lunedì 24 febbraio 2014

Cos'è Digitalis Purpurea?


digitalis purpurea
DENOMINAZIONE E APPARTENENZA
- Nome Latino: Digitalis purpurea.
- Ordine Naturale di appartenenza: Famiglia scrofulariacee

DESCRIZIONE: durante il primo anno forma una rosetta basale di foglie grandi, ellittiche e molto pelose, l'anno seguente si sviluppa fino a un'altezza di 70-150 cm in un unico fusto. Questo è forte, peloso e con pochissime foglie, termina in una lunga e sottile spiga floreale che presenta dei fiori tubolari penduli dalle ascelle fogliari. I fiori sono di colore rosa o rosso purpureo, sono lunghi da 4 a 5 cm, lisci nella parte esterna e pelosi nella parte interna. Il frutto in autunno è una sfera pelosa che contiene piccolissimi semi.

DISTRIBUZIONE: allo stato spontaneo cresce nelle boscaglie aperte e tra i cespugli sui pendii; è originaria dell'Europa Occidentale.

CENNI STORICI: nel 1785 William Withering, un medico inglese, pubblicò in un libro le prime osservazioni sulle proprietà della pianta e ne sottolineò gli effetti diuretici; nel 1789 John Ferriar riconobbe l'azione farmacologica della digitale sul cuore.

PRINCIPI ATTIVI: digitossina, gitossina e gitalina; sono dei glicosidi e sono contenuti principalmente nelle foglie.

PREPARAZIONE: La preparazione omeopatica di Digitalis utilizza la tintura ottenuta con le foglie del secondo anno raccolte un po' prima della fioritura.

AZIONE GENERALE SPERIMENTALE E TERAPEUTICA
- Apparato cardiocircolatorio: diminuzione della frequenza cardiaca con frequenza del polso spesso inferiore a quella cardiaca.
- Apparato digerente: vomito, diarrea, congestione epatica e ittero.
- Sistema nervoso: vertigini, cefalea, sensazione di pesantezza alla testa, ronzii e disturbi visivi.

INDICAZIONI GENERALI
E' indicato: nei casi acuti e cronici; negli anziani; nelle donne; nei neonati e nei bambini con disturbi cardiorespiratori; nei cardiopatici con aritmie, bradicardia, crisi anginose, dispnea, asma cardiaca, insufficienza ventricolare sinistra o scompenso globale con edemi e oliguria.

CARATTERISTICHE CLINICHE ESSENZIALI
- Bradicardia.
- Polso debole e spesso aritmico.
- Sensazione «che il cuore si sia arrestato o cessi di battere appena il p. si muove».

PRINCIPALI INDICAZIONI CLINICHE
1 - Patologie cardiache con grande ansia; dispnea, sensazione improvvisa che il cuore si fermi; polso arterioso debole, irregolare, affrettato e irregolare, intermittente o estremamente lento; ogni movimento, e spec. alzarsi dal letto o dalla sedia, provoca pulsazioni rapide, deboli sussulti e a volte cianosi, persino sincope.
2 - Paziente avvilito, piagnucoloso, che vuole essere consolato; è ansioso anche al di fuori della sua malattia cardiaca.
3 - Edema: qualsiasi forma di edema di origine cardiaca.
4 - Disturbi epatici con aumento di volume ed indurimento del fegato; itterizia; urine scarse, di colore intenso, feci bianche come cenere; dolenzia della regione epatica.
5 - Debolezza seminale contemporanea a debolezza cardiaca: di notte emissioni involontarie di sperma con o senza sogni; anche disturbi acuti della prostata.

TESSUTI PIÙ COMUNI
- Tessuti e/o le regioni del corpo verso cui il rimedio in questione ha una particolare affinità:
 CUORE; muscolo. CIRCOLAZIONE [fegato; polmoni; stomaco]. Occipite. Organi genitourinari.
- Lateralità del rimedio: Lato destro.

EZIOLOGIA: Stravizi; masturbazione; eccessi sessuali; abuso di chinino.

