mercoledì 27 aprile 2016

Il “sogno” dominante (1)

La dominante, “qua, così (da tempo immemore)”, condiziona e polarizza tutto, poiché agisce dal livello “primo giurisdizionale”, al/sul/nel livello “primo causale”, essendo la ragione fondamentale della “forma” reale manifesta “qua, così”
Essa è come il pittore per la sua opera o, meglio, essa è come l’ispirazione che coglie il pittore, prima di manifestare la “sua” opera.
Tutto, nel/del pittore, si, muove di conseguenza
 
E non dipende da altre condizioni ambientali, l’opera del pittore… se non nella misura in cui “l’ambiente viene sempre dopo, all’intento dominante”.
Ora, una simile intenzione è come “l’emettere onde, ad una predeterminata frequenza e lunghezza d’onda”, al fine di… “colpire il bersaglio e/o ogni bersaglio, disposto/esistente nello scenario predisposto al contenimento/simulazione della vita”.
La dominante vibra (vive, “è”) alla propria “coordinata” e, come tale, influisce ed influenza tutto ciò che riesce a raggiungere, grazie alla propria “portata (grande concentrazione di massa)”.
Nel proprio “raggio di azione”, la vita viene – così – condizionata, assumendo le caratteristiche vibratorie relative, allo stesso tempo, sia 1) alla dominante, sia 2) al comando “post ipnotico” della dominante.
Cioè, allo stesso tempo:
  • il segnale portante è riflesso
ed è
  • assorbito (distribuito).
In parole ancora più “povere”; ogni parte d’onda dominante, riflessa ambientalmente (anche per mezzo tuo) “denuncia” la compresenza stessa della dominante (anche se non manifesta).
  
Mentre, ogni parte d’onda assorbita (che penetra nei vari “corpi/target”, ritrovati lungo il proprio irraggiamento radioattivo) “denuncia (per contrasto immediato, nella parte che assorbe il segnale e che è se stessa, contemporaneamente)” la programmazione conseguente, per opera della dominante.
Così, il qua… diventa “qua, così”.
Perché avviene tutto questo? Per quale motivo, di fondo?
  

Il comportamento ambientale, dal grande al piccolo e/o viceversa, avviene per “replicazione vibrazionale e materializzazione d’onda (della ricevente), in funzione del ricevuto”.

