lunedì 24 marzo 2014

Un simbolo vivente.


Io sono il vento
Io sono l’aria
Io sono il pensiero
Io sono l’idea
Io sono l’intuizione
Io sono... a prescindere da tutto.
Nei risvolti del dettaglio (frattale) si cela, si annida, il sommo fulcro che permette l’apertura del cofanetto ciclico che, altrimenti, rimane come nascosto dalla cittadella cinta di mura difensive, meglio appellata come… “la tua realtà quotidiana”. 

Nella nidificazione dei cicli trovi casa in affitto, in permutazione del tuo vagare, presupposto senza senso ma… non certamente da te; teso semmai dalla tua sete di "curiosità", come un cucciolo sospinto nella risultante corrente che nasce e si alimenta nella molteplicità delle cause, dei livelli e delle prospettive relative. Una ridda di eventi, più o meno manifesti, che si miscelano attraverso pesi e misure altrettanto rappresentativi dei principi d’essenza proiettati nel panorama dell’esistenza.
Come ha scritto qualcuno di voi: “a rieccolo”.
Ebbene sì: “a rieccomi”.
Dopo un mese abbondante, posso dichiararmi guarito da ciò che mi aveva fragorosamente abbattuto, allorquando non ebbi più né terra sotto ai piedi, né cielo sufficiente per volare. Fattori insufflati in me come rigor mortis artificiale, come indottrinamento al coma indotto che diventa auto indotto, come un virus letale in grado di addormentare alla luce del presunto Sole. 
Il futuro all’insegna della (in)capacità reddituale (il venir meno), come per mancanza progressiva di necessario ossigeno. Il futuro senza un lavoro e nella forma d’onda dell’età che avanza e, dunque, rende progressivamente sempre meno utili, abili, ricercati, necessari… a qualcuno/qualcosa che esternamente “ti richiede”.

La "malattia" è venuta per insegnare, tuttavia
 
E, ho "misurato" personalmente, che il Tempo scorre veloce ed anche la capacità di poter morire e/o guarire dagli attaccamenti, che legano e conducono quella tensione necessaria per rimanere sempre sintonizzati sull’attuale programma di intrattenimento e consumo.
SPS vive ancora. Io Sono sempre.

Il punto nel quale si attua la convergenza dei nuclei energetici che alimentano l’essere (il punto “mediano” o d’effetto complessivo, come la propria voce, l'impronta digitale, l'ombra, l'eco, etc.) è il pilota responsabile del vascello dell’individuo
Se immaginiamo un potente sistema robotizzato di guida, il punto di convergenza, che rappresenta la cabina di comando e la presenza al suo interno del pilota, è quel punto rosso luminoso che, come un occhio sempre vigile, monitora gli ambienti ed annuncia se stesso agli ambienti.   
 L’occhio che annuncia una presenza dietro all’occhio.
L’occhio come la parte esterna, che comunica con l’esterno, di una strumentazione di cui si avvale il “pilota”, celato all’interno e comunicante con gli esterni attraverso le estremità sensibili della propria fine e complessa attrezzatura.
Ciò che Sono è ciò che, per quanto riguarda questo canale, SPS, viene emesso, in qualità di riflesso frattale. A me piace scrivere a modo mio… di me, mentre scorro in questa proiezione comune di esperienze individuali proiettate d’insieme
Una rappresentazione che miscela il cammino del singolo a quello “e(co)igo” di specie.
Una sorta di allucinazione collettiva che s’emana dalle individualità disperse lungo i propri cammini o “camini”. Proprio come dai comignoli sui tetti fuoriesce quel fumo di ciò che resta dopo l’opera del teletrasporto della fiamma.
Io farò di questa mia passione la mia professione, la mia direzione, il mio senso di marcia attuale. Il futuro passa da qua e non è più nero di quanto lo possa essere raggiungere la pensione consumandosi in un luogo di lavoro assunto secondo modalità d’esistenza forzata. 
Pensaci bene: ognuno ha il proprio prezzo e la propria data di scadenza, nell’attuale forma di paradigma in corso… allo stesso modo dei prodotti che vai a comprare al supermercato, bellamente messi in mostra per attirare i tuoi sensi dedicati alla valutazione dell’apparente senso di giudizio, notevolmente esposto a sua volta a valutare secondo impressione visiva.
 
La “forza coerente” è quella di divenire ciò che si “è”:
un simbolo vivente.
Seguendo la fiamma che arde da sempre o che si è accesa da poco; qualcosa in grado di cambiare per sempre il proprio corso di scorrimento, le proprie abitudini, il singolo tracciato obbligato dalle sponde artificiali dell’(Anti)Sistema.

