mercoledì 31 ottobre 2018

L’equilibrio talmente profondo ed approfondito da risultare persino di parte.

Gurdjieff è una delle più enigmatiche e soggioganti figure che abbiano traversato questo secolo. 
Per molti, incontrarlo volle dire “cambiare la vita”... E molti furono anche i suoi nemici e denigratori, che videro in lui soltanto un mistificatore dai pericolosi poteri. 
Quando Gurdjieff arrivò in Francia, nel 1922, accompagnato da un piccolo gruppo di seguaci, già lo precedevano disparate leggende
A Parigi, in breve tempo... si cominciò a parlare di lui come di un maestro inaudito e sconcertante, che insegnava innanzitutto - con l'ausilio di tecniche che sembravano collegate ad antichissime dottrine orientali — a risvegliarsi da una vita di automi addormentati
Tale, infatti, egli giudicava la vita normale degli occidentali...
Con Incontri con uomini straordinari, pubblicato postumo nel 1960, Gurdjieff non ci introduce soltanto al suo insegnamento, ma solleva il velo sulla sua vita precedente all'arrivo in Francia. 
Per lui, comunque, come per i sapienti antichi, velare e svelare sono lo stesso gesto, sicché tutto si troverà in queste memorie salvo un taglio di esattezza documentaria:
questi ricordi... sono per Gurdjieff innanzitutto uno strumento per iniziare il lettore alle sue dottrine, per sottoporlo a una serie di chocs e di paradossi che possono orientarlo verso il risveglio…
Incontri con uomini straordinari - Georges Ivanovic Gurdjieff
Tra il 1887 e il 1907 forma un gruppo chiamato "Cercatori della verità", compie numerosi viaggi in Medio Oriente, in India, che lo portano dall'Asia Centrale fino al Tibet...
Il motivo (o la suggestione) che lo spinge a continuare il suo pellegrinaggio per vent'anni è la ricerca di una misteriosa "Confraternita di Sarmoung", ipoteticamente sviluppatesi nel 2500 a.C. in Babilonia, di cui aveva trovato un riferimento nel 1886.
Egli conduce anche ricerche di antichi documenti egizi…
Gurdjieff racconta (in modo romanzato e metaforico) questo periodo della sua vita nel romanzo autobiografico Incontri con uomini straordinari da cui, nel 1978, il regista Peter Brook ricaverà l'omonimo film…
L'insegnamento fondamentale di Gurdjieff è che la vita umana è ordinariamente vissuta in uno stato di veglia apparente prossimo al sogno; e per trascendere lo stato di sonno elaborò uno specifico metodo per ottenere un livello superiore di vitalità.
Le sue tecniche non sono affidate a libri e vengono ancor oggi impartite da discepoli qualificati della sua Scuola
Link 
Tu... cosa sai, di tuo? Niente. Se non tutto ciò che intuisci, “senti”, provi sulla tua “pelle” e porti sulla tua “schiena”: 
la tua esperienza forma il tuo ricordo, la tua memoria (che, poi, tramanderai in ogni modo ai posteri). 
Ti manifesti “qua” nel “così” senza niente di tuo (a parte il tuo complesso corpo/mente/Io). 
Completamente alla mercé dell’ambiente, che ti attende a “braccia aperte” e, nel quale, tutt3 inizia a “formarti”che cosa? Il come "sei (perchè serve e devi esserl3)"... 
Innanzitutto:
in che modo? 
Drenando qualcosa e caricando dell’altro. 
Sì. Perché tu, non appena manifest3, hai già qualcosa di tuo, dentro di te ma (ma) non sei in grado di utilizzarl3, dato che – a quanto pare – non sei in grado di intendere e volere (più che strillare non fai), limitando la tua "espressione" a ciò che è dato di vedere attraverso il "tuo" corpo... 
Quindi, ogni persona che è intorno a te, prende a dirti la propria (una “lezione” che ha imparato non tanto a memoria, di più… che è entrata dentro, entrando – la persona – nella parte e potendola, dunque, recitare anche improvvisando ma sempre e comunque non uscendo mai dalla sostanza dell’interpretazione e dell’interpretato) che è esattamente quanto è previsto (descritto geneticamente = programmato, caricato) che ti debba “passare”
Tale “previsione”, tuttavia, non è una coercizione di fatto
Niente e nessun3 ti obbliga a comportarti in un simile modo. 
È solo che 1) così fan tutt3 “qua, così”, 2) lo fai per il bene della “tua” prole, 3) non ti sembra di ricordare un altro modo "naturale (ovvio)" per… 
La conseguenza è quella che, nel giro di qualche anno, l’infante perde la connessione con se stess3, con il “chi è già”. E ne sviluppa un'altra, di più portante e centrale, con l'ambiente (senza sapere che cosa - chi - "è", l'ambiente).

