martedì 9 aprile 2013

Non è questione di SE ma di QUANDO

A quanto pare siamo sopravvissuti al fatidico 2012 e abbiamo finalmente esorcizzato quella ridicola psicosi da "fine del mondo" che subdolamente era stata associata al periodo. Un equivoco che a qualcuno stava per costar caro mentre ad altri ha procurato non pochi vantaggi. Ovviamente la sorte dell'umanità non poteva che essere quella di persistere per ricevere altre lezioni e perseguire altri scopi ma per lungo tempo gli errori di interpretazione e la diffusa ignoranza non hanno fatto che alimentare questa leggenda metropolitana per la gioia di sedicenti capi spirituali, editori e registi catastrofisti, ma non solo.
Le varie profezie hanno più o meno tutte esaurito il loro campo d'azione e ora, a parte qualche strascico, il nostro futuro sta aspettando di essere scritto da persone libere e responsabili o manipolato da una sinarchia occulta realizzata da potenti e scellerati sfruttatori. Si stanno semplicemente delineando le condizioni per accogliere qualcosa di nuovo, o almeno questa è la speranza di molti, sia buoni che cattivi. Il grado di focalizzazione delle due parti e l'energia risultante determineranno l'esito. Per questi motivi l'umanità intera sta avvertendo l'oppressione e il decadimento in ogni ambito, dalle questioni personali, apparentemente insignificanti e trascurabili, al caos economico e politico in cui riversano intere nazioni. Questo ci conferma che entrambe le condizioni non sono altro che il riflesso della delicata e imprescindibile relazione tra macrocosmo e microcosmo ampiamente semplificata dall'arcinoto assioma: così è nel grande come nel piccolo.

Ma che ne è stato del famoso "salto quantico" tanto decantato come salvifico e ineluttabile da sensitivi e contattisti per tutto questo tempo? Di quel cambiamento di dimensione, già affrontato da antiche civiltà, che in tanti attendevano come un evento teso a rimuovere le anime risvegliate da un mondo corrotto e insanabile per installarle in un ambiente parallelo e spiritualmente più elevato? Perché è questa l'idea che è passata dopo tante discussioni, un'idea il cui residuo, nonostante tutto, è sempre stato ed è tuttora presente in qualche remota area della nostra coscienza. Un'idea che tra l'altro si trova in sintonia con l'apocalittico verso "uno sarà preso, l'altro lasciato..." (Luca 17,34-36) che innumerevoli volte è stato riferito a questa travagliata epoca e ad un ipotetico, imminente "giorno del giudizio".

Analizzando la questione, le possibili risposte rimandano a diverse cause tutte dipendenti dai metodi utilizzati per parafrasare il concetto, tanto affascinante quanto complesso, di "migrazione dimensionale".

Non divagherò indagando sui perché e sui percome simili fenomeni accadano o siano già accaduti. Esistono numerose tesi che supportano la possibilità di un "passaggio" ad altre dimensioni anche in modo massivo, invito quindi il lettore esigente a sbizzarrirsi nelle ricerche poiché il materiale disponibile è abbondante. Tuttavia i dubbi, ed è normale che sia così, ristagnano in molti contesti, non tanto per l'impossibilità oggettiva di sperimentare scientificamente la cosa in laboratorio ma soprattutto per il criterio spiccatamente materialistico con cui siamo abituati a percepire l'ambiente e la nostra esistenza. Eviterò anche di disquisire sui vari scenari profetizzati e divulgati, più che da veri saggi e veggenti, da chi pilota i media e influenza la cultura popolare con le modalità già più volte descritte in questo blog.

Volendo rispondere subito con un approccio spirituale alla domanda "perché siamo ancora qui, con tutti i nostri limiti e tormenti?", una prima, immediata risposta potrebbe essere "perché aspettarsi un qualunque tipo di elevazione per mezzo di un evento esterno che esclude la responsabilità personale è già di per sé sintomo che non vi è terreno fertile per alcuna elevazione". In sostanza, non si può sperare di trovarsi improvvisamente catapultati in un mondo migliore grazie a dei fattori completamente slegati dalla propria interiorità e in assenza di una sincera presa di coscienza, anche se a livello planetario e galattico tutto sembra essere predisposto.

Ora, io chiedo a tutti coloro che si sono posti questa lecita domanda, se qualcuno si sente davvero preparato o "risvegliato" al punto da sopportare e assimilare una realtà dimensionale più elevata. Una realtà dove l'immaginazione e il pensiero molto probabilmente produrranno effetti immediati o dove non sarà più possibile mentire, in altre parole, dove non potranno più esistere tutti quei difetti a cui siamo ormai assuefatti e che abbiamo dovuto integrare e accettare, per motivi di sopravvivenza, come nostri attributi innati. Se la risposta è prevalentemente no, forse questo significa che non è ancora il momento di passare oltre per godere di qualcosa di differente. Sono molti i dilemmi irrisolti qui, le verità da scoprire, e pertanto non possiamo lasciare un piano dimensionale fintanto che gli scopi ad esso legati non sono stati raggiunti. In definitiva, se siamo ancora tutti presenti all'appello significa che non abbiamo completamente estinto il nostro karma negativo, e questo è vero sia a livello individuale che a livello collettivo.

Ma a parte il momento specifico in cui si verificherà, come potrebbe avvenire in termini materiali una simile trasmutazione? Come la rileverebbero i nostri sensi? Possiamo solo ipotizzare e comunque non abbiamo elementi sufficienti per definire un'immagine nitida di ciò che potrebbe succedere. Potrebbe essere molto simile allo scenario di un sogno, dove le leggi fisiche non sono così dogmatiche come siamo abituati a percepirle. In ogni modo, al fine di concepire una soluzione concreta ai nostri problemi pratici ed esistenziali, sarebbe inopportuno rifugiarsi ora in un'idea così fantastica e lontana dalla nostra realtà.

Coerentemente a quanto detto poc'anzi, non attendetevi dall'esterno istruzioni, espedienti e tattiche per accorciare il percorso o per "raggirare" il meccanismo karmico in cui tutti siamo coinvolti, tanto meno da altri esseri umani, per quanto siano noti blogger o accreditati scienziati dell'improbabile, o ancora da "contenitori" come questo che hanno solo l'utilità di creare una breccia nelle coscienze. Sarebbe alquanto presuntuoso e poco saggio.

Il futuro è nelle nostre mani, o meglio, nelle nostre azioni, anche se non abbiamo la più pallida idea di come procedere. Quello che stiamo vivendo è un momento di grande confusione, di impasse, dove pare che subire sia l'unica possibilità ed è proprio da questa posizione di stallo che ci è richiesta una reazione, un "colpo di coda" capace di ribaltare la situazione e portarla a nostro vantaggio. Quando smetteremo di fare le scelte sbagliate, di avere paura dell'ignoto che ci aspetta, si creeranno i presupposti per ricevere l'ispirazione ad agire correttamente. Solo allora, e non prima di un certo consolidamento, avverrà la magia che molti sognano. Perciò attenzione ai prossimi avvenimenti perché porteranno, assieme all'inevitabile sofferenza, anche l'energia potenziale che produrrà il cambiamento nei nostri cuori e infine nella nostra realtà comune. Dunque, dipende solamente da noi e da nessun altro: non è questione di "se" ma di "quando" decideremo di attivare le nostre risorse e il nostro coraggio per risollevarci.

Questa esortazione, con la speranza che venga ascoltata da persone ancora permeabili all'amore e al desiderio di una vita piena, degna di essere vissuta, è tutto ciò che per adesso vi è utile seguire.

Nessun commento:

Posta un commento