giovedì 25 ottobre 2018

Storia del deviato ma non della deviazione.

L’umanità intera (e non la “sua” storia, che è solamente il racconto deviato, ma non è il racconto della “sua” deviazione, inteso come “perché, in che modo, quando, dove, etc.”… l’elemento portante, compresente, manifesto... ed immanifesto per quanto riguarda la consapevolezza umana, ha già potuto deviarne assolutamente il relativo “passo, futuro, destino, orbita, etc.”) procede nel cono d’ombra di una “eclisse” sotto (alla) dominante.
Ombra che si è condensata nel tempo chimico...
La conseguenza (ed il modo, lente, focale, prospettiva, strategia, piano, etc. sotto dominante) è il “qua, così”
Che cosa è il “qua, così”? 
È l’essere “qua” viv3, sopravvivendo “così”… come puoi misurare tranquillamente anche da te, sulla tua pelle (facendo finta di nulla, per abitudine e manifesta auto impotenza, a/di fronte a qualcosa che è qualcun3 di assolutamente non pres3 in seria considerazione come, ad esempio, merita l’alta considerazione globale collegabile ad una pandemia). 
Questo solco d’aratro AntiSistemico (la negazione dell’utopia “come dovrebbe essere”, Sistema) è l’ombra che caratterizza ed avvolge interamente il cammino, sul posto, dell’umanità intera. 
L’ombra è, però, la proiezione di un corpo fisico che, allora, esiste anch’esso da qualche parte “qua, così” (a Filtro di Semplificazione attivo, ossia, evitando di allargare a dismisura la cerchia auto investigativa. Per intenderci, omettendo ogni ambito collegato agli alieni, ai fantasmi, al metafisico, etc. Infatti, essendo la caratteristica ambientale frattale espansa, l’informazione c’è sempre, essendo l’ambiente stesso una memoria indelebile globale). 

Senza ammettere ed annettere, in te da te, questo livello causale (ragione fondamentale), ogni (ogni) ambito dello scibile è storicamente (a partire dal momento di “è già successo”) di parte, omettendo – tuttavia – di narrare proprio della parte "sotto dominante (sotto – alla – dominante = la dominante e tutta la sua viralità)". 

Tutt3 (non) risulta sotto ad un simile influsso. 
Tutt3 è “aumentat3 (drogat3)” o, meglio “impoverit3 (caratterizzat3)” da ciò. 
Quindi, il dibattito umano storico continuo - che credi essere originale - non è che un parziale racconto necessario per auto convincere, ed auto manutenere, la Massa nel solco dell’aratro sotto (alla) dominante (senza che la Massa riesca e possa “fare” qualcosa, secondo alternativa sostanziale, Oltre Ogni Orizzonte e potenziale). 
La discussione su ogni “nuova” tendenza globale è sempre (sempre) 1) di parte, 2) parziale, 3) manchevole della parte sotto dominante… eppure, 4) avente pretesa assoluta, 5) globale, 6) pressoché indubitabile, etc. 
Ci sono delle considerazioni frattali espanse che meritano di essere incise a caratteri cubitali, anche se “qua, così”, dato che lo puoi fare poiché l’umanità è già perfettamente auto isolata nell’incanto che c’è ma… “niente di serio”: 
quando determinati “movimenti (idee)” pretendono di dirti cosa sta succedendo d’assieme, non fanno altro che fungere ed agire (funzionare) come strumenti mass mediatici per la pubblicità ed il marketing sociale globale
allo stesso modo, gli stessi “movimenti (idee)” costituiscono l’apparente comprovazione della linea di tendenza, decisa per “te” da altro che non è te. 
Quando, qualsiasi “corrente” tende pubblicamente a diffondere un certo “sapere”, si attende che tu ci creda, tanto più quando il “megafono” utilizza ogni strumento di comunicazione di Massa “modern3”
Una amplificazione massima, ripetuta per ogni dove (non importa quali sono gli usi e costumi locali), che ottiene sempre (sempre) la “tua” attenzione “qua, così”. 
Negli scorsi Bollettini è stato approfondito (quel tanto che basta per non confondere ulteriormente) il concetto di fenotipo, fenotipo esteso, transumanesimo, etc. che – tra i tanti altri – hanno tutti la pretesa di auto suggestionarti particolarmente, in maniera tale da demandare ad altr3 il “tuo” motivo, trama, incarnato, situazione, storia, “caso”, etc. 
