mercoledì 17 aprile 2013

Tre video significativi da mostrare a chi ancora non sa o non crede alle scie chimiche

Nel primo video possiamo osservare due aerei in formazione, che volano così ravvicinati, da non potere essere certo aerei civili. Si notano inoltre nel filmato scie che si arrestano e poi ricominciano (mentre l'aereo continua a volare e quindi il motore non si è bloccato): come si possono chiamare scie di condensa?

Infine la quota a cui volano qusti aerei è incredibilmente bassa, volano all'altezza dei cumuli (circa 2 km di quota come troviamo scritto su qualsiasi libro di scienze o sito di meteorologia, per esempio http://www.meteorete.it/bmnuvole.html) mentre i nostri ministri nelle loro risposte alle interrogazioni parlamentari sulle scie chimiche affermano che si tratta sempre di scie di condensa formate da aerei che volano a quote di crociera (8/13 km).

Vedi per esempio la risposta di Pecoraro Scanio che tira in ballo l'analogia tra le nubi alte (cirri) e le scie di condensa e quindi dando implicitamente una stima dell'altezza cui si possono formare le vere scie di condensa (i cirri sono nubi alte che si formano oltre i 7 km di quota): http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_15/showXhtml.Asp?idAtto=241&stile


Nel secondo video vediamo simili anomalie, ma in più c'è un areo che vola più basso lasciando una scia ed uno che vola più in alto senza lasciare scia. Le scie di condensa di regola si formano più facilente ad alta quota laddove fa più freddo (e su questo concordano tutti, anche i meteorologi). Non si tratta quindi di scie di condensa ma di spargimento di prodotti chimici (scie chimiche per l'appunto).


Nel terzo video appaiono delle scie vistose che alcuni vogliono spacciare per "wingtips", normali scie che si possono formare in prossimità delle ali.




A tal riguardo esiste però il brevetto n° 4.412.654 che si riferisce ad un apparato per disperdere liquidi in forma di fine aerosol dai bordi delle ali, senza che che il sistema di irrorazione sia visibile, in quanto nascosto in una zona libera del profilo alare, terminante con una sottile feritoia. Vedi qui il brevetto [che per adesso è anche on line al link http://www.google.com/patents/US4412654].

Maggiori informazioni sull'articolo

NB: uno dei link cui ci si riferisce nell'articolo qui sopra è stato rimosso (qualcuno ha la coda di paglia); una copia dell'articolo è stata resa memorizzata e resa disponibile al seguente link  http://www.tanker-enemy.com/PDF/Weather-modification-Final-Report.pdf

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