E, questo, significa che... la ricezione, non può esimersi dal divenire virale, auto diffondendo – come una voce appartenente ad un coro, in un grande ambiente favorente una certa eco – il contenuto ricevuto.
Ovvio, “le eccezioni esistenti, confermano solo la regola”…
L’ambiente è sia la risposta, all’eccitazione ricevuta, sia la forma d’eccitazione.
Tutto ciò è possibile, poiché lo scenario reale manifesto (e qualsiasi altra alternativa sostanziale, disciolta dal reale potenziale, aperto a chiunque) risponde ad una natura programmatica di tipo frattale espanso:
  1. legge
  2. strumento
  3. memoria
o
  • sistema operativo tri-unitario.
La scienza deviata (perché “di parte”, anche se inconsciamente) ricerca (e non ritrova) la ragione fondamentale (la "formula unificata del tutto") in una maniera, che la esclude a priori (non certo casualmente):
  • non ammettendo, tra le varie teorie fondamentali, l’ambito (da dimostrare “per assurdo”) della compresenza, non manifesta, della dominante (se non aprendosi a quel vago simbolismo incarnato – a vuoto e ad esempio – dal Big Bang. Qualcosa che “sostituisce” il Dio Creatore, con dell’altra ragione evanescente)…
Chi controlla i controllori? Sei sempre “lì” o, meglio, “qua, così”.
Non ce la fai proprio a prendere in considerazione questo aspetto centrale e portante “lato dominante”:
  • il virus della dominante
  • è ovunque
pertanto
  • è, anche e proprio
  • in ciò che usi per denigrarla, ignorarla, ritrovarla, combatterla, misurarla, accorgerti o meno, etc.
Come puoi utilizzare/ricorrere alla “tua” mente, se questa è soggetta allo stesso tipo di influsso, che pretendi di ritrovare?
È come, ad esempio, l’infiltrazione mafiosa, ubiqua; compresente persino nei vari corpi di “pubblica sicurezza”.
Come puoi… farcela, se sei alle prese con una simile situazione sostanziale di fondo?
Se interrompi il "segnale", che cosa succede?
Riesci, alle prese con un simile e realistico “esempio”, a concepire meglio il concetto di “dominante”?
Al fine di “riuscire”, devi prima “accorgerti”.
Poi, devi agire “fermandoti”.
Facendo il “vuoto in te”. Ripulendoti da tutto quello che ti circonda usualmente (bonifica ambientale). Infatti, “anche i muri hanno orecchie”. Pulizia, anche di te stesso/a, altrimenti, non ti puoi nemmeno fidare di "te", perché “tu” non seitu e, nemmeno, in te.
“Lato tuo, centrale” = te, con te al tuo centro, centralmente, etc.
Che cosa hai dimenticato? Che cosa "è già successo"?
Se la polarità riconosciuta è costituita da due poli, in realtà, ne esiste un terzoche li riunisce in uno solo (terzo stato).
Ora, il terzo polo (inconscio) è stato invaso ed occupato dalla dominante, dal tempo iniziale del “è già successo (dimenticato, ad arte)”. Il terzo polo forma la tri-unità di base:
  • un “funzionamento” altro, rispetto al “qua, così (che è inerente solo alla caratteristica dominante)”.
Se ti ritrovi al tuo centro, centralmente, inizierai a “vibrare” in maniera diversa “lato tuo, centrale”:
con una tua frequenza e con una tua lunghezza d’onda (tipicità univoca).
Ritrova il modo di ricordare che:
  • gli “elementi vitali” hanno una parte comune ed una singolare
e che
  • questa relazione, se non la osservi, ti conduce “per mano” nell’auto dispersione cosmica (perché, sotto all’influsso della “parte comune dominante”, perdi di vista/dimentichi la “parte singolare dominata”, aprendoti verso un destino, deciso da altra parte, rispetto a te).
Ad esempio, gli umani hanno tutti una bocca, “in comune”; ma il tono della propria voce è diverso da quello di chiunque (eccezioni, che confermano la regola, a parte)…
  
La “parte comune” serve per esprimere (fare spazio) la “parte singolare”, permettendo di osservare a livello frattale espanso, la “forma dell’impianto infrastrutturale d’assieme, governato dalla dominante ‘qua così’”.
Una forma piramidale, di fatto; anche quando la geometria (apparenza) ti indica che sei alle prese con altre forme che, se ci pensi bene, sono sempre formate (e sono suddivisibili) da… ordini piramidali (che, poi, altro non sono che “un triangolo auto ripetentesi” o, di fatto, la tri-unità fondamentale).
Dal “tri-polo”, per governo dominante (estrazione per dimenticanza), viene estratta la polarità duale “+/-“, che s’irraggia ovunque, comunque, senza colpo ferire (come l’aria), andando poi a caratterizzare, riformando, le condizioni ambientali in toto (respirate con e come l’aria).
Immagine del “sogno portante” (cliccaci sopra per ingrandire).
Il "sogno portante" è una... frequenza d'irraggiamento (incanto) dominante.
SPS, quest’oggi, introduce – a livello d’immagine – il concetto di “sogno dominante (portante)”. Inizia a prenderne conoscenza e ritrovati, quindi, "dentro" ad una frequenza che ricomprende anche il “sogno dominante”, andando a delineare qualcosa di probabilmente “imprevisto”:
  • una retroazione di diverso ordine e grado.
La dominanza (il “segno”) che viene osservata dal dominato (in “modulo”).
Andando ad espandere il “circuito”, al di là della dominanza, seppure da dominato/a.
È come allargare (creare) un nuovo braccio di spirale, attorno a quello che sembra essere tutto quello che “è”. Ok?