Infatti, è il sapere esperto che comanda “qua, così”
Nel senso che... “tu” puoi anche saper fare bene il “tuo” lavoro e puoi essere brav3 nei “tuoi” hobby ed a riparare la “tua” casa, la “tua” macchina, il “tuo” giardino, etc. ma (ma) nella sostanza dipendi dal sapere altrui, per quanto riguarda la dinamica assoluta “scientific3/religios3” del moto umano verso il “proprio” futuro. 
Di tuo, “tu ‘qua così’” non sai niente, dato che non ricordi nulla di quel che “è già successo” e, proprio per questo motivo “inascoltato, impedito”... continua a succedere per sempre (eco). 
Quando ti dicono che la tecnologia e le città fanno parte del fenotipo umano, e ne sono la diretta conseguenza (emanazione, evoluzione), che cosa sta facendo (il sapere esperto, sotto – alla – dominante) passare come per “normale”
La forma sociale emersa “qua, così”.
Sì… ma (ma) ad “immagine e somiglianza” di cosa?
Di… chi.
Chi?” è la domanda (la "curiosità").
Chi, gioca in prima base.
Chi gioca in prima base?
Chi…
Chi gioca in prima base.
Non te lo chiedo te lo sto dicendo.
Chi gioca in prima base?...
Sai cos'è l'autismo?
Sì.
E tu sei autistico?
Non credo. No. Assolutamente no...”.
Rain man
Davvero credi che le città “moderne (ad ogni epoca sono sempre sembrate… moderne)” ti assomiglino?
Ne sei così convint3? 
Tu sei la città moderna? 
E tu sei anche la tecnologia moderna? 
Solo perché credi di utilizzarla e di viverci dentro?
Fai attenzione:
in quale misura e mansione tu hai partecipato alle scelte, alle intenzioni, agli interessi, ai dibattiti, ai piani, alle strategie, alle idee, etc. che hanno concorso alla manifestazione reale delle città e della tecnologia moderna
Ed alla scienza, alla storia, all’evoluzione – quindi – umana… 
Quale è (ed è stata) la tua parte “qua, così”? 
Di più, quale “è” la “tua” parte ancora adesso? 
Questa “cosa” che si trasforma solamente, “chi” è?
A chi assomiglia sostanzialmente? Di chi è? A chi appartiene?
E tu come ci sei “decadut3 dentro”? 


Sai solo (ricordi) di esserti manifestat3 in questo luogo comune di… tendenza. Come se, in un certo senso, ti avesse attirato. Come se tu fossi attes3
Come se tu “sei” invitat3 a venirci dentro… 
C’è un momento esatto nel quale (in cui) tutto ha pienamente senso compiuto, senza “ma” e senza “se”.
Senza dubbio alcuno. Quando? Quando tutto ritorna
E “tu” stai tornando sul (nel) pezzo da tempo immemorabile. 
Perché? 
Anche solo limitando la prospettiva alla vita che stai consumando “qua, così”, la sostanza del “tuo” auto intrattenimento non cambia mai (mai): 
sei sempre senza risposte significative
E procedi lungo dove scorre il fiume, senza possibilità apparente altra. Dato che il piano è inclinato (non un paradosso). 
Dal momento in cui ti manifesti “qua, così”, inizi a… rotolare ed, apparentemente, a girare in tondo (a cosa, chi?) senza un motivo tale da avere la pretesa di convincerti pienamente.
Quindi, solo “credendo a/che/di…”
Una manifesta inferiorità. Una impotenza storica. Un… auto depotenziamento. 
La “colpa” è sempre e solo tua, dato che non immagini più la condizione sotto (alla) dominante. Puoi sempre “scegliere” di dare la colpa ai “tuoi” simili. Perché no
Ai potenti. Alla politica e, dunque, ai politici. Ai miliardari. A chi ne ha più di “te ‘qua così’”. A chi invidi la carriera, la fortuna, la moglie e/o il marito, la casa, l’auto, etc. 
Ma (ma) la cosa più demoniaca è che “senza accorgerti della sotto dominante”, puoi dare la colpa a chi vuoi e anche a te stess3… senza per/con questo risolvere niente. 