Inoltre, l’eredità genetica è un concetto che da un lato “viene dopo (segue)” mentre dall’altro “viene prima (anticipa)”.
Infatti, “a bocce ferme”, è come anche il famoso detto “è nato prima l’uovo o la gallina?” conferma, se (se) osservi tutt3 mediante auto fornitura di prospettiva altra (“formulare”, ad esempio):
non c’è chi nasce prima e chi nasce dopo
c’è una sola manifestazione, di fatto, sempre “qua, così”
quella che ha previsto tutt3, essendo “già success3”
e… “a bocce ferme”, la realtà manifesta assume tutto un altro “disegno”
quindi
“gallina e uovo” o “uovo e gallina”
si manifestano allo stesso momento, iniziando ad auto manifestarsi nel reale conseguente
poichè entramb3 "servono"
potendo contare sul perno (leva) “tu non ricordi nulla di te”
lo schema fisso che “gira” continuamente come “un disco rotto (che è tutto fuorché che… mal funzionante)”
non ricordando, la conseguenza è che “passa di tutto come per buon3”
ed assumendo la continuazione nel “qua, così” in maniera lineare (ordinaria), conferisci un senso di scorrimento che ti sembra persino logico, ovvio, naturale (seguendo la “pendenza”, però)
Nella linearità, hai la “necessità portante e centrale” che esista per forza di cose, un prima e un dopo (essendo, il tempo, assunto in quanto fenomeno assolutamente unidirezionale, così come l’acqua che vedi passare nel fiume, mentre osservi d’assieme ma non ricordi nulla, nonostante quel “memo” che ti raggiunge sempre rimanendo con te, nonostante l’acqua che scorre via senza fine di continuità). 
Quale “prima” e quale “dopo” puoi scorgere e ricavare, ad esempio, assumendo che il fiume “nasca” da un determinato punto (luogo), dove – semmai – si manifesta (sgorga da lì) provenendo dal sottosuolo, ove ha già una "vita", esiste, facendo parte di una intera “rete” fluviale, che è anche l’oceano, tutti gli oceani d’assieme ed ogni rigagnolo che bagna la terra ed il sottoterra. 
Del resto, ad esempio, l'Urss era tutte quelle terre che manteneva d'assieme? Gli Usa sono tutti quegli Stati che sono stati confederati? No.
Sono la forza che riunisce sotto ad un unico "interesse", mascherato da una certa "decenza", che serve per auto convincere le persone a formare il "popolo".
Ma (ma) il popolo non è uno, in questa maniera.
La Massa umana è una. Non il popolo.
Allo stesso modo, il fiume è tutti i bacini del mondo? La singolarità umana è la specie umana? No.
Questo è un altro abbaglio:
qualcosa che serve per non distinguere altro che il "carrozzone", in luogo della ragione fondamentale, luogo comune e motivo/motore dell'esistenza della "confederazione dell'interesse".
L'acqua forma ogni bacino. Il fiume è formato dalla stessa acqua, caricata però - nella "propria" memoria locale - d'altra valenza (divide et impera).
La determinazione univoca del fiume, è una etichetta che la “sonda umana (human bit)” conferisce, assegna o appunto… determina. Perché
Per dare un nome a qualsiasi ambito dello scibile (per fare mappe, per mappare il territorio ricompreso “te”). 
Per supporre di essere la specie dominante planetaria. 
E per confermare, di fatto e “tra le righe”, di essere il “popolo eletto al fine di rappresentare la compresenza immanifesta, giurisdizionale a livello globale “qua, così”, sotto (alla) dominante.
La specie umana è, in seguito al “è già successo” il vessillo di un impero che non appare mai (mai) per quello che esattamente “è”:
inumano.
Un inverso al comando delle operazioni “qua, così” AntiSistemicaMente
Sei, di fatto, senza un “ieri”. Avendo già dimenticato 1) chi sei e 2) cosa ti “è già successo”. 
Motivo per il quale, la storia è deviata. 
“Ora”, l’esperienza umana – mentre trascorrono le vite “qua, così” – a cosa si assomma? Che cosa rimane, dopo ad ogni vita
Quello che le singolarità hanno “sentito, percepito, compreso, etc.” in termini sostanziali (che... la giustizia è di parte, alias, c’è ingiustizia ‘formulare’)”, oppure, ciò che concerne il “moto di sopravvivenza AntiSistemico (avente un grande peso specifico, dato che ‘è un mondo difficile’)”? 
