mercoledì 26 giugno 2013

DOBBIAMO TOGLIERE LA TESTA DALLA SABBIA

L’informazione attraverso i moderni mezzi di comunicazione, è simile ad un giornale di gossip che registra le notizie in tempo reale, provocando la maniacale curiosità della gente al pettegolezzo e relegandola in una condizione di immobilità invalidante - esonerandola così da ogni oggettiva responsabilità.

Il Sistema dorme sonni tranquilli, certo che la massa di ebeti adoranti, narcotizzati e intrappolati come mosche fra le maglie della grande ragnatela mediatica, ha perduto per sempre la sua capacità di di ribellarsi e di combattere.
Lui intanto incassa, e se la ride sulla nostra conclamata cazzonaggine!

Il Sistema ci vuole così! Come adesso; incollati di fronte allo schermo di un computer, inebetiti dall’illusione di ritenerci liberi, e di poterlo combattere e sconfiggere, in virtù qualche post trafugato dal grande mare della Rete; un innocuo gioco d’aria prodotto dal movimento di un ventaglio, sulla sua chioma posticcia!!

Adesso siamo schiavi a tutti gli effetti. Questo è il “moderno oppio dei popoli!” Una droga virtuale che ci ha reso inoffensivi, sterilizzando ogni personalismo, disinnescando in noi ogni impulso rivoluzionario, e lobotomizzando le nostre coscienze.
 
Se noi stessi, per primi, siamo incapaci di riconvertire i nostri comportamenti irrazionali in altri di natura etica e spirituale, come possiamo minimamente credere di trasmettere quella forza empatica che dietro le nostre parole, può produrre il cambiamento?
 
E’ l’esempio che conta e non l’inconcludente chiacchiericcio ! 
 
I fatti concreti e la coerenza dei nostri atteggiamenti, si ascrivono a metafora delle radici sane e profonde di quell’albero che è la nostra vita. Un albero che può produrre frutti dolcissimi se curato a dovere, e frutti velenosissimi se lasciato a se stesso.

Del resto, l’immagine del mondo che abbiamo di fronte, é la logica e inevitabile conseguenza dell’inettitudine fisica e morale di una moltitudine di parassiti in balia della propria coltivata ignoranza che nel tempo è trasfigurata in astio, odio, solitudine, angoscia e fascismo.

Il mondo ci sta crollando addosso e nel frattempo i grandi capitalisti sono intenti a studiare nuove forme di speculazione mentre, dall’altra parte, un branco di stupidi indefessi, in veste di novelli Sheelock Holmes si limitano a denunciare le cause di un tale tracollo economico, ambientale, umano e di valori - tutto questo senza muovere un dito – senza volere rinunciare a nulla per cambiare lo stato delle cose, anteponendo un fastidioso parlottio all’azione pragmatica. Hanno smarrito quella passione che consentirebbe loro di avere il polso esatto dell’attuale condizione in cui versa l’umanità, costringendoli così ad avventurarsi nei meandri di una realtà che lo stesso Dio onnipotente non sarebbe in grado di decifrare.

La terra, per l’universo (un tutto vivo e pensante), è oggi come una cellula cancerogena all’interno di un organo del corpo umano, che riproducendosi in forma ipertrofica, rischia di infettare e contaminare tutto il resto.
 
E’ per tanto ragionevole pensare, che presto sarà annientata in virtù di un meccanismo di auto protezione di cui si avvale l’universo, in circostanze simili. E non sarà ne la prima ne l’ultima volta!
 
Ma queste, sono cose che io so, e che attingo dalla mia mente liberata e dalla mia anima trascendente, mentre i tanti, che cavalcano l’onda dell’iper/informazione mediatica, non sono che un branco di asini ammaestrati dall’opera di omologazione del Grande Fratello: la Rete.
 
Di veramente nostro, in realtà, non se ne vede l’ombra (se non in rare eccezioni), indaffarati come siamo a rendere pubblici i crimini economici, politici, finanziari e ambientali di questa società e che, in larga parte, sono la risultante dei nostri comportamenti, e dipendenze dal Sistema Bestia.
 
Tutto troppo comodo! Non è in questo modo che ci laveremo la coscienza!

Siamo tutti complici e fautori di quella fine che abbiamo prodotto, e che ce ne guardiamo bene dal volere vedere, rinnegando l’evidenza dei fatti e rimandando ad altra data quella consapevolezza che ci costringerebbe ad abbandonare ogni resistenza e inettitudine, per sferrare il colpo mortale al Sistema Potere.
 
Dobbiamo togliere la testa dalla sabbia e guardare in faccia alla realtà, benché dura e dolorosa, ma in qualsiasi caso, la cosa più opportuna da fare.
 
L’imminente collasso del Sistema, non è più una questione di un secolo o di qualche decennio, ma siamo alla vigilia del punto di non ritorno.
 
E dunque che mi frega di apparire impopolare, offensivo e catastrofista, suscitando l’indignazione, lo sprezzo e lira degli altri? Sono in pace perché io so, mentre gli altri sono informati, ma non sanno niente.
 
Siamo alla Fine, comunque la si voglia immaginare! Il tempo è scaduto, e se non avete ancora fatto le valige per abbandonare le città e trovare rifugio e autonomia in qualche luogo sicuro, le vostre possibilità di sopravvivere, sono nulle.

Gianni Tirelli
 

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