giovedì 6 settembre 2018

Governo Conte: Doveva essere un Governo “sovrano” nei suoi proclami ma si rivela l’ennesimo governo al guinzaglio degli USA e della UE


Nei suoi discorsi e nei suoi proclami, il Governo Conte/Salvini si presentava come un Governo che voleva recuperare la sovranità dell’Italia, nei confronti dell’Europa e delle vecchie logiche a cui si sottomettevano i governi di Centro Sinistra/ Destra. Finalmente! si mormorava fra i sostenitori della nuova coalizione e si attendevano azioni concrete e coraggiose.
 
Tuttavia, alla prova del nove che avviene in questi giorni, malgrado i tanti proclami, lo “sforare ” i vincolo del 3% è diventato prima “sfiorare” e poi adeguarsi a quanto prescritto dalla Commissione Europea, in una retromarcia poco coerente con i programmi politici preelettorali.

Ancora peggio per quanto riguarda un possibile recupero di autonomia dell’Italia rispetto alla politica di totale subordinazione praticata dai governi di centro sinistra.

Il governo 5 Stelle-Lega ha dimostrato il suo orientamento: legare ancora più strettamente la politica estera italiana alle decisioni prese a Washington.
Questa la conseguenza dell’incontro del presidente Conte col presidente Trump, che ha caratterizzato la prima visita importante del Presidente del Consiglio all’Estero. Le decisioni prese in quell’incontro avranno i loro effetti sulla collocazione internazionale dell’Italia e certamente non faranno accrescere il peso dell’Italia.

Si è visto con l’aggravarsi della crisi libica dove l’Italia aspetta “istruzioni” da Washington su come muoversi mentre la Francia di Macron si è mossa spregiudicatamente a danno degli innteressi italiani per cercare con tutti i mezzi di prendere il controllo della Libia e delle sue grandi risorse: si tratta non soltanto delle sue – enormi riserve di petrolio, di gas naturale, di riserve di acqua – ma anche del lo stesso territorio libico di grande importanza geostrategica nel Mediterraneo, a sud della Sicilia.

A tal fine la Francia di Macron pesca nel torbido e appoggia le milizie del generale Haftar che combattono il «governo» di Fayez al-Serraj, il pupazzo dell’ONU che l’Italia si ostina a sostenere e che dovrebbe salvaguardare i grandi interessi nel paese dell’Eni. In realtà da un momento all’altro, il Governo Serraj rischia di essere defenestrato “manu militari” e lo stesso Serraj di fare una “brutta fine”.

Nonostante questo, il Governo Conte aspetta fiducioso che da Washington parta la “cabina di regia” promessa da Trump a Conte e che dovrebbe incaricarsi del Mediterraneo e, nella strategia Usa/Nato, si dovrebbe estendere fino al Mar Nero e, a sud, fino al Golfo Persico e all’Oceano Indiano. Mentre Conte aspetta, la situazione in Libia precipita.

Il premier Conte si illude che l’Italia sia il punto di riferimento degli USA nel Mediterraneo, alleato in una “cooperazione strategica” con Washington dove in realtà all’Italia spetta il ruolo di comparsa e di sottostare alla funzione di ponte aereo per le operazioni belliche che gli USA intendono compiere nel Mediterraneo, in Africa e in Medio Oriente, grazie alle basi USA sulla penisola ed alle servitù militari. L’Italia si affida in pratica a coloro che hanno provocato i peggiori disastri in nord Africa ed in Medio Oriente (sic).

Libia milizie
Si è visto che la regia di ogni operazione rimane strettamente in mano agli USA e all’Italia compete il solito ruolo subalterno che prevede di adeguarsi alle decisioni di oltre Atlantico, anche quando queste sono palesemente in contrasto con l’interesse nazionale. Sarebbe questa la politica sovranista del Governo Conte/Salvini ? Peggio che andar di notte.

Questa quindi appare l’opzione “sovranista” dell’Italia, quella di ridurre ancora di più la propria funzione a satellite degli USA al servizio del Pentagono e delle strategie belliche decise dal gruppo dei neocon che guidano attualmente la politica estera di Washington, con tutti i risvolti di complicità nell’aggressione contro paesi terzi (dalla Siria allo Yemen, all’Iran) che nessuna ostilità avevano mai manifestato con il nostro paese. Quale sia in questo ruolo il concetto di sovranità e di difesa dell’interesse nazionale, rimane da comprendere.

Ad aggravare l’impressione di una sovranità espressa solo a chiacchiere, si era avuto poco prima il rinnovo delle sanzioni alla Russia per altri sei mesi, una decisione presa dai capi di governo dei 28 paesi UE, sanzioni che colpiscono in particolare i settori dell’energia e finanziario, che erano in scadenza il 31 luglio.

Ma non basta: a pochi mesi dalla vicenda del caso Skripal, con l’avvelenamento con gas nervino dell’ex agente del Gru Sergei Skripal e della figlia Yulia a Salisbury, attacco attribuito da Londra alla Russia, mai provato ma che risulta una sicura montatura dei servizi di intelligence britannici, i leader europei hanno sollecitato l’”adozione il prima possibile di un nuovo regime di misure restrittive” contro la Russia. Questo dicono, “per affrontare l’uso e la proliferazione di armi chimiche” di cui naturalmente è accusata Mosca.

Rimane chiaro che l’utilizzo dei bombardamenti al fosforo da parte della coalizione USA in vari paesi, dal Medio Oriente al Nord Africa, come anche quello dell’uranio impoverito (utilizzato anche nella ex Jugoslavia), rimane un uso lecito quando ad usarlo sono gli USA ed i loro alleati.

I nostri rapporti con la Russia, nonostante le dichiarazioni ufficiali di Salvini e di Conte, vengono quindi compromessi ed il danno per le aziende italiane, colpite dalle sanzioni di ritorsione varate da Mosca, risulta ingentissimo (almeno 5 miliardi afferma la Confagricoltura).

Il Goveno italiano di Conte/Salvini/Di Maio, che si proclama a parole “sovranista”, avalla tutto questo e si prostra alle logiche delle centali dominanti di Washington, di Londra e di Parigi in quella che si dimostra la solita incontenibile “libidine di servilismo” caratteristica della politica estera italiana da oltre 40 anni e più.


Luciano Lago


fonte: https://www.controinformazione.info/governo-conte-doveva-essere-un-governo-sovrano-nei-suoi-proclami-ma-si-rivela-lennesimo-governo-al-guinzaglio-degli-usa-e-della-ue/

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