La seconda. Vero? 
Ossia, tutta questa “giustizia di parte” (che provoca grande sofferenza e diseguaglianza globale) viene assorbita (e misurata) interamente nel corso di ogni vita “qua, così”, eppure (ma) ciò che viene lasciato in eredità “non solo genetica” è un testimone che permette solamente di continuare ad auto adattarsi, al “meglio”, a sopravvivere sempre allo stesso modo (nel) “qua, così”.
Certo, non pass3 solo questo ambito. 
C’è anche la trasmissione di valore “altro”, motivo per il quale ogni “nuova” manifestazione, ad un certo punto (nell’adolescenza) va come “in crisi”: 
un collo di bottiglia, un appuntamento fisso, un ricircolo vizioso, un incanto, etc. 
Dentro di te, tu hai (sei) qualcosa di talmente duttile e malleabile (ma inflessibile) da risultare persino ai “tuoi” occhi altro, rispetto a quello che “è (sei)”.
Insomma, questa caratteristica consequenziale ben si adatta ad essere sfruttata opportunamente, da quella “parte” che ha la pretesa di auto proclamarsi (divenire) condizione sotto (alla) dominante:
Dominio (dato che la dominante è, di più, un principio di malattia, corruzione, ruggine, muffa, calcare, etc.).

Insomma, la condizione che il virus esprime esattamente, essendo in grado di attraversare ogni “regno naturale”, trasversalmente
Il virus che è un composto, a sua volta, genico… (per così dire). 
Domanda:
quando è un organismo, tanto “minuscolo (invisibile all'occhio umano)”, a predeterminare la “forma” esterna... la relativa realtà manifesta potrà mai ritrarre, oltre che a comprendere, anche detto “gene”? 
Dipende dall’intenzione che l3 anima. 
Se è “sua” intenzione non apparire, non apparirà nemmeno nella forma manifesta, ad hoc.
Ora, se il gene “non è quello che pensi” ma (ma), di più, è già un livello di retro ingegneria sotto (alla) dominante, di conseguenza… tale immanifestazione (della dominante) rimane immutata e costante, dato che è un vantaggio cardinale (nonché l’interesse di una parte che si “nutre” delle altre, che crescono nei “campi in/di superficie organica”). 
Il risultato “è” la realtà manifesta “qua, così”, con – guarda non caso – la compresenza immanifesta sotto (alla) dominante. 
Ad “immagine e somiglianza”… 
Sembra che, raccontato in questa maniera, non ci sia alcuna possibilità di “riuscita”. Ma (ma) non è per nulla affatto così.
Questo Spazio (Potenziale) Solido ha sempre (sempre) descritto l’esatto opposto:
il “filo conduttore” deve essere, però, ben altro rispetto a qualsiasi “cosa” che ti viene detta “qua, così”. 
Ti è già stato descritto, infatti, l’atteggiamento particolare “formulare” che occorre assumere (vestire ed incarnare = credo) al fine di… 
Ti è stato più e più volte (al limite dello svenimento) narrato del sistema operativo frattale espanso, a capo di ogni operazione” di trasferimento (se vuoi “di trasformazione/cambiamento”) dal reale potenziale verso il reale manifesto (dato che è manifestabile, “arredabile”). 
Un dispositivo (App) che “funziona”. 
Tecnologia (funzione e funzionamento), sì… che ha la peculiarità di ricoprire, ubiquamente, ogni “parte” dell’inclinazione. 
Ad esempio, “è” sia vittima che carnefice ed, allo stesso modo, trasferisce detto “momento” anche nel reale manifesto conseguente. 
Perché è “sia vittima che carnefice”? 
Lo è nel potenziale e, come tale, “qua, così” è impiegat3 dalla componente dominante (grande concentrazione di massa, giurisdizionale, in delegazione frattale espansa sul/nel sistema operativo frattale espanso):
il SO frattale espanso è l’ingranaggio che “girando”, permette di “far girare tutt3” allo stesso modo
ma (ma) più “a monte”
il SO frattale espanso è pilotabile “in leva, wireless, non localmente
da cosa (chi)?
da un certo atteggiamento (“carattere”) d’interesse (intenzione, ispirazione, proiezione, etc.)
per opera di quella “parte” più “densa, coesa, solida, coerente, organizzata, univoca, unidirezionale, convinta, etc.”, in grado di essere percepita nel mondo ed essere presa in quanto “dima” per il mondo (la grande concentrazione di massa, che non è da mettere in relazione alla dimensione, alle misure, etc. bensì che è da ricordare attraverso il concetto di “massa critica” o di “buco nero”).