SINTOMI MENTALI PIÙ COMUNI
Gli aspetti più caratteristici della sua personalità sono: l'ansia, la paura di morire, la depressione, l'irritabilità, i sensi di colpa e l'apatia.
I disturbi cardiorespiratori evocano un intenso stato ansioso con irrequietezza, iperattivismo e insonnia.
A lungo andare le preoccupazioni per il suo stato di salute si ripercuotono sul suo umore. Comportano uno stato depressivo a impronta disforica, tematiche di autoaccusa con sensi di colpa e una progressiva perdita di interessi con abulia e apatia.

MODALITÀ
Peggioramento: Sforzo fisico. Alzandosi. Sdraiato sul fianco sinistro. Movimento. Odore del cibo. Freddo; bevande, cibo; clima. Calore. Abusi o eccessi sessuali. Musica.
Miglioramento : A riposo. Aria fresca. Disteso a terra sulla schiena. Stomaco vuoto. Seduto dritto.


BIBLIOGRAFIA:
- "Studio di Materia Medica Omeopatica" di Lucia Gasparini
- "Decacordi e Pentacordi" di Gladstone Clarke
- "Materia Medica e Repertorio essenziale dei medicamenti omeopatici" di Shankar Phatak
- "Materia Medica Omeopatica Sinottica - 1° vol." di Frans Vermeulen



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Erbe spontanee in giardino: la Digitale

Parlando della velenosità dell'Elleboro, e dei suoi principi attivi cardiotonici, ho fatto il collegamento con sostanze molto simili ed utilizzate in medicina, le digitossine. A produrle è una pianta dalle bellissime spighe di fiori rosati, violetti o gialli, la Digitale.

Digitale purpurea. Foto di Blumenbiene & IES-MGB su Flickr

La Digitale purpurea è una pianta velenosissima, ed i composti chimici che contiene sono da sempre i più utilizzati per dare forza al cuore e regolare la quantità delle contrazioni in caso di insufficienza della sua attività. Quando si hanno problemi di questo tipo al cuore, si hanno maggiori problemi di ritenzione di acqua e sodio, che possono ristagnare negli arti inferiori e nei polmoni. I glicosidi cardioattivi hanno anche una forte azione diuretica, aiutano a spostare i liquidi in eccesso dai tessuti al sistema urinario, abbassando la pressione sanguigna. Solo il dosaggio rende benefica o fatale, l'assunzione di questi rimedi...come diceva Paracelso: "È la dose che fa il veleno". Meglio non fare la dose da soli in questo caso...non è assolutamente una pianta da utilizzare per preparati erboristici casalinghi.
 
Digitalis lutea Photo by Bernd HaynoldPasseggiando tra boschi e siepi in estate, è molto facile incontrare la Digitalis lutea, che ha i fiori chiari e molto più piccoli della Digitalis purpurea. E' meno sfruttata dal punto di vista erboristico, ma studi scientifici hanno testato una sua pari efficacia nel curare i disturbi da affaticamento ed insufficienza cardiaci, anzi, suoi alcaloidi tossici vengono metabolizzati ed eliminati dall'organismo più velocemente. Questo è uno dei motivi per cui viene utilizzata la digitale al posto di altre piante: il glicoside cardioattivo digossina rinforza il battito cardiaco, e viene eliminata subito dal corpo. Un eccessiva assunzione può però rallentare e far fermare il cuore in modo irrimediabile. 
 
Ma, a parte la morte in caso di sovra-dosaggio, le digitossine hanno anche altri effetti collaterali: nausea, alterazione della percezione degli odori e del senso del gusto, la visione può diventare confusa e può svilupparsi fastidio per la luce. Un grande pittore, che si è descritto come un "Musicista del colore", ha in un certo senso sfruttato questi effetti collaterali (insieme a quelli dell'assenzio) per creare grandi opere.Van Gogh oltre che di disturbi mentali, soffriva anche di disturbi cardiaci e gastrointestinali.

Un medico omeopata gli prescrisse Digitalis purpurea, che secondo la legge del "simile cura simile", doveva aiutare i suoi disturbi gastrici. Il pittore dipinse questa pianta insieme al medico che la coltivava e la trasformava in rimedio, solo poco tempo prima di suicidarsi.


In foto: Vincent Van Gogh, Ritratto del Dottor Gachet, 1890. Vincent Van Gogh - Portrait of Dr Gachet 1890
 
 
Isabella Massamba
 

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