Sfogando, di tanto in tanto, la “valvola”. Perdendo il controllo (se mai lo hai avuto)… Dunque, se (se) tu sostanzialmente non decidi niente ma (ma) ti limiti a scegliere (tra ciò che qualcun3 ha già deciso per “te”), allora, la città e la tecnologia moderna “a chi assomigliano”
Chi rispecchiano? Dio? La Natura? Il Big Bang? No
Essendo simboli del “è già successo”. Essendo troppo “infiniti ed indefiniti” per preoccuparsi di simili “dettagli”. 
Chi, allora? Chi “è” che “ti ha ‘qua così’”
Questo “è” il livello dell’alzo. Questa “è” la coordinata. Questo è il focus, il target, ciò che devi puntare e vedere nitidamente nel tuo “mirino”… 
Basta con le briciole. Siediti al tavolo dei commensali, in quanto ospite d’onore e non personale di servizio. 
Di più, ricorda del tuo livello originale, potenziale:
nulla, niente, ti manca. Tutto già sei…
Ricorda di ribaltare sempre (sempre) ogni prospettiva che ti viene rifornita (sempre). 
Più la forza altrui è grande e più la puoi utilizzare di converso, per accorgerti e svelare sempre di più. 
Utilizza tutt3 in leva. 

Ad esempio, il discorso del transumanesimo e del fenotipo (non solo esteso), utilizzal3 in chiave “formulare”:
e ti renderai sempre più conto di/che… le informazioni riportate sono vere ma (ma) che vanno a “denunziare lo stato ordinario delle ‘cose qua così’” ribaltandol3 a 180 gradi, ossia, andando proprio a negare l’essenza che s’agita nel “qua, così”, caratterizzandol3
La compresenza immanifesta sotto dominante è tale (immanifesta) per convenienza personale (vantaggio, strategia). 
Non è, quindi, Dio. È uman3 come te e “te”. 
È la ragione fondamentale del “qua, così”, delle città e della tecnologia, nonché, del loro grado di perenne “modernità”
Il soggetto è sottinteso. 
Per questo non te ne accorgi e non ricordi. 
Dunque, ogni movimento, corrente, evento, s-oggetto, tesi, idea, dibattito, espert3, etc. è il fenotipo esteso frattale espanso della dominante
Non, al contrario, dell’umanità in quanto tale. 
Al limite, puoi chiamare tutto ciò ed auto riferirlo all’umanità, solo applicando le virgolette (il segno che annuncia il “tra le righe”, il “fai attenzione”, etc.). 
Chi decide “qua, così” non sei tu, sei “tu”. Nel senso che “tu” lavori per… anche quando sei il proprietario della “tua” azienda e dai da lavorare alla società. 
“Tu ‘qua così’” lavori sempre per… solo che non lo sai, non te ne accorgi, non ricordi, etc. 
Perché, allora, non lo ricavi (misuri, calcoli) da te
Perché 1) non ci crederebbe nessuno, dato che 2) hai la necessità di farlo sapere e dirlo “in giro”, dato che 3) da sol3 non credi di potere fare niente.
Quindi, nella sostanza “lo sai, lo hai già capito” ma (ma) preferisci far finta di niente, perché è “troppo” ciò che hai da perdere. Vero?
Non vuoi fare “figure”. Non vuoi finire nel reparto di “riabilitazione psichica” di/in un protocollo, legale, Tso. 
La legge lo prevede. La legge autorizza. La legge può farlo. 
Basta solo convincere un “tuo” famigliare (ma puoi anche "sparire" per qualche giorno) ed il giogo è fatto. Il dato è tratto. E tu ritorni “tu” sempre “qua, così”

La caratteristica frattale espansa usa tutt3, non butta via niente, nessuno, ed ogni “occasione è buona” per… ricordarti il “è già successo”, l’avvento della dominante. 
Lo sai ma (ma) di mezzo c’è anche una condizione definita, per “te”, di malattia (denunciata dalla "tua" stessa famiglia o da te stess3, non avendo idea di che cosa sia in termini di corrispondenza frattale espansa).
Qualcosa che merita l’attenzione esperta dell’espert3 di turno
Un lavorio inconscio del/nel conscio sotto dominante
Laddove, tale conscio ha ancora il potere in sé, non avendo nulla al proprio interno (nel conscio). 
