lunedì 22 aprile 2013

Curry: proprietà e benefici

Origini

Il curry è una miscela particolare e molto variabile di spezie e aromi che ha origine in India dove viene chiamato “masala” e che venne importato in Europa dagli Inglesi.
La parola europea comunemente usata in occidente, curry, deriva da “cari” che significa salsa, nome assegnatogli dai Tamil, popolo dell’India meridionale e del nord di Ceylon.
Ma perché la ricetta è molto variabile? Il curry è un tipico condimento utilizzato da diversi secoli dalla cucina indiana, araba e nord africana dove veniva preparato con ricette diverse in ognuno di questi posti; inoltre è da sempre stato preparato in casa, personalmente da ognuno seguendo il proprio gusto, per ottenerlo più o meno piccante, a volte quasi dolce; gli esperti di spezie preparavano le miscele per i ricchi signori indiani, tra le quali le più famose e rinomate sono: il Garam Masala e il Tandoori Masala.

Composizione e ricette

Anche se il termine corretto dovrebbe essere masala, per semplificare useremo la classica parola curry, che tutti conosciamo bene.
Il curry in India è un condimento che viene utilizzato giornalmente per condire pesce, verdure, carni, pane e riso.
La sua ricetta originale come abbiamo visto sostanzialmente non esiste, cambia in base a molte variabili, ma possiamo vedere assieme da quali ingredienti è composta la sua miscela:
  • Peperoncino di Cayenna
  • Cumino
  • Coriandolo
  • Cardamomo
  • Cannella
  • Curcuma (che dona il tipico colore giallo ocra)
  • Chiodi di garofano
  • Fieno greco
  • Noce moscata
  • Pepe nero
  • Zenzero
Non in tutte le ricette sono presenti tutte le componenti, ma in genere le prime sei sono quelle che compongono al base di partenza.
A seconda della ricetta possiamo avere per esempio un curry mild, poco piccante o uno sweet, molto piccante.
Per preparare il curry bisogna scegliere il proprio composto di spezie e farle tostare in padella per poi pestarle in un mortaio.
Il curry è un ottimo condimento da utilizzare e abbinare con moltissimi piatti:
  • Riso e risotto
  • Pasta e pane
  • Zuppe
  • Carne (in particolare pollo, agnello e manzo…)
  • Pesce (in particolare gamberetti, acciughe e salmone…)
  • Verdure e legumi
  • Uova
  • Tofu
  • Dolci (in particolare con cioccolato, banane e frittelle di riso…)
Esistono altre varietà di curry oltre al masala indiano come ad esempio il green curry o kaeng khiao wan della Thailandia (polvere verde contenente anche basilico); molto diffuso anche il kaeng kari o curry giallo e il kaeng phet o curry rosso.
E ancora: il prik khing, curry di tradizione cino-thailandese, il curry giapponese karē, il curry diabolico di Singapore, il massaman curry o nam phrik kaeng massaman.
Tutte queste varianti contengono ingredienti particolari come la citronella, la noce indiana, il galanga, lo scalogno, zafferano

Conservazione

Il curry si trova tranquillamente nel reparto spezie di ogni supermercato ormai, ma tenete presente che una volta acquistato e aperto sarebbe meglio utilizzarla in poco tempo o comunque conservarla in un barattolo di vetro lontano da umidità e calore: il curry tende infatti a perder velocemente il proprio aroma una volta aperto.
Esiste anche il curry in pasta che si conserva decisamente meglio, anche se forse preferisco la polvere.

Proprietà e benefici

Essendo una miscela e non una singola spezie, il curry mette insieme le diverse proprietà e i molti benefici di ogni singola spezia che lo compone.




Per esempio abbiamo che:
  • Nel peperoncino è presente la capsaicina utilizzata in farmacia come antidolorifico
  • L’olio essenziali di cumino ha proprietà curative per stomaco e intestino
  • Il coriandolo è in grado di sopprimere alcune larve e funghi
  • La cannella porta con sé una potente azione antisettica e antidolorifica
  • La noce moscata ha proprietà anestetiche
  • I chiodi di garofano contengono l’80% di eugenolo che è utilizzato come anestetico e disinfettante per i denti
  • Lo zenzero è efficace contro nausea, vomito e favorisce la digestione
  • Il cardamomo ha azione benefica su stomaco e intestino
Mangiare curry può portare quindi a grossi benefici per il nostro corpo in quanto:
  1. Favorisce la digestione
  2. Contrasta nausea e vomito
  3. Stimola la mucosa gastrica lenendo eventuali dolori
  4. Disinfetta l’intestino e previene dall’instaurarsi di microbi dannosi
  5. Riduce molto la formazione di gas nello stomaco e nell’intestino
  6. Regola il metabolismo
  7. Ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti
  8. Allevia l’affaticamento del fegato proteggendolo dalle tossine
  9. Riduce i fastidi dovuti ad artrite e reumatismi
  10. Migliora ritmo e cricalazione sanguigna