E da una simile prospettiva, “esterna”, prodotta “lato proprio, centrale”, è possibile “intendere a monte, persino della dominante, che si viene a ritrovare 'al di sotto', al centro spiraleggiante di qualcosa che è appena stato hackerato 'dentro/fuori – allo stesso tempo'”…
Così, hai appena ricreato un punto esterno, per mezzo del quale poter “triangolare” con il centro dell’infrastruttura “reale manifesto ‘qua così’”.
Per poterti “calare dentro (recuperare)” con altro “fare”…
E, da dentro, poter “essere”... senza correre il rischio ambientale, di perdere nuovamente la memoria.
Dentro e/o fuori “pari son, nel momento in cui prendi atto della tua esperienza pregressa, del “è già successo”, etc.
Come puoi ricreare un altro tipo di reale manifesto, a “tua immagine e somiglianza?
C’è un solo piano comune, destinato al reale manifesto, ed è il “qua” (l'infrastruttura è di tipo frattale espansa, quindi, il consiglio è di mantenere attivo il Filtro di Semplificazione).
Ma, come espresso poco sopra, ogni parte comune “serve” per esprimere la “parte singolare”. Ergo:
  • il piano reale manifesto, comune, è la base di partenza, per auto esprimersi dal proprio potenziale, andando a creare la propria “sfera dimensionale”, sempre “qua” ma “non così”.
In assenza di tutto ciò, a te non rimane che adattarti al/nel “qua, così”, poiché sei senza alternativa sostanziale, essendo stata “estratta (tagliata)” dalla dominante, per sovrapposizione sensata d’onda (strategia).
Quindi, esiste la ragione fondamentale (del) per il “qua, così’”.
Una ed una sola
Tutto il resto è una derivazione indirettamente proporzionale (alla dominante).
Se, ad esempio, per te “il problema del mondo” è “abc/x”, ebbene, non stai affatto andando a monte, del problema che,  in quanto tale, incarna e rappresenta la ragione fondamentale, seppure non è la ragione fondamentale (riflessione).
Ossia, risolvendo quel dato problema (che per te è all’origine del “male”), non vai a risolvere - per nulla - la situazione relativa alla forma “malata”, del reale manifesto “qua, così”.
Non è, infatti, spaccando la radio, che elimini il segnale portante, che la radio riceve. E se lo riceve la radio (che ti esprime a livello frattale espanso), significa che lo ricevi sempre, anche tu.
Il "buco della serratura".
Ma, tu, non ti puoi “auto rompere”. Vero? Perché 1) non serve a nulla, 2) ricominci sempre da capo e 3) ti resetti sempre più.
Osserva, da un oscilloscopio, il comportamento delle onde, che misura e visualizza.
“Cose” che non vedi ad occhio nudo.
“Cose” che probabilmente “senti/percepisci”, ma… ad un livello d’incredulità, di fondo (motivo per il quale, poi, non te ne fai nulla e, così facendo, perdi sempre di più la tua “sensibilità/sintonia”).
Ecco; quelle onde misurano qualcosa che è nell’ambiente stesso, nel quale “sopravvivi”.
Mi piace pensare che l'intero spettro di frequenza è rappresentato da qualcosa di unico in ogni settore per consentire a tutti gli strumenti di avere il loro spazio
Faccio anche ampio uso del panning per ottenere la chiarezza e separazione che serve quando due strumenti si trovano sulla stessa banda di frequenza...
Link
  • l'intero spettro di frequenza è rappresentato da
  • qualcosa di unico in ogni settore
  • per consentire a tutti gli strumenti di avere il loro spazio
Una parte comune, che serve per esprimere le parti singole.
Se da qualche parte sentite un suono che assomiglia a quello di un oscillatore, allora probabilmente avete trovato la traccia del "timecode"...
Normalmente si trova sulla traccia 23 o 24 o comunque in una traccia esterna, nel mixer.
Ovunque essa sia, mettetela in mute.
Normalmente non è una traccia destinata all'ascolto (anche se le tracce del timecode sono state stranamente usate, come effetto, in qualche remix).
Se la traccia timecode viene inviata a un’apparecchiatura esterna come una drum machine o un altro registratore multi traccia, assicuratevi di averla mutata in modo da non creare problemi
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Il timecode è una sequenza di codici numerici generata a intervalli regolari da un sistema temporizzato. Si tratta di un segnale di ampio utilizzo in diversi ambiti per la sincronizzazione di segnali e per la scalettatura del materiale registrato su supporti audio/video…
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Il segnale di clock (la portante), rivela la compresenza, non manifesta, della dominante (è centrale accorgersi, al di là del "tecnicismo" utilizzato come esempio frattale espanso. Ok?).