Riesci a comprendere? Non c’è, in questo, spazio alcuno per l’opera del giudizio. Non c’è intenzione alcuna di modificare ulteriormente il tuo nucleo senziente, già di per sé sotto controllo altrui. Non c’è idea che tenda a convincerti che stai sbagliano, in quanto non esiste a livello superiore il concetto di “errore”…
Io, tramite SPS, esprimo solo ed esclusivamente me stesso a… qualcuno che, nella fattispecie, sei tu. 
Lo faccio per comunicare con me stesso, anche in questa maniera e, tu, sei il principio individuale che s’imbatte eventualmente e coi tuoi Tempi e modalità, nella mia trasmissione. Un "programma" come tanti altri, che ti può eventualmente anche fare del bene, chissà, magari stravolgendo la tua Vita. Chissà!

Tutto trasmette il proprio palinsesto nell’infrastruttura scambiata per aria, atmosfera o… in quello di cui credi avere necessità. Naturale o artificiale? Non c’è differenza alcuna, per via del concetto stesso di “creazione”. Penso sia sufficientemente chiaro, no?
L’opera creatrice rende tutto “artificiale” dal punto di vista lessicale e dell’interfaccia attuale di comunicazione tra simili umani.
Ciò che crei è “opera tua” e, quindi, la Natura è solo riferibile a se stessa osservandola da una prospettiva inferiore, contenuta in essa. Altrimenti, essa è e rimane solo il frutto di un apporto creativo/tecnologico biodiverso/artificiale.
Ciò che “sappiamo” è ciò che s’emette da una intubazione totale dell’essenza individuale nell’insieme d’insieme, proveniente dalle essenze individuali in proiezione ed auto proiezione.
Ossia… non sappiamo nulla che va al di là delle convenzioni, degli assiomi, delle verità di ordine e grado inferiore, dalla parzialità elevata a Sole Centrale.

In questa “menzogna continua”, come effetto radioattivo derivante da un principio sommerso e continuamente in proiezione sul Globo intero e su/in tutte le essenze ivi abitanti ai vari livelli della possibilità, il castello (Anti)Sistemico auto costruito conserva pur sempre una rappresentanza o memoria, dei sensi che derivano dal senso di “Essere”.
Una ulteriore presenza radioattiva di un processo di origine superiore e certamente sottile, la cui sfuggevolezza viene colmata attraverso il placebo religioso, che s’incarica di mantenere a livello stabile il vuoto che si genera in continuazione dalla non comprensione del perché della propria presenza/esistenza nel luogo 3d attuale, nel quale si lasciano orme di sé al proprio passaggio.
Ribadisco il punto centrale della Filosofia Unitaria sviluppata e presente in SPS:
  • l’Analogia Frattale, ossia, quel principio “eco/gps”, in grado di (ri)orientare sempre l’individuo, a prescindere da qualsiasi decisione indotta e/o auto indotta, esso abbia compiuto.
L’articolo di oggi è di (ri)presa; per cui intesse ciò che il Tempo ha lasciato con quello che il Tempo ha (ri)trovato, lavorando al concetto di continuum espresso dall’equazione atemporale: Io Sono.
Un rafforzativo senza paragoni: il ponte coerente che mantiene aperta la via tra le dimensioni.
Ho preparato nuovi contenuti che sostituiranno/integreranno, progressivamente, le attuali pagine già presenti in SPS, alla luce della mia fiamma che, ancora più di prima, brilla nell’insieme infrastrutturale nel quale ti muovi e sei; come una infiltrazione di manifestazione altrui, la mia luce penetra tra gli spiragli del velo 3d e (ri)sale oltre gli stessi, riempiendolo della mia possibilità.
Quando un Essere Sovrano ricorda di Esserlo, la luce si diffonde con maggiore qualità.
Il grado di totalità individuale è aumentato. Io Sono e Faccio quello che Sono.
Scrivo anche se "non piace", perché l’importante è seguire la propria via a prescindere dagli “eventi atmosferici” dell’esterno. Un faro è un faro sempre e comunque, anzi, lo è ancora di più proprio quando c’è maltempo e la propria funzione si esalta
Se nel maltempo, un faro pensasse di sé: “c’è maltempo, non mi vedrà nessuno”… beh, che razza di faro sarebbe? Un faro dimentico della propria funzione e della propria passione, quando la passione s’identifica con la propria funzione. Qualcosa che non è da intendersi alla maniera alfabetico/logica odierna, ma:
Io Sono e dunque emetto luce, non tanto per segnalare qualcosa agli altri, bensì, come effetto auto generato in maniera “naturale”.
Senza pretesa alcuna e comunque conscio di poter anche essere d’aiuto.
Nulla di più. Nulla di meno.