Quindi, il SO frattale espanso è sia vittima che carnefice (perché subisce anch’ess3 il medesimo trattamento di riprogrammazione e destinazione d’uso).
Ess3 “è”:
neutr3, neutrale e/o neutralizzante.
Dipende dall’uso che se ne fa (avendo una "natura" di tipo funzionale a...).
Dipende dalla grande concentrazione di massa, giurisdizionale. 
Dipende dalla “formula” o dalla mancanza della “formula”, quindidipende da te oppure da “te”
La condizione sotto (alla) dominante è, persino, “a valle”, allorquando inquadri il funzionamento dalla prospettiva portante e centrale dell’auto determinazione (potenziale). 
Qualsiasi “punto (singolarità)” è già dotat3 di questo “potere di essere”. Dato che “a monte” c’è un livello assoluto di “equilibrio”, tanto profondo ed approfondito da risultare persino “di parte”… 
Tale caratteristica di “libero arbitrio” è ampiamente messa a fuoco e sfruttata “qua, così”, dove ritrovi la stessa “condizione” che dà luogo a quel “credere di/in/che…” ma (ma) attraverso un “modo”, che è condizione sotto (alla) dominante
Il tassello che “manca” è proprio quello della consapevolezza frattale espansa, in grado di focalizzare sempre (sempre) anche l’agente sotto dominante, conferendo finalmente “il senso” esatto (particolare) alla forma reale manifesta “qua, così”. 
Quella che “intercede per ‘te’”, ogni volta, anche senza più chiedere l’intervento perché, nel durante, la “parte dominante” ha già preso ogni sopravvento. 
E dato che non ricordi, può persino essere che “tu ‘qua così’” sei ormai la conseguenza di una completa progettazione di retro ingegneria globale e totale sotto dominante (per questo motivo fondamentale, "Gurdjieff ti ha inquadrato come un automa, o un essere addormentato...").
Ma (ma) anche se così fosse, tu sei sempre tu – potenzialmente – e non, all’opposto, “tu”. 
Il tempo è una concezione. È chimic3. 
Serve per conferire un verso unico ed univoco di scorrimento quando, sostanzialmente, “tutto è ferm3 ‘qua così’”.
Non esiste “prima né dopo”
Esiste il “è già successo” ed il “continua a succedere (ad hoc)”
Questi sono i due fulcri portanti. 
Anzi: 
questo è “il” fulcro portante. 
Mentre, l’altro è quello sotto (alla) dominante. 
Questi sono “i due perni”, attorno ai quali si fonda l’AntiSistema e tutt3 ciò che ne consegue (tempo e chimica, ricompres3).
Potresti, un giorno, scoprire di essere già (in) una macchina. Potresti ricordare che anche la “natura” è una macchina.
E non importa se “ora” sembra che “stai per diventare una macchina” o che “la natura è ingegnerizzabile”… perché “è già successo (e continua a succedere)”. 
Quest3 èla ridondanza, l’eco, il vortice, la spirale sottodominante, che replica - come “tu” celebri ogni anno, ad esempio, il 25 aprile “per quello che credi rappresentare” – il “ad immagine e somiglianza”, la caratteristica frattale espansa di memoria ambientale… 
Non importa, quindi, il “è già successo”… quando ti risvegli alla luce del tuo autentico e sovrano diritto del/al potenziale. 
A quel “punto”, tutt3 è solo che possibile ma (ma) devi vestire ed incarnare i panni (la parte assoluta e totale) della grande concentrazione di massa, giurisdizionale. Il che significa che “tu non sei Dio” ma (ma) è insita in te la capacità di interfacciare (servirti) del dispositivo di “climatizzazione planetari3”: 
una macchina.
Ok? 
Questo evidenzia che, ancora una volta, sei all’interno di qualcosa (e che questo qualcosa ha un limite).
Ma (ma), “cosa non da poco”, come metterai a fuoco la situazione? 
Appunto, dal tuo potenziale. 
A te spetta decidere veramente
A quel “punto” la scelta sarà autentica, non più “una scelta predigerita per te da ‘te’”. 
In quel “momento” sarai “a monte” della dominante e, così, la potrai andare persino a… cosa?
Dipende da te comprenderne ogni sfumatura (anche se il pericolo è quello sempre intercorso “qua, così”. 
L’esempio è “un abile ladr3 non l3 catturo, ma l3 assumo”)…
Per trascendere lo stato di sonno elaborò uno specifico metodo per ottenere un livello superiore di vitalità.