Ora, se riesci a sostituirti alla portante (diventando la grande concentrazione di massa), la risposta ambientale (assieme sincronizzato dalla portante) cambierà istantaneamente, ancora una volta, senza colpo ferire.
La "musica" non cambia mai sostanzialmente, se non agisci "a monte".
Nelle telecomunicazioni per modulante si intende un'onda elettromagnetica che rappresenta l'informazione da trasmettere nell'etere o via cavo.
Essa modifica una delle caratteristiche elettriche del segnale portante, come frequenza, ampiezza, fase, posizione, ecc.
Da tale interazione si ottiene un segnale risultante, detto segnale modulato, che è quello effettivamente trasmesso
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In telecomunicazioni, si chiama onda portante un'onda elettromagnetica o un segnale elettrico, generalmente sinusoidale, con caratteristiche di frequenza, ampiezza e fase note, che viene modificata da un segnale modulante, in genere contenente informazioni, per essere poi trasmessa via etere o via cavo
Le grandezze caratteristiche della portante risultano quindi funzioni del segnale modulante, in modo da consentire ad una stazione ricevente di ricostruire il flusso di dati trasmessi.
Questa operazione di modifica di un segnale noto è detta modulazione.
Tipicamente una portante è generata tramite un oscillatore locale, mentre l'aggancio della modulante è attuata dal modulatore e dipende dal tipo di modulazione effettuata.
La frequenza della portante è normalmente molto maggiore rispetto a quella del segnale modulante in banda base (che contiene in pratica l'informazione) ottenendo così un segnale informativo in banda traslata.
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La dominante è, dunque, piuttosto che il segnale portante, quello modulante.
Mentre, il segnale portante è più il sistema operativo frattale espanso, che viene demodulato (usato), passandogli l’informazione “dominante”, da trasmettere a valle… sino a te ed all'ambiente del reale manifesto "qua, così". Ma... come già espresso poco sopra, al di là del singolo "tecnicismo", è centrale accorgerti ad un livello profondo e concreto, di una simile compresenza, non manifesta (che tutto - tutto, anche se "qua, così" - riflette, rimbalzandoti addosso).
C’è sempre analogia, tra quello che emerge (in ogni modo) nel reale manifesto “ad immagine e somiglianza” della modulante/dominante, sulla portante…