Al contrario di “te ‘qua così’”, ove la sotto dominante ti ha già invas3, conquistat3 e possedut3:
non a caso hai l’inconscio dentro a/ di “te”
Se (se) mai ti dovesse “saltare la scimmia” di rileggere qualche Bollettino pregresso, ma (ma) alla luce rinnovata della tua originale consapevolezza, allora (di conseguenza) non potresti che annuire, ritrovartici auto rifless3, piangere profondamente qualche lacrima e, poi, “accenderti del tutto”. 
Hai presente un certo sguardo cinematografico? 
Ecco. Sì. Ora sei davvero Tu. Sì. Lo senti. Sei Tu. Tu e “solo” Tu. Null’altr3 (come certe musiche ti fanno pienamente sentire, assaporare, provare, ricordare, etc.)...
Niente che sia interferenza
Il “campo” è libero, pulito, te stess3. 
Quale situazione, sensazione e condizione “migliore”. 
Nulla di paragonabile esiste. Sei Tu, finalmente.
Nel mondo ma non del mondo.
Da “lì”, conseguentemente, puoi “dare a Cesare quel che è… di Cesare”:
svolgine (dichiarane, prendine le distanze, denuncia) l’intera trama, fai luce, riportal3 fuori, rendil3 manifest3. 
La dominante è il virus, la condizione per la “tua” malattia, la ragione fondamentale
Non qualcosa che rimanda ad altro. 
La fine di questa vicenda. 
Il motivo del tuo auto isolamento. 
La "debolezza" che ha aperto l’anello, chiudendolo in altra maniera immanifesta “qua, così”. Questo è lo “lo scenario di fondo...
Tutto ciò che afferma altro, afferma sempre lo scenario di fondo, se (se) decodifichi “formularmente”. 
Tutto ciò che ti raggiunge, lo fa con uno scopo, essendo intenzione sotto dominante e memoria frattale espansa
Da questo intessuto, tu puoi ricavare sempre (potenzialmente) un abito a tua perfetta misura… non la solita veste logora “qua, così”. 
Ogni “dibattito” manchevole della condizione “formulare” è un dibattito di parte, alias, sotto (alla) dominante
Riconosci, ribalta e ricorda… Sino al momento in cui, anche ribaltando la prospettiva… la sostanza rimarrà sempre “formulare”. 
A quel punto, avrai compiuto la tua grande opera.
Ora che è stato delineato lo scenario di fondo, il resto del libro è totalmente dedicato a tirarne fuori qualche conclusione.        
In che modo i temi discussi in "La Preparazione" ti coinvolgono sul piano della tua attuale vita quotidiana? 
Potresti esser tentato di pensare che questi temi non ti coinvolgono in alcun modo; d'altra parte, non c'è nulla che, da solo, tu possa fare per alterare il corso della storia.     
Ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.
Tu hai la possibilità di fare delle scelte sulla maggior parte degli aspetti del tuo futuro. Da solo potresti anche non essere in grado di cambiare il corso della storia, ma assieme a molti altri che condividano le tue convinzioni, potresti riuscirci davvero.   
La capacità di dirigere il corso della storia nasce in primo luogo dalla comprensione di nuove idee.
Devi essere capace di intravedere, estendendo al futuro le tendenze attuali, in quale direzione la storia si stia muovendo.
Una volta che ti sarai fatto una idea di ciò a cui il futuro - inteso come proiezione delle tendenze presenti - dovrebbe assomigliare, potrai tentare, applicando opportunamente idee creative, di modificare le parti del futuro che non ti aggradano.
Il concetto è abbastanza semplice, ma la sua realizzazione fattiva è piuttosto ardua.
Prendi ad esempio l'idea dell'immortalità.     
Se qualcuno ti domandasse:
"ti piacerebbe restare in salute nonché mantenere l'età che vuoi per tutto il resto della tua vita? Una vita che molto probabilmente sarà molto più lunga rispetto alla attuale durata media della vita umana?".
La tua risposta molto probabilmente sarebbe:
"si, certo che lo voglio!".
Ma se adesso qualcuno domandasse:
"credi che avrai qualche possibilità di diventare fisicamente immortale?", la maggior parte della gente probabilmente risponderebbe:
"naturalmente no!".