Le sue tecniche non sono affidate a libri e vengono ancor oggi impartite da discepoli qualificati della sua Scuola
Link 
Avanti, c’è (sempre) posto…

La “morale” contenuta ed auto emanata anche da questo esempio, è:
qualcun3 promette attraverso di sè (il proprio esempio vivente e convincente)
poi, muore
lasciando il “proprio” insegnamento
che diventa “scolastico”
ossia
interpretato
perdendo quel “valore aggiunto” originale
il che... nel "qua, così", auto depotenzia l’intero “movimento” successivo trasmesso ai posteri
La “leva invertente” esiste sempre, però. È quella “formulare”. 
In grado di riconoscere sempre (sempre) il “valore aggiunto”, distinto dal disinnesco che viene, così, auto disinnescato. 
Ed auto disinnescare il potenziale di disinnesco è “invertire la fase”
Un ottimo “inizio” da adottare, senza per/con questo fossilizzarsi dando luogo a “Vittorie di Pirro”, utili solo per riconfermare lo status quo, il paradigma AntiSistemico, il “qua, così”. 
Puoi “fare” in due modi
da sol3 o d’assieme. 
I due “modi” sono ostacolati sempre (sempre) dall’interesse in leva sotto (alla) dominante (dalla Massa stessa e da "te 'qua così'"): 
ovvio.
Ne va tenuto conto, coerentemente (un frutto della terra non ha solo quelle componenti che ritrovi in etichetta, quando lo vai a comprare. C'è sopra a tutto anche molto altro, ad esempio, ogni componente inquinante causale ed ogni forma d'interesse privata... da/di te).
Per cui, non ti sembreranno mai percorribili (i due modi) “qua, così”
Ergo:
lascerai presto, stare. 
Abbandonerai subito la “presa”. Se mai ci proverai. 
Tra il dire ed il fare…”. 
Il grande potere sotto dominante è questo
auto convincerti che… 
Auto depotenziarti. Auto disinnescarti. 
E, quando non sei tu il soggetto dell’attenzione, allora, sei “tu” che provvedi – a livello di “caso manciuriano” – a divenire strumento di depotenziamento e disinnesco altrui. 
Un meccanismo perfetto.
Perfetto per servire ad un solo scopo
preservare, perpetuare e perpetrare l’interesse della compresenza immanifesta “qua, così” sotto (alla) dominante.
Volessimo fare ricalcoli precisi sui contributi versati, non potremmo".
Tito Boeri 
Delrio: la Grecia ha premiato la proposta delle Ferrovie 
"È stato opportuno e saggio, da parte del governo grecodecidere di rafforzare gli investimenti e di ampliare la risposta alla domanda di mobilità dei cittadini.
La privatizzazione è finalizzata a questi obiettivi.
Fs ha ricevuto dal governo italiano i compiti di migliorare le connessioni, i servizi, le flotte, l'occupazione e saprà fare molto bene anche in Grecia.
L'area Mediterranea infatti è centrale per l'Europa:
migliori connessioni e servizi di trasporto sono alla base dell'unità e del dialogo in tutta la regione mediterranea…".
Link 
È stato opportuno e saggio, da parte del governo greco
decidere di rafforzare gli investimenti e di ampliare la risposta
alla domanda di mobilità dei cittadini (che faccia tosta)...
La “privatizzazione (delle risorse strategiche greche)” rientra nelle “misure di salvataggio” richieste (estorte, in cambio di “aiuti”) dalle parti accorse per il “salvataggio greco”. 
Qualcosa che “serve” per “migliorare le connessioni ‘qua così’”; è ovvio che è una questione sottodominante:
che tende ad auto ripetersi, al fine di manutenere perfettamente ed inconsciamente/automaticamente, il reame AntiSistemico. 







Ognun3 recita la “propria” parte, all’interno della “propria” vita, sopravvivendo nello stesso – proprio (tipico) – contenitore planetario, non riconosciuto poiché apparentemente senza “parte dominante assoluta”.
Rilevando solo "Dio, la Natura, il Big Bang, l'Universo"...
S-oggetti "troppo grandi per... fallire". 
Del resto, le superpotenze confondono le idee, e permettono l’auto isolamento all’interno della strategia sotto (alla) dominante che, in ogni “caso”, esiste e continua a prosperare nel “giogo delle parti” sottinteso.
“Fai… che ‘ti alzi dal tavolo e smetti di stare al giogo’”.
L’equilibrio (“è”) talmente profondo ed approfondito da risultare persino di parte
questa regola ti ha confus3 poiché “qua, così” non risulti (ma sei) sotto (alla) dominante.
   

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2143
 

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