“Il condrioma è molto più piccolo del cromosoma e vibra, di conseguenza, ad una frequenza molto più alta (oscilla… in ragione della sua lunghezza d’onda tanto più piccola)…
Per questa loro costituzione, questi filamenti sono dei circuiti oscillanti ultramicroscopici, suscettibili di oscillare elettricamente su un’ampia gamma di lunghezze d’onda assai corte.
Ho dimostrato nelle mie opere che questi circuiti oscillanti cellulari, condriomi e cromosomi, vibrano elettricamente sotto l’azione delle onde elettromagnetiche ambientali:
onde cosmiche, atmosferiche e telluriche.
Ora, numerose cause esterne e interne, possono provocare lo squilibrio oscillatorio cellulare…”.
Radiazioni e Onde - Georges Lakhovsky
  • vibrano elettricamente sotto l’azione delle onde elettromagnetiche ambientali (hai finalmente ricordato, cosa sia - nella sostanza frattale espansa - "l'azione ambientale"? La dominante, modulante...).
Le onde elettromagnetiche che si propagano nell'atmosfera vedono, nella transizione tra gli strati della stratosfera e ionosfera, un grande cambiamento dell'indice di rifrazione (per il fatto che le proprietà di un gas ionizzato, la ionosfera, sono ben diverse di uno "normale", la stratosfera).
Questo indice, che dipende fortemente dalla lunghezza d'onda, regola le proprietà di un'onda di essere riflessa o trasmessa.
Il cambiamento dell’indice di rifrazione ed il suo valore diverso per onde corte e onde lunghe fa sì che le onde lunghe vengano riflesse nella ionosfera mentre le onde corte la penetrano senza difficoltà. Queste differenti caratteristiche sono largamente sfruttate nelle trasmissioni delle onde radio…
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  • le onde lunghe... (sono) riflesse nella ionosfera
  • mentre le onde corte la penetrano senza difficoltà...
Ok?
Per questo motivo, la lunghezza d'onda del "sogno dominante", che abbraccia (quasi) l'intero pianeta (realtà manifesta "qua, così"), da sola non basta per "penetrare tutto in profondità".
Per questo, allora, la dominante si serve del sistema operativo frattale espanso, poichè - questo - ha la capacità nativa, di autodiffondere il segnale dominante, ad ogni lunghezza d'onda ed a qualsiasi frequenza; ovunque, comunque, secondo le qualità attribuite a Dio, dalla tradizione di parte, globale.
Nell'ambito della meccanica quantistica ad ogni particella può essere associata un'onda (dualismo particella-onda), con una lunghezza d'onda
Le proprietà (quantistiche) della particella e la sua evoluzione nel tempo, a partire da uno stato iniziale, nell'ambito della Meccanica Quantistica, sono descritte dall'equazione di Schrodinger che non sono accessibili al lettore non specializzato.
L’analogia con il comportamento delle onde meccaniche che noi conosciamo, seppure un poco forzata, ci può aiutare a capire in modo grossolano cosa accade…
Link
La "complessità" è un "filtro passa basso", by dominante.
Le sonde che hanno una lunghezza d'onda corta sono... come le biglie:
possono fornire più dettagli su ciò che colpiscono.
Più corta è la lunghezza d'onda di una sonda, più informazioni puoi ottenere sul bersaglio
Tutte le particelle hanno proprietà "da onde" (ondulatorie).
Perciò, quando si usa una particella come sonda, per avere informazioni dettagliate su oggetti piccoli, è necessario scegliere particelle che abbiano una lunghezza d'onda ridotta.
In linea di massima, una particella funziona come sonda solo con oggetti di dimensione maggiore o uguale alla sua lunghezza d'onda. Per scendere a scale inferiori, bisogna ridurre la lunghezza d'onda della particella
Link
Le "onde corte" descrivono il mondo, nel dettaglio (è la sintesi della frattalità espansa, applicata al tutto manifesto).
In Comunioneè (in) una frequenza.
La dominante è (in) una frequenza.
L’unica costante in un mare di variabili…”.
Mr. Robot

