venerdì 21 agosto 2015

Uno con tutto e ogni cosa


La natura della liberazione è diretta, semplice e naturale, come respirare. Molti la incontrano e rapidamente le voltano le spalle per tornare a ciò che pensano di poter conoscere e fare. Ma ci sono coloro per i quali l’invito risuona… improvvisamente vedono e sono pronti a lasciare andare tutta la ricerca, persino la ricerca di ciò che hanno chiamato illuminazione. […]

L’illuminazione diventa disponibile solo quando si accetta che non può essere raggiunta.
Dottrine, processi e cammini progressivi che cercano l’illuminazione peggiorano solo il problema che tentano di risolvere, dato che rinforzano l’idea che si possa trovare qualcosa che si presuma sia perduto. È proprio questo sforzo, questo investimento sulla propria identità che continuamente ricrea l’illusione della separazione dall’Uno. Questo è il velo che noi crediamo esista. È il sogno dell’individualità. […]



Il solo probabile effetto dell’estremo sforzo di divenire ciò che già io sono, è che alla fine cadrò a terra esausto e mi lascerò andare. In quel lasciare andare potrebbe sorgere un’altra possibilità. […]


La vita non è un’impresa da compiere. Non c’è assolutamente nulla da ottenere eccetto la realizzazione che non c’è assolutamente nulla da ottenere. […]


L’illuminazione non ha nulla a che fare con la perfezione. […]


La realizzazione dell’illuminazione porta con sé l’improvvisa comprensione che non c’è nessuno e nulla che si illumina.


L’illuminazione semplicemente è. Non può essere posseduta, così come non può essere raggiunta […].
 

Tutto e ogni cosa sono l’Uno, e tutto ciò che facciamo è metterci di mezzo attraverso il nostro cercare di arrivare a questo Uno.

Coloro che reclamano l’illuminazione […] presumono di possedere uno stato che immaginano di aver raggiunto. […] Resteranno ingabbiati nei propri concetti individualistici basati sul loro particolare sistema di credenze. […]


Il fare bene a scuola, creare un business di successo o realizzare l’illuminazione. Era tutto un cammino nel divenire; un raggiungere un risultato nel tempo. […]


Il tesoro che cerchiamo deve essere scoperto non dove stiamo andando, ma nella semplice natura di ogni passo che intraprendiamo. Nella nostra corsa per ottenere una situazione migliore nel tempo, calpestiamo il fiore dell’essere che si presenta di momento in momento.
 

Sembra che il nostro attaccamento allo scopo nasca dal bisogno di provare qualcosa a noi stessi. Ma la vita è semplicemente vita, e non sta cercando di provare assolutamente nulla. […]

La vita ha in sé il suo stesso scopo e non ha bisogno di una ragione per esistere.
[…]


Stavo camminando […]. Ho notato che ogni passo era completamente unico in sensazione e pressione, che c’era solo per un momento e poi arrivava il prossimo passo, senza mai essere ripetuto due volte nello stesso modo.
 

Mentre tutto questo accadeva c’era una transizione da me che guardava il camminare a semplicemente la presenza del camminare. […] Una totale immobilità e presenza sembravano essere scese su ogni cosa. […] 

Io non esistevo più. Ero svanito e non c’era più qualcuno che faceva esperienza. […]

Posso solo dire che «l’Uno con tutto e ogni cosa» era ciò che era accaduto e che un amore traboccante aveva riempito ogni cosa.



Tony Parsons, 
tratto da “The Open Secret

fonte: http://www.non-dualita.it/uno-con-tutto-e-ogni-cosa-tony-parsons/

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