Molte ricerche ci dicono anche

Le proprietà curative associate al curry sono anche altre:
Giovanni Scapagnini dell’Istituto di Scienze Neurologiche del CNR di Catania, Alessia Pascale dell’Università di Pavia, Claudia Colombrita e Vittorio Calabrese dell’Università degli Studi di Catania, e con la collaborazione di Michael L. Schwartzman e Nader G. Abraham del New York Medical College hanno scoperto una stretta relazione tra il curry e la possibilità di prevenire l’Alzheimer e il Parkinson diminuendo l’esposizione dei neuroni all’ossidazione.

Un altro studio del 2007 condotto da un gruppo di ricercatori con a capo John Cashman, direttore dell’Istituto di Ricerca Bio Molecolare Umana (HBRI) di San Diego (USA), hanno confermato quanto detto in precedenza e in particolare la curcuma, con le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie riuscirebbe ad attivare il sistema immunitario contro le placche tipiche del malato di Alzheimer.

Sempre dagli Stati Uniti arrivano altri studi che indicano nel curry un valido aiuto per combattere diabete e colesterolo.

Il team del dottor Bharat B. Aggarwa del centro oncologico MD Anderson Cancer Center presso l’Università del Texas a Houston, nel 2003 ha trovato molto valido l’utilizzo del curry e in particolare della curcuma contro diversi tipi di mielomi e tumori oltre che con la sclerosi multipla.

Nel 2009 alcuni ricecatori del Cork Cancer Research Center hanno documentato come la curcumina aiuti l’eliminazione delle cellule cancerogene in caso di tumore all’esofago; la dottoressa Sharon McKenna ha dichiarato sul British Journal of Cancer: “Gli scienziati sanno da tempo che alcune sostanze naturali potenzialmente possono neutralizzare le cellule cancerose e la nostra ipotesi è che la curcumina in particolare abbia valide proprietà terapeutiche”.

Anche per il tumore all’intestino sembrano esserci buone speranze in quanto sembrerebbe in grado di aumentare la sensibilità delle cellule maligne verso la miscela di farmaci nota come Folfox: “La prospettiva che la curcumina possa aumentare la sensibilità delle cellule cangerogene alla chemioterapia è eccitante perché questo potrebbe significare dosi minori, in questo modo i pazienti potrebbero avere minori effetti collaterali e continuare a ricorrere al trattamento per più tempo”, queste le parole del professor William Steward.

La strada è comunque ancora lunga, la ricerca appena all’inizio, ma le speranze sono molto buone e l’utilizzo di di sostanze vegetali per la cura dei tumori è un settore in forte sviluppo e lo diventerà sempre di più di anno in anno.

Rimedi a base di curry

In caso di assenza di altro, il curry, grazie alle sue proprietà antisettiche e anestetiche può essere un buon rimedio per piccole ferite ed escoriazioni.
Inoltre per il mal di denti, la polvere di curry miscelata con poca acqua è utilizzata in assenza di altro applicandola proprio sul dente dolente.

Controindicazioni

IL curry e le spezie in genere devono essere assunte non in dosi eccessive per evitare un eccessivo lavoro degli organi digestivi, specialmente in presenza di gastrite.
L’utilizzo moderato di tali spezie risulta da alcune ricerche comunque non danneggiare l’apparato gastrointestinale in soggetti sani.
Quando fate uso del curry evitate di abbinarci alimenti come cioccolata, pepe, peperoncino, peperoni, pomodori e solanacee in genere.

Curry in gravidanza

In genere non si registrano controindicazione né per la mamma né per il feto quando l’utilizzo è limitato a un paio di volte la settimana massimo; in alcuni casi è addirittura consigliato per stimolare il gusto e l’olfatto del nascituro.

Curiosità

Un grande equivoco che si viene spesso a creare riguarda un piante, chiamata albero del Curry, che ha in comune con la miscela del curry solo l’odore che rilascia quando sfregata sulle mani.
Infatti non si ricava da questa piante il condimento che abbiamo descritto in questo articolo: il curry che tutti conosciamo è infatti composto da quella miscela di ingredienti descritta in precedenza, tra i quali però non è però annoverato l’albero del Curry.

Filippo Tartaglini
http://www.iobenessere.it/curry/ 

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