Se distruggi qualcosa, senza eliminare i suoi "backup ridondanti (memoria)", non hai distrutto nulla, se non le opere murarie e quello che contenevano, al di là del tuo intento originario, però.
Inoltre, in una infrastruttura frattale espansa, l'informazione non manca mai, sostanzialmente.
Ergo:
  • una certa situazione è, potenzialmente, sempre transitoria.
E "tagliare l'accesso al registro della memoria", è l'unica operazione, che concretizza un evento transitorio, ma pur sempre molto credibile, nel tempo... sino a quando si auto mantiene il relativo status quo.
Questo è ciò che "è già successo (e dimenticato, ovvio).
La tecnologia che si sviluppa nel reale manifesto, risente (ed “è”) la dominante. Se la dominante cambia, cambia anche la tecnologia, visto che cambia tutto.
La tecnologia, nella frequenza dominante, è un riflesso dominante/dominato (ossia, “serve” – allo stesso tempo – per dominare e per essere dominati, essendo il reale manifesto gerarchico).
Nel “qua, così”, sotto alla dominante, tutto viene regolato di conseguenza, ad hoc. Ogni dettaglio è un dipolo (+ e -), che ruota attorno ad un asse centrale, che non corrisponde più alla propria sovranità (essendo una tri-unità centrale, decentrata).
Nella gerarchia, tutto si polarizza (ossia, tutto si divide in due, lasciando nel “collo di bottiglia” il proprio centro, comandato a distanza dalla dominante, per delegazione frattale espansa).
  
Allo stesso tempo, nella gerarchia, tutto è “vittima e carnefice”, sino a raggiungere la dominante, che racchiude in sé entrambe le polarità e che "non ricordi più se la cosa finisce lì, con la dominante".
E la dominante è ovunque, secondo le facoltà attribuite a Dio…, quindi “secondo quale frequenza”?
Inizia ad accorgerti che "è ovunque"...
Come Calcolare la Frequenza Cumulata.
In statistica, la frequenza assoluta si riferisce al numero di volte che un particolare valore appare in una serie di dati.
La frequenza cumulata esprime un concetto diverso:
  • è la somma totale della frequenza assoluta dell'elemento della serie preso in esame e di tutte le frequenze assolute dei valori che lo precedono...
Calcolo della Frequenza Cumulata.
Ordina la serie di dati da studiare. Per serie, insieme o distribuzione di dati si intende semplicemente il gruppo di numeri o grandezze oggetto del tuo studio. Ordina i valori in ordine crescente, partendo dal più piccolo per arrivare al più grande.
Esempio:
  • la serie di dati da studiare mostra il numero di libri letti da ogni studente nel corso dell'ultimo mese. Dopo aver effettuato l'ordinamento dei valori ecco come si presenta l'insieme dei dati: 3, 3, 5, 6, 6, 6, 8.
Calcola la frequenza assoluta di ogni valore.
Per frequenza si intende il numero di volte che un determinato dato appare all'interno della serie (puoi chiamare questo valore "frequenza assoluta" in modo da non fare confusione con la frequenza cumulata)...
Esempio...

