Massaggio
è una parola che ha origini curiose: c’è chi sostiene la sua
derivazione dal greco “massein” ossia maneggiare, impastare, modellare;
altri invece sostengono la sua derivazione dall’ebraico masech,
esercitare pressione, oppure dall’arabo “mashes” che significare
premere, frizionare.
Il massaggio nell’antichità
In generale si tende a considerare come
inizio della sua evoluzione il tempo degli antichi greci e romani, ma le
prime descrizioni riguardanti trattamenti che possano ricondursi a
quello che noi intendiamo oggi come massaggio sono da farsi risalire
anche a 7000 anni fa, più precisamente al popolo cinese e a quello indù.
Si parla di massaggio infatti già nel testo cinese Cong-Fou, e nel 4° libro dei testi sacri indiani dell’Ayur-Veda.
Molte altre antiche culture come i Maya,
Hawaiana, Inca, avajo e Cherokee, utilizzavano il massaggio come tecnica
di guarigione dalle malattie e come mezzo di prevenzione.
Gli egiziani all’epoca di Cleopatra amavano
farsi massaggiare immersi in acque profumate e il massaggio veniva
considerato arte sacra al pari dei riti religiosi e divinatori.
Greci e romani
Più recentemente, nell’antica Grecia, Omero
poeta greco dell’VIII sec. a.C. nell’Odissea parla del massaggio come
di un trattamento terapeutico per il recupero della salute dei guerrieri
e, all’inizio del V secolo a.C. il padre della medicina come la
conosciamo oggi, Ippocrate, descrisse in molti suoi
scritti i benefici del massaggio, o”anatripsis” e la sua arte, in
particolare ricordiamo una sua affermazione: “il medico deve avere
molteplici esperienze, ma deve conoscere sicuramente l’arte del
massaggio”. Inoltre inquadrò il massaggio, insieme all’alimentazione corretta, l’aria fresca, bagni e idroterapia, musica, amici e riposo, come panacea per tutti i mali.
Sempre in Grecia si fece la prima
distinzione tra massaggio sportivo e massaggio terapeutico: il primo era
legato principalmente ai giochi, mentre il secondo era legato alla
medicina e ai rituali di guarigione nei templi.
Arrivando ai romani ricordiamo l’utilizzo del massaggio utilizzato per le cure, la bellezza e il rilassamento degli ospiti nelle terme.
Asclepiade, medico di
origine greche trasferitosi a Roma per praticare e insegnare medicina,
scrisse nel suo libro “L’Evoluzione della Medicina Moderna” come grazie a
un massaggio risvegliò un uomo apparentemente morto.
Un altro medico romano, Celsio,
all’inizio dell’età cristiana era convinto che si dovesse massaggiare
il proprio corpo più volte al giorno, possibilmente all’aria aperta
sfruttando anche il Sole.
Si narra che Giulio Cesare
era solito farsi massaggiare tutti i giorni per trovare sollievo dai
dolori dell’emicrania e delle nevralgie dovute all’epilessia, mentre Plinio il Vecchio,
noto naturalista, parla in una sua lettera all’imperatore, di come
fosse stata salvata la sua vita da un medico grazie all’utilizzo di un
massaggio. Infine anche Avicenna descrisse l’importanza delle tecniche
manuali contro i dolori nei suoi scritti.
Uno dei più importanti medici del tempo, Galeno,
vissuto durante il regno dell’imperatore Marco Aurelio, dedicò molto
del suo tempo alla stesura di diversi testi riguardo le tecniche di
massaggio.
Dal medioevo e rinascimento in poi
Purtroppo durante per periodo buio del
medioevo ogni forma di contatto col corpo viene abbandonata, perché
peccaminosa; così anche l’arte del massaggio rimase dimenticata per
diverso tempo fino al rinascimento, dove risorse e raggiunge il suo
massimo splendore nel XVII secolo per mano del medico svedese Henrik Ling, che codificò la maggior parte delle tecniche utilizzate.
Questo valeva per l’Occidente, mentre in Oriente e Medio Oriente la cultura degli Hammam
fu introdotta da Maometto nel mondo mussulmano: investito di
significato religioso, il massaggio divenne parte del rito di
purificazione.