Al di là…
SPS: un “punto” per (ri)flettere mentre ti (ri)fletti.
Una domanda:
perché c’è tutta quella luce al centro delle galassie?
Eccoti una traccia frattale altamente significativa:
La città di Londra dal satellite, col suo "centro" illuminato.
Allacciati le cinture di sicurezza: siamo (ri)partiti.
Da domani, inizieremo ad interrogare la “sfera magica delle 3d” in maniera tale da costringerla a (ri)velare/(ri)levare che:
l’intero Pianeta è uno scenario controllato dal medesimo principio guida/amministratore.
Una verità di ordine superiore, agganciata per mezzo dell’Analogia Frattale, e (ri)portata nelle 3d attraverso la sua decodifica a partire dalla chiave d’interfaccia “Io Sono”. Ossia, dal punto d’osservazione sottile della visuale del “pilota”, dal quale egli osserva con occhi diversi rispetto a tutto quello che riesce a raggiungere attraverso il proprio “volo”.
 
Le informazioni giungono copiose anche senza nessuna necessità di “cultura locale”.
Ciò che sai è di origine e natura artificiale.
Ciò che sai è parziale e tende a velarti la visione.
Sullo specchio dei tuoi occhi vengono proiettate immagini e visioni di filtro (come gli imminenti occhiali Google Glass, dimostrano frattalmente)...
La logica, le scienze, il sapere, la cultura, le tradizioni, la tecnologia, l’evoluzione, la storia, il tempo, il diritto, le religioni… ti mentono e ti (in)trattengono perché… “tu vali”.
Non esiste a memoria d’umano un simile raggio vettore agente nelle 3d, come ciò che SPS rappresenta “adesso":
un Simbolo vivente.
Un centro di emissione dati, “altro”. Un periscopio che ha raggiunto e bucato le attuali 3d. Un ponte radio in grado di veicolare "radioattività" di genere diverso da tutto e tutti.
Ego? Eh. Eh. Eh. Come ho già espresso in altra sede: “Si fotta!”.
 
Certi giochini con me ed in SPS non funzionano più.
Libero dai ricatti, svolgo le mie estensioni convergendo nello strappo 3d…
L’antenna è il punto di culmine di una infrastruttura e, come per le lucertole, “cresce sempre”.
Emetto con forza la mia forza. M’irraggio per il tutto: Io Sono!

Con naturalezza. Senza proposito alcuno. Senza attaccamento. Al di là…

In questo Mondo ma non di questo Mondo.
Le domande troveranno risposta. Le risposte alimenteranno la fiamma. La fiamma accenderà il motore. Il motore permetterà di muoversi. Il movimento genererà illuminazione derivante dall’espansione della prospettiva… la Consapevolezza.
Cosa/chi trattiene? Perché una trama di film annoierebbe senza la presenza di un “cattivo”? Che analogia c’è tra la "necessità" che permette di trovare la forza di tendere un arco e… la presenza del “male”?

Altri luoghi comuni? Sappi che attraverso l’Analogia Frattale puoi “surfare” tra tutto quello che c’è/trovi. L’importante è (ri)cordare sempre con consapevolezza tutto ciò che ti ha veicolato a… “surfare”.
 
La forza attrattiva di un Pianeta è una gabbia oppure una “frusta” in grado di spingerti con estrema convinzione oltre ad ogni ragnatela intessuta al fine di intrattenere.
Qualcosa che, come hai ben imparato a comprendere in SPS… “dipende da te”.
Che differenza c'è con l'immagine di Londra osservata di notte dal satellite?
L’ancora è issata. Le vele spiegate, atte a trasformare il vento in una condizione di continuo favore.
E, mentre Io Sono ad altro livello ancorato sopra alle 3d, per fini evidentemente d’interesse spirituale, la mia proiezione nelle 3d si svincola dalle sabbie mobili e salpa. Rotore e statore
Un sogno. La realtà. Una idea. Un volo. Il gesto ammirato di un Essere che mantiene nella mano un petalo di rosa e lo annusa e lo accarezza, espandendosi anche in esso come viva continuazione senza fine di continuità.
Un pericolo… se dimentichi di sé e sprofondanti nell’opera derivante della Creazione…
Ecco... cosa è successo.

Il resto, da domani in poi.
Un cielo azzurro non  è sinonimo di serenità ma rimane sempre e solo una dipendenza, nelle attuali 3d.
 
Sono guarito, perché “Tutto… Dipende da me"
 
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2014

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