  •  3  |  F = 2
  •  5  |  F = 1
  •  6  |  F = 3
  •  8  |  F = 1
Calcola la frequenza cumulata del primo valore.
La frequenza cumulata risponde alla seguente domanda "quante volte appare questo valore o un valore più piccolo?".
Inizia sempre il calcolo partendo dal valore più piccolo della serie di dati. Dato che non ci sono valori più piccoli del primo elemento della serie, la frequenza cumulata sarà uguale alla frequenza assoluta.
Esempio:
  • nel nostro caso il valore più piccolo è 3. Il numero di studenti che ha letto 3 libri durante il mese scorso è 2. Nessuno ha letto meno di 3 libri, quindi la frequenza cumulata è pari a 2...
  • 3  |  F = 2  |  CF=2
Calcola la frequenza cumulata del valore successivo.
Prendi in esame il valore successivo presente nella tabella di esempio. A questo punto abbiamo già identificato il numero di volte che è apparso il valore più piccolo della nostra serie di dati. Per calcolare la frequenza cumulata del dato in oggetto, dobbiamo semplicemente sommare la sua frequenza assoluta al totale precedente.
In parole più semplici, occorre sommare all'ultima frequenza cumulata calcolata la frequenza assoluta dell'elemento corrente.
Esempio:
  • 3  |  F = 2  |  CF = 2
  • 5  |  F = 1  |  CF = 2+1 = 3
Ripeti il passaggio precedente per tutti i valori della serie.
Prosegui esaminando i valori sempre maggiori presenti all'interno dell'insieme di dati che stai studiando. Per ogni valore dovrai sommare la sua frequenza assoluta alla frequenza cumulata dell'elemento precedente.
Esempio:
  • 3  |  F = 2  |  CF = 2
  • 5  |  F = 1  |  CF = 2 + 1 = 3
  • 6  |  F = 3  |  CF = 3 + 3 = 6
  • 8  |  F = 1  |  CF = 6 + 1 = 7
Controlla il tuo lavoro.
Al termine del calcolo avrai eseguito la sommatoria di tutte le frequenze assolute degli elementi che compongono la serie in esame. L'ultima frequenza cumulata dovrebbe quindi essere uguale al numero di valori presenti nell'insieme oggetto dello studio.
Per controllare che tutto sia corretto puoi usare due metodi:
  1. esegui la sommatoria delle singole frequenze assolute: 2 + 1 + 3 + 1 = 7, che corrisponde alla frequenza cumulata finale del nostro esempio.
  2. oppure conta il numero di elementi che compongono la serie di dati presa in esame. L'insieme di dati del nostro esempio era il seguente: 3, 3, 5, 6, 6, 6, 8. Il numero di elementi che lo compongono è 7, che corrisponde alla frequenza cumulata complessiva.
Utilizzo Avanzato della Frequenza Cumulata.
Comprendi la differenza fra dati discreti e continui (o densi).
Un insieme di dati viene definito discreto quando è numerabile attraverso unità intere, dove è impossibile determinare il valore di una parte dell'unità.
Un insieme di dati continuo descrive elementi non numerabili, dove i valori misurati possono cadere in un punto qualsiasi delle unità di misura scelte.
Ecco alcuni esempi per chiarire le idee:
  • numero di cani: discreto. Non esiste un elemento che corrisponda a "mezzo cane".
  • la profondità di un cumulo di neve: continuo. La neve cadendo si accumula in un modo graduale e continuo che non può essere espresso con unità di misura intere. Provando a misurare un cumulo di neve il risultato sarà sicuramente una misura non intera — ad esempio 15,6 cm.
Raggruppa i dati continui in sottoinsiemi.
Le serie di dati continui sono spesso caratterizzate da un gran numero di variabili univoche.
Se per calcolare la frequenza cumulata, provassi a utilizzare il metodo descritto in precedenza, la tabella risultante sarebbe estremamente lunga e poco leggibile.
Inserendo invece un sottoinsieme di dati in ogni riga della tabella tutto risulterà più semplice e leggibile...
Anche se la serie di dati in oggetto è molto ampia e composta da elementi discreti, puoi sempre presentare i dati suddivisi in categorie...
  
Quale "calcolo" puoi fare, se non ti accorgi della dominante?
Anche se ogni "tuo" calcolo, te la mettesse sempre davanti ai "tuoi" occhi, non la riconosceresti più, egualmente.
No? Sì.
Perchè "ora, 'qua, così'", sei l'effetto di ciò che "è già successo".




E tutto (tutto) te lo rammenta, sempre, anche se lo hai dimenticato e, quindi, è come per un analfabeta lavorare in una edicola o in una libreria.
  
La dominante è una frequenza nell'aria. Essa si avvale del "sogno dominante" (lunghezza d'onda planetaria) + l'ausilio del sistema operativo frattale espanso (copertura del reale manifesto, ad ogni lunghezza d'onda e ad ogni frequenza).
     
Il perchè, ora, lo sai.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1807 

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