanno il coraggio di dire quello che
pensano, purtroppo.
Allegate potrete trovare le informazioni
che avete richiesto riguardo alla politica ed alle linee guida
dell’esercito in merito all’istituzione di un programma di lavoro carcerario per civili e di campi di prigionia civili in installazioni militari.
Queste informazioni non sono ancora state pubblicate (sono in corso di
stampa), comunque, questi programmi sono stati finanziati, hanno
ottenuto l’assegnazione del relativo personale e riflettono l’attuale
politica dell’esercito.
Spero che troverete queste informazioni utili,
Cordiali saluti,
Sinceramente vostro
BILL HEFNER
Membro del Congresso
DISOCCUPAZIONE IN AMERICA
La disoccupazione americana è molto più
elevata delle statistiche ufficiali. Prova ne sia il fatto che la
popolazione aumenta (+ 10 milioni tra il 2009 ed il 2013) mentre il
numero di occupati resta pressoché invariato (147 milioni nel 2007 – 142
milioni nel 2009 – 142 milioni nel 2012 – 143 milioni nel 2013 e
moltissimi sono precari ma vengono conteggiati come occupati):
Il dato dei disoccupati e dei sotto-occupati si aggira verosimilmente intorno al 22%:
il prossimo anno, grazie ai terribili tagli concordati con i repubblicani
(75mila miliardi di dollari sottratti all’economia ed ai consumatori),
le cose peggioreranno ulteriormente, i sussidi si esauriranno e ci
saranno indubbiamente le prime rivolte.
Ora
sappiamo che aspetto avranno le città americane in cui i primi
“scalmanati” protesteranno violentemente contro il disastro
socio-economico causato dalle oligarchie finanziarie e da politici fin
troppo accondiscendenti. Gli indignati nonviolenti del movimento Occupy
Wall Street hanno già subito innumerevoli vessazioni. Ma questo è nulla
rispetto a quel che attende i giovani americani (ed europei?) se
sceglieranno la strada della violenza e non della politica attiva e del
coinvolgimento dell’intera popolazione in proteste pacifiche e scioperi
nazionali (insubordinazione di massa).
POLITICA ESTERA
La strategia del “taglio netto” deve contemporaneamente “rendere sicuro il confine settentrionale” di Israele
e “indirizzarsi ad una strategia classica di equilibrio di potenza”,
ovviamente a vantaggio del Paese: per fare questo, Israele deve essere
pronta non solo a colpire le infrastrutture siriane in Libano, ma affermare
il concetto che il territorio siriano non è inviolabile e, ove le
azioni dirette in Libano non bastino, “colpire obiettivi selezionati
nella Siria stessa”. Per quanto riguarda il perseguimento di
un equilibrio fondato sulla potenza, il documento ipotizza la creazione
di un “asse naturale” strategico fra Turchia, Israele, Giordania e Iraq
centrale, che ridisegni la mappa del Medio Oriente a scapito della
Siria. Per fare ciò, fra le varie cose da fare, si legge che sarà utile
“distogliere l’attenzione della Siria usando elementi dell’opposizione
libanese per destabilizzare il controllo siriano del Libano”.
«La
Siria sfida Israele sul suolo libanese. Un approccio efficace, con cui
gli americani potrebbero simpatizzare, prevede che Israele acquisisca
l’iniziativa strategica lungo i suoi confini settentrionali impegnando Hezbollah, Siria e Iran»
Quel che Israele fa nel Medio Oriente,
gli Stati Uniti+NATO lo stanno facendo su scala mondiale. L’unico
problema è che gli obiettivi della piccola potenza non coincidono più
con quelli della grande potenza e le divergenze tra bulli difficilmente
si risolvono a vantaggio del bullo più piccolo.
POLITICI AMERICANI CHE NON CREDONO PIÙ ALLA VERSIONE UFFICIALE DELL’11 SETTEMBRE
Sono
i presidenti della Commissione 911, un ex capo dell’antiterrorismo
statunitense, il consigliere-capo della commissione 911, il presidente
dell’inchiesta ufficiale del Congresso sull’11 settembre, nonché una
pletora di agenti, non solo dell’FBI, citati da Richard Clarke.
Richard Clarke, l’ex zar
dell’antiterrorismo americano, ha ammesso che i terroristi dell’11
settembre sono stati aiutati da elementi deviati del governo americano e
da alcune figure dell’establishment saudita e ha fatto i nomi:
Qui una sintesi dell’evidenza raccolta
dalle inchieste del Congresso americano che rafforzano la versione dei
fatti di Clarke (sono tutti atti ufficiali riportati dalla stampa)
Il senatore Bob Graham pretende che si
riapra l’inchiesta per stabilire il livello di complicità saudita e del
governo americano:
Membri della Commissione sull’11-9 hanno notato che, “
il sospetto di cattivo comportamento [del Pentagono] divenne così
profondo tra i 10 membri della Commissione che, in un incontro segreto
alla fine del suo mandato nell’estate 2004, si discusse se riferire della questione al Dipartimento di Giustizia per un’indagine criminale” [17]. Il senatore Mark
Dayton ha affermato che gli ufficiali del NORAD “
hanno mentito al popolo americano, hanno mentito al Congresso e hanno
mentito alla vostra Commissione sull’11-9 in modo da creare una falsa
impressione di competenza, comunicazione e protezione del popolo
americano” [18].
Per chi ha veramente voglia di informarsi:
New Orleans
LA TRAGICA FINE DEGLI INTELLETTUALI PROGRESSISTI
Quando il capitalismo entra nella sua
fase degenerativa (neoliberista), comincia a cannibalizzare
(letteralmente) la popolazione intraprendendo iniziative militari sempre
più spericolate e sconsiderate. Il budget viene affondato da un eccesso
di spese militari, sprechi clientelari (incluso l’acquisto di titoli
privi di valore per salvare banche zombie) e da entrate in continuo
calo, a causa di un’economia che opera molto al di sotto del suo
potenziale.
Per allineare i bilanci, i governi tagliano il welfare
invece di cercare di recuperare i soldi sottratti all’economia dal
sistema finanziario (Tobin Tax + abolizione dei paradisi fiscali, anche
con la forza se necessario). Si innesca un circolo vizioso che comporta
un vero e proprio omicidio di massa (suicidi, malnutrizione, incidenti
dovuti a stress ed indebolimento, aumento del tasso di violenza). Queste
sono politiche economiche smaccatamente fasciste e sono il preludio al
fascismo vero e proprio, che non tarderà a manifestarsi in tutta la sua
virulenza. Manca solo un incendio del Reichstag. Arriverà.
Come i
socialdemocratici tedeschi dell’epoca di Weimar, i progressisti
americani stanno adottando misure repressive che torneranno molto utili
al prossimo governo autoritario, democraticamente eletto. Non ci sarà da
sorprendersi se molti intellettuali progressisti che hanno celebrato le
due amministrazioni Obama faranno una brutta fine, come spesso accade
agli utili idioti (es. socialdemocratici dopo l’avvento di Hitler).
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