Se nel momento in cui leggi questo hai quarant'anni, o anche meno, le tue probabilità di riuscire a vedere l'alba dell'era dell'immortalità umana sono probabilmente superiori al 50%. Le probabilità che sarai fra quei primi immortali sono però considerevolmente più basse.
Ciò che dovrebbe poter accrescere le tue probabilità di rientrare nel gruppo dei primi immortali è:
accettare la realtà dell'idea che in un qualche giorno futuro l'immortalità fisica diverrà cosa possibile e potenzialmente a tua disposizione, tentare di imparare ogni cosa che puoi riguardo i progressi medici in materia di estensione della longevità umana, mantenere il tuo corpo in buona forma fisica e mentale per mezzo di un buon regime alimentare e del continuo esercizio fisico e mentale, ed infine pianificare anticipatamente l'organizzazione delle tue riserve finanziarie di modo da poter affrontare il costo considerevole dei trattamenti di ringiovanimento. 
Pochi sarebbero abbastanza lungimiranti o perspicaci da far progetti in anticipo. La maggior parte della gente aspetterà troppo prima di cominciare a pianificare, e di conseguenza non avrà possibilità alcuna di divenire immortale.   
Perché per gli umani è così difficile accettare nuove idee, persino idee la cui evidenza è così in bella mostra?
Ossia persino per idee che si manifestano con il massimo grado di ovvietà con il quale possono manifestarsi? Uno sguardo ai metodi tramite cui si originano e vengono accettate idee nuove, probabilmente ci potrebbe aiutare a discutere questo punto.
L'Origine e l'Accettazione di Nuove Idee.
Ogni cosa da me osservabile che riguardi la vita, sembra rispondere allo stesso schema di cose.
Se osservo la tecnologia, la storia della vita sulla Terra, la distruzione dell'ambiente terrestre, la fame, il genocidio, l'avidità delle corporazioni commerciali, i suicidi religiosi, i voleri capricciosi dei politicanti, nonché le persone che vedo in Tv o che incontro di persona e che mi raccontano che la loro vita è priva di significato (mentre io resto attonito e incredulo, fissandoli a bocca aperta) giungo sempre alla stessa conclusione:
le tradizioni della maggior parte della gente (idee, memi, relazioni) hanno perso ogni contatto con la realtà.
Forse, a causa del fatto che sono un inventore, tendo a cercare schemi regolari.
L'invenzione (contrariamente a quanto pensa gran parte della gente) non riguarda la creazione dal nulla di una nuova idea o un nuovo prodotto. Piuttosto, l'invenzione prende ciò che già esiste e dispone quanto è già noto secondo uno schema precedentemente ignoto.
Il riconoscimento dell'esistenza di un potenziale in qualcosa che già esiste, ma che fino ad allora non era mai stato visto, è ciò che costituisce l'arte dell'invenzione.
Poiché siamo esseri così limitati a confronto della spaventosa vastità e complessità dell'universo in cui viviamo, focalizziamo la nostra attenzione solo su quelle porzioni dell'universo che sono state precedentemente riconosciute e schematizzate.
Da bambini ci viene insegnato a percepire l'universo come un particolare schema di connessioni, e ad ignorare tutte le altre connessioni che incontriamo.
L'"arte" dell'inventore sta nell'avventurarsi poco al di fuori di questa "normale" percezione dell'universo, al fine di riconoscere altre connessioni potenzialmente utili; connessioni che esistono già ma che non erano state precedentemente riconosciute.
Tali percezioni inedite potrebbero dimostrarsi valide e descrivere davvero un aspetto dell'universo reale precedentemente non visto (ad esempio, un nuovo tipo di macchina che davvero funziona nel modo atteso), oppure dimostrarsi percezioni non-valide ossia che esistono solo nella mente dell'inventore (ad esempio, macchine che non funzionano affatto).
Le nuove idee, di qualunque tipo esse siano, sono anch'esse invenzioni. Tutte le idee, i memi, le tradizioni (o in qualsiasi altro modo tu le voglia chiamare), giungono per prima cosa alla tua attenzione all'interno stesso della tua mente.
Per questa ragione la maggior parte delle persone di solito è convinta di aver generato una nuova idea “dentro” la propria mente.
