martedì 26 aprile 2016

Segnali di pericolo: l’artificiosa rivoluzione macedone in corso

Macedonia-Protests-1 

Skopje, in Macedonia, è in subbuglio, l’ultimo obiettivo della crisi e del cambio di regime creato in Europa. Migliaia di persone sono scese per le strade in dissenso per la grazia del Presidente Gjorge Ivanov verso alcuni funzionari. Come abbiamo visto in Ucraina e altrove, il vecchio gioco della Guerra Fredda continua. Una nazione all’apice della crisi occidentale contro l’est che potrebbe presto combattere, non per la libertà, ma per diventare l’ennesima pedina di un gioco mortale. 

Il lettore più attento non sarà sorpreso dal trovare volti familiari nella folla in fermento che circonda un governo. I macedoni vengono trascinati in un vortice da cui non potranno mai uscire. Ecco un altro sguardo su come Stati Uniti e alleati hanno truccato la scacchiera. 
Il potere non è un mezzo, è un fine. Non instaurare una dittatura per salvaguardare la rivoluzione; ma fare la rivoluzione, per instaurare la dittatura“. George Orwell
Trovare i loghi dell’Open Society Foundations di George Soros in Macedonia, e quello dell’USAID accanto non dovrebbe sorprendere chi studia il caos mondiale di questi giorni. Entrambe le entità collaborano offrendo borse di studio per acquistare una nuova legione di studenti “compiacenti” e futuri capi della Macedonia. Il piano per la società civile in Macedonia è la testimonianza di come il sistema di Soros e colleghi s’è attivato in tutte le repubbliche ex-sovietiche. Se l’Open Society Foundations di Soros non può essere accusata di corruzione palese, “comprare” l’amore della gente in queste nazioni certamente lo dimostrerebbe. 

Attraverso iniziative e partnership come quella della Youth Educational Forum (YEF), l’edificio politico di Soros in Macedonia si rispecchia in ciò che ho già indicato in Lettonia, Georgia e Libia. E’ dovuto alla manipolazione sociale se vediamo giovani sostenere l’ulteriore americanizzazione, quando decenni di UE e influenza occidentale non hanno portato nulla alla Macedonia. Il PIL del Paese rimane basso, uno dei più bassi dei Paesi in via di sviluppo in Europa e Asia. Ancora una volta, Soros e il dipartimento di Stato degli Stati Uniti sono immersi fino al collo nel controllo dei regimi. 

Il Presidente Gjorge Ivanov che guarda a Mosca è al centro dell’attuale caos in Macedonia, e agli alleati dell’UE travolti dal disastro dei rifugiati serve il momento opportuno per siglare il destino della Macedonia. La lettera del 14 aprile delle 84 organizzazioni guidate dall’Open Society Foundation al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, urla eversione nella mia mente. Ramadan Ramadani, membro del Consiglio dell’Open Society Foundation è in prima linea nel movimento, e l’elenco dei partner dell’organizzazione di Soros è ampio e radicato, così come in altri Paesi in crisi. I manifestanti davanti l’edificio del governo macedone sono in effetti istigati dai partner dei tentativi macedoni di Soros. 

L’elenco comprende; Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale – USAID, Missione UE in Macedonia, Direzione dello sviluppo e cooperazione – DSC, Fondazione dei Bambini Pestalozzi – Svizzera, Fondo per l’Istruzione dei Rom – Ungheria e Istituto per la politica europea di Berlino. 

Ancora una volta troviamo i cospiratori intrecciati con i beneficiari inconsapevoli della rete delle fondazioni di Soros. Grazie ai miliardi degli hedge funds, Soros ha creato tali reti per il cambio nelle “società aperte”, con Soros azionista di maggioranza, e altri investitori e partner che si fanno carico del resto del finanziamento. L’organizzazione non fa mistero della “fase auto-sostenibile” che ogni piano deve raggiungere. E’ interessante e un po’ deprimente che il contingente in Macedonia dei tentativi di Soros-USAID abbia forse involontariamente rivelato altre operazioni. Forse a causa della barriera linguistica isolante dell’organizzazione? 

Comunque l’Open Society Foundation in Macedonia delinea chiaramente i settori d’influenza e sono; istruzione, informazione, sanità, media, riforma della pubblica amministrazione, legge, Programma Est-Est: Partnership Cross Border, programma della società civile e Programma Promozionale Regionale della Ricerca (RRPP). Citando le pagine dei “media” delle fondazioni si riconoscono noti inquilini. L’obiettivo principale dell’aspetto mediatico si prefigge:
– di migliorare il dibattito informato su temi relativi all’UE e contribuire alla promozione dei valori dell’UE;
– garantire la copertura mediatica delle problematiche connesse all’adesione all’UE, elezioni, contenziosi sull’adesione con la Grecia e la NATO;
– monitorare e sostenere lo sviluppo del quadro giuridico e normativo adeguato ai media e monitorarne l’attuazione in conformità con gli standard internazionali, compreso il funzionamento degli organismi di regolamentazione competenti;
In conclusione, struttura, forza, sostegno e completezza dei fili delle ONG corporativo-governative sono tirati da dipartimento di Stato, ambasciata del Regno Unito, Soros e altri componenti, rendendo relativamente impotente qualsiasi vera forma di democrazia libera nella regione. Se la grazia o meno del Presidente Gjorge Ivanov ai funzionari elettorali indagati aggrada, è l’aspetto meno importante per i macedoni rispetto alla grande cospirazione per controllare i cittadini e la società. 

Le operazioni di Soros e dell’USAID, che operano sotto la copertura della filantropia e dell’altruismo, sono machiavelliche fino alle estreme conseguenze. Come ho già mostrato in altri esempi, ONG ed egemonia degli Stati Uniti giocano molto sporco per dominare. Vorrei mettere in guardia il popolo della Macedonia almeno indagando sulle mie affermazioni.


Phil Butler New Eastern Outlook 25/04/2016

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Phil Butler è ricercatore ed analista politica, politologo ed esperto di Europa orientale, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook” .

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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