All’inizio l’ingresso in questi luoghi fu
vietato alle donne, ma quando divenne evidente il valore in termini di
salute, fu aperto anche a quest’ultime: si arrivò anche al diritto di
divorziare se l’uomo impediva la partecipazione della propria moglie a
questo luogo sociale. Sherazade, la bellissima
narratrice di “Le mille e una notte” raccontava come una città poteva
definirsi così solo se possedeva un Hammam.
Ai primi dell’800 l’insegnante di ginnastica svedese Peer Ling
fu la prima sistematizzazione tecniche di massaggio con tecniche di
mobilizzazione ed esercizi fisici. Non per niente è per questo che il
massaggio di base viene ancora oggi indicato anche come massaggio
svedese.
Arrivando alla fine del XIX secolo il
massaggio in tutte le sue forme e applicazioni cominciò ad essere
utilizzata sempre a livello medico fino alla fondazione nel 1894, per
mano di 8 persone, della Society of Trained Masseur, la cui pratica era
l’antesignana dell’attuale massoterapia.
In Italia Farneti nel 1920 fondò la prima
scuola con molti corsi di massaggio, in particolare per far fronte
all’esigenza di curare i mutilati della Seconda Guerra Mondiale e anche
per dare lavoro ai non vedenti.
A oggi esiste la formazione del fisioterapista e del massoterapista ufficialmente abilitate al massaggio terapeutico.
La formazione di altre figure e
massaggiatori che operino in altri campi e non a livello sanitario,
esistono centinaia di scuole con specifiche tecniche diverse di volta in
volta.
Il massaggio come trattamento e terapia universale
La storia del massaggio si perde nella
notte dei tempi e il suo utilizzo per lenire il dolore, la sofferenza o
per eliminare la fatica e rilassare è probabilmente precedente a
qualsiasi altra tecnica di cura, la prima forma di terapia mai
utilizzata dall’uomo.
L’istinto ha portato naturalmente qualsiasi uomo primitivo a utilizzare il massaggio come metodo terapeutico
proprio per la sua azione analgesica e lenitiva del dolore: si trovano
prove del suo utilizzo in praticamente tutti gli angoli del mondo, ma è
probabilmente in Cina che si trovano i più antichi documenti e trattati
sulle tecniche manipolative.
L’Ayurveda, scienza
indiana, utilizza tra i suoi mezzi, tra cui l’alimentazione e lo yoga,
il massaggio per mantenere e ritrovare il proprio benessere ed
equilibrio psico fisico, come anche la medicina tradizionale cinese vede
il massaggio tra i suoi migliori mezzi per combattere dolori e malattie
e per fare prevenzione, tra cui troviamo anche la riflessologia plantare.
Anche la Thailandia integra nelle proprie pratiche mediche le tecniche manuali, mentre in Nepal
da millenni vengono massaggiati i neonati, come primo contatto d’amore,
per aiutarli nello sviluppo psicomotorio, oltre a favorirne il riposo;
inoltre anche il massaggio delle donne in gravidanza aiutava nella tonicità e nel posizionamento ottimale degli organi interni e dell’utero.
Il percorso e l’evoluzione del massaggio è
durata migliaia di anni fino a quanto i progressi della medicina moderna
e della tecnologia non sono riuscite ad accantonare quelle che fino al
XX secolo era la prima forma di cura.
Fino a qualche anno fa i popoli considerati
civilizzati si sono trattati praticamente solo con l’uso di farmaci, ma
negli ultimi tempi è stato riscoperto il valore terapeutico del
contatto umano e dei suoi benefici, che sta vivendo in questo modo un momento di ascesa molto intenso.
Il motivo di questa rinascita è da ricondursi alle condizioni estreme di stress che viviamo ogni giorno e alle situazioni, gli impegni e le responsabilità che ci impone la nostra società attuale.
Dopo anni anche le ricerche scientifiche
hanno dimostrato come il massaggio sia una terapia efficace in molto
discipline, sia nella riabilitazione, sia nella prevenzione che in
ambito sportivo ed estetico.
Filippo Tartaglini
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