La gente ha l'abitudine di credere che le idee nascano dentro noi stessi, ma in ultima analisi tutte le idee provengono da fuori.
Le nuove idee sono semplicemente ciò che la nostra mente riconosce come schemi utili, schemi che - tuttavia - già preesistono
La preparazione... - di Rex Stephens 
Giungo sempre alla stessa conclusione:
le tradizioni della maggior parte della gente (idee, memi, relazioni) hanno perso ogni contatto con la realtà (ecco la consueta parzialità, cecità frattale espansa, d'assieme a grandi intuizioni verità assolute).
Come puoi, forse, notare… questo Spazio (Potenziale) Solido non ha inventato nulla; i vari frammenti della memoria sono, a livello frattale espanso, disposti (e non dispersi) ovunque anche se “qua, così”... è sufficiente “respirarli”, accoglierli nel sé, nell’Io e farli declinare in potenza “formulare”.
La parzialità è un segno auto distintivo. Ha un significato.
Tende ad indicarti qualcosa (qualcun3)… 
Ad esempio, osserva quanto Dawkins sia “cieco”, nonostante porti luce in quello che descrive parzialmente o, meglio, a livello d’incanto e di auto possessione sotto (alla) dominante. 
È semplice accorgersi:
come del resto sai riconoscere quando sei al cospetto di una “febbre”.
Il motivo per cui la religione organizzata merita ostilità aperta è che, a differenza della fede nella teiera di Russell... la religione è potente, influente, esente da imposte ed inculcata sistematicamente in bambini troppo giovani per difendersi da sé.
Niente obbliga i bambini a trascorrere i propri anni formativi memorizzando pazzi libri che parlano di teiere.
Le scuole sussidiate dal governo non escludono bambini i cui genitori preferiscono teiere di forma sbagliata. I credenti nella teiera non lapidano i non credenti nella teiera, gli apostati della teiera, i blasfemi della teiera.
Le madri non mettono in guardia i loro figli sullo sposare dei pagani, i cui genitori credono in tre teiere invece che in una.
Le persone che mettono prima il latte non gambizzano quelle che mettono prima il tè.
I teisti di oggi ammetteranno di essere completamente atei quando si tratta di Baal e del Vello d'Oro, di Thor e Wotan, di Poseidone e Apollo, di Mithras e Ammon Ra.
Siamo tutti atei rispetto alla maggior parte degli dei che gli uomini hanno venerato. Alcuni di noi vanno semplicemente avanti di un dio
Il cappellano del diavolo – Richard Dawkins
Come si evince agevolmente dalle precedenti riflessioni, la linea di demarcazione che dovrebbe separare concettualmente nozioni come decentramento, Stato federale, Stato regionale e Stato “devoluto” (nuovo fenotipo traente origine dalle recenti trasformazioni costituzionali del Regno Unito) è tutt’altro che univoca:
il principio strutturale che presiede la ripartizione delle competenze, i rapporti di collaborazione tra livelli territoriali di governo, la partecipazioni alle istituzioni centrali (in particolare la “quota” di rappresentanza in seno alle assemblee parlamentari) sono comuni, variando gradualisticamente, alle molteplici esperienze sinora considerate...
così che la collocazione categoriale diviene sul piano strettamente giuridico un esercizio dogmatico, rivelandosi estremamente utile sul piano politico.
Lo stesso tendenziale avvicinamento di categorie e di concetti realizzato dalla dottrina costituzionalistica e comparatistica, con il conseguente superamento dell’originaria dicotomia Stato unitario /Stato composto cara alla teoria liberale, è sintomo evidente dell’incessante processo di trasformazione dei tradizionali orizzonti concettuali
Link 
Anche se “non capisci” puoi sempre (sempre) intuire
riempire da te gli  “spazi”, il non detto/scritto e pur tuttavia esistente.
A te, tale compito.
“Fai… che ‘ci riesci’”.
L’umanità intera (e non la “sua” storia, che è solamente il racconto deviato, ma non è il racconto della “sua” deviazione) procede nel cono d’ombra di una “eclisse” sotto (alla) dominante (la ragione fondamentale della “deviazione” umana).
La conseguenza (nonché, allo stesso modo, la “denuncia” frattale espansa) è il “qua, così”.
    
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2142

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